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Non solo ad Amantea, quindi! Ancora più a Lamezia Terme. Immigrati elemosine e parcheggi

Bruno Spatara segretario provinciale di Forza Nuova dichiara: "E’ già da qualche tempo che avevo chiesto al sindaco Speranza un’attenzione ed un monitoraggio a quello che è il fenomeno dell’accattonaggio in città degli immigrati e quello dei parcheggiatori abusivi sempre ad opera degli extracomunitari,ma nulla si è mosso in questa direzione".

E poi continuando: "Se solo qualche amministratore riuscisse a fare un sopralluogo per esempio sulla centralissima piazza della Repubblica potrebbe vedere coi propri occhi quanti immigrati presidiano l’area di parcheggio “invitando”, a volte anche con toni minacciosi e duri, i cittadini per farsi dare qualche euro per il loro abusivo servizio.

Altra fotografia eloquente poi è quella che si presenta dinanzi ai vari supermercati e bar cittadini dove si possono quotidianamente vedere immagini di extracomunitari con bicchieri di plastica in mano che addirittura in molti casi arrivano a strattonare persone per avere l’elemosina.

Molti cittadini soprattutto donne, stanno manifestando sempre più disagio per queste incresciose situazioni.

Il fenomeno dell’accattonaggio non va assolutamente sottovalutato, specialmente alla luce di come si sta sempre più manifestando a Lamezia, simile dunque ad altre realtà urbane anche vicine a noi, dove addirittura si sono formate delle vere e proprie Casbe, zona franche dove a regnare sono delinquenza, prostituzione, spaccio e disordine.

Il sindaco di Catanzaro intelligentemente non ha sottovalutato questa situazione ed esattamente circa dieci giorni dopo l’appello lanciato da noi di Forza nuova all’Amministrazione comunale di Lamezia per predisporre delle concrete misure anti-accattonaggio, quella di Catanzaro si muoveva concretamente in tal senso ed ancora oggi sta impegnando con lavoro certosino gli uomini della Polizia municipale per far rispettare tale ordinanza e pare anche il prefetto Cannizzaro si stia interessando direttamente a tale problematica.

A Lamezia invece tutte le forze politiche presenti nell’Assise cittadina stanno ignorando e sottovalutando la cosa,nessun consigliere comunale ha posto all’attenzione del civico consesso e della Giunta questo fenomeno,forse i signori consiglieri non vivono molto la città e per come le cose si stanno rivelando, con tutti i vari problemi di natura ambientale,sociale ed economica che giorno dopo giorno si presentano a Lamezia non viene difficile capire il perché della loro perenne distrazione, molti,come il Sindaco Speranza,pensano già a come organizzare le prossime campagne elettorali.

Noi di Forza nuova invece dal momento che stiamo a contatto con la gente ascoltando le loro problematiche ed i loro bisogni,torniamo ad invitare sindaco, Giunta e tutto l’intero Consiglio comunale a prestare attenzione a questo ormai dilagante fenomeno di accattonaggio,non vorremmo che la cosa col passare del tempo sfuggisse di mano fino a diventare incontrollabile ed ingestibile,si attivi immediatamente sindaco e Giunta per monitorare - conclude Spatara - tutta la situazione ed emettere un’ordinanza di divieto di accattonaggio dinanzi ad attività commerciali, scuole, chiese, cimiteri , non mancando in questo senso testimonianze di paura e di disagio di moltissimi cittadini lametini"

NdR. Sommessamente aggiungiamo che spesso si vede usare nell’accattonaggio anche minori.

Pubblicato in Lamezia Terme

Il Prefetto Cannizzaro prima di andare via ha emanato ( ci sembra) con abbondante ritardo una ordinanza con la quale vieta il transito degli autospurgo sull’intero territorio della provincia di Cosenza tra le ore 22.00 e le ore 06.00 nel periodo dal 29 luglio al 16 settembre 2013.

Si tratta della solita ordinanza che viene emanata ogni anno e che ci sembra sia stata perfettamente poco utile, almeno sinora.

Ci piacerebbe, infatti, sapere se mai qualcuno degli organi di polizia preposti al suo rispetto ( polizia, polizia provinciale, polizia comunale) abbiano redatto verbale di inosservanza all’ordinanza stessa.

Incomprensibile, poi, la data di inizio dell’efficacia del divieto( 29 luglio) che certamente non coincide con l’inizio della stagione estiva ed ancora quella di ultimazione ( 16 settembre) che certamente non coincide con la fine della stagione estiva.

Si imporrebbe ben altra normazione quale quella semplicissima di imporre ad ogni auto spurgo di dotarsi di certificazione attestante il luogo di prelievo ( nome e cognome, città e via del titolare del pozzo spurgato) ed il luogo di scarico( nome, cognome ,città e via dell’impianto di trattamento).

Ed ovviamente in questo caso il fermo di ogni autospurgo in transito sulle strade della provincia

Sarebbe indispensabile, infine, chiedere ai comandi locali di polizia municipale, ai sindaci ed agli assessori all’igiene preoccupati di elevare contravvenzioni per photored ed autovelox giustificazione dell’avvenuta quotidiana verifica del rispetto della citata ordinanza disponendo in caso di mancata od insufficiente ottemperanza la denunzia per omissione di atti d’ufficio.

Si impone anche un fortissimo controllo degli alvei fluviali che sono i luoghi di scarico più facili posto che ogni fiume o torrente attraversano zone disabitate. Alla provincia di disporre anche le chiusure definitive degli accessi esistenti od il loro controllo con appositi cancelli muniti di chiavi in possesso dei pochi che ne hanno la concessione.

Pubblicato in Cosenza

Cosenza. Un centinaio di lavoratori delle 13 cooperative di tipo B che avevano un contratto di collaborazione con il Comune di Cosenza e che ora sono disoccupati per il mancato rinnovo contrattuale hanno occupato piazza XI settembre e presidiano la prefettura.

Dal mese di maggio sono senza lavoro sembra solo per la mancanza di rilascio del certificato antimafia .

Avevano già manifestato il 27 giugno scorso mobilitandosi sin dalle prime ore del mattino ed aspettando il Prefetto Cannizzaro il quale aveva evidenziato che il rilascio del certificato dipendeva dal fatto che. nonostante fossero cambiati sia presidenti sia consigli d’amministrazione delle cooperative sui quali vertevano gli scetticismi dell’antimafia, il Comune di Cosenza non aveva ancora provveduto a recapitare la documentazione necessaria. Purtuttavia il Prefetto Cannizzaro aveva assicurato un pronta soluzione al problema.

Ed allora stamattina 10 luglio i100 disoccupati ed arrabbiati si sono riuniti sotto la Prefettura per far sentire tutto il loro disagio. “Siamo qui per chiedere che ci venga ridato il nostro posto di lavoro, – afferma l’ex presidente della coop. Centro Città – vogliamo avere l’opportunità di poter ritornare alla nostra occupazione. La situazione per le nostre famiglie è estremamente critica, non abbiamo il TFR, ma solo l’indennità di disoccupazione che non stanno erogando. E’ una vera e propria emergenza sociale, andremo avanti con le proteste finchè non ci daranno risposte”.

E’ intervenuto il sindaco Mario Occhiuto il quale ha spiegato che il certificato antimafia è assolutamente necessario e che il suo rilascio “ non dipende né dall’amministrazione né dal prefetto, ma dalle indagini di carabinieri e polizia. Noi come Comune siamo obbligati dalla legge a richiedere il certificato antimafia in Prefettura. Ovviamente come è successo con le altre coop. quando saranno in ordine con la documentazione e non vi sarà l’interdizione potranno tornare a lavorare”.

Pubblicato in Cosenza

La commissione d’accesso al comune di Rende ha rassegnato la relazione con le proprie conclusioni. In questi ultimi mesi i tre commissari prefettizi hanno passato al setaccio documenti, delibere, appalti, contratti del municipio rendese, ed hanno ascoltato dirigenti e funzionari. Ora dal momento della consegna il Prefetto Cannizzaro ha 45 giorni per trasmetterla al ministro Angelino Alfano con una propria nota di accompagnamento ed una proposta. Proprio per questo la relazione è stata sottoposta al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Ma nulla trapela, il riserbo sulla relazione è massimo.

Al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ha partecipato l’aggiunto della DDA di Catanzaro, Giovanni Bombardieri.

Il destino di Rende è quindi appeso ad un filo.

Peraltro non va dimenticato che il sindaco Vittorio Cavalcanti che ha sempre escluso presunti condizionamenti mafiosi sull’attività dell’ente, ha nel frattempo rassegnato le dimissioni.

Il destino di rende è quindi nella mani del Prefetto Cannizzaro che invierà gli atti al ministro dell’Interno.

Angelino Alfano, appena pervenuti la relazione e le conclusioni del Prefetto avrà tre mesi per decidere se sciogliere o meno il consiglio comunale della città di Rende

La commissione aveva preso le mosse dalla vicenda relativa alle presunte infiltrazioni mafiose paventate dall’inchiesta della DDA di Catanzaro che lo scorso anno ha portato all’arresto dell’ex sindaco Umberto Bernaudo e dell’ex assessore comunale Pietro Ruffolo, poi scarcerati e per i quali la Cassazione ha praticamente demolito le ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata invocate invece dalla procura distrettuale.

 

Pubblicato in Cosenza

Potremmo ricordare il vecchio adagio “ Doppu arrubbata Santa Chiara, anu fattu i port’ i fierru”.

Dopo l’arresto dei presidenti delle cooperative B di Cosenza( e chissà cos’altro) ecco che arriva nientemeno che l’accordo tra il Ministero dell’Interno ed il comune di Cosenza per “guidare” un percorso di legalità e di legittimità finora non attuato( datanti possiamo ritenere).

Ne da annuncio il comune di Cosenza dando evidenza alla firma dell’accordo” Prefettura-Comune di Cosenza” per la redazione del bando per l'affidamento dei servizi .

Per la prima volta nella storia di questi servizi, infatti, in seguito alla scadenza dei contratti che regolamentano i rapporti lavorativi delle Coop sociali con il Municipio, non si procederà più all’affidamento diretto dei servizi bensì alla pubblicazione di un bando pubblico, dietro specifica indicazione del primo cittadino di voler garantire sia la piena ottemperanza delle norme vigenti in materia sia di voler tutelare i posti occupazionali esistenti.

Come ha ricordato alla stampa Raffaele Cannizzaro, partì proprio dal sindaco Occhiuto, lo scorso mese di novembre, la proposta di richiedere alla Prefettura un supporto in tal senso.

L’accordo siglato oggi prevede la comunicazione da parte della Prefettura, al massimo entro i prossimi cinque giorni dalla firma, di un gruppo di supporto per il personale dirigenziale del Comune al fine di stilare il bando per l’affidamento dei servizi delle Cooperative.

“Tutto ciò va nella direttrice della reale collaborazione e delle intese istituzionali”, ha dichiarato il prefetto Cannizzaro introducendo la sigla sul Protocollo.

Dal canto suo, il sindaco Mario Occhiuto ha rimarcato con profonda gratitudine la vicinanza del Prefetto in una vicenda molto delicata: “Spesso – ha affermato il primo cittadino – nella difficile fase di riorganizzazione di questi servizi, mi sono anche sentito solo. In realtà, però, non sono mai rimasto solo perché avevo al mio fianco lo Stato, soprattutto nella persona del Prefetto Cannizzaro”.

L’obiettivo da raggiungere riguardo alle Cooperative B, ha proseguito il sindaco Occhiuto, “è quello di ottenere una migliore qualità ed efficienza nel servizio che riguarda tutte le attività di manutenzione ordinaria della città, attraverso un migliore impiego delle persone già occupate in questi settori con un sistema più puntuale dei controlli. La salvaguardia e la tutela dei posti di lavoro esistenti, infatti, rientra anche in un’ottica di salvaguardia della coesione sociale che miri alla rigenerazione sociale attraverso il lavoro efficientemente svolto. Per questi motivi – ha concluso Occhiuto - occorre superare le problematiche evidenziate nel passato con la gara

Ndr: Ci permetteranno di restare perplessi di fronte ad un uso scriteriato dell’affidamento diretto( a Cosenza ed altrove) al quale ora si tenta di sostituire una gara di appalto( ?) che sarà garantita nella sua legittimità da una task force prefettizia. Ma allora finora come hanno fatto?

Pubblicato in Cosenza
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