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I primi riferimenti alla marea rossa risalgono all'antichità: nel Vecchio Testamento (Esodo 7: 20-21) dove è scritto «...Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque.

Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto».

Gli antichi Greci infatti coniarono il nome "Mar Rosso" proprio in riferimento alla colorazione assunta durante la fioritura algale.

In realtà sembra si sia trattato di un primo fenomeno di eutrofizzazione di microorganismi , quelli che oggi chiamiamo dinoflagellati a causa delle quali l’acqua diventò di colore molto scuro ( Nilo rosso) mentre miriadi di pesci finirono uccisi dalle tossine di questi flagellati e galleggiavano in superficie ( da La medicina nella Bibbia di Luciano Sterpellone)

Nonostante il fenomeno sia stato già riportato più volte nel corso degli anni precedenti, le maree rosse cominciarono ad essere studiate scientificamente solamente verso la metà del XIX secolo. Il 18 marzo 1832, durante uno dei suoi viaggi, Charles Darwin notò una colorazione rosso-bruna delle acque marine vicino l'isola di Abrolhos e analizzando un campione di tali acque riscontrò la presenza di Trichodesmium erythraeum.

Il termine "marea rossa" viene usato per rendere visivamente il cambiamento di colore delle acque soggette al fenomeno, ma nel linguaggio scientifico rigoroso si preferisce usare il termine fioritura algale o, in Inglese, bloom algale.

A vantaggio di ciò depone anche il fatto che in realtà la colorazione assunta dalla colonna d'acqua può essere ben più varia, o addirittura si può anche non notare alcun cambiamento di colore, oltre al fatto che questo fenomeno non risulta correlato al concetto di marea.

Oggi sono tanti i fiumi ed i laghi che diventano rossi

Il più simpatico è il lago di Tovel che era noto nel mondo intero per il colore rosso delle sue acque

Oggi non lo è più.(vedi foto in basso)

Ma leggete cosa succedeva

“ Il mistero del Lago di Tovel, in Trentino

9 maggio 2018 - È un lago alpino della Val di Non, in provincia di Trento, a 1.178 metri all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta.

A causa di una frana il Lago di Tovel è circondato da un bellissimo bosco di conifere ricche di fauna selvatica. E’ conosciuto soprattutto con il soprannome di ‘lago rosso’. Il suo colore vermiglio è da brividi, ma niente paura: è tutto normale. Si tratta di un fenomeno naturale che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Il fenomeno dell’arrossamento delle acque avvieniva regolarmente fino al 1964 ed era dovuto all’azione di un’alga, la Tovellia sanguinea.

Durante le ore più calde della stagione estiva, quando le temperature superficiali dell’acqua raggiungono il loro picco, il lago si colora interamente di un rosso vivo. Per circa mezzo secolo gli abitanti della zona e i numerosi turisti incuriositi dall’avvenimento eccezionale hanno sempre ammirato questo spettacolo misterioso e anche un po’ spaventoso.

Solamente nel 1954, dopo decenni di ricerche, si è scoperto che l’originale fenomeno era dovuto alla presenza di un’alga che, quando l’acqua supera una certa temperatura, produce un olio ricco di carotenoidi, che si diffondono dando origine al colore rosso vivo.

Il fenomeno si era gradualmente ridotto nel corso della seconda metà del secolo scorso, fino a scomparire del tutto intorno agli Anni ’80. Ai tempi erano state numerose le ipotesi prodotte per spiegare la scomparsa del fenomeno, tra cui, la più accreditata, è stata quella dell’inquinamento, causato dagli insediamenti urbani sviluppatisi nei dintorni.

Solamente di recente, invece, si è scoperta la vera causa della scomparsa del fenomeno del lago rosso. Nei primi decenni del secolo scorso, intorno al Lago di Tovel pascolavano numerosi animali i cui escrementi, ricchi di fosforo e azoto, favorivano la riproduzione dell’alga. A partire degli Anni ’60, invece, le sponde del lago non sono più state terreno di pascolo, e così anche l’alga non ha più avuto opportunità di riprodursi e di colorare l’acqua.

Oggi, sebbene il fenomeno dell’acqua rossa non si verifichi più, il Lago di Tovel resta comunque uno stupendo angolo panoramico e naturalistico del Trentino da visitare. Per far tornare le acque rosse basterebbe riportare le mandrie al pascolo da queste parti…”

Pubblicato in Mondo

Questo, almeno, è quanto dichiara l'Arpacal. Una dichiarazione fondata sulla legge.

Il problema, infatti, è la legge. Parliamo della legge 24 marzo 2006 con la quale è entrata in vigore la Direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 febbraio 2006, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la Direttiva 76/160/CEE.

Tale nuova Direttiva è stata recepita dall’Italia con D.Lgs 30 maggio 2008 n. 116 e resa applicabile dalla emanazione del successivo Decreto Ministeriale Salute Ambiente del 30 marzo 2010.

Le novità più significativa rispetto alla normativa precedente (D.P.R. 470/82 e s.m.i.) è che si valuta solo 2 parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali che sono  specifici  indicatori di contaminazione fecale e che sono scaricati dai fiumi e dalle fogne.

E così se non si trovano in eccesso Escherichia coli ed Enterococchi intestinali il mare è buono!

Ma si sa nelle acque del mare si trova di tutto e di più anche se sembra che non interessi nessuno!

Tutto il resto che viene scaricato a mare e che inquina le acque di balneazione non interessano a nessuno: nè all'Europa, nè all'Italia, nè alla Calabria.

Ora che i paesi europei che non si affacciano sul mediterraneo, e che quindi non sono veramente balneabili possono legittimamente fregarsene, ci sta, ma l'Italia davvero può evitare i veri e necessari controlli sulle acque di balneazione?

Secondo noi, no! Secondo noi l'Arpacal ( o la regione Calabria) dovrebbe effettuare anche gli altri accertamenti del caso.

La vecchia legge 470/82 lo prevedeva ed , ALMENO, imponeva le seguenti indagini delle acque  ( nei  famosi transetti)

Temperatura (lungo la colonna d’acqua) pH (lungo la colonna d’acqua)

Salinità (lungo la colonna d’acqua)

Ossigeno disciolto (lungo la colonna d’acqua)

Clorofilla “a” (lungo la colonna d’acqua)

Azoto totale (in superficie)

Azoto ammoniacale (in superficie)

Azoto nitroso (in superficie)

Azoto nitrico (in superficie)

Fosforo totale (in superficie)

Ortofosfato (in superficie)

Silicati (in superficie)

Trasparenza

Analisi quali-quantitativa del fitoplancton*

Analisi quali-quantitativa dello zooplancton* *

Densità delle Diatomee,

Densità dei Dinoflagellati( nella foto le acque sono fluorescenti perchè ricche di dinoflagellati. Non sono le nostre!),

Densità dell’altro fitoplancton

Densità dei Copepodi e dei Cladoceri

E sui campioni di sedimento:

Composti organoclorurati

DDT e analoghi (DD’s); isomeri dell’esaclorocicloesano (HCH’s);

Aldrin,

Dieldrin (Drin’s); esaclorobenzene; PCB’s (4/7 atomi di cloro, specificando quali congeneri sono stati ricercati ed i valori delle singole concentrazioni).

Metalli pesanti

Hg, Cd, Cr, Pb, Zn, Cu, V, As, Ni, Al e Fe  

Idrocarburi Policiclici Aromatici

Naftalene, Acenaftene, Acenaftilene, Fluorene, Fenantrene, Antracene, Fluorantene, Pirene, Benz(a)antracene, Crisene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k)fluorantene, Benzo(a)pirene, Dibenzo- (a,h)antracene, Benzo(g,h,i)perilene, Indeno- (1,2,3,c,d)pirene.

Sottovalutazione del problema? Forse. o forse timore che la gente possa impaurirsi di fare i bagni.

Salvo poi preoccuparsi quando come successo in Liguria anni addietro quando molte persone stettero male per la presenza nelle acque di balneazione di un'alga unicellulare tropicale, la Ostreopsis ovata. ( Si nutre di sali di azoto e fosforo per lo più provenienti da acque di fogna)

Non solo ma i biologi marini  rilevano un’abnorme diffusione della Pfiesteria piscicida che è responsabile del fenomeno della marea rossa.

Per non parlare delle plastiche per le quali non si fa abbastanza ( nulla).

Insomma fermo restando che il "nostro" mare è il migliore ( o tra i migliori) a che  serve  rallegrarsi per tanto poco quando, invece, potremmo fare molto di più?

Pubblicato in Cronaca
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