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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato della Segreteria del Circolo PD Amantea.

 

“Il Partito Democratico di Amantea organizza nel weekend del 12 e 13 novembre due giornate di mobilitazione per incontrare i cittadini e spiegare le ragioni del SI al Referendum costituzionale del 4 dicembre.

Il desiderio è quello di portare tra la gente le ragioni di una Riforma costituzionale che rappresenta una straordinaria opportunità per il Paese e per i cittadini.

La Riforma - oltre a prevedere il superamento del bicameralismo paritario per rendere maggiormente efficiente il Parlamento ed a definire bene “chi fa cosa” (suddividendo chiaramente le competenze tra Stato e Regioni) - investe sulla democrazia diretta abbassando il quorum per i referendum abrogativi richiesti da 800.000 elettori, introducendo i referendum propositivi e di indirizzo, e definendo tempi finalmente certi per l’esame delle proposte di legge di iniziativa popolare.

 

Il testo della modifica costituzionale affronta, inoltre, un tema sentito e molto dibattuto da troppi anni: quello della sobrietà della politica.

Definisce, infatti, un tetto all’indennità dei Consiglieri e degli Assessori regionali e non riconosce indennità per i Senatori regionali.

Ancora, la modifica proposta riduce le spese dello Stato eliminando le Province dalla Costituzione ed abolendo il CNEL. Compie, infine, uno storico passo in avanti nel promuovere l’equilibrio tra donne ed uomini.

Si tratta di una Riforma in favore dei cittadini e che rende il Paese più moderno e civile. E, proprio per questo, quello del 4 dicembre deve essere un voto consapevole e informato.

Per tali ragioni il 12 e 13 novembre scenderemo in piazza per spiegare le ragioni del SI:

-Sabato 12 novembre saremo ad Amantea in Piazza Commercio dalle ore 17.30 alle ore 20.30.

-Domenica 13 novembre ci troveremo, invece, a Campora San Giovanni in Piazza San Francesco dalle ore 10.30 alle ore 13.30.

La Segreteria del Circolo PD Amantea.

Pubblicato in Politica

Un saluto al nostro amico p.nuvoletta che ci invia il suo pensiero sul ponte di Messina.

“E' di questi giorni , scrive il nostro amico, la notizia che vogliono costruire il ponte sullo stretto di Messina solo per i treni (cioè mezzo ponte).

Le auto invece continueranno a viaggiare sui barconi come gli immigrati dopo le lunghe attese a Villa S. Giovanni.

Mi sembra la più grande cavolata del secolo.

A dire il vero ho sempre sospettato che ci sia una strategia per non far crescere il Sud.

Il ponte è una struttura che porterebbe sullo stretto ( e quindi in Calabria) 10 milioni di turisti all'anno e quindi migliaia di posti di lavoro nelle strutture ricettive, hotel, bar, pizzerie, ristoranti, campeggi, adesso tra l'altro che la Sa-Rc è quasi finita.

Ma per qualcuno non è una struttura indispensabile come non lo è l’alta velocità e la lotta alla ‘ndrangheta ed alla corruzione ed alla evasione fiscale…..

Dicono che non ci sono i soldi….però i soldi per l’Expo li hanno trovati e non si sa a cosa serviranno da novembre in poi le strutture realizzate!

Dicono che da noi al sud ci sono i terremoti omettendo di ricordare che anche in Emilia, veneto e Lombardia nel 2012 c’è stato un terremoto 5,9 Richter….

p.nuvoletta

Pubblicato in Calabria

Rocco Mangiardi è noto in Calabria per essersi ribellato alla ‘ndrangheta

Oggi con la stessa forza e determinazio ne ha detto no al premio anti ‘ndrangheta “Il pacchero d’argento”.

Scrive Mangiardi:

“Ci sono premi che per scelta di vita e per coerenza bisogna rifiutare. Grazie, no!
Qui di seguito, le motivazioni del mio “No” al signor Magarò come candidato al premio “Il pacchero d’argento”.

Gentilissimo signor Magarò,

Nel ringraziarla anticipatamente per avere pensato, tra gli altri, anche alla mia persona, come candidato al premio denominato “Il Pacchero d’argento” le voglio comunicare, le motivazioni per le quali non intendo accettare tale conferimento.

Ritengo doveroso informarla sul perché di questa mia scelta, e poiché io non sono abituato ad inventare scuse, le descrivo qui di seguito dettagliatamente le motivazioni della mia rinuncia.
Un premio per la legalità, e Lei essendo stato presidente della precedente commissione antimafia regionale, mi insegna, è una cosa molto importante e, proprio perché importante, per i contenuti forti che dovrebbe avere da parte di chi la rappresenta, io ritengo orgogliosamente di non accettarla.
Sia bene inteso, io ritengo che lei abbia agito nel periodo del suo impegno istituzionale in buona fede e io e tanti altri come me (familiari delle vittime innocenti In primis), speravamo, non di avere riconoscimenti, non di avere “targhe”, ma semplicemente la vicinanza delle autorità preposte. Autorità come in quel momento era la sua, che facesse davvero un vero sparti acqua tra le vittime e carnefici, fra la legalità e l’illegalità.

Speranza disillusa fin dal primo momento, quando, invece di fare la scelta di vicinanza alle vittime che avrebbero certamente dato un contributo appassionato e proficuo contro la ‘ndrangheta, si è ritenuto opportuno invece, fare la lotta alle mafie con le “caramelline anti-‘ndrine” e quant’altro, tra le quali le installazioni delle targhe davanti ai portoni dei municipi calabresi con su scritto “Qui, la ‘ndrangheta non entra!”, mentre in quel preciso momento (vedi una per tante, Gioia Tauro), aveva bisogno di una insegna con la dicitura ben diversa e di questo tipo: “Da qui la ‘ndrangheta se ne deve andare!”.

Sottolineo che lei, da presidente della commissione regionale antimafia, non si è mai disdegnato del “comportamento poco etico” dei suoi “onorevoli” colleghi che giorno dopo giorno finivano ne libro degli indagati.

Gentilissimo signor Magarò, dopo la prima telefonata intercorsa tra noi nella quale lei mi parlava della premiazione, ho ricevuto anche il suo sms, dove lei mi chiede di inviarle tramite indirizzo e-mail testualmente questa cosa: ”Mi mandi una tua nota con le tue battaglie contro le mafie”, pensavo la scelta di un candidato al premio fosse una scelta dettata dalle motivazioni di una giuria, e non del premiato prescelto, le consiglio di conservare il premio e di attestarlo a qualcuno che lei senza altro userà l’accortezza di conosce meglio.

Le auguro una buona vita e che sia di vero cambiamento.

Rocco Mangiardi

Pubblicato in Lamezia Terme
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