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Probabilmente si saranno spaventati delle varie prese di posizione( tra cui la nostra) che hanno contestato l’inaccettabile ritardo nella riapertura dell’ufficio postale di Campora San Giovanni.

 

 

 

E pur vero che la facciata dello stabile che ospita le poste camporesi è una “fracoma”, una vera “fracoma”, realmente pericolosa.

Ma è pur vero che la situazione attuale è nata nel tempo e non istantaneamente.

Quella che si vede nelle foto è una situazione presente un po’ dappertutto ad Amantea.

Compreso lo stabile di comproprietà del comune posto in Via Margherita.

Ed anche per questo stabile si è trovata un soluzione illogica ed impropria ( se non illegittima) quale quella di sottrarre all’uso pubblico il marciapiede chiuso con tavole, poi nobilitate da pitture di artisti locali.

Come ci si poteva illudere che il comune per garantire l’uso dell’ufficio postale e del marciapiede intimasse la messa in sicurezza dello stabile?

E come ci si poteva illudere che venisse applicata la legge se ad oggi per lo stesso motivo è ancora chiuso perfino il marciapiede della locale caserma di Carabinieri.

La verità è che più o meno abbiamo belato tutti e più di noi ha belato l’ente poste.

Ora però due giorni prima dell’incontro pubblico programmato in Campora SG anche per il problema delle poste sono iniziati i lavori.

Tardi, troppo tardi.

Che almeno l’ente comune prenda atto che in questi casi occorre maggiore decisione .

E se le parti intimate non rispondono occorre la esecuzione a loro spese!

Fatti non parole.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Come riceviamo pubblichiamo:

“Questa è la situazione incresciosa del lungomare di Amantea nell'area dei giochi per i bimbi. Prima che un bambino si faccia seriamente male, mi chiedo come mai il comune non è intervenuto? Forse non si vede che le altalene sono rotte e che non sono assolutamente idonei e sicuri, anzi, sono parecchio pericolosi?

Il tutto ovviamente l'ho segnalato alla Polizia Municipale rispondendo che sarebbero intervenuti per transennare con del nastro i giochi pericolosi e che lo avrebbero segnalato al servizio manutentivo.

I problemi che volevo esporre sono questi:

– I giochi non coprono i requisiti di sicurezza generali;

– Non viene fatta una regolare manutenzione;

– Non sono conformi alle norme tecniche di sicurezza EN1177 e UNI11123:2004 ed EN1176;

– Non esiste recinzione e, oltretutto, i cani lasciano i loro escrementi nelle vicinanze (quando non sopra) dei giochi;

– Non esistono info sui numeri utili per interventi sulle attrezzature e di pronto soccorso;

– Le superfici non sino idonee ad assorbire l’impatto di eventuali cadute e la pavimentazione non ha una sicurezza anitrauma (polyshock);

– I giochi hanno parti mancanti rotte ed o usurate;

– Le altalene hanno ganci di attacco alle sospensioni, alla struttura e al sedile non regolari e non ci sono ganci di chiusura a sedile;

– I bulloni di tutti i giochi non sono protetti.

Ora mi chiedo ma possibile che non se ne siano accorti prima?

Un Padre Marco Taruffi”

Pubblicato in Politica

Abbiamo segnalato il rovinoso crollo di un fabbricato nel centro storico ed i danni alla struttura metallica che sostiene l’antico collegio dei Gesuiti

Una segnalazione preziosa, visto che con celerità i tecnici comunali si sono recati sul posto riportando nella ordinanza n 28 a firma del sindaco, la “manifesta evidente situazione di precarietà” da cui “ la grave situazione di pericolo per la incolumità delle persone” e rilevando anche “danni alle strutture in ferro dell’impalcatura di proprietà comunale a protezione della struttura denominata “Carceri”.

Tanto è vero che alcuni abitanti del centro storico hanno segnalato di avere trascorso una notte insonne per via del vento che faceva vibrare le travi precariamente sospese e cigolare la struttura tubolare.

La risposta dell’Amministrazione comunale si è orientata come in passato con la emissione della usuale ordinanza di inibizione all’accesso sui luoghi e con la solita ( salvo il caso specifico delle Case sciullate ) intimazione della messa in sicurezza, con avvertenza che in caso di inottemperanza provvederà direttamente l’ente con aggravio delle spese ai proprietari.

Non può sfuggire la riflessione relativa alla disposizione che “la messa in sicurezza consiste nella demolizione di tutte le parti pericolanti dell’immobile”

Basta una minima osservazione per capire che si tratta di demolire tutto quello che resta dell’antichissimo manufatto seicentesco ma che in tal modo si può creare una ulteriore condizione di pericolo per i manufatti laterali che mancherebbero del supporto di quanto da demolire.

Ma osservano i locali un problema sottovalutato è la mancata regimazione dell’acqua piovana che inibita dai crolli potrebbe trovare altri percorsi con emergenti condizioni di pericolo

Non solo ma resta sempre da chiarire come intervenire sulla struttura di sostegno del fabbricato seicentesco del collegio dei Gesuiti, ed il cui collasso potrebbe portare alla distruzione di una intera area del centro storico

Pubblicato in Politica
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