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CAVACOSENZA 16 dicembre 2016 – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione di Castrovillari, hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro una cava nel comune di Terranova da Sibari dove è stato prelevato abusivamente materiale inerte costituito da rocce da scavo e sabbia.

 

Dagli accertamenti eseguiti si è appurato che la cava è dismessa da diversi anni e che il prelievo è stato effettuato nei giorni scorsi alterando lo stato dei luoghi e cercando di occultare attraverso la copertura degli stessi le zone interessate al prelievo.

Attualmente si sta indagando al fine di individuare gli autori del furto del materiale. Particolare attenzione viene posta in questo territorio dal personale del Corpo Forestale al fine di preservare lo stesso da attività abusive al fine di evitare deturpamenti e danneggiamenti dello stesso.

Pubblicato in Cosenza

2corpo-forestale1COSENZA 12 dicembre 2016 -Il Personale del Comando Stazione Forestale di Rossano ha posto sotto sequestro in località “Gesinali” nel Comune di Paludi una struttura edilizia di mq. 500 circa realizzata senza alcun titolo abilitativo privo di permesso a costruire. Oltre alla struttura in sequestro adibita ad attività riconnesse alla zootecnia per il ricovero di animali ovi-caprini, è stato posto sotto sequestro in via preventiva anche tutto il materiale e le attrezzature in uso. Per la tipologia dei lavori eseguiti, la struttura metallica realizzata per la quale la statica è assicurata in tutto da elementi in ferro, necessitava del deposito di progetto e autorizzazione statica da acquisire presso gli Uffici ex genio Civile. E’ stato deferito all’Autorità Giudiziaria un quarantaquattrenne di Rossano per il reato continuato di cui al testo unico sull’edilizia. L’attività posta in essere, rientra nella sfera di intensificazione dei controlli a tutela dell’ambiente e del territorio disposti dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugeneo Facciolla. Inoltre nella giornata di ieri in località “Celadi” di Rossano è stata ritrovata una inferriata rubata da un terreno della zona ad un agricoltore che ne aveva fatto denuncia nei giorni scorsi. Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria due uomini di Rossano per il reato di furto e minaccia.

Pubblicato in Calabria

sequestro richiami RendeSegnalazione giunta da diversi cittadini disturbati dai suoni

COSENZA 3 novembre 2016 -  Due cacciatori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria del reato continuato di esercizio venatorio con l’utilizzo di richiami elettroacustici. L’attività del Comando Stazione di Cosenza si è intensificata a seguito di segnalazioni di alcuni cittadini di Rende (cs) i quali in località “Difesa”venivano continuamente disturbati durante la notte dai suoni emessi dai richiami elettroacustici utilizzati per tale illecita attività di caccia, che possono raggiungere in alcuni casi i 120 decibel. A tal riguardo gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Cosenza e del Comando Stazione di Spezzano della Sila hanno monitorato attentamente tale zona riuscendo ad individuare e sorprendere due persone di anni 58 e 67, residenti a Rende, mentre svolgevano tale attività venatoria utilizzando, per molte notti, richiami elettroacustici per attirare l’avifauna come il Tordo Bottaccio (Turdus philomelos) e le Quaglie (Coturnix coturnix) oggetto di caccia poi durante le battute diurne. Dopo aver individuato i richiami si è provveduto ad installare delle telecamere che hanno permesso di monitorare per diversi giorni la zona ed individuare l’attività illecita posta in essere dai due soggetti. Il richiamo veniva attivato e occultato la sera, per poi essere disattivato la mattina prima della battuta di caccia. I due sono stati sorpresi in flagranza di reato. Agli stessi sono stati sequestrati 3 richiami elettroacustici perfettamente funzionanti di cui uno riproducente il canto della Quaglia ed altri due quello del Tordo bottaccio, 2 fucili calibro 12 e 115 munizioni.

Pubblicato in Calabria

Cosenza, 8 Gennaio 2015 – Anche quello appena trascorso è stato un anno di intensa attività per gli uomini e le donne del Corpo Forestale dello Stato nella Provincia di Cosenza.

 

Particolare attenzione è stata rivolta all’attività di controllo del territorio agro-forestale e montano, importante missione istituzionale del Corpo messa in atto attraverso gli uffici centrali e i 42 Comandi di Stazione presenti in Provincia che assicurano un qualificato presidio operativo per la prevenzione e repressione dei reati ambientali.

Sono stati effettuati ben 23.216 controlli nel 2014 ( 20.649 nel 2013) che hanno riguardato nello specifico la tutela del territorio e le aggressioni che questo subisce quotidianamente. Il Comandante provinciale Giuseppe Melfi coglie l’occasione per ringraziare tutto il personale per l'opera svolta sul territorio, ed il Nucleo Investigativo per le importanti attività di indagini svolte e portate a termine brillantemente in questi mesi.

Particolare attenzione come sempre è stata rivolta alle aree protette, alla salvaguardia ambientale e del patrimonio forestale, con il contrasto ai furti nei boschi di proprietà demaniale e comunale, alla tutela della sicurezza agroalimentare, al benessere degli animali nonché alla protezione della biodiversità che vede il Corpo Forestale importante punto di riferimento per i cittadini.

In particolare sono state controllate 5474 persone e oltre 700 veicoli. 596 le notizie di reato trasmesse e 275 le persone deferite all’Autorità Giudiziaria, 97 i sequestri, 15 gli arresti effettuati sul territorio cosentino, 690 gli illeciti amministrativi accertati, 731 le persone sanzionate per un importo complessivo di oltre un milione di euro.

Come sempre particolare impegno è stato profuso durante il periodo estivo che vede gli uomini del Corpo Forestale impegnati nell’attività di prevenzione e repressione dei reati connessi agli incendi boschivi nonché nel coordinamento delle operazioni di spegnimento. 251 gli incendi boschivi georeferenziati e perimetrati dal Corpo Forestale nella Provincia di Cosenza per una superficie boscata bruciata di 1180 ettari che evidenzia rispetto al 2013 un aumento degli incendi ma una riduzione della superficie percorsa dal fuoco per ognuno di essi di circa il 20%.

Ancora una volta il Corpo Forestale vuole ricordare il ruolo fondamentale che ha il cittadino nella sensibilità e nel rispetto verso l’ambiente e nella fiducia che ripone nel Corpo attraverso le numerose chiamate al 1515, numero di emergenza ambientale del Corpo Forestale.

Pubblicato in Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo dal Corpo Forestale dello Stato la seguente nota stampa.

Cosenza, 08 Settembre 2014 – Due persone di nazionalità rumena sono state tratte in arresto per furto di legna e danneggiamento di piante nel comune di Longobucco (cs) da parte degli uomini del Corpo Forestale dello Stato.

Tale attività è stata svolta nei giorni scorsi dal Corpo forestale dello Stato sull'altopiano della Sila da parte del personale dei Comandi Stazione di Cava di Melis dipendente dal Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco Nazionale della Sila, e del Comando Stazione di Acri, dipendente dal Comando Provinciale di Cosenza, ed ha portato all'arresto dei due responsabili, E.B di anni 28 e A.B. di anni 25, colti in flagranza di reato in località “Celsito”mentre depezzavano il materiale legnoso, di specie Ontano e Faggio, mediante l’utilizzo di motoseghe e mazze taglialegna in seguito sequestrate.

L'area interessata al taglio, di proprietà privata, è sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico - ambientale, nonché ricadente in zona 2 del perimetro del Parco Nazionale della Sila.

Oltre all’arresto dei due uomini, che venivano rimessi in libertà ai sensi dell’art 121 del c.p.p., gli uomini del Copro Forestale hanno deferito all’Autorità Giudiziaria in concorso con i due esecutori un uomo del luogo risultato mandante del furto.

L'operazione condotta è il risultato dell'azione di appostamento e dell'attività investigativa mirata a contrastare e prevenire ogni forma di reato in danno del patrimonio forestale ed ambientale che il personale del Corpo Forestale dello Stato quotidianamente svolge con particolare attenzione nell’area protetta.

Pubblicato in Cosenza

Ricerca scomparso FiumefreddoNumerose le forze impegnate nella ricerca del giovane disperso, tra loro anche il nucleo cinofilo ed un elicottero partito da Lamezia Terme

 

Si chiama Carmine Di Santo il 34enne pastore di Fiumefreddo Bruzio scomparso ieri in mattinata dopo essere uscito dalla casa dei genitori.
Lanciato l’allarme, dai stessi familiari, si sono subito attivate le ricerche del Corpo forestale dello Stato con i reparti di Longobardi, Cetraro e Sangineto, ma anche dai carabinieri.

Le ricerche sono affiancate anche dall’unità cinofila di Lamezia Terme.

Giunge notizia del coinvolgimento anche di un elicottero del Corpo Forestale dello Stato arrivato nel primo pomeriggio, di oggi, dalla base di Lamezia Terme.
Sconosciute le cause della scomparsa, ma la famiglia aspetta speranzosa il ritorno di Carmine.

Pubblicato in Basso Tirreno

Nota del WWF Calabria: La notizia della maxi operazione contro il bracconaggio portata a termine nei giorni scorsi dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, non può che suscitare la soddisfazione di tutti coloro che hanno a cuore la tutela effettiva della biodiversità all’interno delle aree protette.

L’operazione denominata “Montea”, che ha portato alla denuncia di ben 11 persone dedite ad attività di caccia abusiva nel parco , nonché al sequestro di 35 fucili, 1500 munizioni e diverse ricetrasmittenti, dimostra ancora una volta ed in maniera eclatante quanto diffuso e radicato sia il fenomeno del bracconaggio nella nostra regione, a tal punto da non risparmiare neppure quei santuari della natura che dovrebbero essere i parchi nazionali e le altre zone protette.

Il WWF Calabria rivolge pertanto un doveroso ringraziamento a tutti quegli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato che , anche mediante l’uso di sofisticate tecniche di indagine , hanno reso possibile questo importante risultato nella lunga e difficile battaglia contro coloro che , incuranti dei divieti, attentano al patrimonio faunistico dell’intera comunità.

L’appello del WWF è quello di incrementare le attività di vigilanza e di repressione del triste fenomeno che purtroppo si manifesta in forme diverse e tutte fortemente dannose per la fauna, come ad esempio la caccia notturna agli ungulati (caprioli e cinghiali), l’uso di richiami (anche in un periodo di caccia chiusa come questo), l’allestimento di lacci e tagliole micidiali per Tassi, Volpi, Cinghiali e talvolta gli stessi cani, la diffusa pratica dell’uccellagione e la cattura di nidiacei.

Ben vengano le manifestazioni e le iniziative per una maggiore fruizione turistica dei Parchi, purchè avvenga nel pieno rispetto dell’ambiente, ma non si trascuri l’attività di sorveglianza e di difesa delle aree protette dai troppi vandali che ne minacciano di continuo l’integrità.

Nella foto mappa cesio 137 in Piemonte ( da Legambiente)

Pubblicato in Cosenza
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