Ormai la chiesa integra il ruolo delle OOSS e manifesta la sua attenzione anche ai lavoratori italiani.
La ulteriore riprova è nell’intervento di Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini
Morosini interviene sull’annunciata chiusura delle strutture sanitarie private in Calabria in seguito a una recente sentenza del Tar.
Afferma il presule «Siamo profondamente rammaricati nell’apprendere che avamposti di tutela della salute dei cittadini siano costretti a procedere con i licenziamenti collettivi dei propri dipendenti e dichiarare la cessazione dell’attività.
Dal nostro osservatorio, pur conservando il massimo rispetto istituzionale, auspichiamo che si metta in atto un intervento urgente che salvaguardi le strutture private calabresi che operano in ambito sanitario, spesso supplendo alle difficoltà della Sanità pubblica locale».
Il pensiero di Morosini, infine, va alle “vittime” di questo sistema.
Continua l’arcivescovo reggino «A pagare il prezzo più caro sono i cittadini-pazienti e i professionisti che –si ritroveranno a passare le feste natalizie senza più un’occupazione.
Poi conclude affermando «Non si può accettare più la perdita di posti di lavoro.
Reggio e tutta la Calabria non se lo possono permettere».
Praticamente Morosini afferma la insufficienza del servizio sanitario pubblico e quindi la necessità della sanità privata .
Quello che è strano è che il presule non chiede , come forse dovrebbe, alle istituzioni , Regione in primis, di migliorare nettamente il servizio sanitario pubblico!
Il presule dimentica che la chiusura delle strutture provate può indurre l’obbligo di migliorare quelle pubbliche con la ovvia conseguenza di nuove assunzioni.
Lo strano è anche la netta presa di posizione della Chiesa a favore del servizio sanitario privato!
Perché?
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E’ la riprova che la Chiesa è pronta ad accogliere tutti gli stranieri e tutti gli immigrati.
Non solo come preti e monache, ma anche come fedeli.
E’ la conferma della scelta fatta dalla CEI che ha ospitato 100migranti della Diciotti.
Anche se poi la gran parte di loro è andata via disimpegnando la CEI dai costi della loro ospitalità.
La Chiesa così conferma che gli immigrati hanno solo diritti: diritto di entrare nel nostro Paese, di essere accolti a prescindere, di poter andare dove vogliono e quando vogliono.
La Chiesa però in questo modo manca ai propri impegni con lo Stato Italiano perché si era resa disponibile a farsi carico di loro, ma in realtà non lo ha fatto, perché nessuno ha controllato questi immigrati. Ora nessuno sa dove si trovano, e a quanto pare nessuno pagherà per questo.
Parole allora,soltanto parole!
Parole come quelle di Morosini pur grande saggezza ed umanità
«Senza accoglienza, senza solidarietà, senza prossimità, senza apertura al diverso, senza il coraggio dell’ascolto, senza la tutela della dignità di tutti, noi condanneremo i giovani a vivere in una cultura disumana e barbara che nulla ha da spartire con i grandi valori del progresso e della tradizione culturale e cristiana».
Poi ha aggiunta «La xenofobia non è né ragionevole né cristiana. Supplico la Vergine consolatrice di non far giungere, anche tra noi, come sta accadendo in altre parti d’Italia e d’Europa, il vento della xenofobia: terribile parola che significa odio contro lo straniero e il diverso.
La paura degli stranieri, degli immigrati ed il conseguente odio nei loro confronti, è una condizione che non ci appartiene, né come italiani, né come calabresi.
Noi, per tradizione e cultura, abbiamo sempre trattato con rispetto e amore chi è “diverso da noi”, con tutto l’aiuto di cui siamo capaci.
L’impegno legittimo a correggere tutti gli errori, le storture e gli inganni del fenomeno migratorio degli anni passati, se mai esistiti, non può giustificare l’ondata di xenofobia che sta invadendo l’animo di tanti italiani ed europei».
Quello che non si comprende è a quali errori, storture ed inganni del fenomeno migratorio degli anni passati, egli si riferisca.
Tanto più perchè immediatamente aggiunge “se mai esistiti”
E quello che ancora meno si comprende è perché questa pseudo xenofobia- come lui dichiara- stia “ invadendo l’animo di tanti italiani ed europei”.
Sono forse folli?
Sono forse anticristiani?
Sono forse incolti e barbari?
Ed ancora, coloro che non sono xenofobi ma che semplicemente amano i loro simili andranno all’INFERNO?
Ovviamente se Italiani.
Perché non leggo di vescovi francesi, spagnoli, tedeschi che invochino questo amore esclusivo per gli stranieri e dimentichino gli altri poveri, quelli che parlano la loro lingua , che hanno i medesimi valori, la medesima cultura.
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