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Tutto è partito da un’auto rubata ad un settantatreenne di Longobucco.

L’anziano si è rivolto ad un meccanico bocchiglierese di 48 anni, il quale si sarebbe adoperato con attività di intermediazione con soggetti che operano nel capoluogo bruzio per rinvenire la vettura, a fronte del pagamento della somma di 1.500 euro.

Il figlio della vittima del furto, Serafino Perfetti, forse non soddisfatto della proposta fatta dal meccanico, a sua volta avviava contatti con soggetti dell’ambiente cirotano attraverso Antonio Cirigliano.

Perfetti avrebbe, quindi, incontrato il meccanico, a Mirto Crosia, per discutere sul rinvenimento dell’utilitaria.

All’appuntamento, tuttavia, si presentavano, come ricostruito grazie alle immagini di un impianto di videosorveglianza, all’analisi dei tabulati telefonici, all’analisi dei gps installati sulle autovetture ed al riconoscimento effettuato dalla persona offesa, due cirotani, rispettivamente di trentanove e trentuno anni.

Pirillo, Perfetti e Lefosse avrebbero attirato il malcapitato in una via isolata e, dopo averlo fatto scendere dal proprio fuoristrada, lo avrebbe malmenato e rapinato del mezzo, minacciandolo di adoperarsi per il rinvenimento dell’utilitaria trafugata a Cosenza e per riottenere il fuoristrada, senza l’esborso di alcuna somma di denaro.

Il meccanico, il giorno seguente, ha denunciato alla Stazione Carabinieri di Bocchigliero il furto del proprio fuoristrada, non raccontando quanto accaduto per paura di ritorsioni.

Solo l’intuito del comandante di Stazione, insieme ad una rete di informazioni acquisite, ha permesso di avviare le indagini necessarie.

Il 27 maggio, una pattuglia dei carabinieri di Cosenza ha ritrovato, nel corso di un servizio di controllo del territorio, l’utilitaria scoperta, per cui il fuoristrada è stato prima posizionato lungo una strada che da Crosia collega a Cropalati e poi rinvenuto dai carabinieri della Stazione di Mirto Crosia.

Stamattina oltre cinquanta carabinieri del Comando provinciale di Cosenza sono stati impegnati in un'operazione, con ausilio di unità cinofile, per eseguire sei misure restrittive, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari.

In particolare, l'operazione ha interessato i comuni di Crosia, Pietrapaola e Cariati, dove i carabinieri della Compagnia di Rossano, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro soggetti. Si tratta di due uomini di Crosia: Serafino Perfetti, 40 anni, e Rosario Le Fosse, 31, un cariatese, Rocco Pirillo, 34, e di un cosentino residente a Pietrapaola, Antonio Cirigliano, 54, indagati per i reati di rapina e tentata estorsione in concorso. 

All’operazione hanno preso parte anche le unità cinofile di Vibo Valentia ed al termine delle formalità di rito, Pirillo, Perfetti e Lefosse sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Castrovillari, mentre Cirigliano è stato sottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione.

Pubblicato in Calabria

Tre giovani migranti sono finiti in manette con l’accusa di avere spacciato nel centro di prima accoglienza di Amantea.

 

 

 

 

 

 

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, hanno interessato due immigrati, originari del Gambia, di 22 e 24 anni e un immigrato nigeriano di 19 anni.

I carabinieri hanno svelato l’esistenza di un “collaudato sistema di approvvigionamento, confezionamento e spaccio di marijuana che poteva contare su sentinelle sparse all’interno del centro di accoglienza”.

I carabinieri hanno anche accertato come i tre fermati non esitassero a spacciare droga a ragazzi minorenni.

I responsabili del centro, si è appurato, non erano particolarmente intimoriti dalle modalità con cui lo spaccio veniva esercitato.

L’operazione ha visto l’impiego di circa 50 militari del comando provinciale di Cosenza, della compagnia speciale e del nucleo cinofili di Vibo Valentia.

...prossimi aggiornamenti...

Pubblicato in Cronaca
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