Questa mattina la Stazione Carabinieri di Crotone ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio emessa dal Tribunale di Crotone, su richiesta della Procura della Repubblica (pm Andrea Corvino, gip Michele Ciociola), nei confronti di 3 insegnati di una scuola elementare, sita a Crotone frazione di Papanice, responsabili del reato di maltrattamenti aggravati verso fanciulli.
L’indagine, iniziata nei primi giorni del mese di aprile scorso e conclusa poco prima della fine dell’anno scolastico scorso, è stata interamente condotta dalla Stazione Carabinieri di Crotone ed è nata a seguito delle dichiarazioni di alcuni genitori di bambini frequentatori dell’Istituto Comprensivo di Papanice, in merito a presunti maltrattamenti subiti dai loro figli.
Le attività investigative sono state condotte attraverso attività tecniche di intercettazione audio e video in aula ed hanno consentito di accertare plurime azioni di maltrattamenti in particolare strattoni, sculaccioni e insulti, rivolti ad alunni, non più anni 7 di età, posti in essere da tre insegnanti del luogo.
Crotone 30.9.2017
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Calabria
Due eventi contemporanei, posti in essere da due distinte persone ed avvenuti in località diverse , cioè a Carlopoli e Martirano Lombardo, nel Catanzarese.
Le donne impaurite e in lacrime, hanno chiesto aiuto ai carabinieri.
Tutto è successo venerdì sera intorno alle 21.
I due giovani rientrati a casa, probabilmente sotto i fumi dell'alcool, hanno iniziato a lanciare oggetti ed a mettere a soqquadro le proprie abitazioni, inveendo e maltrattando le rispettive compagne in entrambi i casi in presenza di bambini piccoli.
Quando sul posto sono giunti i militari delle Stazioni di Carlopoli e Martirano Lombardo hanno constatato ambienti a soqquadro e le donne vittime delle violenze subite in pianto, con evidenti ecchimosi sul viso, abbracciate ai loro bimbi, rispettivamente di soli 7 mesi e 2 anni.
I mariti, invece, in evidente stato di alterazione psicofisica ponevano in essere minacce ed insulti, anche in presenza dei militari intervenuti, nei confronti delle conviventi.
I due, sono stati dapprima trattenuti nelle camere di sicurezza delle stazioni dei carabinieri e, dopo l’udienza di convalida nel tribunale lametino stante i gravi indizi di colpevolezza derivanti anche dalla condotta minacciosa ed aggressiva, sussistenti le esigenze cautelari in ragione della personalità dei soggetti, della gravità dei fatti e del pericolo di recidiva, gli arresti sono stati convalidati, i due giovani sono stati tradotti in carcere di Siano per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Ah. Dimenticavamo solo per un caso i due sono romeni, uno di 36 anni, S.F. ed uno di 31 anni A.I.
E sempre per un caso i due sono censurati.
Le due donne, tranquillizzate dalla presenza dei Carabinieri, sono state accompagnate al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Soveria Mannelli e dimesse con pochi giorni di prognosi.
Le donne, inoltre, sono state indirizzate presso il Centro Antiviolenza di Lamezia Terme per intraprendere il percorso contro la violenza di genere.
Gli episodi erano stati reiterati ma, secondo le dichiarazioni delle vittime, però non erano mai stati denunciati fino a quel momento.
Poi quando le violenze, i soprusi e le continue minacce, anche di morte, non sono stati più sostenibili, le due giovani donne hanno chiesto giustizia denunciando i fatti.
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Stuprava la moglie e picchiava la figlia di 5 anni.
I Carabinieri della Compa gnia di Soveria Mannelli hanno dato esecuzio ne ad un ordine carce razione a cari co di K.L., polacco di anni 30, residente a San Mango d’Aquino, accusato del reato di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
I carabinieri della Stazione di Martirano Lombardo hanno eseguito la misura, emessa dal Tribunale ordinario di Lamezia Terme, per fatti commessi dal soggetto nel 2012 a San Mango d’Aquino.
In particolare, i militari della Stazione di Martirano Lombardo avevano raccolto, nel mese di settembre del 2012, la denuncia della convivente italiana dell'uomo la quale aveva raccontato agli uomini dell’Arma le violenze subite entro le mura domestiche dal compagno che, in più occasioni, aveva percosso la donna ed il loro figlio minorenne, all’epoca dei fatti di appena 5 mesi di età, provocando ad entrambi traumi ed ecchimosi in varie parti del corpo.
La storia della donna delineava quindi una situazione di continui soprusi e violenze che l’uomo portava avanti da tempo con accesa aggressività, tanto da far temere la vittima, consapevole anche dei rischi corsi dal figlio in tenera età, per la propria incolumità fisica e per quella dell’infante. Nella denuncia, emergevano altri particolari di estrema crudeltà come la violenza usata sistematicamente dall’uomo per costringere la propria convivente ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.
Esaminata l’intera vicenda, i militari procedevano, di concerto con l’autorità giudiziaria che emanava immediatamente un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ad arrestare il polacco e a tradurlo all’epoca nel carcere di Lamezia Terme.
In questi giorni, all’esito del processo penale che lo ha dichiarato ufficialmente colpevole dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della propria convivente e del figlio minorenne condannandolo alla pena della reclusione di anni 3 e mesi 8, i Carabinieri della Stazione di Martirano Lombardo hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale ordinario di Lamezia Terme e hanno condotto l’uomo presso la casa circondariale di Catanzaro-Siano a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.(fotodalweb)(C.I.)
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