Abbiamo ricevuto stamattina presto il seguente comunicato stampa di Angela Napoli che ns tramite così saluta Amantea e gli Amanteani, anche gli ignavi.
“Dopo avere per anni assistito a classi dirigenti della Regione che hanno contribuito a far sprofondare l'intero territorio calabrese in uno stato emergenziale in ogni settore, non posso che essere preoccupata in vista delle prossime elezioni regionali.
Siamo ormai in dirittura d'arrivo per la presentazione delle liste elettorali e, a sentire i buoni intenti dei candidati premier regionali, non dovrebbero esserci posti per soggetti coinvolti giudiziariamente.
Mi augurerei riuscissero nel loro intento e che i coordinatori regionali dei singoli partiti politici sappiano accompagnare la volontà dei loro candidati premier regionali.
È indispensabile che elettrici ed elettori calabresi non siano più chiamati a fare scelte come una volta, magari anche su pressioni, tra candidati condannati o semplicemente indagati non solo per reati di mafia ma anche quali responsabili di attività contro la sana gestione dei conti pubblici o comunque per reati contro la pubblica amministrazione.
E' in Calabria che, al di là degli interventi della Magistratura, dovrebbe non essere più consentita la ricandidatura di personaggi già coinvolti ed a tutti noti.
Vorrei sperare che la mia non si riduca ancora una volta a mera speranza e che dopo qualche mese non sia costretta a ridire "avevo ragione!"
Angela Napoli
Presidente Associazione "Risveglio Ideale"
Consulente Commissione Parlamentare Antimafia
ROMA, 24 ottobre 2014
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Calabria
Poletti, il ministro del Lavoro risponde al question time alla Camera a un'interrogazione presentata dai deputati della Lega Nord sul rifinanziamento nella legge di Stabilità al corpo forestale della Calabria e ai lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo e dichiara: «Non mi risultano interventi a favore dei forestali della Calabria, mentre sui lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo la notizia sarebbe fondata». Quest'ultimo intervento «fa fronte a una difficile situazione occupazionale».
La Lega, nel dettaglio, chiedeva «per quali ragioni il governo, nonostante la politica generalizzata di tagli alla regioni, destini ingenti risorse alle regioni di Campania, Calabria e Sicilia, peraltro a sostegno di una politica occupazionale fallimentare trasformatasi nel tempo in una sorta di ammortizzatore sociale stabilizzato».
Il deputato del Carroccio Matteo Bragantini, nel corso della replica, ha sottolineato l'uso del condizionale da parte del ministro: «Eppure lo dovreste sapere visto che l'avete fatta voi».
Una delle prime bozze della legge di Stabilità uscite dal Cdm prevedeva infatti il rifinanziamento degli interventi in favore dei forestali della Calabria per 140 milioni di euro a decorrere dal 2017 «e pari a 100 milioni di euro annui - si legge poi nell'interrogazione della Lega - a decorrere dal 2015 in favore dei lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo».
Ma non è solo la lega ad intervenire sui Forestali calabresi e siciliani
Ne aveva parlato anche Michele Fusco Giornalista de Il fatto quotidiano il 9 settembre 2014 il qule aveva ricordato che “ Saranno almeno venticinque anni che il monumento allo spreco, il milite non-ignoto della spending review, sono gli ultranoti forestali calabri, in ragione di una decina di migliaia, essendo la Calabria, come tutti sapete, un territorio ad altissima vocazione alpina. Non le è da meno, per orgogliosa concorrenza, la Sicilia. Due volte e mezzo i ranger canadesi, ebbe a comparare Panorama qualche anno fa.
Sempre Fusco registra che Renzi ad ottobre 2013 dichiarava a Massimo Gramellini della Stampa che :” Il forestale della Calabria deve sapere che con me non verrà licenziato, ma dovrà lavorare moltissimo “
“ Già- continua il giornalista- Matteo Renzi deve scegliere Di non licenziare i forestali calabri o siculi. Di non scontentare possibili bacini elettorali o comunque sociali, di evitare contrapposizioni frontali che possano lasciare strascichi dolorosi”, ma diventa difficile capire i sacrifici che si impongono agli italiani come l’aumento della benzina, l’aumento dell’IVA.
E conclude segnalando la esistenza di DUE RENZI: “Caro presidente, questo è il prezzo da pagare se vuole essere credibile. Per tornare a bomba, si ripresenti con i licenziamenti firmati dei forestali calabri e siculi e ne riparliamo”.
Ma di chi sono i voti dei forestali? Lo vedremo dalla note stampa dei politici nazionali e regionali.
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Calabria
L'imminenza delle elezioni regionali ci spinge a cercare in qualsiasi modo l'unità e la compattezza del Pd calabrese. C'è la necessità di ritrovare un forte spirito di condivisione e unità di intenti, all'interno di un grande processo di cambiamento e sulla scia del progetto vincente del segretario nazionale Matteo Renzi!
E' questa l'ora della responsabilità!
La Calabria ha bisogno di un Pd forte, unito, ampiamente rinnovato, compatto. Che metta insieme il meglio della Calabria, le più forti competenze e le nuove e fresche energie che abbiamo a disposizione.
In un clima di forte condivisione, il pd deve trovare la forza e il coraggio di individuare le migliori espressioni per il governo della Regione, per governare le gravissime condizioni economiche e sociali che il centrodestra di Scopelliti ci lascia in eredità.
Davanti alla disperazione di tanta gente, non possiamo più giocare a mosca cieca: il pd ora deve scegliere, nell'unità e in un clima di svolta: prima di tutto il progetto per la Calabria, poi una squadra altamente competente che sappia gestire e programmare, quindi la guida, il presidente.
Non ci possiamo più prendere il lusso di ripetere gli errori del passato. La Calabria questa volta ci guarda con grandissima attenzione. Non possiamo deludere i calabresi.
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Catanzaro
Il 3 giugno l’ultimo Consiglio regionale.
Poi in autunno le elezioni .
Solo 30 i consiglieri previsti
Questo è il parere dell'ufficio per gli Affari regionali.
Il capo dipartimento Antonio Naddeo sostiene che le dimissioni rientrano tra gli «atti volontari rientranti nella sfera personale del soggetto».
Smentita ogni tesi contraria
Quindi, la Calabria tornerà al voto.
Ora toccherà al prefetto di Catanzaro stabilire quando.
Il Prefetto Raffaele Cannizzaro avrà 90 giorni di tempo dalla presa d’atto delle dimissioni per convocare i comizi elettorale.
Molto probabilmente tra il 20 ottobre ed il 15 novembre.
L’era Scopelliti è davvero vicina al tramonto
Andrà meglio?
Chi lo sa in Calabria non c’è mai limite al peggio
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Calabria
Non mi faccio mettere in croce, né mi lascio friggere, sembra dire Scopelliti con il suo annuncio di dimissioni in massa e con il conseguente ritorno alle urne entro giugno.
Praticamente una soluzione invocata da tutti, e soprattutto dal PD.
Qualcosa non torna.
Bisognerebbe esser dentro per meglio capire a chi sta parlando Scopelliti con questa scelta.
Una sola cosa sembra certa e cioè che il governatore non ci sta.
Non ci sta quando afferma che «Ad oggi non è emerso un solo elemento probatorio che consenta di individuare la certezza della mia responsabilità. Credo che ci siano anche delle riflessioni da fare. Ho firmato gli stessi atti che ha firmato il sindaco facente funzione che mi ha sostituito», sibillinamente chiedendo come mai solo lui sia stato giudicato.
Non ci sta quando ha commentato la decisione del collegio giudicante, parlando di una «sentenza clamorosa», che considera «un messaggio inquietante per tutti coloro che rivestono una carica istituzionale».
Non ci sta quando sussurra «Non gioisca il centrosinistra rispetto a queste scelte e a queste sentenze perché non vince la politica»
Certo resta da cambiare la legge regionale sul numero dei consiglieri regionali stabiliti in 30 dalla legge e confermati dalla Corte costituzionale . occorre approvare immediatamente la nuova legge.
E comunque Scopelliti resta incandidabile, come Berlusconi.
Anche alle europee: sarebbe ben strano una sentenza che vieta in Italia e permette in Europa.
Che significa allora quel «Torneremo, non ci arrendiamo», che Scopelliti ha dichiarata davanti a palazzo Alemanni, dove si è svolto il vertice politico che ha assunto la decisione?.
Già! A chi sta parlando l’ormai ex governatore Scopelliti?
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Calabria
«A Magorno un voto ogni 27 secondi»
L'accusa del comitato pro Canale: «Senza i dati falsati di Diamante e Belvedere il nostro candidato vince superando in entrambi i collegi di Cosenza la maggioranza assoluta dei voti validi»
«Con le primarie di ieri Ernesto Magorno non ce l'ha fatta a diventare segretario regionale del Pd, ma in compenso potrebbe farsi nominare direttore tecnico della Ferrari. La scuderia di Maranello potrebbe già ingaggiare i presidenti di seggio e gli scrutatori di Diamante e Belvedere al posto dei meccanici che operano il pit stop per i bolidi rossi».
È quanto si legge in una nota del comitato Canale segretario .
«Infatti, ieri a Belvedere sono stati totalizzati 1057 voti validi, di cui 9 Lo Polito, 29 Canale e ben 1004 per Magorno; mentre a Diamante, addirittura, i votanti sono stati 1567 di cui 49 per Lo Polito, 12 per Canale, 4 per Villella e 1512 per Magorno. Avrebbero votato, dunque, un elettore ogni 27 secondi. Un tempo impossibile e insufficiente per le operazioni di identificazione dell'elettore e la espressione del voto. Se si estrapolano i dati di Diamante e Belvedere Massimo Canale vince superando in entrambi i collegi di Cosenza la maggioranza assoluta dei voti validi».
Secondo i sostenitori di Canale «questi due risultati macchiano e sfregiano la grande prova di democrazia di ieri. Necessariamente in sede politica bisogna trarne le dovute conseguenze. Gli stessi componenti dell'assemblea, quando saranno chiamati al ballottaggio ed esprimere il loro voto tra Magorno e Canale, ne dovranno tener conto per evitare di dare al Pd un segretario regionale delegittimato ed inficiato da un voto improbabile».
Un nostro lettore ci ha chiesto perché :
-a Cosenza vince Canale il candidato di Reggio Calabria
-a Reggio Calabria vince Magorno il candidato di Cosenza
Forse per le prossime elezioni regionali? Può essere !
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Reggio Calabria