La situazione della sanità in Calabria è gravissima e sfiora il disastro.
Una prova, ma non l’unica, è quella della “evasione” del popolo calabrese “dalle prigioni della sanità calabrese” verso altre regioni e verso i loro diversi servizi sanitari , spesso diretti da calabresi e nei quali i calabresi sono una parte del “cuore qualitativo”.
Un’altra ancora più grave è la accettazione passiva da parte della categoria dei sanitari e parasanitari dei diktat che promanano da Roma e che vengono adottati e corroborati dai governatori nella consapevolezza della pessima gestione della sanità da essi diretta o permessa, e da cui sono derivati gli attuali disavanzi miliardari, e sotto la minaccia di essere commissariati.
A parlare soltanto il M5s il quale scrive:
«Nessuno può ignorare il finanziamento della Regione Calabria al policlinico dell'Università di Catanzaro, erogato senza un protocollo d'intesa valido e a prescindere dalla corretta determinazione dell'importo dovuto, già raccomandata dal settore economico-finanziario al precedente dg del dipartimento regionale per la tutela della salute, rimasto indifferente».
Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni, che a riguardo, in vista del prossimo tavolo ministeriale di verifica del piano di rientro, in programma giovedì 26 novembre, hanno trasmesso una nota di ammonimento ai responsabili tecnici, ai ministri della Salute e dell'Economia, al governatore della Calabria e al suo vice, al commissario e al sub-commissario ad acta.
C'è un inquietante immobilismo, secondo i parlamentari 5 stelle, che dei «circa 30 milioni di euro già regalati dalla Regione Calabria al policlinico universitario» avevano da tempo investito il governatore Mario Oliverio, la struttura commissariale nelle persone di Massimo Scura e Andrea Urbani, i ministri vigilanti e la magistratura ordinaria e contabile.
Già a ridosso delle ultime elezioni regionali, gli stessi parlamentari rilevarono un illecito surplus di finanziamento da parte della Regione Calabria all'Università di Catanzaro.
Recuperare quei soldi avrebbe a loro avviso permesso di uscire dal piano di rientro. «Dal 2008 –proseguono i parlamentari 5 stelle – l'Università di Catanzaro riceve soldi pubblici sulla base di un'intesa scaduta e al di là delle prestazioni erogate.
La scusa ufficiale dell'ateneo è che la Regione possa accordare una percentuale aggiuntiva, la quale nello specifico supera in abbondanza quella consentita dalla legge.
In sintesi, l'Università sta prendendo molti più soldi del dovuto e senza un atto giuridico che ne legittimi l'erogazione.
Il fatto è gravissimo, specie perché tocca da vicino i conti e le casse della Regione, già in condizioni pietose.
È incredibile che con il piano di rientro si ammettano simili regalie, senza ritorno per i cittadini». «Se – concludono i parlamentari M5s – proseguiranno il silenzio e la complicità nelle sale di comando di Roma e Catanzaro, denunceremo tutti, a uno a uno; a partire dai burocrati dei ministeri, che stanno recitando a soggetto, senza pensare alle loro responsabilità dirigenziali».
E’ ora. Ma sul serio!
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Ci siamo interrogati se gli Amanteani abbiano mai visto tutti insieme 5 parlamentari come occorso nei giorni scorsi.
Difficile una risposta certa ma abbiamo l’impressione che non sia mai successo.
Intanto questa presenza è passata sotto tono.
Quasi scuramente perché si è trattato di parlamentari del M5S, cioè di Parlamentari “normali” , o se volete “speciali”: scegliete voi.
Sono arrivati ad Amantea come tanti altri del M5S provenienti da gran parte della Calabria, cioè guidando la loro auto, senza autista personale e soprattutto senza scorte.
E già, normalmente quando arrivano i politici hanno l’auto blu!
Parliamo di
Laura Ferrara - Europarlamentare del M5S
Isabella Adinolfi - Europarlamentare del M5S
Nicola Morra - Senatore del M5S
Paolo Parentela - Deputato del M5S
Federica Dieni - Deputato del M5S
Ma insieme a loro anche altri cinquestellini .
Tra di loro Miriam Amato - Candidato Sindaco di Firenze per il M5S alle Amministrative 2014 ed oggi Consigliere Comunale sempre a Firenze, in vacanza in calabria e giunta ad Amantea con la sua bambina : politica e mamma.
Mauro Bianchi - Consigliere Comunale a Montepulciano (Prov. Siena)
E tantissimi altri cinquestellini provenienti da tutta la calabria e cinquestellini amanteani, anche se qualcuno di questi sembrava quasi voler essere trasparente, diafano, inavvertibile.
Sono venuti per fare corona a Francesca Menichino - Consigliere Comunale ad Amantea ed a Carlo Diana - Attivista Meetup "Amantea 5 Stelle".
Sono venuti ed hanno parlato dell’Europa, dell’Italia, della Calabria e soprattutto di Amantea
Sono venuti ed hanno confermato l’impegno del M5S a correggere questa attuale politica e questi attuali politici.
Sono venuti e sono andati via in silenzio, come cittadini politici pronti ad aiutare chiunque di loro si trovi in difficoltà ed abbia bisogno del loro sostegno.
E saranno qui dovesse essercene bisogno.
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Lo dicono i parlamentari M5S Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni e Paolo Parentela, che aggiungono: «In Calabria è emergenza ‘ndrangheta.
La gestione pubblica, stando alle risultanze della magistratura, è spesso in relazione con attività economiche dell’associazione mafiosa, che raccoglie voti e poi chiede il conto.
In Calabria le elezioni sono una farsa.
Esiste un rapporto reciproco fra ‘ndrangheta e politica.
L’una procura i voti, l’altra gli appalti».
«La situazione – proseguono i parlamentari M5S – è stata complicata dalla nuova legge regionale, concepita per fortificare questo rapporto e impedirne il contrasto politico.
Se il governo continuerà a ignorare il fenomeno, aumenterà l’emigrazione, soprattutto dei più giovani, e il sistema dominante sarà legge».
Nesci, Morra, Dieni e Parentela concludono: «Lanciamo l’allarme in ambito nazionale. A vari livelli la Calabria è gestita insieme alla ‘ndrangheta. Servono misure che, a partire dalle elezioni, garantiscano la pulizia dei candidati e la loro assoluta distanza dalla ‘ndrangheta».
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