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Incontro Iacucci a Rogliano«Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso di Mario Occhiuto. Domenica si voterà e lunedì avremo il nuovo presidente legittimato ed il nuovo Consiglio Provinciale».

E’ stato lo stesso Franco Iacucci, unico candidato alla presidenza della Provincia di Cosenza ad annunciare la decisione dell’organo di giustizia amministrativa nel corso di un incontro con gli amministratori locali del Savuto ospitato nella sala consiliare di Rogliano, al quale è intervenuto anche il deputato Ferdinando Aiello. L’iniziativa rientra nel ciclo di appuntamenti organizzati da Iacucci lungo l’intera area provinciale, con l’obiettivo di confrontarsi con i sindaci ed i consiglieri comunali del territorio «in continuità con l’impegno profuso da Iacucci durante la sua attività in seno alle istituzioni – ha commentato Ferdinando Aiello nel suo intervento. «Abbiamo un candidato alla presidenza – ha aggiunto il parlamentare – dalla identità politica certa, in un momento invece assai incerto nel panorama nazionale. Merita un plauso perché sta conducendo una campagna elettorale intensa, come se avesse un competitor che invece non c’è. Questo suo impegno ha inaugurato una politica del dialogo e dell’ascolto che gli consentirà di svolgere in maniera più incisiva il suo mandato. Ma la scelta di Iacucci va anche nella direzione dell’unità e della coesione. Quando si affrontano insieme – ha concluso Ferdinando Aiello – le battaglie elettorali si vincono». Iacucci, sindaco di Aiello Calabro, vanta una profonda conoscenza del territorio del Savuto, per aver ricoperto anche la carica di presidente della locale Comunità Montana. «Qui mi sento a casa – ha detto – La presenza di così tanti amministratori è un segnale di grande effetto. Ho l’ambizione – ha aggiunto – di costruire una istituzione al servizio degli enti locali e di raccordo con la Regione. La Provincia di Cosenza sarà utile per portare a compimento il progetto di rilancio della Calabria intrapreso da Mario Oliverio».

Pubblicato in Cosenza

I deputati cosentini del Pd Ernesto Magorno , Enza Bruno Bossio , Ferdinando Aiello e Stefania Covello annunciano la presentazione di un’interrogazione parlamentare sul “caso Cosenza”.

 

Appena Occhiuto va via il PD scopre il marcio e scrive:

«Lo scioglimento del consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico – amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma é innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale.

Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma. 

Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi».

 

Poi spiegano sempre i quattro deputati dem «Lo scioglimento del Consiglio non é solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma é anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione distrettuale antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo.

Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora volta é prevalsa l’irresponsabile vanità. 

E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale».

Infine Magorno, Bruno Bossio, Covello e Aiello proseguono «O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni.

A Cosenza bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinitá” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore».

 

Sembra che sia la risposta a Mario Occhiuto che , per difendersi, davanti alle telecamere del Tg3 della Rai ha parlato di «corruzione elettorale» in riferimento all’operazione politica sfociata nelle dimissioni di 17 consiglieri comunali.

Ma forse è la risposta anche Jole Santelli la quale ha dichiarato che

«La "congiura degli incappucciati" che ha portato alla sfiducia nei confronti di Mario Occhiuto è una pagina nera per la politica».

«Miopia, interessi personali e veleni hanno prevalso sull'interesse della città e dei cittadini e sulla stessa dignità delle persone. Chi ritiene di poter ritrascinare Cosenza nell'oscurantismo credo abbia fatto male i propri conti. Le firme di ieri sono uno schiaffo non al sindaco ma alla città. I cittadini oggi esigono rispetto dai propri rappresentanti, è evidente che si è deciso da tempo di confrontarsi con Occhiuto non in una corretta dinamica democratica ma attraverso giochi sporchi. Qualcuno ha molto timore del giudizio positivo che i cosentini hanno del proprio sindaco. L'immagine plastica è "il patto dei potentati" contro il "sindaco della gente". Per quanto riguarda Forza Italia non ci sono più alibi per nessuno, chi è in Fi è contro trasformismo, consociativismo e acquiescenza al potere sinistro».

«In nessun posto del mondo qualcuno si sarebbe permesso per logiche elettorali di arrecare un danno ad una amministrazione che, in un periodo di crisi con casse pubbliche a secco è riuscita a dare un buon contributo allo sviluppo della città. É una questione di rispetto ripeto per la città ed i cittadini. Ma questi politicanti sono cosi arroganti e sicuri del loro potere basato sul bisogno della gente . La prova elettorale che attende questa città stabilirà per sempre credo con un marchio indelebile se Cosenza è una città che vuole diventare moderna e dinamica oppure continuare con logiche feudali e senza speranza».

Pubblicato in Cosenza

Enza Bruno Bossio, Bruno Censore, Ferdinando Aiello, Mario Oliverio, si spendono per la stabilizzazione dei precari calabresi. Un atto di coerenza del PD, non solo un fatto avente valenza politica. 5-6000 precari da stabilizzare significano almeno 15-20 mila voti, una entità capace di sovvertire qualsiasi risultato elettorale. E per la stabilizzazione si invoca il Governo .

Riceviamo e pubblichiamo:

“Come rappresentanza della deputazione del centrosinistra calabrese abbiamo svolto stamani un incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario Patroni Griffi sulle problematiche degli LSU-LPU e in generale del precariato in Calabria.

Oltre ad esprimere apprezzamento per la tempestività con cui il Sottosegretario ha accolto la nostra richiesta di incontro vogliamo dichiarare soddisfazione per i contenuti emersi nel confronto.

Alle nostre proposte, attentamente valutate, è stata dichiarata piena disponibilità del rappresentante del Governo per verificarne la possibilità di azioni risolutive.

Abbiamo inteso, innanzitutto, esporre i termini emergenziali della drammatica condizione in cui versano i lavoratori che da diversi mesi non percepiscono le indennità loro spettanti.

A Patroni Griffi, abbiamo chiesto che, considerata la gravità della situazione, sia il Governo Nazionale in via eccezionale e straordinaria a poter assicurare la copertura dell’impegno finanziario per l’anno 2013 dal momento che finora la Regione Calabria ha omesso di prevedere nel proprio bilancio la quota di finanziamento a suo carico.

In tal senso abbiamo proposto che il Governo Nazionale, possibilmente in tempi rapidi, provveda ad emanare uno specifico decreto legislativo.

Abbiamo, inoltre, sottolineato con forza la necessità di pervenire a misure strutturali per assicurare una prospettiva di vita e di lavoro a migliaia di lavoratori che da oltre 15 anni sono costretti a vivere in una odiosa condizione di precarietà ed insicurezza.

Patroni Griffi ha convenuto con noi affinché la Legge di Stabilità sia un’opportunità per approvare una specifica norma legislativa finalizzata ad autorizzare gli enti pubblici della Calabria ad assumere gli LSU-LPU, anche in ruoli sopranumerari, con contratto a tempo indeterminato ed a tempo parziale di almeno 26 ore settimanali.

A tale norma occorre assicurare almeno per il prossimo biennio una sufficiente copertura finanziaria da parte dello Stato, al fine di poter garantire la stabilizzazione di un significativo numero di lavoratori.

Non è ammissibile che le ultime stabilizzazioni risalgano agli anni 2007/2008.

Lo svuotamento del bacino degli LSU-LPU e anche dei lavoratori ex legge 15 è un necessario intervento per iniziare a prosciugare un’area vasta di precariato che in Calabria conta migliaia di persone con altri profili professionali e diverse forme contrattuali.

Faremo di tutto,pertanto, per assicurare il nostro impegno affinché nei prossimi giorni la questione LSU-LPU della Calabria si possa imporre tra le priorità dell’agenda parlamentare e governativa.

Roma, li 7 novembre 2013Enza Bruno BossioBruno CensoreFerdinando Aiello

Non solo Bruno Bossio, Censore ed Aiello, anche Mario Oliverio interviene a sostegno della proposta dei senatori calabresi di stabilizzazione LSU-LPU.

Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio : “Esprimo apprezzamento e sostegno all’emendamento alla Legge Finanziaria presentato nei giorni scorsi dai senatori calabresi per ottenere la stabilizzazione definitiva degli oltre 5000 lavoratori impegnati in attività socialmente utili e di pubblica utilità che stanno vivendo in questi giorni, insieme alle loro famiglie, una situazione di grande disagio e preoccupazione, poiché da diversi mesi non percepiscono le indennità loro spettanti. Con questo emendamento, infatti si chiede al governo nazionale di autorizzare gli enti pubblici calabresi ad assumere tali lavoratori dal 1° gennaio 2014, anche in posizioni sopranumerarie, con un contratto a tempo indeterminato ed a tempo parziale di 26 ore settimanali e di concedere in favore della Regione Calabria, con provvedimento del Ministro dell’economia e delle finanze, un contributo aggiuntivo pari a 40 milioni di euro per l’anno 2014 e pari a 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015. Lo svuotamento del bacino degli Lsu-Lpu e anche dei lavoratori ex legge 15 è un fatto assolutamente necessario se si vuole realmente cominciare a prosciugare una vasta area di precariato che in Calabria conta migliaia di persone con profili professionali e diverse forme contrattuali. E’, quindi, necessario stabilizzare definitivamente questi lavoratori che rappresentano una vera e propria risorsa per la nostra regione, un capitale umano già formato, che non può essere disperso e sul quale, invece, occorre credere ed investire. E’ giunto il momento di mettere la parola fine ad un percorso che dura ormai da oltre 15 anni e che consente agli enti di utilizzare questi lavoratori in posizioni anche strategiche ed apicali sfruttando i loro titoli di studio e la professionalità da questi acquisita, continuando a mantenerli in una condizione di grave precarietà e insicurezza. Occorre passare dalle parole ai fatti. La Provincia di Cosenza nel corso di questi anni ha stabilizzato tutti i suoi lavoratori precari. Per quanto ci riguarda continueremo ad assicurare tutto il nostro impegno affinchè su questa vicenda l’attuale governo possa finalmente scrivere una parola definitiva e finalmente risolutiva”.

Ora la parola tocca a Letta che sicuramente terrà conto delle invocazioni del PD calabrese stabilizzando tutti i precari. Impossibile che il PD calabrese stia scherzando! Impossibile che Letta non tenga conto di quanto chiesto da Enza Bruno Bossio, Bruno Censore, Ferdinando Aiello, Mario Oliverio. Che PD sarebbe quello calabrese e che credibilità politica avrebbero in Calabria Oliverio e gli altri se Letta non stabilizzerà tutti i precari calabresi?

Pubblicato in Calabria
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