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In onore di Carlo Alberto dalla Chiesa la intitolazione della sala Consiliare

Serra d’Aiello. 31 anni fa, il 3 settembre 1982, nell’assolvimento del proprio dovere, veniva ucciso Carlo Alberto dalla Chiesa, uno degli uomini più coraggiosi che l’Italia possa aver mai potuto vantare.

Dopo 31 anni, e poco prima della celebrazione del 200ntenario dell’Arma di carabinieri della quale il generale dalla Chiesa era vanto ed onore, nella qualità di Sindaco del comune di Serra d’Aiello ho voluto intitolargli la sala consiliare.

Non una semplice piazza o via, ma la sala consiliare, la casa del popolo, il luogo simbolo della democrazia.

Ogni comune ha una unica sala consiliare e per questo ho scelto questo luogo per ricordare il generale dalla Chiesa, anche lui unico nel suo coraggio e nella sua onestà, di uomo e di militare.

Una vita intensamente vissuta, la sua, una vita fatta di azione, di scelte, anche difficili, di difesa dello Stato contro tutti coloro che ne minavano la sicurezza, l’ordine pubblico e la stessa stabilità.

Per conoscere Carlo Alberto dalla Chiesa basta comprare uno dei libri che ne parlano, leggere uno dei tanti articoli che ne hanno tratteggiato la figura e la vita.

Ma forse il generale dalla Chiesa lo incontriamo quotidianamente negli occhi e nel volti dei tanti giovani e meno giovani che prestano servizio nell’Arma dei carabinieri e che vestono la divisa, quella che quotidianamente onorano con il loro servizio a favore delle comunità, Serra di Aiello compresa.

Mi è sempre piaciuto ricordare Carlo Alberto dalla Chiesa anche come uomo, quell’uomo che si legge nella famosa frase « [...] ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla. »

Ed è questo l’uomo che mi auguro sia ricordato da chiunque entrerà negli anni a venire in questa sala consiliare per fare scelte giuste e democratiche per gli abitanti del mio paese.

Ed è per questo che stamani ho voluto a ricordare questo simbolo del coraggio e dell’onestà il candore dei giovani scolari serresi accompagnati dalle loro maestre.

Ringrazio quanti come me oggi hanno voluto onorare il generale Carlo Alberto dalla Chiesa ed in particolare i rappresentanti dei comuni di Aiello Calabro e di Cleto, i neo candidati a sindaco del nostro comune , ed in particolare il capitano dei carabinieri Luca Acquotti che comanda la compagnia di Paola e che ha porto i saluti dell’arma, i rappresentanti della Guardia Costiera e della Forestale, la stampa, il folto pubblico, il parroco di Belmonte Calabro che ha benedetto la targa celebrativa .

Serra d’Aiello 21 maggio 2013

Dalla sala Consiliare Carlo Alberto dalla Chiesa Generale dei Carabinieri

                                                           Il Sindaco Avvocato Antonio Cuglietta

Pubblicato in Campora San Giovanni

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del sindaco di Serra d’Aiello

“Ancora pochi giorni e lascerò l’incarico di sindaco del mio comune: Serra d’Aiello. Tanti anni, troppi, forse, di impegno continuo, quotidiano, costretto a vivere il dramma della chiusura del Papa Giovanni XXIII, a governare una comunità piena dei debiti lasciati dallo stesso ente , fino alla inutile indagine sul cimitero del mio piccolo comune, ma anche gioendo per le piccole-grandi conquiste che hanno posto in luce la straordinarietà di questo territorio, i suoi rapporti con la storia calabrese, se non italica, il museo( unico nel Basso Tirreno Cosentino) che ospita una piccola parte di una grandissima storia.

Parlo del tempio greco di Imbelli, dell’area archeologica di Cozzo Piano Grande, dei reperti tratti dalla tomba della principessa di Chiane. E di tanto altro che aspetta di essere posto in evidenza.

Lascio ai nuovi amministratori anche il cospicuo finanziamento per l’ampliamento dell’antiquarium che rappresenta già oggi ed ancora più domani un punto di partenza per la visibilità della straordinaria ricchezza archeologica ed antropologica del BTC.

Lascio soprattutto l’idea di un “ sistema museale del territorio” fatto di contenitori aperti.

Il finanziamento di 400 mila euro permetterà di ampliare l’attuale antiquarium con nuove sale al pianoterra, completando ,così, la già ricca esposizione, rendendo accedibile la struttura anche ai disabili , ma, soprattutto, destinando alcuni locali a laboratorio di restauro e didattico ed a magazzini-deposito di reperti.

Ma lascio soprattutto un territorio ambientalmente, storicamente , archeologicamente ancora conservato ed intatto da “camminare”.

In questa ottica nei prossimi giorni sarà presente un gruppo di giovani archeologi della Università di Messina , guidati dal prof Fabrizio Mollo, per camminare il territorio che si conserva ancora ricco di memorie.

Serra d’Aiello è, e sarà, uno dei pochi luoghi dove poter leggere la storia camminandone i suoi territori, un luogo dove poter leggere la storia passo dopo passo.

Ringrazio quanti in questi anni di lavoro mi hanno accompagnato, molte volte solo per amicizia nei miei confronti e senza trarne altro che la conservazione e l’accrescimento dei rapporti umani

Auguro al mio paese di riuscire sempre più ad offrire ai calabresi ed agli italiani i suoi conservati valori umani, sociali e culturali.

Serra d’Aiello 15.maggio 2013                                 Il sindaco        Avv Antonio Cuglietta”

 

Pubblicato in Basso Tirreno

Mentre viene chiuso l’ufficio del Commissario per la emergenza ambientale in Calabria, dopo 16 anni di gestione assolutamente fallimentare( abbiamo detto che secondo noi non sarebbe risultata positiva una gestione da parte della regione Calabria), ancora continua la storia giudiziaria delle società miste che vennero istituite proprio dal commissario per la emergenza.

L’ultima è di questi giorni.

Il comune di Serra d’Aiello venne intimato del pagamento di servizi ambientali resi dall’Appennino Paolano.

Si tratta di una somma minimale pari ad euro 61.000 circa. Purtuttavia questa è una cifra rilevante per un piccolo comune come è Serra d’Aiello, in particolare dopo la chiusura del papa Giovanni XXIII che era l’unica possibilità di lavoro per i serresi.

Da qui la resistenza in Tribunale da parte del comune guidato dal sindaco ed avvocato Antonio Cuglietta.

Ora il giudice monocratico d.ssa Sara Trabalza ha pronunciato la sentenza con la quale ha rigettato la domanda dell’Appennino Paolano condannando la società mista al pagamento delle spese processuali sostenute dal comune di Serra d’Aiello

La società mista è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali sostenute dalla regione Calabria chiamata in causa dall’Appennino Paolano.

Il comune di serra d’Aiello è stato difeso dall’avvocato Nicola Venier.

Pubblicato in Basso Tirreno

Serra D’Aiello è un piccolo paesino della costa tirrenica calabrese, famoso per essere stata sede del Papa Giovanni XXIII, la Fiat del Sud, una casa di riposo( ed altro) che dava lavoro ad 800 persone. E Serra D’Aiello è anche il territorio (insieme con la sottostante Campora SG) dell’antica Temesa di cui narra Omero, una storia in parte mostrata da un micro museo e da un’area archeologica. Oggi, invece, siamo qui perché una delle case del suo vecchio centro storico è crollata improvvisamente.

Ci sono solo io a documentare il crollo, a raccogliere i fatti, a sentire la gente, poi la meravigliosa ospitalità dei calabresi ti apre le porte e Roberto mi prepara un buon caffè, la bevanda tipica delle nostre zone collinari. Poi insieme con la mamma ammalata diventa un fiume in piena. “Erano le tre e mezzo ( le 15,30) ed ero appena arrivato a casa di mamma per vedere dome stava e darle la buonanotte quando abbiamo sentito un fortissimo rumore. Non abbiamo capito cosa fosse successo. Sembrava il terremoto. Mi sono affacciato ed ho visto il crollo del muro esterno della vecchia casa. Ero passato proprio sotto da pochissimi minuti”. Interviene a anziana madre che guardando il figlio aggiunge” E’ andata bene. Pensate che molto spesso proprio dove è crollata la casa veniva parcheggiata un’auto”. Si sente nella stanza il gorgoglio ed il profumo del caffè. Lo sorseggiamo lentamente come il tempo che tra queste vecchie mura scorre a ritmi rallentati, ovattati ed intanto Roberto continua “Sapete un tempo tutte queste case erano abitate. Poi la gente è andata via….. “ Si! Quando il Papa Giovanni XXIII era aperto la economia serrese era vitale , poi quando venne chiuso la gente del posto emigrò per trovare lavoro ed il paesino si svuotò inesorabilmente. Oggi cadono anche le case. Poi la domanda “ Voi pensate che sarà liberata la strada? Sapere mia madre è dializzata e tre volte a settimana deve essere trasportata fino ad Amantea ….”

“Stai tranquillo -rispondo- ho visto i Vigili del Fuoco, alcuni operai del comune ed alcuni abitanti pronti a creare un corridoio per permettere in via straordinaria il passaggio di un automezzo…”

Solo più tardi il caposquadra dei Vigili del Fuoco di Paola Giuseppe Sabato ed il geometra del comune Emilio Aveni mi rendono edotto che occorre sgomberare gli abitanti della casa di fronte a quella crollata e che pertanto la unica stradetta percorribile ad un automezzo sarà inibita all’uso. Due persone dovranno trovare ricovero altrove. Per fortuna ha appena smesso di piovere , una pioggia non intensa m costante. A Serra D’Aiello non ci sono alberghi e questa gente dovrà trovare ricovero presso qualche parente od in altro posto magari di fortuna posta a disposizione dal sindaco avvocato Antonio Cuglietta.

Le ombre della notte avanzano e coprono man mano uomini e cose e così le macerie del crollo diventano come tutto il resto , grigie ed amorfe. Domani quando sarà giorno si vedrà meglio, ma sembra che ci sia ben poco da fare . La vecchia casa le cui mura sono fatte perfino di rocce friabili non avrà più storia e la sua “vita” finisce stasera. Resteranno solo i costi di demolizione: un brutto affare per il proprietario. Ma queste sembra la storia di tante vecchie case , di tanti centri storici di questa Calabria

Pubblicato in Basso Tirreno
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