BANNER-ALTO2
A+ A A-

sequestro cc e cfsCOSENZA 5 febbraio 2020 – Smaltiva le acque di vegetazione prodotte da un opificio all’interno di un invaso da lui realizzato. Per tale motivo il proprietario di un impianto di Scala Coeli è stato deferito all’autorità Giudiziaria per violazione alla normativa ambientale. L’invaso, posto poi sotto sequestro, è stato scoperto dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano durante un controllo effettuato in collaborazione con la Stazione Carabinieri di Scala Coeli ad un opificio in località “Schette” di Scala Coeli, controllo mirato alla verifica sul rispetto della pratica agronomica che i frantoi devono avere per smaltire le acque di vegetazione. Si è invece accertato che nei terreni previsti nella pratica agronomica non erano mai state smaltite le acque di vegetazione e che queste erano state invece illecitamente smaltite in un invaso su suolo nudo, non impermeabilizzato e senza alcuna autorizzazione. Si è pertanto posto sotto sequestro l’invaso, contenente circa 1700 metri cubi di acque di vegetazione e di lavaggio e deferito all’Autorità Giudiziaria il proprietario del frantoio per attività di gestione illecita consistente nel trasporto, stoccaggio e smaltimento i di rifiuti speciali non pericolosi di un ingente quantitativo di acque di vegetazione e di lavaggio all’interno di un invaso.

Leggi tutto... 0

foto 1Cosenza – Località Petrara - Deposito ed abbandono incontrollato di rifiuti speciali – Sequestrata area di 5000 mq e due autocarri – Denunciate 2 persone per attività di gestione non autorizzata di rifiuti e 4 titolari di impresa per deposito ed abbandono incontrollato di rifiuti speciali.

Nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione dei reati in danno dell’ambiente, militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza con il supporto logistico operativo del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Cosenza e delle Stazioni Forestali di Spezzano della Sila, San Pietro in Guarano e Montalto Uffugo, in data odierna, hanno dato esecuzione a Decreto di Sequestro Preventivo emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza e diretto al sequestro di due autocarri e di un’area ricadente a margine del Fiume Crati, ubicata tra Via Fratelli Sprovieri e Via Giovanbattista Lupia, trasformata in discarica da parte di due soggetti ritenuti responsabili del reato di attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali. Denunciati anche 4 imprenditori per deposito ed abbandono incontrollato di rifiuti speciali per essersi avvalsi di persone giuridicamente non autorizzate alla gestione dei rifiuti prodotti nell’ambito delle loro attività di impresa.

I Fatti

A seguito di segnalazione da parte di privati cittadini inerente il continuo abbandono incontrollato di rifiuti speciali in un’area prossima al perimetro abitato del capoluogo si accertava che un’area estesa circa 5000 mq, a seguito dell’abbandono di innumerevoli cumuli di rifiuti speciali di varia ed eterogenea natura quali scarti di attività edile, parti di veicoli, rifiuti ingombranti, rifiuti elettrici ed elettronici ed altri rifiuti speciali riconducibili ad attività di impresa, era stata trasformata in una vera e propria discarica. A seguito della successiva attività di indagine, effettuata con specifici servizi e con l’ausilio di apparecchiature di videoripresa, venivano identificati gli autori che, in assenza delle previste autorizzazioni ambientali, e con l’ausilio degli autocarri in sequestro, svolgevano attività non autorizzata di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti nella predetta area.

A seguito di tale attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, ed attraverso accertamenti e rilievi sui rifiuti rinvenuti nell’area si accertava anche la penale responsabilità di 4 persone giuridiche: il titolare di una palestra, una parrucchiera, un imprenditore edile ed il titolare di un’attività commerciale i quali, traendone un vantaggio economico e senza la benché minima attività di differenziazione dei loro rifiuti per l’avvio a recupero, ne avevano affidato lo smaltimento a persone non autorizzate alla gestione con il conseguente illecito abbandono incontrollato.

A conclusione di tale attività di indagine veniva disposto il sequestro preventivo dell’area adibita a discarica per le successive operazioni di bonifica e degli autocarri utilizzati dagli indagati per l’attività non autorizzata di raccolta, trasporto e smaltimento che sono soggetti a confisca obbligatoria in caso di condanna.

Tale attività scaturisce dall’intensificazione dei controlli in materia di abbandono di rifiuti indifferenziati, tenuto conto che nel capoluogo rappresenta il 35% del totale della raccolta del servizio pubblico con conseguente aggravio della spesa pubblica.

I controlli mirati in materia di gestione dei rifiuti saranno intensificati e diretti a scoraggiare quanti, ancora oggi, tendono a utilizzare forme alternative di smaltimento dei rifiuti affidandosi a soggetti non autorizzati che con tali attività, oltre a deturpare l’ambiente, caricano sulla collettività le spese necessarie alla rimozione ed alla corretta gestione dei rifiuti.

Leggi tutto... 0

Amici, l’anno che va via si chiude con un grande botto che lascerà il segno in seno alle istituzioni: Il Sig. Prefetto di Cosenza dott.ssa Paola Galeone, di 58 anni, indagata per corruzione.

Avrebbe, uso il condizionale, chiesto e ottenuto una fattura falsa da una imprenditrice per ottenere il fondo di rappresentanza.

Non è una fake news.

 

 

 

Non me la sono inventata io e non se la sono inventati i giornali che subito hanno riportato la grave notizia in prima pagina dei giornali.

La notizia si è sparsa in un baleno e questa mattina a Corso Mazzini non si parlava d’altro e sotto il Palazzo della Prefettura in Piazza 11 settembre la folla si era radunata per commentare la notizia.

Sono stato intervistato da una emittente privata ma poco ho saputo dire perché ancora non sapevo tutti i particolari.

La notizia l’ha data per primo “La Gazzetta del Sud”.

Ora tutti i giornali on line l’hanno messa in bella evidenza.

Invece di parlare del Capodanno, della notte di San Silvestro, dei fuochi d’artificio, del cenone di questa sera e del complesso musicale che si esibirà questa notte a Cosenza Vecchia in piazza davanti il Teatro Rendano, i giornali ancora una volta parlano di una Calabria corrotta, e qui la ‘ndrangheta non centra per niente.

Corrotta è l’istituzione.

Che schifo!

Un Prefetto che incassa una mazzetta di appena 700 euro ha lasciato basiti tutti i cittadini della provincia di Cosenza, ma soprattutto Le Forze dell’Ordine che hanno dovuto eseguire la perquisizione della borsetta del Prefetto, il loro superiore diretto.

Per 700 euro, una mancia, se l’ipotesi accusatrice sarà vera, un Prefetto, che avrebbe dovuto essere un grande e fedele servitore dello Stato, ha calpestato tutta la sua storia in un attimo, per una misera bustarella.

Il Prefetto Dott.ssa Galeone è a Cosenza dal 23 luglio 2018.

In precedenza aveva svolto le stesse funzioni a Benevento.

Ho avuto il piacere di conoscerla ed incontrarla in occasione della festa della Repubblica in Piazza Bilotti lo scorso 2 giugno.

Quale è la grave accusa?

Avere intascato da una imprenditrice, il cui nome è ancora ignoto, che ha denunciato i fatti alla Polizia, una mazzetta di 700 euro.

La consegna della bustarella avvenuta in un bar della città di Cosenza sarebbe stata videoripresa.

Fermata, all’uscita dal bar, gli uomini delle Forze dell’Ordine hanno trovato i soldi che in precedenza erano stati fotocopiati.

Se fosse ancora Direttore del Telegiornale il giornalista Emilio Fede così avrebbe commentato la notizia:- Che figura di merda!- Che vergogna!

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2

I Racconti

Meteo - Cosenza

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy