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b03e545b92322b94d162bf8c15d58aMendicino, 26 settembre 2019 Ha dell’incredibile, e riteniamo sia gravissima, la vicenda riguardante il comune di Mendicino rimbalzata alle cronache in questi giorni. Il nostro Comune è stato condannato, con sentenza n 1520/2019, per mobbing ai danni di un dipendente dello stesso, C.S.. Assistito dagli avvocati Guido Cammarella e Giovanni Parise, aveva presentato ricorso nel lontano 2015, quando, dopo aver per anni svolto mansioni superiori, si vide messo da parte e mobbizzato, il che lo portò a soffrire della “sindrome ansiosa - depressiva”. Queste sono le motivazioni che hanno spinto, oggi, il tribunale di Cosenza a riconoscergli un risarcimento pari, o quasi, a 50.000 €. Un ulteriore “debito fuori bilancio” di cui farsi carico, che potrebbe essere ascrivibile ad amministratori o responsabili di settore coinvolti a pieno titolo nella triste vicenda, ma ancora una volta a pagare saremo noi cittadini ignari e indignati. Crediamo sia doveroso interrogare la Corte dei Conti sulla vicenda.

Noi del gruppo Senza Pressa e Senza Muri, esprimiamo piena solidarietà al dipendente per le vicissitudini affrontate in questi anni che, mortificando e depauperando la dignità, l’onestà e la correttezza di C. S., hanno avuto conseguenze non solo sotto l’aspetto lavorativo, ma soprattutto in quello privato e familiare.

Ci rammarica vedere come nel corso della scorsa legislazione l’amministrazione Palermo abbia, attraverso decisioni da noi ritenute errate, creato astio e mal contento tra i dipendenti comunali. Ricordiamo la soppressione, dell’area vigilanza istituita nuovamente dopo un “sofferto” ripensamento degli amministratori; un decreto di mobilità interna, attuato nel 2017 e risultato sin da subito un flop poiché ha visto dipendenti occuparsi di mansioni per le quali non erano preparati; ed infine il depotenziamento dell’ufficio tributi attraverso l’esternalizzazione della riscossione degli stessi (che sottolineiamo non ha portato nessun vantaggio per l’ente) non rispettando, ancora una volta, l’orgoglio e la professionalità dei dipendenti che da sempre hanno svolto queste mansioni con dedizione ed indiscutibile competenza.

Gruppo Senza pressa Senza muri

Mendicino

Pubblicato in Cosenza

diritto lavoroHai problemi con il tuo datore di lavoro o con i tuoi lavoratori, controversie lavorative in azienda? La figura professionale adatta al tuo caso è l’avvocato del lavoro.

Come in ogni settore ci sono figure professionali specializzate nei singoli ambiti della materia. Nel caso di controversie legali o problemi in generale sul lavoro, l’avvocato del lavoro rappresenta la soluzione specifica per affrontare la situazione con gli strumenti adeguati. Rispetto ad altri praticanti legali, l’avvocato del lavoro possiede una conoscenza approfondita della materia e, se non proprio alle prime armi, anche una certa esperienza. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono le sue mansioni.

Di cosa si occupa, nello specifico, l’avvocato del lavoro

Il giuslavorista è un esperto nel diritto del lavoro, una figura specializzata nelle controversie lavorative, in grado di offrire una consulenza “bipartisan”: può quindi assistere sia i lavoratori (o ex lavoratori) sia i datori di lavoro/aziende che intendono tutelarsi contro azioni intraprese a loro danno dai propri dipendenti.

Nello specifico, riportiamo i diversi ambiti in cui agisce l’avvocato del lavoro:

-          contratti di lavoro

-          licenziamenti (sia collettivi che individuali)

-          lavoro in nero

-          procedimenti disciplinari

-          dimissioni per giusta causa

-          mobbing

-          demansionamento

-          appalti

-          lavoro autonomo

-          crediti da lavoro

-          infortuni sul lavoro

-          sicurezza sul lavoro

-          trasferimento aziendale

-          insoluti previdenziali

Il compito dell’avvocato è quello di valutare con attenzione e competenza la situazione e consigliare nel miglior modo il proprio assistito. Qualora sia possibile, infatti, la via indicata è la risoluzione stragiudiziale, cioè senza il coinvolgimento del giudice, ricorrendo all’arbitrato o alla conciliazione. In questo modo si evitano i tempi lunghi e le spese elevate di un procedimento giudiziale.

Un buon giuslavorista è costantemente aggiornato, vista la natura particolarmente dinamica delle leggi sul lavoro.

Quando e come rivolgersi ad un avvocato del lavoro

In ambito lavorativo le tempistiche sono fondamentali, soprattutto per situazioni delicate come un licenziamento o un infortunio sul lavoro.

Il passaparola o la conoscenza personale sono le vie più comuni per accedere ad una consulenza; tuttavia, ci sono anche soluzioni alternative per richiedere in tempi rapidi l’intervento di un avvocato del lavoro, come Avvocatofacile, portale online per la ricerca di avvocati.

Pubblicato in Italia

Cleto, la città delle amazzoni , sembra una di quelle micro realtà locali della Calabria nelle quali le reazioni si susseguono alle azioni, ma in forme e modi duri ed accelerati.

Siamo andati a tentare di capire il perché metà dei consiglieri di maggioranza hanno sfiduciato il sindaco Giuseppe Longo.

Intanto abbiamo scoperto che il sito del comune non è aggiornato nemmeno sui nomi dei consiglieri visto che ancora riporta:

-          La presenza della consigliera Pagliaro Veronica da tempo sostituita da Briglio Maria Nigro;

-          La presenza di Danubio Raffaele da tempo sostituito da Piero Guzzo che, in uno a Giuseppe Filice e Giuseppe Furano costituisce la minoranza;

-          La presenza quale assessore di Briglio Giuseppe al quale invece il sindaco ha revocato la delega affidata poi a Bruni Antonio.

In sostanza a firmare per l’allontanamento del sindaco oltre la minoranza anche Armando Bossio, ex vicesindaco, Briglio Giuseppe e Briglio Maria Nigro, mentre sono rimasti fedeli al sindaco Candido Giuseppe, Giannuzzi Francesco e Bruni Antonio: troppo pochi per poter restare in carica

La fronda , però, non sarebbe nata all’improvviso. Affatto!

Ci sarebbero varie ragioni alla base di questa evoluzione. In primis la commissione per la valutazione dei giovani che potranno prestare servizio civile nel comune di Cleto: ben 14 ragazzi; non pochi per una realtà come Cleto.

Sembra che il sindaco, come già avvenuto in passato, avrebbe voluto essere nella competente commissione mentre due assessori Briglio Giuseppe e Armando Bossio avrebbero voluto una commissione indipendente ed imparziale della quale non avrebbero potuto e dovuto far parte i politici e per questo non abbiano votato la proposta del sindaco, il quale, per tutta risposta, ha sfiduciato l’assessore Giuseppe Briglio ma senza riuscire a fare in tempo ad approvare la costituzione delle commissione.

Poi ci sarebbero le reazioni alla reiterazione dell’affidamento d’urgenza e senza gara del servizio di raccolta Porta a porta da agosto 2014. Quanto alla accennata parcella essa sarebbe relativa agli amministratori del 2002 , peraltro già ripetutamente assolti per non aver commesso il fatto contestato ed essendone stata rifiutata la liquidazione sicuramente dovuta, anche alla luce del noto parere della Corte dei Conti della regione Veneto, è in corso procedimento giudiziario.

Voci, infine ,parlano di una riconquistata serenità nel personale di cui almeno uno sembra fosse già pronto ad iniziare un processo per mobbing.

Pubblicato in Basso Tirreno

gravina ruggieroDavide Gravina e Pasquale Ruggiero rispettivamente commissario e direttore generale del consorzio Valle del Lao erano stati inquisiti per mobbing a carico di due dipendenti dello stesso consorzio.

In particolare secondo l’accusa avrebbero esercitato mobbing nei confronti dell’avvocatessa Paola Reda e dell’ingegnere Domenico Bruni, ambedue dirigenti del Valle del Lao.

Gravina si è affidato nelle mani dell’avvocato Eugenio Garritano

Ruggero è stato difeso dall’avvocato Nicola Carratelli.

Il processo è stato compiuto con il rito abbreviato.

Il GUP del Tribunale di Paola è stato il giudice Pierpaolo Bortone.

Il PM è stato Francesco Verderese.

Secondo l’accusa originaria Gravina e Ruggiero in circa 2 anni avrebbero posto in essere una serie di condotte mirate a sottrarle funzioni di competenza affidandole ad altri dipendenti, così umiliandola e procurandole uno stato di frustrazione; in sostanza avrebbero maltrattato l’avvocatessa Paola Reda contestandole addebiti inesistenti, esautorandola funzioni e mansioni di direttore amministrativo, impedendole di rendere pareri di legittimità sugli atti deliberativi, non consentendole, ad esempio, di visionare gli originali dei certificati dei dipendenti consortili e destituendola dal compito di autorizzare trasferte e missioni del personale.

Similmente per l’ingegnere Domenico Bruni che sarebbe stato umiliato e vessato sul posto di lavoro, fino ad entrare in uno stato di frustrazione.

All’ingegnere sarebbero stati aperti procedimenti disciplinari e negate le ferie al punto da dover richiedere un periodo di aspettativa dal servizio.

Nel processo invece lo stesso pubblico ministero Francesco Verderese ha chiesto l’assoluzione per entrambi gli imputati al culmine della sua requisitoria.

Ed anche il Gup Pierpaolo Bortone ha riconosciuto insussistenti i fatti contestati ed ha mandato assolto Gravina e Ruggiero con la formula più ampia.

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