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Redazione TirrenoNews

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Rosario Cupelli è un cittadino attivista Movimento 5 Stelle, che continua a sollecitare i pubblici uffici ad adempiere ai propri impegni

Recentemente ha scritto al Sindaco di Amantea, alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia,al Comandante Guardia di Finanza di Amantea ed alla Corte dei Conti sede di Catanzaro per un problema relativo ad una occupazione suolo demaniale in località Coreca di Amantea. Ecco il testo:

“L’estate sta arrivando, chi vuole potrà usufruire della spiaggia di CORECA, grazie ai tanti cittadini ed ai tanti attivisti del Movimento 5 Stelle ed al loro impegno in opposizione a quel progetto che voleva distruggere quel paesaggio (anche se poi le medaglie, come spesso capita, sono finite sul petto di qualche opportunista da passerella, grazie a degli inciuci nascosti, oggi emersi alla luce del sole).

Una cosa però resta non usufruibile, una vasta area a fianco lo scoglio grande. Questo spiazzo, posto di fronte l’Hotel “La scogliera”, appare ancora stamattina, circondato da grossi vasi di cemento bianchi che impediscono l’accesso.

In diverse occasioni, al sottoscritto, ma anche ad altri, venivano riportate osservazioni sulla medesima area, che risulterebbe “indebitamente privatizzata”, senza alcun permesso comunale e senza il pagamento di alcun canone demaniale.”

Poi insiste ed evidenzia che : “Sempre per quanto ascoltato, sembrerebbe che esiste un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, di sgombero di tale area, e che detta ordinanza è nelle mani da molto tempo dell’Ing. Pileggi Responsabile Tecnico e del Comandante della Polizia Municipale del Comune di Amantea.”

Ed ecco la richiesta di Cupelli:”Il sottoscritto Rosario Cupelli, chiede alle autorità in indirizzo, di controllare la veridicità di quanto riportato e chiede autorevole e decisivo intervento volto a ripristinare lo stato dei luoghi e rendere accessibile alla cittadinanza ed ai turisti l’area sopra descritta, qualora le informazioni raccolte corrispondano a verità.

Inoltre chiede di verificare se in tutti questi anni, realmente ci sia stata un’evasione dei canoni demaniali, anche per questione di equità e giustizia verso quanti regolarmente pagano i canoni dovuti per occupazione di suolo pubblico”.

Chi sarà il nuovo segretario del PD di Amantea?

Lunedì, 04 Maggio 2015 19:33 Pubblicato in Primo Piano

Settembre, ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile: sono passati 8 mesi da quando Salvatore Pirillo ha dato le dimissioni lasciando libera, per chi la vuole, la carica di segretario sezionale del Partito Democratico di Amantea.

Otto mesi senza che nessuno ne parlasse , se non, magari, nel chiuso del proprio salotto, tra i propri quattro amici.

Praticamente una carica inutile? No. Forse una carica difficile, sia da ottenere che da gestire.

Eppure non sono mai mancati, né mancano, nè mancheranno i possibili candidati.

Ora questa carica può essere fortemente interessante e produttiva in particolare per chi manca di una visibilità propria e per chi intende usare questa carica per giungere ad obiettivi politici.

Ma ora il termine gestazionale è quasi concluso ed è quindi tempo di un “neonato” segretario.

Il problema è che non sono nemmeno noti gli iscritti e tantomeno la loro fazione di appartenenza.

Gli elenchi sono “riservati” ai soli addetti al PD, ed ancora più riservata è la loro “appartenenza”. Quella appartenenza che apparentemente sembra essere indispensabile per ottenere la carica mentre in realtà può essere il vero problema.

Il segretario, infatti, dovrebbe essere il rappresentante di tutti gli iscritti non della loro maggioranza.

Una condizione indispensabile per un partito non conflittuale e proprio per essere tale destinato a successi elettorali

In particolare in una città come Amantea nella quale i partiti sembrano scomparsi e le amministrazioni sono sempre definite da liste civiche figlie di accordi traversali interpartiti d interinteressi.

Diversi i nomi che viaggiano nell’-aere- politica e tutti nuovi. Nomi di giovani e di meno giovani.

Il più vincente è quello di un iscritto di peso, di grande esperienza ed equilibrio molto vicino ad alcune componenti locali e che potrebbe essere scelto senza difficoltà da tanti.

L’altro nome di peso non sembra praticabile perché il potere comunque e dovunque deve essere equilibrato e ben distribuito.

Il PD ad Amantea, soprattutto ora deve essere pacificato per essere vincente nel suo ruolo.

Amantea è troppo dimenticata da tutti e se non recupera il giusto peso politico sarà solo teatrino e finzione.

Tanti dubbi che si accavallano ed una sola certezza.

Salvatore Pirillo non ha alcun interesse per la carica e forse per la politica, quindi resta fuori dai giochi, salvo che non sia provocato!

La Xylella fastidiosa è un batterio fitopatogeno capace di attaccare oltre all’olivo, diversi tipi di piante fra le quali la vite, il pesco, il mandorlo, diverse specie di agrumi, l’oleandro e diverse altre. In totale le specie di piante ospiti di Xylella fastidiosa sono oltre 150, fra le quali molte infestanti.

Occorre ricordare che la Xylella fastidiosa è stata a lungo conosciuta esclusivamente come agente della ben nota e devastante malattia di Pierce (PD) della vite (le prime viti ammalate sono state osservate negli anni ’80 del 1800, nella zona di Anaheim, Contea di Orange, in California).

Solo di recente si sono aggiunte, nel continente americano (Nord e Sud America, in particolare), le segnalazioni della presenza di Xylella fastidio su altre piante oltre che sulla vite.

Ad esempio, la presenza di Xylella fastidiosa nell’olivo, con la sintomatologia tipica di una brusca parassitaria e l’aggiunta di più o meno estesi disseccamenti di rametti e branche, è stata segnalata, in California, solo nel 2007 (ma le indagini erano cominciate nel 2003, 2004 dopo le prime segnalazioni di piante ammalate).

Nel 2008 c’è stato un incremento della mortalità di piante di olivo colpite da “leaf scorch” nella contea di Los Angeles e le indagini sono state riprese.

Nell’estate del 2013 sono stati segnalati in alcuni oliveti pugliesi diversi casi di disseccamento di piante di olivo coltivate in una zona a sud di Gallipoli nella Provincia di Lecce.

Le piante colpite presentavano la seguente sintomatologia:

-disseccamenti estesi della chioma che interessavano rami isolati, intere branche e/o l’intera pianta;

-imbrunimenti interni del legno a diversi livelli dei rami più giovani, delle branche e del fusto;

-foglie parzialmente disseccate nella parte apicale e/o marginale.

In seguito alle indagini svolte dal Servizio Fitosanitario della Puglia con il supporto dell’Università degli Studi di Bari e del CNR, nell’area colpita sono stati individuati diversi agenti parassitari che associati costituiscono il cosiddetto “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo” ;

Essi sono:

-il batterio fitopatogeno da quarantena Xylella fastidiosa;

- il lepidottero Zeuzera pyrinao Rodilegno giallo;

-alcuni miceti lignicoli vascolari ( Phaeoacre-monium parasiticum , P. rubrigenun , P. aleophilum

, P. alvesii e Phaemoniella spp.) noti per causare disseccamenti di parti legnose di piante arboree e di vite.

Sembra che il batterio della Xylella Fastidiosa sia stato individuato per la prima volta in Francia- dove si teme per i vitigni-, nel mercato all’ingrosso di Rungis, alle porte di Parigi. A sostenerlo in una nota il ministero dell’Agricoltura. Il batterio è stato individuato su una pianta di caffè arrivata dal Sudamerica attraverso l’Olanda

La diffusione nel mondo

La Xylella fastidiosa è presente in varie parti del mondo :Canada, Messico, Usa, Costarica, Brasile, Argentina, Paraguay, Venezuela, Taiwan, Italia, Iran.

La Xylella fastidiosa colonizza lo xilema delle piante ospiti e il suo sviluppo nella pianta sembra condizionato dalla temperatura: valori compresi fra 25 e 32°, le temperature più idonee per la moltiplicazione del batterio, sarebbero favorevoli ad uno sviluppo epidemico della malattia; al contrario, temperature al disotto di 12-17°C e superiori a 34°C potrebbero influire negativamente sulla sopravvivenza del batterio nelle piante ospiti. La sensibilità di Xylella fastidiosa alle basse temperature invernali spiega in parte la sua distribuzione geografica che appare limitata alle aree tropicali e subtropicali. Tuttavia la Xylella fastidiosa è stata segnalata anche in Canada (Ontario),

dove le temperature possono essere piuttosto rigide. Xylella fastidiosa si moltiplica nei vasi xilematici della pianta ospite provocandone l’ostruzione.

L’Europa ha deciso che per fermare l’epidemia dovranno essere abbattute anche le piante sane

Nella zona del focolaio del batterio killer, infatti, sarà creata una zona "cuscinetto" di 100 metri dove saranno abbattute tutte le specie vegetali presenti.

Attualmente non vi sono focolai di Xylella in Calabria.

Nel frattempo il Ministero delle Politiche agricole ha approvato un Decreto che da' la possibilità di richiedere lo stato di calamità per gli ulivi colpiti dal batterio con una dotazione iniziale pari a 4 milioni di euro per l'anno 2015 e a 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

Dopo una lunga e difficile discussione-maratona durata due giorni, il Comitato Ue per la salute delle piante ha deciso che "le nuove misure Ue richiedono agli stati membri di notificare nuovi focolai, di condurre test ufficiali e di demarcare le aree infette in cui rigide misure di eradicazione sono state messe in piedi ed includono la rimozione e la distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti in un raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute".

La Coldiretti reagisce e Roberto Moncalvo presidente della Coldiretti dice che “Non è possibile accettare passivamente la strage degli ulivi sani proposta dalla Commissione Europea dalla quale si attendono peraltro ancora misure concrete di sostegno agli agricoltori colpiti da una calamità di cui i veri responsabili sono i mancati controlli alle frontiere dell’Unione. Questa soluzione avrebbe costi improponibili e causerebbe danni economici e ambientali inaccettabili, oltre a rischiare di spazzare via centinaia di anni di storia delle aree del Salento. Bisogna ricordare a tutti i cittadini che la xylella non mette minimamente in dubbio la qualità e la sicurezza alimentare dell’olio extravergine”.

Pietro Molinari, presidente della Coldiretti calabrese, invece, invita a potenziare le funzioni dell'ufficio fitopatologico della Regione Calabria per rendere più efficaci i controlli soprattutto nel Porto di Gioia Tauro dove arrivano centinaia di container da tutto il mondo e quindi bloccare oltre alla droga anche le piante infestate.

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