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Fiumefreddo Bruzio. Intensi controlli dei carabinieri.

Fiumefreddo Bruzio è un piccolo paese del Tirreno Cosentino, equidistante tra Paola ed Amantea un tempo noto solo per una Miss Italia o per il suo bel centro storico e la sua gastronomia.

Da qualche tempo, però, Fiumefreddo è venuto alla ribalta della informazione locale per vicende non liete.

Parliamo, tra l’altro, della scomparsa del pastore Carmine di Santo, dell’omicidio di Maria Vommaro , della scomparsa del presunto assassino Francesco Garritano, della morte per incidente stradale di due fratelli ottuagenari, di arresti vari per coltivazione e spaccio di droga.

Comprensibile, quindi, l’attenzione che su tale cittadina hanno le Forze dell’ordine, in primis i carabinieri di Paola che anche in questi giorni hanno effettuato intensi e produttivi controlli .

Per esempio presso la stazione ferroviaria è stata trovata una persona tale D.V.W., 38enne di Minturno (Lt), che è risultato essere pregiudicato sottoposto alla sorveglianza speciale e quindi con l'obbligo di non allontanarsi dal suo luogo di residenza. I militari dell'Arma hanno quindi proceduto al suo arresto. Poi l’uomo è stato giudicato per direttissima e condotto al carcere di Paola.

Denunciate altre 3 persone e 2 sono state segnalate come assuntori di sostanze stupefacenti

Due persone sono state denunciate per mancata ottemperanza alle prescrizioni imposte dalla legge per chi è colpito da un provvedimento come gli arresti domiciliari.

Un giovane paolano , 22enne, pregiudicato, è stato denunciato per porto abusivo di armi.

Rinvenute anche varie sostanze stupefacenti (cannabis e hashish).

Ai posti di blocco attuati dai 15 pattuglie e oltre 30 carabinieri, in divisa ed in borghese, hanno permesso di controllare oltre 30 mezzi e di identificare 90 persone.

Pubblicato in Basso Tirreno

Caos, paura e sangue nel cuore di Roma, stamattina 28 aprile, la domenica del giuramento del nuovo governo di Enrico Letta. Proprio nei minuti in cui al Quirinale giuravano i ministri, un uomo di 49 anni ha invece scatenato una sparatoria aprendo il fuoco di fronte a Palazzo Chigi, la sede della Presidenza del Consiglio.

Gli spari sono stati esplosi intorno alle 11.40. L’aggressore è Luigi Preiti, originario di Rosarno ma residente per lungo tempo ad Alessandria, non avrebbe precedenti penali.

Dopo la sparatoria si è diffusa la voce che si trattasse di uno squilibrato, ma il fratello, Arcangelo, ha smentito: «Non ha mai sofferto di patologia psichiatriche, siamo allibiti, non sappiamo spiegarci quel che è potuto accadere». Dopo essersi trasferito in Piemonte negli anni novanta, Luigi Preiti si è sposato e la coppia ha avuto un figlio, che ora ha dieci anni. Due anni e mezzo fa Preiti si è separato dalla moglie ed ha scelto di tornare a vivere a Rosarno, con i genitori; la moglie ed il figlio sono rimasti in Piemonte e vivono a Predosa (Alessandria).

«È un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri». Così il pm di Roma, Pierfilippo Laviani, dopo aver sentito Luigi Prieti. «Ha confessato tutto. Non sembra una persona squilibrata».

Sulla scena dei fatti si presenta come durante la neve a Roma( ma questa volta senza la pala) il sindaco Alemanno il quale dichiara : «È il gesto di un pazzo e di uno squilibrato ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il “Palazzo", come se fosse da abbattere», ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parlando con i cronisti sul luogo della sparatoria. Ai cronisti che gli chiedevano se si riferisse al Movimento 5 Stelle, ha replicato: «Non mi riferisco a nessuno».

Alemanno non si rende conto che uno che è disperato può ( anche se non deve) fare queste cose inaccettabili. E non si rende conto che si arriva alla disperazione anche per colpa del Palazzo! Paura? Certo!

Pubblicato in Italia
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