In base al nuovo monitoraggio dell’ISS la Calabria migliora i dati, passando da rischio alto a rischio moderato.
Come annunciato anche dal Presidente ff Spirli ieri, anche in Calabria entreranno misure più leggere e niente autocertificazione per spostarsi da un comune all’altro.
Da domani 13.12.2020 anche la Calabria lascerà la zona arancione per entrare in quella gialla con un ulteriore allentamento delle misure restrittive almeno fino al 21 dicembre, visto che poi entrerà in vigore il DPCM con le nuove “regole” introdotte dal Governo per le festività natalizie.
La decisione, che arriverà con la nuova ordinanza del ministro Speranza, è stata comunicata dallo stesso Ministro della Salute al presidente F.F. Nino Spirlì dopo la pubblicazione del report settimanale del monitoraggio dell’epidemia dell’ISS con la Calabria che passa da rischio alto a rischio moderato e “non vi è una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità”.
Migliorano anche i dati sul tracciamento ma come ha evidenziato il report settimanale, in Calabria resta il problema della pressione sanitaria visto che si evidenzia un “impatto alto” sui servizi per sovraccarico di terapie intensive e area medica per evidenza di nuovi focolai (Rsa, case di riposo, ospedali o luoghi con popolazione vulnerabile) e per nuovi casi segnalati.
Per questo “è necessario che i cittadini continuino a mantenere comportamenti prudenti e le amministrazioni vigilino”.
Lo stesso Spirlì si è rivolto ai calabresi chiedendo grande senso di responsabilità ed il rispetto massimo delle misure senza eccessi che potrebbero penalizzare e rendere nuovamente critica la situazione.
Spostamenti
Con l’introduzione della zona gialla niente più autocertificazioni.
Ci si può spostare senza nessuna limitazioni tra comune di una stessa Regione, ma anche muoversi verso altre regioni ma solo la destinazione è un’altra zona gialla.
Inoltre, si possono attraversare le zone rosse per raggiungere un’altra zona gialla.
Resta il coprifuoco: vietato spostarsi senza giustificato motivo dalle 22 alle 5.
In questo lasso di tempo, invece, sarà obbligatorio giustificare con l’autocertificazione lo spostamento.
Bar e ristoranti
Con la zona gialla riaprono ai clienti bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie fino alle ore 18.
Dalle 18 alle 22 invece viene sospeso il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali ma resta consentito sempre l’asporto e l’ingresso e la permanenza esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti da portare a casa e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio.
Resta il divieto assoluto, in qualsiasi momento della giornata, di assembramenti e del consumo si cibo e bevande in prossimità dei locali.
Negozi
Per lo shopping vale la regola dell’ultimo Dpcm: i negozi al dettaglio potranno rimanere aperti fino alle 21 mentre i centri commerciali resteranno chiusi i prefestivi e la domenica compresi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di supermercati e alimentari, farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabacchi ed edicole.
Scuole
Anche qui valgono le regole del Dpcm a livello nazionale: fino al 6 gennaio didattica a distanza al 100% per le superiori, università chiuse e lezioni a distanza.
Permane la possibilità di svolgere attività in presenza per l’uso dei laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e, in generale, con bisogni educativi speciali.
In presenza, fino alle prossime festività, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e secondaria di primo grado con mascherina obbligatoria anche al banco.
Sono esentati solo i bambini di età inferiore ai 6 anni e i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
Seconde case
Se si desidera raggiungere la seconda casa (al mare in montagna o in campagna) se sia la prima che la seconda si trovano entrambe in un comune dell’area gialla è consentito lo spostamento senza nessuna limitazione.
Se invece la seconda casa si trova in un comune o in una regione arancione o di quella rossa, è consentito lo spostamento solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, danni ecc…) e, comunque, secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni.
Pubblicato in
Calabria
Considerando le varie emergenze registrate al pronto soccorso, per quanto riguarda il fattore tempo di registrazione e visita, prima di tutto voglio esprimere la mia solidarietà alla categoria dei medici, degli infermieri e dei medici specialisti, visto che purtroppo sono le persone che pagano le conseguenze di una cattiva gestione sanitaria.
Calcolando il fattore umano e dei cali fisiologici, tali operatori socio assistenziali sono soggetti a sollecitare la propria salute psico-fisica, il più delle volte in maniera costante sono soggetti a stress, non solo per adempiere al proprio dovere lavorativo, ma soprattutto a rispondere alle pressioni fatte dai degenti, sicuramente presi da una emergenza naturale, che è esigenza a tutelarsi la propria salute e la vita, dall’altra parte vediamo un lavoratore preso anch’esso dalla sua salute, dall’affaticamento dovuto al lavoro e allo svolgimento della propria vita.
Per tutelare la salute degli operatori ospedalieri, anch’essi vittima come i degenti o tutti coloro che hanno bisogno di cure, il problema non è l’operatore ma il circolo vizioso gestionale sanitario, che si estende a livello Nazionale.
Si potrebbe ricorrere all’uso della voce dei fondi europei “inclusione sociale”, dove tale voce ha il compito della promozione dell’uguaglianza di genere, di potenziare l’occupazione giovanile, e di fare interventi per ottenere dei risultati per il miglioramento globale della popolazione. Cito alcuni esempi, potenziamento dei servizi a domicilio, e strutture private per avere accesso ad un primo soccorso, e corsi di formazione per un corretto svolgimento della vita a livello salutare, sia dal punto di vista fisico, mentale ed emotivo.
Considerando il fatto che tra 10 anni, i 2/3 del comprensorio lametino saranno quarantenni e cinquantenni, emerge a gran voce la necessità di creare una realtà fatta di prevenzione e di servizi alla persona. Un fattore a nostro favore è che tanti giovani hanno investito il loro percorso di studio per diventare operatori socio-sanitari.
Concludo infine chiamando all’appello tutti i sindaci del comprensorio, forze politiche, comitati, associazione, ordini di categoria, corpo studentesco, popolazione, per discutere l’andamento dell’azienda sanitaria dei prossimi 10 anni.
Francesco Mendicino “Rinascita di Lamezia”
Pubblicato in
Comunicati