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Leggiamo in questi minuti :

1)Acquaformosa: Manoccio sfratta una coppia di nigeriani

Lo abbiamo scritto tante volte come funzionano i progetti di accoglienza dei profughi, specie quelli dello Sprar che si vantano davanti giornali e televisioni di accogliere questa povera gente per amore di fratellanza e solidarietà,

e poi, quando si spengono le telecamere la storia è tutt’altra: finiti i soldi dello stato finita l’accoglienza e la solidarietà.

E’ quello che sta succedendo ad Acquaformosa, paese famoso per l’accoglienza, dove una coppia di nigeriani marito e moglie in attesa, sono stati cacciati in malo modo dalla casa dove abitavano.

Il loro tempo di permanenza dentro lo Sprar è finito, e Manoccio e compari che gestiscono la holding del disagio, non pagano più l’affitto, e il sindaco Gennaro Capparelli ha chiesto ed ottenuto lo sfratto facendo intervenire i carabinieri.

Il nigeriano si è barricato in casa e dice di non saper dove andare, ma Manoccio che davanti alle telecamere vuole bene a tutti, ha deciso che se ne devono andare.

Dove non gli interessa: per strada, sotto un ponte, non sono fatti suoi.

I soldi sono finiti e con essi anche la solidarietà di Manoccio.

Di fronte a queste vigliaccate verrebbe da dire ha ragione Povia quando dice che personaggi come Manoccio la solidarietà non sa nemmeno cos’è, quello che gli interessa è solo prendere i soldi del ministero.

Alla faccia del paese dell’accoglienza.

Da Iacchite -2 ottobre 2017

2) Bloccano operatori centro Sprar, arrestati coniugi ad Acquaformosa

Marito e moglie, 30 anni lui e 25 ledi, nigeriani, ospite dello Sprar di Acquaformosa, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Castrovillari con l'accusa di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

I due, il cui progetto Sprar, secondo i carabinieri, era terminato, avrebbero sequestrato quattro operatori del centro perché si sarebbero rifiutati di dare loro le presunte somme che vantavano. All'arrivo dei militari i due si sarebbero scagliati contro di loro provocando lievi ferite a tre carabinieri.

L'uomo è stato portato in carcere mentre la donna è stata posta agli arresti domiciliari. (ANSA).

Da Il Dispaccio/ Cosenza del 2 ottobre 2017

Pubblicato in Cosenza

Rifugiati per settimane senza acqua calda e senza vestiti e scarpe

Scrive Cosimo Vicchio Consigliere Comunale ex Presidente Associazione Don Vincenzo Matrangolo:

“In questi giorni ho avuto il piacere di conoscere due ragazzi di origine Bengalese che sono ospitati ad Acquaformosa nel progetto Accoglienza dello SPRAR,sono ad Acquaformosa dai primi di settembre, parlando della loro situazione è venuto fuori che i due ragazzi uno 23 anni e l’altro 17 anni, al loro arrivo sono stati messi in un appartamento senza che vi fosse L’ACQUA CALDA, i due sono stati per settimane senza potersi fare una doccia, nel 2013 questo è possibile ???? e’ possibile in un paese civile questo ??? Dopo le loro rimostranze sono stati spostati per una settimana nel B&B di proprietà della moglie del Sindaco Giovanni Manoccio e successivamente trasferiti in un'altra casa. Ma nella nuova casa hanno lo scaldino dell’acqua calda, uno scaldino vecchissimo che sono costretti a spegnere la notte per il troppo rumore che fa, ed accenderlo la mattina, lo scaldino ha bisogno di 5 ore per riscaldare l’acqua ma anche in questa casa non possono farsi una doccia, pur avendo l’acqua calda, manca la pressione necessaria minima dell’acqua; aprendo i rubinetti dell’acqua fredda, si vede che arriva appena un filo di acqua, come è possibile tutto questo ??? Cosa fanno tutto il giorno i circa 15 operatori assunti dall’ Associazione?

Mi dicono che dal loro arrivo ad oggi non gli sono stati comprati i vestiti, sono con i vestiti che avevano, hanno chiesto delle scarpe nuove, ma niente. Mi dicono che gli sono stati dati dei vestiti usati di persone anziane e loro si sono rifiutati di accettare. Mi dicono inoltre che gli vengono dati 30 € a settimana per fare la spesa alimentare e con quei soldi se risparmiano, gli dicono dall ‘ Associazione Don Vincenzo Matrangolo, gestore del progetto, gli saranno comprati scarpe e vestiti. Falso i vestiti vanno comprati, per ogni ospite. Lo stato paga 35 € al giorno x 30 giorni = 1050 euro al mese a persona cosa ci fanno all’ Associazione con questi soldi ?

Uno dei due si è proposto di mettere la metà del costo di un paio di scarpe e ha chiesto all’associazione di integrare l’altra metà, ma a tutt’oggi non ha ricevuto nessuna risposta. Inoltre in casa hanno un frigo che non funziona bene, o congela i cibi che hanno dentro oppure non raffredda affatto.

Questa è la situazione che ho potuto documentare con filmati e fotografie, questo è quello che voglio denunciare, credo una situazione del peggior centro di permanenza, peggio di un campo di prima accoglienza. Sinceramente non so la situazione delle altre persone e famiglie ospitate nel progetto ma credo che questa situazione sia scandalosa. L’ Associazione gestisce più di 300 mila euro per conto del Comune di Acquaformosa e lasciare dei ragazzi in queste condizioni credo sia vergognoso. Da socio fondatore ed ex-presidente dell’Associazione Don Vincenzo Matrangolo, ho gestito l’avvio del progetto, e pur dovendo gestire il primo anno senza liquidità se non quella dei soci fondatori, agli ospiti, in quella difficilissima fase di avvio, non è mancato assolutamente nulla soprattutto se trattasi di servizi primari quali acqua calda, riscaldamento, tv satellitare, acquistando anche con credito vestiti e scarpe, fino alla prima erogazione da parte del Ministero degli Interni che avveniva generalmente nel mese di ottobre-novembre. Chiedo perciò un intervento immediato del Servizio Centrale del Ministero dell’ Interno, e le immediate dimissioni del Presidente dell’ Associazione e dei membri del direttivo.” Cosimo Vicchio

Pubblicato in Cosenza

Parliamo di Giovanni Manoccio, sindaco di Acquaformosa. Un paesino calabrese sito a 756 metri s.l.m., che fa parte della minoranza linguistica arbëreshë.

Acquaformosa è famoso perché al suo ingresso ci sono pannelli con la scritta "Comune deleghistizzato “. E lo stesso sindaco Manoccio si picca di deleghistizzare anche i leghisti

Il paese perde continuamente abitanti.

Come tutti i paesi calabresi ( e non solo) i comuni sopravvivono a stento differendo continuamente i pagamenti alle future generazioni

Ma ora la situazione diventa difficile. Anche per Acquaformora ( in merito vedasi la delibera di Giunta n 18 del 22 maggio 2013 di cessione del Credito Edison al Centro factoring spa di Firenze, con diluizione del debito fino al dicembre 2014 ; ed ancora la delibera consiliare n 25 del 3.6.2013 avente ad oggetto Discussione al progetto “Firmoza che accoglie”( su richiesta dei consiglieri di opposizione).

Ed allora Manoccio inventa l’ennesima Boutade e fa pubblicare un manifesto funebre dove è scritto “ Il Comune è morto, colpa di Berlusconi, Monti e Letta”

Il sindaco dispensa dalle visite i parlamentari e chiede l'indignazione dei cittadini

Manoccio ha spiegato all'ANSA che : «Il nostro è un grido di dolore perché a causa delle politiche adottate dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni si stanno uccidendo i piccoli Comuni virtuosi. Martedì sarò a Roma, in Piazza Montecitorio, insieme ai sindaci di altri quattro centri della provincia di Cosenza, San Basile, Cerzeto, Civita e Frascineto, per chiedere che la politica si occupi dei piccoli Comuni e che venga modificata o bloccata la scellerata scelta di includere le nostre comunità nel Patto di stabilità. I comuni virtuosi come i nostri vanno aiutati, mentre quelli spendaccioni, che creano solo disservizi e problemi ai cittadini, vanno puniti. Quello che non fa, in sostanza, il Patto di stabilità».

In sostanza Manoccio non difende i piccoli comuni ma solo quelli con bravi amministratori, come lui si ritiene.

Pubblicato in Calabria
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