
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del 19/07/2018
Cosenza – “Da troppi anni, ormai, numerosi articoli di stampa descrivono un ambiente conflittuale all’interno della Procura del Tribunale di Cosenza a causa di inchieste boicottate e fughe di notizie.
Abbiamo deciso di interrogare il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per chiedere se intenda valutare la sussistenza dei presupposti per l'avvio di iniziative ispettive presso il Tribunale di Cosenza, e ciò anche al fine di fugare tutti i dubbi che emergono dalle notizie diffuse a tutela stessa dell’immagine della Procura del Tribunale di Cosenza”.
Così scrivono i deputati del M5S Melicchio primo firmatario dell’interrogazione, insieme agli altri parlamentari calabresi D’Ippolito, Orrico, Misiti, Tucci, Forciniti, Scutellà, Sapia e Parentela. “Nelle idee del MoVimento 5 Stelle la giustizia è al servizio dei cittadini e tutti gli interventi del futuro governo non saranno più finalizzati a tagliare e spuntare le armi, ma a migliorare l’efficienza e la qualità della giustizia. - continuano i parlamentari pentastellati –
L’allerta però deve essere costante, soprattutto a riguardo dei reati contro la Pubblica Amministrazione.
Il rapporto di Transparency del 2017 sulla corruzione ha lanciato l'allarme sulla situazione in Italia.
Siamo in pratica un Paese ostaggio della corruzione, terz'ultimo in Europa, dietro solo a Grecia e Bulgaria, per il livello di malaffare esistente.
E il problema non sembra essere affatto l’apparato normativo bensì l’applicazione pratica e la capacità sanzionatoria e repressiva delle istituzioni che, quando si parla di reati commessi dai cosiddetti “colletti bianchi”, diventa drammaticamente poco incisiva ed efficace”.
I Deputati a 5 stelle precisano quindi “di aver segnalato al Ministro le informazioni diffuse, che trovano però riscontro su alcuni dati oggettivi, in merito a quanto successo all’interno della Procura cosentina su inchieste che coinvolgono la Pubblica Amministrazione, insieme ad alcune indagini finite nel nulla.
Queste notizie, oramai di dominio pubblico, gettano discredito sul funzionamento della Procura del Tribunale di Cosenza che, per la sua autonomia e dovere di riservatezza, non può, né deve replicare a “voci” sull’adeguatezza del suo operato.
Abbiamo pertanto ritenuto opportuno – concludono i parlamentari pentastellati – utilizzare le nostre prerogative, nel tentativo di spazzare via ombre e sospetti alimentati in questi anni. A beneficio di tutti”.
Portavoce M5S alla Camera dei Deputati
Alessandro Melicchio, Giuseppe D’Ippolito, Anna Laura Orrico, Massimo Misiti, Riccardo Tucci, Francesco Forciniti, Elisa Scutellà, Francesco Sapia, Paolo Parentela.
Ignoti hanno fatto fuoco, la notte scorsa, verso mezzanotte e mezza, a Cosenza contro una tabaccheria e un negozio di alimentari.
Il fatto è avvenuto nella zona di via Popilia.
Presumibilmente è stato utilizzato un fucile caricato a pallettoni.
I colpi sarebbero stati esplosi da una moto, che aveva a bordo due persone, come si evince da alcune immagini degli impianti di videosorveglianza.
Secondo gli inquirenti, potrebbe trattarsi di una intimidazione a scopo estorsivo.
Se non è droga, è estorsione!
Ultimamente a Cosenza si è raddoppiato “il lavoro” in questi due settori.
Il fatto è accaduto dopo la mezzanotte, più precisamente a mezzanotte e mezza in via Fortunato la Camera, una traversa di via Popilia nei pressi della ragioneria.
Un colpo secco proveniente da un fucile.
Poi il silenzio più assoluto.
A fare la scoperta i proprietari all’apertura del negozio.
Il foro nella serranda metallica non ha lasciato spazio alla fantasia, così come i danni riportati alla porta di ingresso.
Inviata la richiesta di intervento, sul posto sono giunti gli agenti della squadra volante della questura, che hanno effettuato i primi rilievi.
Successivamente è toccato alla scientifica repertare le prove trovate sul posto per successive indagini riguardanti l’arma con cui è stato esploso il colpo.
L’indagine, affidata alla mobile, dovrà stabilire mandanti ed esecutori.
Al momento sembra che i filmati della videosorveglianza riprendano due centauri, con tanto di casco integrale sfrecciare davanti alla saracinesca del negozio, a bordo di una moto, e uno dei due esplodere il colpo dal fucile. Il segnale è chiaro, bisogna pagare.
Si ipotizza un avvertimento a qualche visita già effettuata ai proprietari, presso il negozio i quali, probabilmente avranno espresso disappunto, pagato con una visita notturna poco gradita.
I finanzieri della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura di Castrovillari, stamane hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale castrovillarese, nei confronti d’imprenditori, pubblici funzionari, e della sindaca del Comune di Cariati Filomena Greco (foto), per il preteso reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Le indagini, durate poco più d’un anno, hanno consentito di ricostruire le dinamiche relative all’affidamento del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Cariati, rilevando condotte in violazione della normativa in materia d’appalti pubblici, frutto d’accordi collusivi volti a condizionare le modalità di scelta del soggetto a cui affidare, in via diretta, il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani.
In particolare, nell’agosto del 2016, a seguito d'interdittiva antimafia emessa nei confronti della società affidataria del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel territorio comunale, l’ente locale richiedeva direttamente l’intervento d'un soggetto terzo senza avviare le procedure previste dal codice degli appalti ed interpellare altre ditte, evidenziando la ritenuta sussistenza d'inderogabili esigenze d'ordine ambientale, d'igiene e salute pubblica.
Precostituendo, così, un'artificiosa e fittizia situazione di rischio d'emergenza sanitaria, il servizio di raccolta dei rifiuti - secondo le accuse - veniva fraudolentemente affidato al soggetto favorito, omettendo d'invitare altri operatori del settore.
La scelta della nuova ditta di raccolta rifiuti - a parere degl'inquirenti frutto d'un accordo collusivo - avveniva in maniera riservata e diretta, in tempi rapidissimi, senza alcun tipo d'evidenza pubblica, al fine di favorire l’affidamento diretto al soggetto individuato.
L’affidamento diretto veniva poi prorogato e spezzettato con successive sei ordinanze, con un ritenuto indebito vantaggio da parte della società aggiudicataria d'un importo pari a circa 1.400.000 euro.
Nel 2017 veniva infine bandita la gara pubblica, tutt’ora in corso, per l’affidamento del servizio di trasporto e gestione dei rifiuti.
Al fine d'impedire la reiterazione del supposto reato e la possibile influenza della gara pubblica in corso, su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 5 soggetti tra imprenditori e pubblici funzionari.
In particolare, nei confronti della sindaca è stata disposto il divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano, mentre nei confronti del dirigente dell’Area tecnica del Comune di Cariati attualmente in carica è stata disposta la sospensione dal pubblico impiego nonché l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Pure nei confronti dell’ex dirigente dell’Area tecnica del Comune di Cariati, ora in pensione, il gip ha disposto il divieto di dimora nel comune di residenza.
Nei confronti di due soggetti rappresentanti la società favorita in sede d'affidamento diretto è stata disposta l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa e l’obbligo di dimora nel comune di residenza. L'inchiesta che ha portato alle 5 misure cautelari è stata denominata "Feudalitas", parola latina di facile traduzione...
• FILOMENA GRECO, nata a Terravecchia l'11.06.1966 (sindaca di Cariati): divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano
• ADOLFO BENEVENTO, nato a Bocchigliero il 12.02.1951 (funzionario del Comune di Cariati in pensione): divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano
• GIUSEPPE FANIGLIULO, nato a Cassano Jonio l'11.02.1973 (funzionario del Comune di Cariati): sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio e obbligo di dimora nel Comune di Cariati
• ANTONIO FUSARO, nato a Corigliano Calabro l'11.06.1972: interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività d'impresa ed obbligo di dimora nel Comune di Corigliano Rossano
• CRISTOFORO ARCOVIO, nato a Rossano il 31.10.1949: interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività d'impresa ed obbligo di dimora nel Comune di Rossano.