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Un poco più che cinquantenne, originario di Cosenza ma da tempo abitante ad Amantea, ben conosciuto a quanti abitavano nella zona di Oliva, era uso praticare giornalmente footing anche approfittando della zona pianeggiante e senza molto traffico nella quale abitava.

 

Si chiamava Silvio Anselmo.

Oggi pomeriggio camminava sul Corso Francia, come era sua abitudine, quando giunto dinanzi all’albergo Confortable crollava rovinosamente a terra.

 

Un passante chiamava immediatamente il 118 che interveniva tempestivamente.

Ma a nulla sono valsi allora i soccorsi sanitari.

Silvio era già morto.

Una morte istantanea.

 

E così ai medici non è rimasto altro che dichiararne il decesso.

Sul posto fino all’arrivo del giudice competente per territorio sono intervenuti i carabinieri

Successivamente è giunta sul posto l’agenzia di trasporto funebre della stessa Frazione Campora San Giovanni che ha provveduto agli incombenti del caso.

 

Molta la gente che lo conosceva e che quando si è sparsa la notizia si è recata sul posto dell’incidente, il quadrivio tra Corso Francia, la SS18 a la strada lungofiume per Aiello Calabro.

Tra i tanti anche uno che gli aveva parlato pochi minuti prima che partisse da casa per la quotidiana corsetta.

Tanti a chiedersi le ragioni di questa morte improvvisa per una persona che poteva ben essere considerato un atleta e che era ben allenato

Una delle ipotesi avanzata dagli astanti è che oggi ( e ieri) sono state le prime giornate fredde di questo inverno

Ma l’ultima parola resta ai medici.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Sono quasi le 18,00 di oggi 5 settembre 2015. La voce fa il giro del paese in pochissimi minuti e lascia tutti addolorati.
A 44 anni e nel pieno della giovinezza non si può morire.

 

Tra l’altro lasciando sola la giovane famiglia.

Poi si viene a sapere che pochi giorni fa Antonio si era sentito male ed era andato a Paola, al pronto soccorso dove sarebbero stati controllati gli enzimi ma senza ricovero o prescrizioni di ricovero.

Così Tonino Abate era ritornato a fare la sua vita di quotidiano lavoro, spesso arrangiato. Tutto per di portare avanti la famiglia.

Anche stasera aveva sistemato i tavoli nella pizzeria da “Menicuccio” e poi era andato a far riparare i freni della bicicletta nel negozio “Cicli Cima” dove era crollato improvvisamente sul pavimento senza possibilità di soccorso.

Inutili i soccorsi pur immediati. Il 118 poteva solo constatare la morte improvvisa per arresto cardiaco del giovane amanteano.

Arrivano anche i carabinieri della locale stazione che in una seconda fase assentono il servizio funebre.

Immediate le riflessioni della numerosa comunità sopraggiunta nei pressi del luogo dell’evento che si interrogava sia sulla fragilità della nostra esistenza, sia sulla mancanza di reale sanità in Calabria, dove prima si è scialacquato( e per taluni versi sui scialacqua ancora se si pensa a commissari da 600 euro al giorno!) ed ora si lasciano tanti corregionali senza sostanziale ed efficace assistenza, in un contesto dove un marito e padre pur giunto al Pronto soccorso pochi giorni dopo è tornato al Signore per lo stesso motivo per il quale aveva chiesto soccorsi sanitari.

Ed a tutta questa gravissima situazione il commissario Scura vuole porre rimedio chiudendo il laboratorio di analisi cliniche di Amantea.

Che il signore ce la mandi buona!

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