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oliIl 26 gennaio p.v. si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria e il Governatore uscente l’On. Mario Oliverio avrebbe dovuto essere il candidato unico di tutto il centro sinistra. Così non è stato. Il segretario nazionale del Pd Zingaretti ha preferito la candidatura di Callipo, imprenditore del tonno, che si candida come indipendente e con sue liste civiche. Ha fatto, dunque, come si dice, le scarpe al Governatore uscente, il quale, da diversi mesi già stava facendo campagna elettorale e aveva preparato le sue liste elettorali. Fino ad ieri Oliverio era in corsa per la Presidenza della Regione Calabra, oggi, colpo di scena: Per il bene del partito dove ha sempre militato si ritira, fa un passo indietro accogliendo in tutto e per tutto le indicazioni del segretario nazionale del Pd Zingaretti. –Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo faccio un passo indietro per non consentire che venga distrutto e dilaniato un patrimonio che è la mia storia politica -, così ha scritto Oliverio. Ma forse si è accorto, da uomo politico navigato, che gli amici e i suoi collaboratori lo stavano abbandonando e per non restare solo soletto a combattere la destra molto agguerrita, ha preferito gettare la spugna. Ora vedremo, cosa sapranno fare senza di lui. Fattosi da parte il Governatore uscente è rimasto Pippo Callipo con tutto il centro sinistra ricompattato, sulla carta però, a contrastare la poltrona tanto ambita di Presidente di Regione all’On.Jole Santelli, Deputata al Parlamento e Vice Sindaco dimissionario della città di Cosenza, del centro destra, diviso, litigioso, dilaniato da lotte interne e da veti incrociati. Mario Occhiuto già grida al tradimento e al complotto della sua fedele collaboratrice e sta preparando la vendetta. Doveva essere Mario Occhiuto, attualmente Sindaco di Cosenza, il candidato ideale di tutto il centro destra, così aveva deciso Forza Italia, ma la Lega di Salvini ha posto il veto. E così Occhiuto è stato estromesso. Ma non si darà per vinto. Corre voce che correrà da solo appoggiato da alcune liste e i suoi sostenitori sono tanti a Cosenza e in Calabria. Se così sarà spianerà la strada al candidato Pippo Callipo che fino ad ieri era tutta in salita e dato per sicuro perdente. Corre anche voce che a volere l’esclusione di Mario Occhiuto siano stati i fratelli Gentile i quali hanno voluto vendicarsi dal torto subito alcuni anni fa quando la figlia del Senatore Tonino, Katia, è stata allontanata dalla carica di Vice Sindaco. Ora la signora Katia dovrebbe essere candidata nelle liste della Lega e sarà certamente eletta Consigliere Regionale perché l’elettorato dei Gentile nella provincia di Cosenza è forte ed agguerrito. Si vedrà fra due giorni quando scadranno i termini per le presentazioni delle liste. La Regione Calabria, che secondo i sondaggi fino ad ieri era appannaggio del centro destra, ora con le divisioni interne e con il siluramento di Occhiuto da candidato del centro destra, con la scelta della Santelli, il vento in poppa sarà dall’altra parte e per Pippo Callipo sarà un gioco da ragazzi conquistare la Cittadella, quella Cittadella tanto agognata e che gli era sfuggita alcuni anni fa quando si era addirittura alleato con l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Era il 2010 e tanta acqua è passata sotto i ponti. Quella sonora sconfitta brucia ancora.  Per contrastare ottenne 100 mila voti, pari al 10% dei voti, pochi. Ora, però, sarà per lui una bella rivincita e un bel colpo per tutto il Pd, il quale, per vincere le elezioni ha dovuto ricorrere ad un candidato indipendente ( si fa per dire) e che lo ha avuto sempre contrario. Ecco perché la sua candidatura non è stata ben accettata da tutti.

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Il passo di lato di Oliverio che rinuncia a candidarsi a governatore della Calabria dicono che sia dovuta non tanto al lavoro di Gratteri che ha fatto piazza pulita tra i soci di Oliverio( parliamo di Adamo, di Incarnato eccetera),ed ancora meno alle ripetute richieste di rinvio a giudizio sempre di Oliverio.

No! Oliverio annuncia il sostegno a Callipo per avere una: «Coalizione ampia contro il centrodestra a trazione leghista»

Ormai Ora la scelta del governatore Mario Oliverio di rinunciare alla ricandidatura e di sostenere Pippo Callipo alle prossime regionali è ufficiale.

Nella nota diffusa dalla coalizione che finora ha sostenuto la candidatura del governatore si legge – «La coalizione di centrosinistra ha condiviso ed accolto l’appello del segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti..

Questo pomeriggio il presidente Oliverio ha convocato la coalizione del centrosinistra per una valutazione partecipata sulla situazione politica alla luce dell’appello del segretario nazionale del Pd in merito alla necessità di costruire un ampio schieramento unitario delle forze democratiche e progressiste con l’obiettivo di contrastare e sconfiggere il centrodestra a trazione leghista.

La coalizione ha apprezzato lo sforzo unitario espresso da Zingaretti ed ha condiviso la successiva disponibilità ed apertura espressa dal presidente Oliverio nella dichiarazione di ieri. In particolare è stata fatta propria la preoccupazione del segretario nazionale del Pd in relazione alla necessità di non disperdere il lavoro positivo svolto dal Governo Regionale in questi anni e la necessità di proiettarlo nel futuro attraverso un progetto innovativo sostenuto da un ampio schieramento del centrosinistra e del civismo democratico».

«Inoltre – si legge in conclusione di comunicato, nel quale comunque non viene mai menzionato Pippo Callipo – la coalizione ha apprezzato le considerazioni di stima politica, istituzionale e personale manifestati da Zingaretti nei confronti di Mario Oliverio.

La coalizione, infine, ha condiviso la proposta del presidente Oliverio di dare vita nelle prossime ore al confronto necessario per valutare e costruire tutte le condizioni per rendere possibile la realizzazione di una coalizione ampia, forte e autorevole nell’interesse della Calabria e dei calabresi».

Insomma Oliverio ed il suo ufficio stampa continuano a tentare di prendere in giro i calabresi!

Una vergogna!

Ilquotidianodelsud

Nella foto: Lucano esprime solidarietà ad Oliverio indagato

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

«La chiusura delle indagini sulla trasferta a Spoleto del governatore regionale Oliverio, per cui si ipotizza peculato, impone di assumere impegni a tutte le forze politiche che parteciperanno alle prossime Regionali della Calabria».

Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria dell'alleanza civica del M5S.

 

«Al di là degli aspetti penali del caso, che andranno definiti nelle sedi giudiziarie, nello specifico ci troviamo di fronte a una vicenda, denunciata in passato soltanto dal Movimento 5 Stelle, che riguarda l’utilizzo con affidamento diretto di fondi pubblici per la promozione dell’immagine della Calabria.

Di affidamenti diretti ce ne sono stati fin troppi, per cifre milionarie e senza spiegare con quali vantaggi per la collettività.

Ecco perché garantiamo che in caso di vittoria elettorale noi li eviteremo e sul sito istituzionale della Regione amplieremo la sezione dedicata alla trasparenza, al momento molto poco aggiornata e ancora meno fruibile, con tutte le informazioni sull’utilità reale dei singoli interventi.

I cittadini hanno il diritto di conoscere i dettagli sulla gestione della spesa pubblica, in modo che non ci siano ombre e sospetti».

«Chiedo alle altre forze politiche – prosegue il candidato dei 5 Stelle – di impegnarsi altrettanto con l’intera comunità calabrese, finora spesso costretta a subire una diffusa opacità dell’amministrazione regionale, che a lungo ha sfruttato la propria discrezionalità e le maglie larghe della normativa per l’acquisto di beni e servizi, senza rendere preciso conto ai governati.

Dobbiamo trasformare la sede della Regione Calabria in un palazzo di vetro, partendo dalla possibilità di controllare in ogni momento, attraverso la rete, tutti gli atti riguardanti la spesa pubblica».

«Nel 2014 – conclude Aiello – Oliverio aveva promesso discontinuità, ma non è cambiato affatto l’andazzo negli uffici, dalla cui riorganizzazione, urgente, dipenderà in larga parte il futuro della Calabria».

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E’ incomprensibile che Mario Oliverio possa pensare di avere successo ove si presentasse alla competizione elettorale regionale

Mille le ragioni

L’ultima è il Corap che è probabile finirà davanti alla magistratura penale e non solo alla Cote dei Conti!

Contestuale la mancata Approvazione del bilancio 2020, donde l’esercizio provvisorio lasciando così la patata bollente al prossimo governatore che potrà operare solo per dodicesimi.

E senza dimenticare che la Regione è stata già “avvisata” il 23 ottobre scorso dalla Corte dei conti che ha evidenziato un buco di 266 milioni di euro.

Ecco perché Oliverio impegna ottantamila euro per cinque convegni“da svolgersi nella giornata del 9 dicembre 2019, in contemporanea, nei comuni di Squillace, Corigliano-Rossano, Pizzo, Scilla e Santa Severina, in location da definire”.

Rosso Calabria si chiama l’iniziativa, una campagna finalizzata a valorizzare le produzioni viticole locali.

E non è certamente incolpevole Oliverio se la Calabria ha il reddito pro capite più basso d’Italia( se non dell’Europa) sideralmente più basso delle altre regioni italiane ed europee.( Banca d’Italia Economie regionali L’economia della Calabria Numero 18 - giugno 2019)

Ed ancora non è incolpevole Oliverio se la Calabria insieme con la Puglia è la regione con il maggior numero di disoccupati

Ed inoltre non è certo incolpevole Oliverio se la calabria ha la peggiore sanità italiana

Potremmo continuare a lungo

Chiudiamo con una riflessione: che i calabresi che hanno avuto benefici da Oliverio lo votino pure, ma che nessuno pensi che “palla palla” possa dare posti di lavoro e prebende nel 2020 perché non sarà certamente governatore .

Gratteri a parte………..

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Reggio Calabria - Le ragioni del perché la Giunta ieri ha approvato il disegno di legge relativo all’esercizio provvisorio del Bilancio regionale per l’anno finanziario 2020 sono tante ed evidentemente abbiamo fatto poco per evitare di impedire che la Corte dei conti arrivasse a questo giudizio.

Già nel corso di un’audizione in Commissione il dirigente generale del Bilancio, De Cello, aveva preannunciato un bilancio restrittivo.

 

La legislatura era iniziata con l'annuncio di una rivoluzione, quella di fare i bilanci in tempo, oggi quell'annuncio si scontra con la dura realtà.

Chiudere la legislatura con questa richiesta di esercizio provvisorio è un altro segnale di fallimento.

Dobbiamo dircelo francamente, ed è evidente che si è agito in modo tale da chiudere questa legislatura senza l’approvazione del Bilancio.

Mi sarei aspettato una riunione di maggioranza, invece su una scelta così grave e importante si è deciso di andare in Consiglio a cose già fatte senza alcun confronto.

Mi sembra una grave mancanza di rispetto e si persevera con la logica dell'uomo solo al comando.

Ritengo sia stato un errore non provare ad approvare il Bilancio e politicamente ciò suona come una ritirata dalle responsabilità.

Non sono abituato a sparare sulla Croce Rossa.

So solo che l’attuale governatore dell'Emilia Romagna  ha deciso di votare il 26 gennaio permettendo così di approvare il Bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio; in Calabria, invece, dopo cinque anni si rinvia l’approvazione del Bilancio alla prossima legislatura con tutte le conseguenze economiche che comporta questa decisione.

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Emergenza rifiuti a Reggio Calabria. “La situazione dei rifiuti nel territorio ha raggiunto livelli insostenibili”a

Adesso Falcomatà si scaglia contro Oliverio: “serio rischio di ordine pubblico”.

I sindaci dei Comuni della Città metropolitana di Reggio Calabria si recheranno oggi alla Cittadella regionale di Catanzaro, auspicando un incontro con il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.

Lo comunica l’ente metropolitano specificando come la “situazione dei rifiuti nel territorio ha raggiunto livelli insostenibili”.

I primi cittadini chiederanno al governatore l’apertura di un tavolo politico istituzionale permanente per affrontare nell’immediato la questione.

Oggi il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomata‘, intervenendo ad un’iniziativa all’Associazioni industriali ha messo in evidenza la difficolta’ nel conferimento dei rifiuti indifferenziati e organico negli impianti regionali.

“Da quindici giorni non riusciamo a conferire – ha affermato – questo sta comportando una produzione di microdiscariche.

La causa ha nome e cognome: la Regione Calabria che ha chiuso le porte degli impianti di conferimento solo ai 97 Comuni dell’area metropolitana di Reggio Calabria.

Le altre province, invece, conferiscono regolarmente. Stiamo facendo di tutto per risolvere questa situazione”.

“Finora la Regione ci ha chiesto di rientrare almeno dell’80% del debito per poter conferire nuovamente – ha precisato Falcomata’ – nonostante le difficolta’ di molti Comuni, molti sono in dissesto, con problemi legati alla liquidita’, tutti si sono messi in linea e sono arrivati vicini a quella percentuale”.

Il sindaco metropolitano si chiede quindi “se la salute dei cittadini puo’ essere demandata al calcolo ragionieristico.

Se la situazione non si sblocchera’ – ha concluso Falcomata’ – c’e’ il serio rischio di ordine pubblico”.

Ma come abbiamo già scritto ieri su StrettoWeb, ci chiediamo come mai in concomitanza con il blocco delle discariche si sia fermata anche la raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati (plastica, vetro, carta e cartone).

In città monta la rabbia e si insinua il dubbio della mega-truffa sulla differenziata, imposta ai cittadini ma non completata regolarmente.

Non è che vada a finire tutto in discarica?

Perchè che la raccolta porta a porta si sia fermata completamente da quasi 15 giorni è una strana coincidenza…

Emergenza rifiuti a Reggio Calabria, il comunicato stampa di Falcomatà: il Sindaco chiede un tavolo politico istituzionale permanente

«Le porte degli impianti di smaltimento dei rifiuti calabresi sono chiuse per i 97 Comuni del territorio metropolitano di Reggio Calabria, e solo per loro, sicché si creano microdiscariche ovunque e l’indifferenziato non viene raccolto da 15 giorni. E questo avviene per responsabilità della Regione». L’ha detto questa mattina il sindaco Giuseppe Falcomatà, intervenendo al convegno sul tema “Economia circolare, ambiente e futuro – Sfide culturali e imprenditoriali per lo sviluppo sostenibile” svoltosi nella Sala convegni di Confindustria Reggio Calabria.
«I tecnici regionali, se non avessero disertato quest’appuntamento, vi avrebbero detto che per riaprire le porte della discarica di Crotone e tornare a farci scaricare occorre che i Comuni del Reggino rientrino dell’80% dal loro debito con la Regione in materia ambientale – ha proseguito il primo cittadino –. In realtà, malgrado tanti tra loro siano in dissesto e in predissesto, tutti gli Enti locali del territorio metropolitano si sono “messi in riga” e sfiorano ormai quella soglia. Ma se anche così non fosse, la salute dei cittadini e l’igiene pubblica non possono essere demandate a una percentuale imposta peraltro non da una norma, ma da dirigenti e funzionari della Regione. Né i gestori degli impianti hanno accettato d’avere rapporti direttamente con l’Ato, il neocostituito Ambito territoriale ottimale per la gestione dei rifiuti: “Abbiamo un rapporto diretto con la Regione e vogliamo continuare così”, ci hanno risposto, visto che la legge regionale sui rifiuti non prevede “filtri” tra gli Enti locali e i soggetti che gestiscono gli impianti. Però gli altri territori provinciali continuano a conferire i propri rifiuti in discarica mentre noi no; e nessuno sa perché».

Falcomatà sta allora nella circostanza che «l’interlocuzione politica con l’Ente regionale è completamente saltata. Proprio per questo, i colleghi sindaci del territorio metropolitano hanno fisicamente sbarrato l’accesso di tutti i camion delle altre quattro province calabresi al termovalorizzatore di Gioia Tauro – ha annunciato il primo cittadino reggino – Sì, perché a proposito d’economia circolare, oggi sotto il profilo ambientale grazie a siti come Gioia, ma anche Siderno e Sambatello, proprio il territorio metropolitano reggino potrebbe essere oggi quello più autonomo dell’intera Calabria, invece di fatto è quello più intollerabilmente penalizzato. Chiediamo adesso che venga istituito immediatamente un tavolo regionale di concertazione permanente e che della questione venga investito direttamente il Ministero per l’Ambiente con la massima urgenza».

Strettoweb

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La deputata del Pd, intervenuta riunione della Direzione provinciale del partito di Cosenza “Oliverio ha fatto tanto per la Calabria con dei cambiamenti importantissimi contro tutto e tutti”.

La replica di Oddati “triste e grave che si ricorra a questi metodi per alzare polveroni. Gratteri non ha suggerito nulla a nessuno”

Non accettiamo imposizioni, rivendichiamo l’autonomia e siamo pronti al dialogo.

 

Dalla partecipata riunione della direzione provinciale del Pd cosentino nel mirino è finita la segreteria nazionale e il commissario Graziano, ma anche l’assoluta necessità di uscire dall’empasse del partito che a 60 giorni dalle elezioni, non ha espresso ancora un nome.

O meglio, per la direzione provinciale del Pd cosentino un nome c’è ed quello di Mario Oliverio che sarà comunicato allo stesso Graziano.

E a sostenere la ricandidatura del governatore uscente anche la deputata Enza Bruno Bossio, presente alla riunione che ha spiegato quale sarebbero i motivi del veto su Oliverio “come si fa a mortificare così un dirigente nazionale? – ha detto la Bossio – devono dare una spiegazione razionale.

Anzi, ve la dico io.

È Gratteri che ha ordinato a Zingaretti di non ricandidare il Presidente uscente.

Proviamo a resistere per la nostra dignità, la nostra forza e quei piccoli cambiamenti che abbiamo fatto.

In questi 5 anni, contro tutti, il governatore Oliverio ha fatto dei cambiamenti importantissimi: dalle infrastrutture, alla ferrovia jonica, alla velocizzazione del treno verso Roma, agli aeroporti fino alle scuole.

L’unica cosa dove il presidente non è riuscito a intervenire è la sanità perchè sia con il Governo precedente, poi con quello gialloverde e ancora con quello in carica l’unica cosa che sono riusciti a fare è quello del Commissariamento”.

Oddati “Gratteri non ha suggerito nulla a nessuno”

A replicare alle affermazioni della parlamentare cosentina è Nicola Oddati della segreteria nazionale Pd “vorrei dire all’Onorevole Bruno Bossio che il procuratore Gratteri ovviamente non ha suggerito nulla a nessuno.

Ed è molto triste e grave che si ricorra a questi metodi per alzare polveroni e fuggire dalla realtà. È stato semplicemente il buon senso e l’amore per la Calabria a suggerire un processo di cambiamento e un rinnovamento della proposta politica del Partito Democratico”.

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Si parla poi di una fantomatica Direzione che si esprime a favore della candidatura di Oliverio e di un Congresso fatto con un accordo che non è mai stato mantenuto.

È ormai chiaro a tutti che Luigi Guglielmelli, continuando su questa posizione, vuole collocarsi al di fuori del Pd.

Piuttosto che seguire linee non conformi al Partito nazionale, ci spieghi perché sotto la sua reggenza ha perso tutte le competizioni elettorali e oggi si permette di perseverare ancora sulla candidatura di Mario Oliverio.

Penso che sia giusta la linea intrapresa dalla segreteria nazionale e quindi chi la pensa diversamente deve fuoriuscire dal Pd.

E Guglielmelli se avesse un briciolo di dignità dovrebbe immediatamente dimettersi dal suo illegittimo mandato.

Illegittimo perché, lo ricordiamo a tutti, la sua elezione è stata possibile sulla base di un accordo unitario con il sottoscritto.

Ma oggi le regole vengono meno, gli accordi vengono disattesi dallo stesso segretario provinciale del Pd che ora ci propina uno pseudo deliberato di un organismo illegittimo.

Giuseppe Mazzuca Assemblea nazionale Pd

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Da Iacchite - 21 Ottobre 2019

Come Socrate amava dire… Tanto tuonò che piovve… a Calabria Verde. Una nuova tempesta giudiziaria ampiamente annunciata si è abbattuta sul Maximo General Commissario Mariggiò. Ce l’ha detto lui stesso attraverso uno dei maggiori media di regime, che ha pubblicato una lettera inviata alle procure di Catanzaro e Salerno, nella quale inveisce con forza, irruenza e presunzione nei confronti della Polizia Giudiziaria (in questo caso la Guardia di Finanza) che insieme alle procure (Catanzaro e Castrovillari), incapaci e forse anche corrotte – a giudizio del Generale – stanno indagando sul suo conto.

La domanda spontanea che ci verrebbe da fargli è se tali giudizi così crudi erano presenti nella sua mente quando si trovava dall’altra parte (carabinieri), ma chiaramente è un pensiero che ci attraversa e che non troverà nessuna risposta.

Ma torniamo alle indagini farlocche, secondo il pensiero del Generale, o presunte tali, che il Maximo contesta via stampa e non nelle sedi opportune, minacciando denunce a magistrati ed organi di polizia giudiziaria colpevoli del reato di… lesa maestà.

Ciò che risalta maggiormente e l’aneddoto nel quale si racconta del suo interrogatorio con il pm Prantera, dove addirittura si paventa di un comportamento scorretto da parte di un finanziere nei confronti del nostro Maximo General e la sua volontà di far cessare l’incontro con la classica frase italiana “lei non sa chi sono io”, che sembrava un chiaro riferimento ad un ex ministro dell’Interno.

E che dire dei “continui abusi” degli organi giudiziari e addirittura delle violenza subite dai dipendenti durante le fasi investigative?

Il tutto accompagnato dalle confessioni del plurindagato O’Principale Furgiuele (alla faccia delle fughe di notizie!) che gli racconta in via confidenziale le domande che la Guardia di Finanza gli avrebbe posto.

Domanda al nostro Maximo General: ma Furgiuele non era stato allontanato dall’Azienda ? Malelingue raccontano che il nostro O’Principale in cambio di un silenzio su qualche politico famoso sia stato salvato miracolosamente…

Tornando all’indagine nella quale il Generale risulta indagato, i reati contestatigli sono molteplici. Si va dalla turbativa d’asta all’abuso d’ufficio e via dicendo.

Con lui risulta indagato un funzionario che siede alla sua destra e che svolgendo gare d’appalto, fraziona magistralmente gli affidamenti diretti per tenerli sotto soglia, così da favorire un imprenditore lametino vicino ad Oliverio che ripara automezzi a prezzi doppi e che risulta proprietario di diverse aziende tutte beneficiarie da parte del Generale.

Senza contare che in queste autorimesse si riparavano automezzi pagati più volte, autoveicoli di dipendenti, senza che nessuno controllasse o per meglio dire avesse la volontà di controllare, così tutto filava liscio.

Altra indagine in corso riguarda il famigerato imprenditore napoletano Luigi Matacena. Sì, sempre lui, quello degli elicotteri. Infatti, come al solito, gli è stata pagata una transazione milionaria sempre con lo stesso sistema e sempre con gli stessi attori (storia vecchia e ritrita) e sempre con le stesse modalità. Ma, caro Generale, non potevate inventare qualcosa di nuovo con San Giuseppe Campanaro? Un po’ di fantasia tra un caffè e l’altro che consumate insieme al Bar Tiramisù… Ma lo sa che San Giuseppe Campanaro è interdetto e perciò le sue collaborazioni sono vietate? Il prossimo caffè è pagato, promesso, anche se noi non prendiamo 7800 euro al mese come lei.

Ma il vero capolavoro è la lettera aperta del Generale ad Oliverio nella quale gli preannuncia nuovi guai giudiziari a stretto giro di posta. Ma come fa a saperlo? Forse riguardano il suo incarico illegittimo ed illegale o forse ha in mano altre notizie che arrivano dal suo vecchio lavoro di carabiniere?

Comunque è tutto molto inquietante. Noi speriamo che sia un modo per mettere le mani avanti per non restare indietro, ma la verità è che se un sia pur ex Generale dei Carabinieri, insomma un uomo dello stato, fa queste affermazioni vuol dire che come minimo – visto anche il silenzio seguito alla lettera – le procure in questione sono corrotte. Non vi pare?

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Reggio Calabria, 1 ottobre 2019 - Bocciata la proposta di legge sul Corap proposta dalla Giunta regionale. Ieri nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Affari istituzionali si è deciso di rinviare e modificare il testo che prevede la liquidazione coatta amministrativa dell’Ente.

Una proposta di legge che, in realtà, serviva a nascondere con un colpo di spugna un sistema torbido e clientelare attorno al Consorzio regionale per le attività produttive.

 

 

Infatti, non avrebbe salvaguardato né i livelli occupazionali, così come hanno ribadito puntualmente anche i sindacati, né l’ingente patrimonio dell’Ente (valutato contabilmente per oltre 400 milioni di euro e circa un miliardo di euro come valore di mercato).

Risulta lacunosa anche sulle funzioni e la mission istituzionale del Corap, un Consorzio che avrebbe dovuto rappresentare lo strumento per attrarre investimenti nel territorio calabrese invece nulla è previsto su chi dovrà garantire questi compiti.

La proposta, tra l’altro, è arrivata in Commissione senza il parere dell’ufficio legislativo del consiglio regionale.

Parere propedeutico a capire la compatibilità legislativa dell’atto proposto che prevedeva la liquidazione coatta dell’Ente.

Il commissario nominato dalla Regione Calabria, il dottor Caldiero, stranamente non ha prodotto alcuna relazione analitica sullo stato dell’Ente e sulla proposta di liquidazione coatta.

Solo in un secondo momento, nel corso dell’audizione, si è giustificato affermando che faceva propria la relazione del Revisore dei Conti che andava in direzione opposta rispetto alla proposta di liquidazione coatta da lui stesso proposta.

Ma il dato più evidente che manifesta inerzia e omissioni è il fatto che il Revisore dei Conti, dott. Tempo, ha ribadito che lui ha più volte informato con l’invio di atti e verbali il presidente della II Commissione regionale, il presidente Oliverio e la Giunta regionale.

A quanto pare nessuno ha mai sentito l’esigenza in questi quattro anni di intervenire e fare chiarezza nonostante la Regione sia per legge l’Ente vigilante del Corap.

Ma in questi anni è accaduto di tutto. Paradossale è la vicenda della sede in Marocco con un progetto costato oltre 110mila euro.

A questo si aggiungono poi incarichi e consulenza in 18 mesi da 454.682,68 euro.

Emerge un quadro in cui l’utilizzo delle risorse pubbliche è effettuato ad uso clientelare tendendo a favorire un sistema che sicuramente non è servito alla costituzione del Corap e alla sua missione istituzionale.

Nei prossimi giorni presenteremo una proposta di legge che va nella direzione di salvaguardare i dipendenti, il patrimonio dell’Ente e il rilancio delle funzioni per attirare investimenti nel territorio calabrese.

Una proposta che punterà alla ricapitalizzazione, la predisposizione e adozione di un piano di risanamento e di riequilibrio finanziario attraverso un piano industriale.

Carlo Guccione                                  Consigliere regionale

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