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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota della cooperativa One Aker che da inizio ad una battaglia legale dagli esiti imprevedibili. Ecco il testo integrale

“Nello scorso mese di dicembre il sindaco f.f.Michele Vadacchino ed i componenti della giunta, secondo quanto riportato nella delibera numero 234, 11/12/2013 hanno decretato la proroga degli affidamenti decisi nello scorso maggio in favore delle cooperative sociali di tipo B per ulteriori dodici mesi, con decorrenza a partire dal 1 gennaio per un costo complessivo proporzionale ai 500 mila euro circa del precedente incarico che copriva un arco temporale di sette mesi del 2013.

Sette i diversi lotti aggiudicati, così strutturati inizialmente da giugno a dicembre 2013.

Cinque lotti per un ammontare di circa 320 mila euro(per 7 mesi) sono stati assegnati al consorzio APA . Il lotto numero 1, relativo ai servizi e lavori di falegnameria, officina e muratore per la cifra di 76 mila euro, per l’importo di oltre 52 mila euro, il lotto numero 2, consistente nella manutenzione della rete idrica e fognante e nei servizi di pulizia stradale del lungomare e della spiaggia compresa tra via Garibaldi e Acquicella. Anche il lotto numero 3 (spazzamento delle aree pubbliche, pulizia pozzetti e cunette stradali con utilizzo e movimentazione di mezzi comunali nelle zone di Amantea centro, San Procopio, contrada Stritturi, Tonnara, Sant’Elia e Lacquari) di 37 mila euro circa. Per quanto riguarda il lotto numero 5 e 6, oltre 150 mila euro, è nuovamente il consorzio Apa a svolgere il ruolo di assegnatario, che è tenuto ad intervenire sugli impianti elettrici d’illuminazione pubblica, sulle reti idriche e fognanti di Campora San Giovanni, Coreca e frazioni montane. . . Per il lotto numero 4 è la società cooperativa Quadrifoglio, per un importo di poco inferiore ai 60 mila euro, ad occuparsi della pulizia della casa comunale e della spiaggia antistante il lungomare con annesso la sostituzione dei contatori dell’acqua, gl’interventi sull’acquedotto e sui serbatoi comunali e le problematiche in materia di Protezione civile degli incendi. Il lotto numero 7 che consiste nei servizi di assistenza agli ormeggi del porto turistico è stato assegnato alla società cooperativa Gente di mare per l’importo di circa 80 mila euro.

Contro questa proroga, ritenuta non legittima, è pronta a battersi la Cooperativa One Aker, rappresentata dalla Sig.ra Lucia Bazzarelli, assistita legalmente dall’avvocato Massimiliano Caruso.

«Mi sembra giusto far osservare agli organi competenti – spiega la stessa Sig.ra Bazzarelli – che la delibera 234 che proroga di un anno gli affidamenti precedenti non risponde agli attuali indirizzi giurisprudenziali, i quali ammettono in modo incontestabile soltanto le cosiddette proroghe tecniche che non potrebbero però essere applicate per un periodo superiore a quello strettamente necessario all’individuazione di un nuovo contraente, a prescindere dall’eventuale convenienza economica e dall’interesse pubblico del rinnovo stesso. Si tratterebbe, peraltro, di una prassi amministrativa riconducibile ad ipotesi del tutto eccezionali e straordinarie, in considerazione della necessità, riscontrata e adeguatamente ponderata nella circostanza concreta, di evitare un blocco dell’azione amministrativa, ma tenendo presente che essa comporta una compressione dei principi di libera concorrenza. La proroga tecnica, inoltre, dovrebbe essere anticipata dall’espletamento di una nuova procedura di gara, allo stato mancante. Ecco perché, a nome di tutti gli iscritti, ho chiesto all’ente municipale l’annullamento in autotutela della delibera dello scorso mese di dicembre, attesa la potenziale illegittimità della proroga contrattuale, chiedendo contestualmente l’avvio della procedura di pubblicazione di un regolare bando di gara». Lucia bazzarelli

Inchiesta sulle cooperative B del comune. Il GUP accogliendo la richieste dal PM ha rinviato a giudizio i 4 indagati . La prima udienza fra un anno circa, il 16 ottobre 2014.

L’ indagine è stata avviata nel 2012 ed hanno portato alla luce una realtà definita dal Procuratore Granieri "una pagina oscura della città di Cosenza che dura da troppo tempo".

Oggi si scopre che vi è stata: “Un'assoluta carenza e superficialità nei controlli che avrebbero dovuto essere svolti dal Comune di circa la puntuale esecuzione dei servizi affidati alle cooperative”.

Il titolare delle indagini è il sostituto procuratore, Antonio Tridico.

Ora il Gup ha accolto le istanze del PM ed h a rinviato a giudizio quattro indagati:

- Ivan Trinni, 39 anni, presidente di una cooperativa;

-Domenico Plateroti, 54 anni, presidente di una cooperativa

-Mario Massaro, 61 anni, funzionario del Comune di Cosenza eresponsabile del settore “Ambiente, verde pubblico, parchi e Giardini , accusato di falso in atto pubblico, truffa in danno del Comune e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio mediante la contabilizzazione sistematica da parte dei rappresentanti delle coop di lavori in realtà non eseguiti ( la falsa attestazione della regolare esecuzione senza effettuarne la verifica in loco in cambio di denaro)

- Luigi Sicoli, 38 anni, addetto all'Ufficio manutenzione che predisponeva la documentazione amministrativa e contabile, propedeutica alla successiva liquidazione.

-Stralciata la posizione di Maurizio De Rango, 47 anni, presidente di una cooperativa.

Le accuse contestate sono, a vario titolo, falso, corruzione e tentata estorsione.

Sostengono gli inquirenti che a fronte del costo dei 5 milioni di euro di costo i servizi sono sempre stati inadeguati se non carenti.

Intanto come ebbe modo di chiarire il questore Alfredo Anzalone nella conferenza del maggio scorso , presenti i dirigenti della digos e della squadra mobile, Pietro Gerace e Antonio Miglietta, continua lo stralcio dell’indagine sulle certificazioni antimafia.

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Tempi difficili per Mario Occhiuto. Lui manda via Katya Gentile ed ora “perde” Carmine Vizza, l’assessore alle cooperative.

L’ex assessore Vizza era stato accarezzato dall’inchiesta della Procura di Cosenza sulle cooperative.

I PM lo accusarono di aver nascosto le minacce ricevute

Inizialmente l’ex assessore negò, ma martedì scorso venne sentito dai magistrati ed ammise che quelle ricevute negli scorsi mesi da alcuni presidenti delle cooperative B erano minacce.

Da qui le sue dimissioni.

Una lettera accorata, quella di Vizza. Al sindaco Occhiuto nella quale lo ringrazia “per la fiducia e per l’onore che mi hai accordato” e pur certo di “aver chiarito completamente e definitivamente” la sua posizione lascia il ruolo di assessore.

Una delega importante quella di Vizza che aveva competenza di Benessere e Qualità del tempo e degli spazi. Cioè, in sostanza, Servizi pubblici urbani; Sport, Impiantistica sportiva; Tempo libero; Qualità della vita; Salute pubblica; Ciclo dei rifiuti e raccolta differenziata; Manutenzione; Decoro; Verde, igiene pubblica e Protezione civile.

Tempi politicamente e giudiziariamente difficili per Cosenza. Un’estate difficile in arrivo!

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Potremmo ricordare il vecchio adagio “ Doppu arrubbata Santa Chiara, anu fattu i port’ i fierru”.

Dopo l’arresto dei presidenti delle cooperative B di Cosenza( e chissà cos’altro) ecco che arriva nientemeno che l’accordo tra il Ministero dell’Interno ed il comune di Cosenza per “guidare” un percorso di legalità e di legittimità finora non attuato( datanti possiamo ritenere).

Ne da annuncio il comune di Cosenza dando evidenza alla firma dell’accordo” Prefettura-Comune di Cosenza” per la redazione del bando per l'affidamento dei servizi .

Per la prima volta nella storia di questi servizi, infatti, in seguito alla scadenza dei contratti che regolamentano i rapporti lavorativi delle Coop sociali con il Municipio, non si procederà più all’affidamento diretto dei servizi bensì alla pubblicazione di un bando pubblico, dietro specifica indicazione del primo cittadino di voler garantire sia la piena ottemperanza delle norme vigenti in materia sia di voler tutelare i posti occupazionali esistenti.

Come ha ricordato alla stampa Raffaele Cannizzaro, partì proprio dal sindaco Occhiuto, lo scorso mese di novembre, la proposta di richiedere alla Prefettura un supporto in tal senso.

L’accordo siglato oggi prevede la comunicazione da parte della Prefettura, al massimo entro i prossimi cinque giorni dalla firma, di un gruppo di supporto per il personale dirigenziale del Comune al fine di stilare il bando per l’affidamento dei servizi delle Cooperative.

“Tutto ciò va nella direttrice della reale collaborazione e delle intese istituzionali”, ha dichiarato il prefetto Cannizzaro introducendo la sigla sul Protocollo.

Dal canto suo, il sindaco Mario Occhiuto ha rimarcato con profonda gratitudine la vicinanza del Prefetto in una vicenda molto delicata: “Spesso – ha affermato il primo cittadino – nella difficile fase di riorganizzazione di questi servizi, mi sono anche sentito solo. In realtà, però, non sono mai rimasto solo perché avevo al mio fianco lo Stato, soprattutto nella persona del Prefetto Cannizzaro”.

L’obiettivo da raggiungere riguardo alle Cooperative B, ha proseguito il sindaco Occhiuto, “è quello di ottenere una migliore qualità ed efficienza nel servizio che riguarda tutte le attività di manutenzione ordinaria della città, attraverso un migliore impiego delle persone già occupate in questi settori con un sistema più puntuale dei controlli. La salvaguardia e la tutela dei posti di lavoro esistenti, infatti, rientra anche in un’ottica di salvaguardia della coesione sociale che miri alla rigenerazione sociale attraverso il lavoro efficientemente svolto. Per questi motivi – ha concluso Occhiuto - occorre superare le problematiche evidenziate nel passato con la gara

Ndr: Ci permetteranno di restare perplessi di fronte ad un uso scriteriato dell’affidamento diretto( a Cosenza ed altrove) al quale ora si tenta di sostituire una gara di appalto( ?) che sarà garantita nella sua legittimità da una task force prefettizia. Ma allora finora come hanno fatto?

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Nel corso della mattinata gli agenti della polizia di Stato hanno prelevato dal proprio posto di lavoro tre tra i rappresentanti dei massimi vertici delle cooperative sociali cosentine. Gli arrestati sono attualmente ospitati dalla Questura di Cosenza per celebrare le formalità di rito. L'inchiesta partita dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha portato agli arresti dei tre presidenti delle cooperative di tipo B alle dipendenze del Comune di Cosenza riguarderebbe, secondo quanto comunicato dalle autorità, gravi irregolarità nella gestione degli appalti. Tra gli arrestati pare vi sia anche Ivan Trinni, presidente da sempre vicino ai lavoratori nella lotta di rivendicazione del diritto a ricevere mensilità arretrate e garanzie occupazionali.

Le indagini, avviate da circa un anno, hanno portato alla luce una realtà definita dal Procuratore Granieri "una pagina oscura della città di Cosenza che dura da troppo tempo". Oltre al presidente Ivan Trinni dietro le sbarre sono finiti anche Maurizio Rango e Domenico Plateroti entrambi pregiudicati. L'accusa che pende in capo ai tre rais delle coop. sociali è di falso ideologico in atto pubblico, corruzione e tentata estorsione. I tre secondo quanto indicato dagli inquirenti avrebbero messo in campo un sistema di truffe ai danni dello Stato attraverso il quale sarebbero riusciti ad ottenere retribuzioni e rimborsi per lavori mai svolti. La condotta criminosa sarebbe stata posta in essere dagli indagati proprio in qualità di gestori delle cooperative sociali di tipo B cosentine. Nell'indagare sull'assegnazione dei fondi alle cooperative da parte del Comune di Cosenza la Digos si sarebbe imbattuta in una spirale di corruttele in cui pare non vi fosse alcun tipo di controlli. I fondi pare quindi venissero assegnati dal municipio alle coop. per la prestazione di alcuni servizi senza che alcun funzionario comunale verificasse l'effettivo svolgimento dei lavori. Attualmente però nessun dipendente di Palazzo dei Bruzi risulta essere iscritto nel registro degli indagati.

"In tale contesto, - si legge in una nota a firma del Procuratore (nella foto) - si aveva modo di accertare, anche per il tramite di consulenza tecnica sulla documentazione acquisita, la assoluta carenza e superficialità dei controlli che avrebbero dovuto essere svolti dal Comune di Cosenza circa l'effettività e la puntuale esecuzione dei servizi affidati alle cooperative". Controlli fantasma. Ma c'è di più. Nel corso delle indagini la Digos avrebbe accertato l'esistenza di "rapporti di natura corruttiva" tra i gestori e il personale addetto alle verifiche preventive indispensabili per la liquidazione dei lavori eseguiti. L'omesso controllo pare quindi essere di natura dolosa e non affatto casuale. Un meccanismo sintetizzabile nella formula: "tu fai finta di lavorare, che lo faccio anch'io: poi dividiamo". Insomma se qualcuno ha agito in malafede, sicuramente era in buona compagnia.

Aggiornamenti in corso

Quicosenza.it

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Era ottobre 2012 quando la Digos, guidata dal dirigente Pietro Gerace, dava inizio alle prime perquisizioni di alcune società cooperative di Cosenza. Ed al tempo già si riteneva che in Procura fosse stata formata una lista di nomi , al tempo ancora top secret, da sottoporre ad indagini.

Parliamo delle cooperative di tipo B, quelle che la legge tutela forse oltre ogni opportunità e parliamo della indagine dal procuratore aggiunto Domenico Airoma e dal sostituto Antonio Bruno Tridico. Tante le carte acquisite. Carte studiate dai magistrati cosentini.

Ed oggi si sa che le persone interessate dalle indagini sono 10 e che tra queste ci sono dirigenti comunali e alcuni responsabili di alcune delle cooperative.

Due i reati contestati , truffa ai danni di un ente pubblico( il comune di Cosenza) ed il falso ideologico.

Ma stiamo parlando di sole 7 cooperative sulle 47 utilizzate e che impiegano circa 500 persone.

Non appare quindi improbabile che il numero degli indagati possa lievitare

Si sospettano anche pressioni e minacce da parte criminali locale per favorire questa o quella cooperativa o per assumere determinate persone

Sembra che siano state pagate anche persone agli arresti. Da qui l’interesse della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che seguendo con attenzione la vicenda investigativa.

Nel frattempo il comune di Cosenza ha dichiarato lo stato di predisse sto per cui appare probabile che in futuro non siano più sostenibili i costi sociali di 47 cooperative. Una condizione questa che potrebbe dare luogo a situazioni sociali non felici.

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I dipendenti delle cooperative che si occupano dei lavori di manutenzione per conto del municipio di Cosenza protestano assediando l’esterno di Palazzo dei Bruzi ed impedendo le normali attività della casa comunale, oltre a creare disagi al centro urbano.

Da mesi non percepiscono lo stipendio.

Esistono difficoltà finanziarie e poi c'è un grosso problema.

Secondo quanto si è appreso, Palazzo dei bruzi , non potrebbe pagare gli stipendi nemmeno se avesse i soldi e se lo volesse. Si dice che le cooperative non sarebbero in regole con i contributi, né con l'erario.

Ma i lavoratori non sono contabili, né fiscalisti, né commercialisti.

Chiedono una soluzione che garantisca lavoro e reddito

Ed ecco che interviene il sindaco Occhiuto il quale rassicura i lavoratori delle Cooperative e dichiara:.

“E’ necessario essere per l’ennesima volta chiari, come sempre lo siamo stati e sempre lo saremo, a scanso di equivoci e strumentalizzazioni”.

“Occorre precisare alcuni aspetti fondamentali di una questione delicata che fin dall’inizio del mandato abbiamo trattato con il massimo della trasparenza di intenti.

Come ho ripetutamente affermato, ribadendolo anche in sede di Consiglio, è nostra ferma convinzione impegnare sforzi e risorse per mantenere i livelli occupazionali delle Cooperative sociali nonostante il grave periodo di crisi che stiamo attraversando. A tale scopo abbiamo previsto in Bilancio di stanziare fondi del Comune per ottenere la somma necessaria di copertura che faccia fronte alla scadenza del contratto. La città, nessuno può negarlo, usufruisce di importanti servizi offerti da questi lavoratori ma, d’altro canto, occorre che proprio i lavoratori delle Cooperative si adoperino nell’interesse dei cittadini accrescendo la qualità dei servizi. Informazioni sbagliate di chi non vuole il bene della comunità, indirizzano periodicamente le azioni dei dipendenti delle Cooperative con l’evidente fine di creare un muro con l’Amministrazione che, al contrario, sta cercando di tutelare i loro interessi e quelli dei cosentini.”

Poi precisa: “La procedura di gara che abbiamo avviato conterrà da un lato la clausola di salvaguardia per i dipendenti già impiegati nelle Cooperative che potranno così conservare l’attuale posto di lavoro, dall’altro consentirà di regolarizzarne i contratti. Inoltre, il Piano Salva Comuni al quale abbiamo richiesto di aderire, ci consentirà di scongiurare la procedura di dissesto riferito agli anni precedenti il 2010, dissesto già in atto presso la Corte dei Conti regionale che, se dichiarato, ci condurrebbe alla messa in mobilità di gran parte del personale e alla chiusura delle Cooperative sociali. Comprendendo dunque in maniera chiara i programmi di questa Amministrazione sull’emergenza in atto mi auguro che i lavoratori delle Cooperative sociali possano tornare a collaborare con noi attraverso un percorso di reciproca fiducia e di confronto civile”.

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