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fascia-tricoloreFilomena Greco avrebbe organizzato e autorizzato l’indebito rilascio da parte del dirigente dell’Area tecnica di un permesso di costruire in sanatoria a favore di un gruppo, di cui fa parte il congiunto, per la ristrutturazione e l’adeguamento di un immobile da adibire a clinica medica privata. La donna è agli arresti domiciliari

Il sindaco di Cariati, Filomena Greco, eletta con una lista civica, è stata posta agli arresti domiciliari insieme ad altre tre persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Castrovillari. Un provvedimento di obbligo di presentazione alla pg è stato notificato dalla Guardia di finanza di Cosenza al vicesindaco Sergio Salvati. Le accuse sono corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abusivismo. Tra gli arrestati c’è anche il fratello del sindaco, l’imprenditore Saverio Greco. L’operazione, denominata “Platone”, è stata portata a termine dai finanzieri del comando provinciale di Cosenza, coordinati dalla Procura di Castrovillari. I provvedimenti cautelari, oltre che al sindaco ed al fratello, sono stati notificati al responsabile dell’area tecnica del Comune Giuseppe Fanigliulo, e ad un altro imprenditore, Cristoforo Arcovio.

Le indagini, dirette dal pm Luca Primicerio e collegate ad una precedente inchiesta sull’appalto per la gestione dei rifiuti del comune del cosentino, avrebbero consentito di rilevare l’indebito rilascio da parte del dirigente dell’Area tecnica di un permesso di costruire in sanatoria a favore di un gruppo imprenditoriale, di cui fa parte il fratello del sindaco, per la ristrutturazione e l’adeguamento di un immobile da adibire a clinica medica privata. Il dirigente, già nominato fiduciariamente dal sindaco a tempo determinato e in scadenza di incarico, era stato prorogato nelle sue mansioni allo scopo, per l’accusa, di agevolare il procedimento amministrativo di rilascio del permesso di costruire.

La proroga della nomina, arrivata a 5 giorni dalla definitiva decadenza del sindaco a causa di una conclamata crisi politica – a Cariati si sono poi svolte le elezioni e Filomena Greco è stata rieletta – avrebbe consentito a Fanigliulo di attivare in maniera discrezionale il procedimento amministrativo. Contemporaneamente, in assoluta incompatibilità con la funzione pubblica ricoperta, secondo i magistrati il dirigente prorogato avrebbe curato l’iter progettuale dell’opera redigendo gli elaborati tecnici presentati per ottenere i nulla osta per la realizzazione della struttura. Alla fine del procedimento il dirigente avrebbe omesso di effettuare i controlli necessari.

Tali condotte avrebbero permesso il rilascio alla società, nel medesimo giorno e a poche ore dalla decadenza del sindaco, delle autorizzazioni necessarie per l’edificazione e la gestione della clinica privata. Infine, nell’ambito dell’indagine originaria, sarebbero state constatate ulteriori collusioni tra il dirigente dell’Area tecnica ed il responsabile di fatto di una società, che per l’accusa erano finalizzate alla turbativa dell’appalto dei rifiuti, concretizzatesi nell’adozione di un provvedimento illegittimo, successivamente annullato dal Tar, con cui è stata esclusa l’offerta della prima classificata, in quanto ritenuta anomala, con conseguente aggiudicazione definitiva dell’appalto all’impresa seconda classificata, già assegnataria di affidamenti diretti ritenuti illegali.

FONTE NOTIZIA ilfattoquotidiano.it

Pubblicato in Calabria

I finanzieri della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura di Castrovillari, stamane hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale castrovillarese, nei confronti d’imprenditori, pubblici funzionari, e della sindaca del Comune di Cariati Filomena Greco (foto), per il preteso reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Le indagini, durate poco più d’un anno, hanno consentito di ricostruire le dinamiche relative all’affidamento del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Cariati, rilevando condotte in violazione della normativa in materia d’appalti pubblici, frutto d’accordi collusivi volti a condizionare le modalità di scelta del soggetto a cui affidare, in via diretta, il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani.

In particolare, nell’agosto del 2016, a seguito d'interdittiva antimafia emessa nei confronti della società affidataria del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel territorio comunale, l’ente locale richiedeva direttamente l’intervento d'un soggetto terzo senza avviare le procedure previste dal codice degli appalti ed interpellare altre ditte, evidenziando la ritenuta sussistenza d'inderogabili esigenze d'ordine ambientale, d'igiene e salute pubblica.

Precostituendo, così, un'artificiosa e fittizia situazione di rischio d'emergenza sanitaria, il servizio di raccolta dei rifiuti - secondo le accuse - veniva fraudolentemente affidato al soggetto favorito, omettendo d'invitare altri operatori del settore.

La scelta della nuova ditta di raccolta rifiuti - a parere degl'inquirenti frutto d'un accordo collusivo - avveniva in maniera riservata e diretta, in tempi rapidissimi, senza alcun tipo d'evidenza pubblica, al fine di favorire l’affidamento diretto al soggetto individuato.

L’affidamento diretto veniva poi prorogato e spezzettato con successive sei ordinanze, con un ritenuto indebito vantaggio da parte della società aggiudicataria d'un importo pari a circa 1.400.000 euro.

Nel 2017 veniva infine bandita la gara pubblica, tutt’ora in corso, per l’affidamento del servizio di trasporto e gestione dei rifiuti.

Al fine d'impedire la reiterazione del supposto reato e la possibile influenza della gara pubblica in corso, su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 5 soggetti tra imprenditori e pubblici funzionari.

In particolare, nei confronti della sindaca è stata disposto il divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano, mentre nei confronti del dirigente dell’Area tecnica del Comune di Cariati attualmente in carica è stata disposta la sospensione dal pubblico impiego nonché l’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Pure nei confronti dell’ex dirigente dell’Area tecnica del Comune di Cariati, ora in pensione, il gip ha disposto il divieto di dimora nel comune di residenza.

Nei confronti di due soggetti rappresentanti la società favorita in sede d'affidamento diretto è stata disposta l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa e l’obbligo di dimora nel comune di residenza. L'inchiesta che ha portato alle 5 misure cautelari è stata denominata "Feudalitas", parola latina di facile traduzione...

• FILOMENA GRECO, nata a Terravecchia l'11.06.1966 (sindaca di Cariati): divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano

• ADOLFO BENEVENTO, nato a Bocchigliero il 12.02.1951 (funzionario del Comune di Cariati in pensione): divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano

• GIUSEPPE FANIGLIULO, nato a Cassano Jonio l'11.02.1973 (funzionario del Comune di Cariati): sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio e obbligo di dimora nel Comune di Cariati

• ANTONIO FUSARO, nato a Corigliano Calabro l'11.06.1972: interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività d'impresa ed obbligo di dimora nel Comune di Corigliano Rossano

• CRISTOFORO ARCOVIO, nato a Rossano il 31.10.1949: interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività d'impresa ed obbligo di dimora nel Comune di Rossano.

Pubblicato in Cosenza
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