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Da non crederci!

Forse è la prima volta che Mario Oliverio riconosce di avere sbagliato.

Ma è sicuramente la prima volta che riconosce che Massimo Scura è un commissario con le p..le!.

 

Ricorderete tutti che Massimo Scura ha rimosso da direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria.

Ora anche Mario Oliverio , INUTILMENTE, visto che non era più il direttore generale della Sanità reggina, lo rimuove

E lo fa con la giunta regionale che conclude la procedura avviata nei mesi scorsi nei confronti del capo dell’Asp di Reggio Calabria, Giacomino Brancati, «ritenendo – riporta una nota della Cittadella – non condivisibili le giustificazioni prodotte dall’interessato rispetto agli addebiti contestati dal dipartimento regionale Tutela della Salute».

Un provvedimento, quindi, che arriva fuori tempo massimo!

Quello che non si conosce o non si ricorda è che Massimo Scura aveva preso il suo posto!

Che sia stata questa una delle ragioni che ha accelerato l’ inevitabile provvedimento contro Brancati?

O forse sono state le dure parole del vescovo di Reggio Giuseppe Fiorini Morosini che( sia pure in ritardo) ha mandato una lettera al Ministro della sanità, Giulia Grillo, bypassando così proprio Mario Oliverio- che evidentemente si è spaventato( politicamente, s’intende!) chiedendo «provvedimenti che tutelino il diritto alla salute dei cittadini dopo gli ultimi sconvolgimenti nell’organigramma dirigenziale dell’amministrazione ospedaliera nella provincia di Reggio».

Ma chi aveva nominato Brancati se non il Governatore?

E chi comanda il dipartimento regionale Tutela della Salute che solo oggi ( cioè dopo la rimozione di Brancati grazie a Scura) viene richiesto di valutare la sua idoneità scoprendo(?) che « non condivisibili le giustificazioni prodotte dall’interessato rispetto agli addebiti a lui contestati ? ».

Tanti sospettano che si tratti di una mossa per sostituire legittimamente Brancati con un altro DG di fiducia del governatore!

La domanda che si fanno i calabresi di fronte al fallimento della gestione della sanità in Calabria è la stessa: “ Ora che farà il governatore ? Valuterà anche gli altri che nella sanità non valgono?”

Pubblicato in Reggio Calabria

C’è un bellissimo proverbio in tutto il sud Italia

Dice che “ I ciucci si liticanu e li varrili si rumpunu”

Può dare l’idea della sanità calabrese dove Scura litiga con Oliverio e viceversa e la sanità va sempre peggio.

Ora ai ciucci locali se ne aggiungono altri.

 

 

Richiamiamo le audizioni davanti alla Commissione Sanità del Senato sia del commissario Scura che del governatore Oliverio.

Dalla Commissione ecco cosa esce.

Oliverio per risolvere il problema della sanità aveva dichiarato di volersi incatenare

Non lo fece perché al Governo c’era il PD

Ora che il PD è all’opposizione non ne parla ma attacca il commissario Scura che guarda caso è stato espresso dal governo Renzi ( dal ministro Beatrice Lorenzin) addirittura avvalendosi della chiesa che oggi scopre che in Calabria non c’è sanità, non c’è lavoro, che i calabresi scappano per curarsi, per lavorare, e non hanno più speranza.

Ecco le sue nobili parole “A riprova della oggettività delle sofferenze e di quanto da me in questi anni sistematicamente denunciato ci sono le determinazioni all’unanimità del consiglio regionale della Calabria, di tanti Sindaci calabresi, di tante organizzazioni sociali, della stessa Chiesa che, prima con il vescovo metropolitano di Reggio Calabria, Mons. Morosini e, ieri, con la Conferenza episcopale calabrese, hanno espresso forti preoccupazioni per lo stato in cui versa la sanità calabrese.

Chiedo a questa Commissione, Istituzione alta di rappresentanza democratica, di aiutare la Calabria ad uscire da una situazione intollerabile ed inaccettabile.

I calabresi hanno diritto ad avere un Servizio Sanitario degno di un Paese civile ed avanzato, come è in tante altre regioni d’Italia.

Chiedo che sia chiusa rapidamente l’esperienza commissariale, il cui fallimento è evidente e pesa come un macigno sulla vita dei calabresi e costituisce un ostacolo alla crescita di una regione che non vuole rassegnarsi a questa situazione assurda».

Ci sono le elezioni regionali e sarebbe ben comodo per il governatore che intende ricandidarsi avere la sanità tutta nelle proprie mani ed in quelle del suo braccio destro Pacenza.

Intanto ad Amantea il CUP sospende le prenotazioni per le visite cardiologiche.

E crediamo che avvenga per non far sapere del fallimento totale della sanità calabrese dimostrabile dalla abnorme attesa occorrente e dagli abusi che vengono commessi giorno dopo giorno e dimostrabili dal confronto tra il tempo occorrente per una visita da parte dello stesso medico a Paola e ad Amantea.

E nessuno che se ne preoccupi.

Non se ne preoccupano i sindaci dell’hinterland, i politici di ogni partito dell’hinterland, e nemmeno la senatrice Bianca Laura Granato ed il deputato Francesco Sapia che dichiarano: “Per l’ingegnere Massimo Scura è giunta l’ora delle valigie” m senza dirci come risolveranno i gravi problemi della sanità e le differenze tra cittadini calabresi.

Cittadini che hanno fatto, fanno e faranno la fine dei “varrili”

Pubblicato in Primo Piano

Nessuno crede alla affermazione oliveriana che l’assemblea di Feroleto Antico sia stata convocata dai sindaci.

Se fosse vero lo avrebbe fatto l’Anci

No. E’ stato il sistema oliveriano che ha convocato i sindaci e non il contrario.

 

Tutta una farsa, allora?. Certamente.

Una farsa indirizzata a tutti i calabresi che sanno che Olivero non sarà mai eletto.

Ma quello dei sindaci era un debito che doveva essere pagato.

E lo è stato.

Ma tutti sappiamo che Oliverio non sarà eletto.

Ed allora è d’obbligo chiedersi: “Se Oliverio non sarà eletto i sindaci suoi sostenitori di cui abbiamo l’elenco che pubblicheremo prima delle elezioni regionali, si dimetteranno subito dopo le consultazioni elettorali, come dovuto?”

Già! La mancata elezione di Oliverio infatti significherà che i sindaci hanno fatto finta di avere i voti per la sua rielezione e lo hanno preso in giro!

E se è così le loro dimissioni sarebbero un passo onorevole.

Se è così tanti comuni hanno la viva speranza di cambiare le proprie amministrazioni.

Ma ci pensate?

Se Oliverio perde la giunta Pizzino si dimetterà ed andremo a nuove elezioni!.

Con un colpo solo salveremmo la Calabria ed Amantea.

Pubblicato in Politica

Oliverio ed i sindaci. Una sola voce contraria , quella di Vincenzo Lazzaroli. Duramente contraria!

“Le dichiarazioni rese dal governatore della Calabria, in occasione dell'adunata dei sindaci calabresi organizzata dai suoi più stretti collaboratori per la ricandidatura a governatore della Calabria, è senza precedenti.

Oliverio assume l’impegno con i sindaci di ricandidarsi alla presidenza della giunta regionale, per il bene della Calabria, visti gli importanti risultati raggiunti.

Ovviamente, di fronte a questo accorato appello che ha posto al centro le prospettive della nostra regione, Oliverio ha rimosso ogni riserva e si è messo a disposizione perché questa regione ha bisogno di continuare nell’opera da egli intrapresa, e quindi ha colto l’invito dei sindaci a ricandidarsi.

Tutta una farsa, organizzata per accontentare il caro Oliverio, che rimasto orfano della sua stessa maggioranza di governo, chiede il sostegno dei sindaci calabresi, che per “elemosinare” qualcosa dalla regione si prostrano alla corte di Re Mario.

Ricordo alcuni importanti progetti che il comune di Amantea ha ancora aperti con la Regione Calabria

1-         Finanziamento per la copertura dei lavori previsti per l’adeguamento sismico della scuola media Mameli per un intervento totale di € 5.914.731,57. Il comune di Amantea è stato ammesso al finanziamento ma non in posizione utile da accedere al finanziamento, si attende lo scorrimento della graduatoria -speriamo non avvenga tra 10 anni-

2-         Finanziamento pari a oltre 600.000 euro per adeguare la struttura dell’ex Giudice di Pace da destinare, solo temporaneamente, a sede delle Scuole Medie nell’attea della struttura definitiva. Ad oggi, dopo più di un anno, tutto tace.

3-         Sul porto di Amantea, la commissione di valutazione del Dipartimento Infrastrutture della Regione Calabria ha approvato la graduatoria finale delle domande di partecipazione al bando porti per l'asse VII -azione 7.2.2 del POR FESR 2014-2020. Su undici proposte presentate solo otto sono state ammesse e di queste solo quattro, al momento, sono state ammesse al finanziamento. In sostanza i primi quattro (Isola Capo Rizzuto, Roccella Jonica, Cirò Marina e Cetraro) accedono ai finanziamenti nei tempi stabiliti dal bando. Il progetto presentato dal comune di Amantea durante il commissariamento è stato valutato con un punteggio di 63,50/100 posizionandosi al SETTIMO posto. Purtroppo, la Regione Calabria non ha al momento le risorse necessarie per la copertura totale del bando, si è dunque in attesa di trovare i fondi per uno scorrimento della graduatoria.

Ribadisco che il sindaco di Amantea è stato tra i primi firmatari per la riconferma del Governatore Oliverio.

Nonostante la riconfermata vicinanza di Pizzino al governo regionale di centro sinistra, rispetto alle istanze avanzate dal comune di Amantea per lo sviluppo del nostro territorio, la regione Calabria non ha di sicuro dato segnali importanti in tal senso, ci auguriamo che ciò non sia frutto della poca determinazione dell’attuale amministrazione comunale.

A questo punto Pizzino faccia chiarezza e dica ai cittadini di Amantea, come stanno realmente le cose sui tre finanziamenti che il comune di Amantea attende da tempo dalla Regione Calabria, possibilmente con una previsione sulla cantierabilità delle opere su cui è stato richiesto l’intervento dei fondi regionali. ..                            Vincenzo Lazzaroli

Pubblicato in Calabria

La regione vuole i soldi dei rifiuti.

Deve pagare le ditte che gestiscono gli impianti di smaltimento.

Aveva annunciato il pugno duro e così è stato.

Un atto fortemente voluto dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio che, nel cuore dell’estate, aveva assunto 18 importanti provvedimenti per il “commissariamento” da parte dell’ente di altrettanti comuni calabresi insolventi.

La decisione del governatore Oliverio era dettata dalla necessità di riscuotere con puntualità le tariffe per far fronte alle spese necessarie per il pagamento dei concessionari/gestori dei diversi servizi afferenti la gestione del sistema dei rifiuti

Un aumento dei debiti, come specificato all’interno del provvedimento del presidente, avrebbe provocato inevitabili criticità e disservizi

Nell’elenco figuravano due cittadine del Vibonese, Briatico e San Gregorio d’Ippona.

Ora a Briatico arriva il commissario ad acta.

S’insedia l’avvocato Giuseppina Falcone. Sarà lei ad occuparsi della riscossione delle tariffe dovute alla Regione

L’avvocato Giuseppina Falcone, in sintesi, si occuperà delle inadempienze da parte dei residenti con riferimento agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016.

Pubblicato in Calabria

Sul web la gioia del PD che annuncia la bella notizia che ormai sono 200 i sindaci che hanno firmato a favore della ricandidatura di Mario Oliverio.

Sindaci di destra e di sinistra.

Ancora altri 5 e si arriverà alla metà più uno dei sindaci calabresi.

 

Ed Oliverio avrà una vittoria certa ovviamente se gli elettori saranno i soli sindaci.

Ma ecco il secondo elenco :

Acquaformosa (Capparelli Gennaro), Acquappesa (Maritati Giorgio), Acri (Capalbo Pino), Aiello Calabro (Iacucci Franco), Albi (Piccoli Giovanni), Albidona (Di Palma Filomena), Altilia (De Rose Pasqualino), Amaroni (Ruggero Luigi), Amato (Ruga Saverio), Aprigliano (Le Pera Pietro Giorgio), Arena (Schinella Antonino), Argusto (Matozzo Valter), Badolato (Mannello Gerardo), Bagaladi (Monorchio Santo), Bagnara (Frosina Gregorio), Belmonte Calabro (Bruno Francesco), Belsito (Basile Antonio), Belvedere Spinello (Macrì Rosario), Benestare (Rocca Rosario), Bianchi (Paola Tommaso), Bianco (Canturi Aldo), Bisignano (Lo Giudice Francesco), Bivongi (Marzano Daniele), Borgia (Sacco Elisabeth), Buonvicino (Biondi Ciriaco), Calopezzati (Mangone Franco), Caloveto (Mazza Umberto), Camini (Alfarano Giuseppe), Campo calabro (Repaci Alessandro), Canna (Stigliano Paolo), Cardinale (Staglianò Danilo), Careri (Giugno Giuseppe), Carfizzi (Maio Carmine), Carlopoli (Talarico Mario), Carpanzano (Vigliaturo Giuseppe), Casali del Manco (Martire Nuccio), Castelsilano (Drante Francesco), Caulonia (Belcastro Caterina), Celico (Falcone Antonio), Cellara (Conte Vincenzo), Cerenzia (Frontera Giovanni), Cerzeto (Rizzo Giuseppe), Cessaniti (Mazzeo Francesco), Cleto (Longo Giuseppe), Colosimi (Talarico Manolo), Cotronei (Belcastro Nicola), Cropalati (Lettieri Luigi), Dipignano (Nicoletti Giuseppe), Figline Vegliaturo (Adamo Fedele), Firmo (Russo Gennarino), Fiumara (Pensabene Vincenzo), Fossato Serralta (Raffaele Domenico), Fuscaldo (Ramundo Gianfranco), Guardavalle (Ussia Giuseppe), Lago (Scanga Fiorenzo), Laino Castello (Cosenza Giovanni), Lungro (Santoianni Giuseppe), Luzzi (Federico Umberto), Magisano (Tozzo Fiore), Maida (Paone Salvatore), Maierà (De Marco Giacomo), Malvito (Amatuzzo Pietro), Mandatoriccio (Cornicelli Dario), Mangone (Berardi Orazio), Marcellinara (Scerbo Vittorio), Marzi (Aiello Rodolfo), Montebello Jonico (Surace Ugo), Montegiodano (Fiordalisi Francesco), Montepaone (Migliarese Mario), Mormanno (Regina Giuseppe), Mottafollone (Basile Romeo), Oriolo (Bonamassa Giorgio), Palermiti (Giorla Roberto), Panettieri (Parrotta Salvatore), Pazzano (Taverniti Santino), Pentone (Merante Michele), Piane Crati (Ambroggio Michele), Pianopoli (Cuda Gianluca), Pietrafitta (Muto Antonio), Pietrapaola (Nigro Pietro), Placanica (Condemi Tonino), Plataci (Tursi Francesco), Ricadi (Russo Giulia), Rocca di Neto (Blandino Tommaso), Roccabernarda (Bilotta Nicola), Roccaforte del Greco (Penna Domenico), Roggiano Gravina (Iacone Ignazio), Rose (Bria Mario), Roseto Capo Spulico (Mazzei Rosanna), Samo (Bruzzaniti Giovanbattista), San Basile (Tamburi Vincenzo), San Cosmo Albanese (Baffa Domenico), San Fili (Argentino Antonio), San Giorgio Albanese (Gabriele Gianni), San Giorgio Morgeto (Valerioti Salvatore), San Giovanni di Gerace (Vumbaca Giuseppe), San Giovanni in Fiore (Belcastro Giuseppe), San Lorenzo (Russo Bennardo), San Lorenzo Bellizzi (Cersosimo Antonio), San Mango d’Aquino (Marrelli Luca), San Martino di Finita (Calabrese Paolo), San Nicola dell’Alto (Scarpelli Francesco), San Pietro a Maida (Putame Pietro), San Pietro Di Caridà (Rosano Sergio), San Sostene (Aloisio Luigi), San Sosti (De Marco Vincenzo), Sant’Agata del Bianco (Ranieri Domenico), Sant’Andrea Apostolo (Ramogida Nicola), Santa Caterina (Albanese La Valle Roberto), Santa Caterina dello Ionio (Severino Francesco), Santa Maria del Cedro (Vetere Ugo), Santa Severina (Giordano Salvatore), Santo Stefano di Rogliano (Nicoletti Lucia), Santo Stefano in Aspromonte (Malafra Francesco), Saracena (Russo Renzo), Savelli (Frontera Domenico), Scala Coeli (Matalone Giovanni), Scandale (Barberio Antonio), Scigliano (Pane Raffaele), Sellia (Zicchinella Davide), Serrata (De Angelis Angelo), Settingiano (Iozzo Rodolfo), Sinopoli (Danaro Annunziato), Spezzano della Sila (Monaco Salvatore), Staiti (Pellicanò Giovanna), Stalettì (Mercurio Alfonso), Tarsia (Ameruso Roberto), Taverna (Tarantino Sebastiano), Terravecchia (Santoro Mauro), Umbriatico (Abenante Pasquale), Vaccarizzo Albanese (Pomillo Antonio), Vallefiorita (Megna Salvatore), Vallelonga (Servello Abdon), Verbicaro (Silvestri Francesco), Zumpano (Lucente Maria).

Pubblicato in Calabria

Ecco i 69 sindaci che hanno firmato il documento a favore della RI candidatura di Mario Oliverio al governo della Calabria

E’evidente che si tratta di politici che in tal modo esprimono apprezzamento per quanto fatto dalla Giunta di Oliverio per la nostra terra calabra.

Di politici, cioè,che sono contenti di come le cose vanno nella nostra regione.

Incomprese ed anche incomprensibili le ragioni della loro contentezza.

Aspettiamo i comizi elettorali durante i quali tenteranno di spiegarci queste ragioni.

Sempre che siano ancora al loro posto!

Giuseppe Barilaro (Acquaro),

Mario Pizzino (Amantea),

Maurizio Pace (Belcastro), Santo Casile (Bova), Vincenzo Maesano (Bovalino), Mariangela Caligiuri (Caccuri), Lio Dora (Castiglione Cosentino), Giovanni Greco (Castrolibero), Domenico Lo Polito (Castrovillari), Angelo Aita (Cetraro), Alessandro Falvo (Cicala), Francesco Paletta (Cirò), Vincenzo Cosentino (Cittanova), Alessandro Tocci (Civita), Ugo Pugliese (Crotone), Domenico Vulcano (Crucoli), Salvatore Di Vuono (Cutro), Raffaele Scaturchio (Dasà), Francesco Rossi (Delianuova), Francesco Fazio (Fabrizia), Giulio Tarsitano (Fagnano Castello), Giovanni Costanzo (Falerna), Giuseppe Pizzonia (Francavilla Angitola), Giovanni Manfrida (Francica), Antonio Cutrì (Giffone), Massimo Chiarella (Gimigliano), Pietrantonio Cristoforo (Girifalco), Carmelo Mazza (Joppolo), Giovanni Pirillo (Longobucco), Gino Murgi (Melissa), Antonio Palermo (Mendicino), Pietro Hiram Guzzi (Miglierina), Cesare De Leo (Monasterace), Bruno Ioffrida (Mongiana), Pietro Caracciolo (Montalto Uffugo), Amedeo Colacino (Motta Santa Lucia), Nicola Malta (Olivadi), Roberto Perrotta (Paola), Donatella Deposito (Parenti), Antonio Landro (Parghelia), Lucia Papaianni (Paterno Calabro), Amedeo Nicolazzi (Petilia Policastro), Tiziana De Nardo (Pizzoni), Antonio Praticò (Praia a Mare), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Marcello Manna (Rende), Giuseppe Ranù (Rocca Imperiale), Giuseppe Certomà (Roccella Ionica), Giovanni Altomare (Rogliano), Giuseppe Navarra (Rombiolo), Nicola Derito (San Costantino Calabro), Andrea Tripodi (San Ferdinando), Virginia Mariotti (San Marco Argentano), Barbara Mele (San Nicola Arcella), Franco Cozza (San Pietro in Guarano), Gregorio Iannotta (San Vincenzo La Costa), Onofrio Moragò (Sant’Onofrio), Luca Branda (Sant’Agata D’Esaro), Domenico Creazzo (Sant’Eufemia d’Aspromonte), Gennaro Licursi (Scalea), Francesco Mauro (Sellia Marina), Francesco Paolo Barone (Soriano Calabro), Ernesto Alecci (Soverato), Ferdinando Nociti (Spezzano ALbanese), Giancarlo Miriello (Stilo), Fabio Scionti (Taurianova), Francesco Mundo (Trebisacce), Pasquale Caparra (Zaccanopoli), Domenico Gallelli (Zagarise).

Pubblicato in Primo Piano

La senatrice M5s ha presentato un esposto alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti sulla presenza del governatore alla manifestazione: «Bruciati 100mila euro»

La senatrice Granato mette alla prova la magistratura penale e contabile.

 

Finisce sulla scrivania della Procura della Repubblica di Catanzaro e della Corte dei Conti la vicenda della partecipazione della Regione al Festival di Spoleto.

Ad annunciarlo, in una nota, la senatrice M5s Bianca Laura Granato che ha comunicato di aver presentato un esposto alla Procura catanzarese e contabile sul caso.

In particolare la parlamentare pentastellata rivolgendosi ai magistrati penali e contabili ha chiesto «l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità penali e contabili», nonché «di valutare l’opportunità di allargare le indagini al complesso delle spese per la comunicazione istituzionale sostenute dalla Regione Calabria guidata da Mario Oliverio».

Secondo la parlamentare 5 Stelle, circa la presenza di Oliverio al Festival di Spoleto «non è chiaro, anche sulla base della relativa nota di annuncio da parte della Regione, come e perché la stessa abbia sostenuto una spesa di oltre 100mila euro, quale sia la legittimità di tale esborso e quali ne siano le finalità e utilità, di là dall’esibizione mediatica del governatore in carica, a quanto pare intenzionato a ricandidarsi alle prossime elezioni regionali».

La senatrice 5 Stelle chiede alla magistratura penale e contabile che «faccia piena luce sull’episodio e ne valuti i profili di rispettiva competenza, visto che nell’ambito della discrezionalità amministrativa, comunque dubbia, la vecchia politica nostrana non sa porre limiti morali agli sprechi di denaro pubblico».

«Attesto – conclude Granato – che tocca ai magistrati stabilire se vi siano reati e danni all’erario circa la trasferta umbra di Oliverio con intervista e delizia di palati, rammento al governatore che con i 100mila euro bruciati si potevano assumere almeno tre operatori della sanità pubblica.

Oramai la sfacciataggine all’ultimo piano della Cittadella non conosce vergogna».

Ndr Qualcuno ci ha detto che non sarà solo Oliverio ad essere indagato.

Vedremo.

Pubblicato in Calabria

San Giovanni in Fiore Si è dimesso il sindaco Belcastro, indicato dal governatore Oliverio ed eletto con il 90% dei voti.

Non c’è pace tra gli ulivi

Si è vero che biblicamente l’ulivo è sinonimo di pace tanto che la Domenica delle Palme,

i fedeli si presentano in chiesa con in mano un ramoscello di ulivo per farlo benedire in segno di pace.

Ed è Anche vero che Gesù scelse il Monte degli Ulivi, per intrattenere la sua conversazione intima con Dio, ma sul su viso trasparivano i segni del tormento e della oppressione.

E tormento ed oppressioni potrebbero apparire anche sul viso dei nostri “eroi” sangiovannesi dopo la palese una spaccatura, tutta interna al Pd locale, ma già evidente da tempo.

E così che il sindaco di San Giovanni Fiore, Giuseppe Belcastro, ha presentato le dimissioni dopo che una larga parte della sua maggioranza non si è presentata al consiglio comunale convocato martedì mattina per l’approvazione del Documento unico di programmazione.

Eletto nel giugno del 2015 con una percentuale bulgara (ha sfiorato il 90%), Belcastro è politicamente legato al presidente della Regione Mario Oliverio – che com’è noto viene dalla “capitale” della Sila – ed era stato indicato direttamente dal governatore quale candidato del Pd alla guida dell’amministrazione comunale.

Belcastro, avendo registrato l’assenza della sua parte politica – erano presenti in aula solo 3 consiglieri di maggioranza e 3 di opposizione –, non si è proprio presentato in Consiglio e ha protocollato le sue dimissioni al presidente del civico consesso e al segretario comunale.

La spaccatura nel Pd locale nasce dalla sconfitta delle elezioni politiche del 4 marzo: nel feudo del governatore l’M5S ha preso più del doppio dei voti del Pd.

Le successive dimissioni di un assessore hanno dunque aperto la crisi nella giunta Belcastro, e il nome scelto dal sindaco per sostituire il dimissionario non è stato condiviso da un pezzo di maggioranza consiliare.

Nella lunga fase di contrapposizione interna al Pd locale non è servito neanche l’intervento del segretario provinciale Luigi Guglielmelli e le rivendicazioni dei “dissidenti” non hanno evidentemente trovato nessuna sponda in Belcastro.

Che oggi si è ritrovato senza maggioranza e ha deciso di dimettersi: i prossimi 20 giorni, durante i quali il sindaco avrà la possibilità di ripensarci, diranno se ci siano margini per trattare e sanare le divisioni interne o se la spaccatura tra Belcastro e buona parte del suo partito sia irreversibile.

Pubblicato in Cosenza

Scrive Quicosenza.it Reggio Calabria “ Un caso che ha creato molto scalpore, che ha generato anche malumori intorno allo stesso governatore e che è stato al centro dei lavori ieri, dell’assemblea regionale nel corso della quale il presidente della Regione, Oliverio, ha reso noto il contenuto di un’informativa scritta e a lui inviata dal direttore generale dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria, Frank Benedetto.

Da questa si evince che “un paziente di sesso maschile era arrivato al Pronto soccorso del presidio Riuniti gia’ immobilizzato con il cartone sul luogo dell’incidente”, mentre per una paziente di sesso femminile “sono in corso ulteriori approfondimenti”.

Eppure sui social, tra i commenti, ci sono calabresi che giurano di aver visto con i loro occhi “ingessature” di quel genere e che raccontano di pratiche simili anche in altri ospedali.

Ma ieri dopo la bufera scatenata da quelle immagini Oliverio si è detto “preoccupato, leggendo gli organi di informazione” e ha chiesto subito un’informativa scritta al dg dell’azienda ospedaliera di Reggio, Frank Benedetto, che ha disposta un’indagine “interna”.

“Di questa informativa mi premeva informare, perche’ mi sembra giusto, il consiglio regionale e l’opinione pubblica per evitare che una rappresentazione, possibile non solo a Reggio ma in qualsiasi parte del nostro il Paese, e grave se fosse stata rispondente a verita’, possa alterare l’immagine di una struttura nella quale non si e’ verificato quanto si e’ illustrato nei giornali, o quantomeno – ha aggiunto Oliverio – non si e’ verificato, per come ci e’ stato detto nell’informativa, per responsabilita’ di quella struttura sanitaria”.

Prima dell’intervento del presidente della Regione, sulla vicenda si erano registrati alcuni passaggi da parte di alcuni consiglieri regionali come Fausto Orsomarso, Alessandro Nicolo’ e Carlo Guccione. In particolare, Guccione ha osservato: “Non penso che ce la possiamo prendere con il commissario Scura, ma piuttosto la responsabilita’ sta in capo al presidente della Regione del presidente della Regione e a chi il presidente della Regione ha nominato a dirigere quell’azienda.

Sulla sanita’ siamo a zero, anzi qualcuno rimpiange persino Scopelliti, perche’ – ha concluso Guccione – un presidente della Regione che non e’ in grado di farsi ascoltare da un governo amico sulla sanita’ resta un problema di cui questa maggioranza paghera’ un prezzo salatissimo”.

Strano che addirittura il ministro della Salute, Giulia Grillo sia caduta nella ‘trappola mediatica’ se di questo si tratta.

Eppure c’e’ un secondo caso “sospetto” su cui la direzione generale dell’ospedale di Reggio Calabria, nel cui pronto soccorso sarebbero state praticate fasciature ortopediche di fortuna, intende fare luce”.

A comunicarlo sempre il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Benedetto, nell’informativa redatta per il presidente Oliverio:

“Sono in corso ulteriori approfondimenti – scrive – relativi ad un’altra paziente O.G. pervenuta in Pronto Soccorso il 30 luglio 2018 alle 7:11”. La donna e’ stata soccorsa sul luogo dell’incidente dal 118, dove, precisa il manager, le e’ stato applicato “un tutore con anima di metallo (non radiotrasparente)”.

Giunta al Pronto Soccorso alle 7,11, la donna e’ stata visitata alle 7,16 in codice verde. “Considerata la necessita’ di sottoporre ad indagini radiografiche la paziente, si inviava la stessa in radiologia – scrive Benedetto – con immobilizzazione provvisoria di cartone e radiotrasparente. Successivamente alle radiografie effettuava consulenza ortopedica nell’ambito della quale veniva rimosso l’immobilizzazione provvisoria di cartone e veniva applicata valva gessata di posizione e quindi rinviata al Pronto Soccorso da dove veniva ricoverata alle 9,42 ed e’ tutt’ora degente”.

Poi Benedetto, finito nella bufera vuole puntualizzare che l’unita’ di ortopedia “è operativa H24 con 30 posti letto di ricovero, con l’aggiunta di 2 unita’ reperibili per le urgenze nelle ore notturne. Si fa inoltre presente – scrive – che le risorse umane utilizzate debbono far fronte a tutte le necessita’ ortopediche afferenti a tutta la provincia di Reggio Calabria Le precisazioni – aggiunge – sono relative al fatto che mentre la notizia fa clamore, com’e’ giusto, mesi di lavoro, molto spesso silenzioso, hanno determinato un cambiamento strutturale all’interno dell’ospedale. Questo lascia parecchia amarezza sul momento, ma non riduce, anzi aumenta – assicura – la determinazione a proseguire il lavoro intrapreso. Il miglioramento degli ultimi tre anni e’ sotto gli occhi di tutti, degenti ed operatori. I numeri, che sono piu’ testardi delle opinioni e degli scoop di un giorno – scrive ancora – certificano la situazione e quanto fatto da questa direzione negli ultimi tre anni”.

Pubblicato in Calabria

I Racconti

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