Per chi abita sotto la chiesa di San Francesco d’Assisi e ne segue le sorti è difficile, per non dire impossibile, non alzare gli occhi almeno una volta al giorno verso le sue mura e la roccia della collina che la ospita.
Mi piace soprattutto la straordinaria luce che in molti dei meriggi amanteani la roccia riflette e diffonde e che sembra possedere la luminosità soffusa di certi quadri di Monet, tanto è straordinaria.
E devo dire che anche ieri sera lo spettacolo è stato straordinario.
La foto (non bellissima, in verità) ne è un piccolo esempio.
La poniamo in rete ed invitiamo i nostri lettori che stasera parteciperanno alla cerimonia dei Sepolcri ad alzare gli occhi per ammirare le NUOVE luci che sono state finalmente accese e che non solo offrono uno spettacolo intenso di questo bellissimo angolo della città, ma che accompagnano l’eventuale visitatore serale o notturno alla scoperta del fascino notturno della chiesa trecentesca di Amantea.
Stiamo parlando di uno degli effetti dell’intervento realizzato dalla nostra amministrazione comunale, che ringraziamo, con i fondi del POR Calabria.
Siamo comunque tutti curiosi di accedere all’area per valutare gli interventi ed eventualmente apprezzarli.
Speriamo che i luoghi siano subito resi disponibili a cittadini ed ospiti della città.
E speriamo che la parte non fisica degli interventi sia all’altezza delle nostre attese.
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Cronaca
Arrivo sul corso Italia di Campora SG per vedere i resti della vecchia Chiesa di San Francesco sulla strada statale che un tempo, prima ancora che venisse realizzata la attuale SS18, collegava Serra d’Aiello con la ferrovia.
Il Bar sulla destra è pienissimo, non trovi un posto a sedere manco per sbaglio. Ovviamente parlo del marciapiedi perché l’interno è vuoto.
Ma anche i restanti marciapiedi e parte della piazza San Francesco sono pieni di gente; di ogni età.
Ci sono due Vigili Urbani ( Morelli e Provenzano) che controllano il traffico.
E ci sono gli amministratori. Tra questi la consigliera Giusi Osso, la presidentessa del Consiglio Linda Morelli, l’assessora Pati, la consigliera Arone . Vicino il neo presidente del Consiglio di frazione Mastroianni.
Due grandi mezzi speciali occupano Piazza san Francesco e stanno depositando un enorme cumulo di materiale inerte creando uno scivolo che permette ad un mezzo speciale di avvicinarsi con il suo lungo braccio alla cima del campanile
Sarà demolito.
Già una sua parte lo è stata.
Ora resta il lavoro più difficile
Il piccolo autista si muove con sicurezza su quel pendio pericoloso sollecitando da un lato timore e dall’altro ammirazione nel popolo sottostante.
Ci si interroga su come farà, su dove finirà la cuspide.
Vedo decine e decine di telefonini e di macchine fotografiche pronti a scattare foto ed a registrare filmati
Gli occhi sono fissi sulla scena nella quale si muovono operai e tecnici.
Il mezzo fa le prove; alza il lungo braccio ma non ci siamo ancora.
Ed allora piano piano viene prelevato materiale dal fondo della china per essere portato sul culmine, così da alzarlo
Ma non ci siamo.
Poi arriva il saggio proprietario; un conciliabolo tra le parti trova la inaspettata soluzione.
Arriva una bocca da dinosauro . E’pesantissima ma si intuisce che è la chiave di volta. Ed infatti
Solo che ora l’escavatore è costretto a scendere in basso per il collegamento del pezzo speciale.
Ma la china da salire ha una fortissima pendenza; siamo intorno ai 45 gradi ed il pezzo collegato si vede che è pesantissimo.
Ma ecco la soluzione. Lì escavatorista usa il braccio come una corda e si tira su con questo brillante artificio.
Si capisce che è arrivato il momento
Gli occhi delle macchine fotografiche e dei loro proprietari sono fissati sull’escavatore e sulla torre in quella sorte di movimento che fa il pendolo dei vecchi orologi, attenti a non perdere nemmeno un fotogramma.
Ed ecco che il lungo braccio si alza e la bocca del dinosauro comincia a procurare crolli parziali dei muri laterali
Poi attacca l’ultima soletta.
Ecco come farà.
La soletta rigida provocherà il ribaltamento del campanile
Lo spettacolo è unico.
E tutto avviene in silenzio .
Un silenzio incombente forse connesso a paure e speranze.
Poi un ohhh..
Ed il campanile crolla con un fragore di macerie ed una nuvola di polvere
Così finisce la storia della vecchia chiesa di Campora San Giovanni, mentre la nuova è silenziosa.
GALLERIA FOTOGRAFICA - Realizzata da TirrenoNews.it
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Campora San Giovanni
Sembra una ragazzata tanto sono lievi i danni subiti dalla ditta che effettua i lavori della chiesa di San Francesco d’Assisi, sulle pendici del castello.
L’impresa lavoro al momento solo con carriole, pale, rastrelli, caschi da lavoro.
E sono queste le cose che sono state bruciate
Ma non c’era altro.
Se ci fosse stato altro avrebbe fatto con ogni probabilità la stessa fine
Domani la ditta provvederà ad inoltrare denuncia ai carabinieri di Amantea.
Nessuna preoccupazione al momento, ma molta attenzione.
Da domani i luoghi saranno monitorati e la ditta sarà tenuta sotto controllo.
E’ inaccettabile che qualunque impresa che operi nella nostra città debba essere oggetto di danneggiamenti .
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Primo Piano