BANNER-ALTO2
A+ A A-

M5S e Garante per l'infanzia hanno convinto il preside a modificare la sua decisione.

«Il Movimento 5 stelle ha consentito il ritorno allo studio a un minore di Amantea, grazie all'intervento del Garante regionale per l'infanzia, Antonio Marziale, che oggi ha audito le parti della vicenda».

Lo affermano in una nota congiunta la deputata Dalila Nesci e Francesca Menichino, ex consigliera comunale di Amantea che si era interessata del caso.

«Si trattava – precisano Nesci e Menichino, che ha presenziato all'audizione in rappresentanza della prima – di un'iscrizione a scuola negata a un minore di Amantea, il quale aveva avuto problemi di natura penale risolti col perdono giudiziale.

Oggi il preside dell'istituto ha dovuto modificare la sua decisione, perché il minore in difficoltà andava accolto e non rifiutato.

Al ragazzo sarà consentito di recuperare nella stessa scuola il terreno perduto».

«Ringraziamo tanto il Garante – concludono Nesci e Menichino – per il suo intervento risolutivo.

Ci auguriamo che una più sana collaborazione tra scuola e famiglia possa determinare una migliore formazione degli studenti, per il futuro della Calabria».

Pubblicato in Cronaca

Dopo un elogio del genere tutte le possibili riserve di Francesca Menichino cadono come foglie d’autunno.

E’ così facile, logico, pensare che ilM5s sia la prima lista alle prossime elezioni di Amantea.

 

Certo sarà necessario che il movimento si apra all’elettorato attivo.

Finora non mi sembra che sia andata così.

Ad Amantea come a Roma governare è difficile e non basta la buona volontà!

Governare significa scegliere, programmare, sentire proteste e critiche, stare a contatto con la gente, eccetera….

“Ringrazio Francesca Menichino per il suo lavoro da consigliere comunale di Amantea (Cs), fatto di sacrificio, impegno vero e in primo luogo coraggio.

Francesca si è di recente dimessa, insieme ad altri consiglieri di quel municipio. Il sindaco Monica Sabatino aveva perduto la maggioranza, non c'erano più le condizioni per governare con la legittimazione degli elettori e dunque doveva soltanto lasciare l'ufficio. Al suo posto ci hanno pensato i consiglieri comunali, così determinando il commissariamento del Comune.

Nello specifico, Francesca ha avuto un'indecisione comprensibile: da una parte la necessità di rispettare il principio democratico dei ruoli; dall'altra la presa d'atto che quei ruoli, di governo locale e opposizione, non erano più definiti. In ultimo ha dovuto firmare le proprie dimissioni come gli altri consiglieri. Caduto l'equilibrio della maggioranza, non restava che avviare il cammino verso nuove elezioni. Decisione sofferta ma giusta, nell'interesse della comunità.

Francesca ha lottato con grande forza politica e d'animo, come soprattutto le donne riescono a fare in una regione spartita da potentati familiari e maschili, nella quale la presenza femminile ai vertici è limitata e nei Comuni risulta al di sotto di quanto stabilito dalla legge.

Francesca è stata instancabile e preziosa: si è spesa per affermare la cultura del bene comune ad Amantea; per la raccolta delle firme necessarie a presentare la proposta di legge 5 stelle sul riassetto istituzionale della sanità calabrese; per difendere la Costituzione repubblicana dall'assalto di Renzi e degli altri servitori politici di banche e capitale disumano; per ascoltare i cittadini e riportarne le istanze; per difendere la legalità al fine di garantire la crescita economica in un territorio, quello amanteano, meraviglioso ma provato dagli appetiti criminali, dalle clientele e da un vecchio opportunismo che il Movimento 5 stelle sta rovesciando con l'esempio e l'alternativa sul campo.

Grazie a Francesca, perché con umiltà e spirito di squadra ha collaborato con cuore e mente alle iniziative regionali che abbiamo proposto su questioni chiave: sul diritto alla salute (a Catanzaro e a Lamezia Terme) e sulla pulizia nelle sedi del potere (a Reggio Calabria).

Grazie a Francesca per la sua resistenza encomiabile, tipica delle donne che agiscono guardando al futuro comune e alla verità, senza temere l'isolamento di un fronte, politico e di accoliti, dipendente dai signori del palazzo.

Grazie a Francesca, perché pur insultata, censurata e biasimata non ha mai ceduto: ha proseguito con l'animo di rappresentare e tutelare sempre i cittadini, anche se non suoi elettori.

Grazie a Francesca, perché anche quando attraversata da un senso di solitudine, in parte dovuto ai nostri impegni parlamentari, ha saputo testimoniare che le idee camminano sempre, se buone e sorrette dalla coscienza civile e dalla volontà.

Grazie a Francesca, perché ha saputo creare aggregazione e speranza attorno a una prospettiva di riscatto collettivo e di emancipazione, che sono termini e obiettivi che la politica tradizionale non conosce né vuol sentire.

Mi auguro che quanto Francesca ha dato alla città di Amantea e al Movimento 5 stelle possa ancora crescere con una partecipazione contagiosa, che ne colga il valore e la portata per il domani.

Del funzionamento estivo dei servizi territoriali di Radiologia ad Amantea (Cs), la deputata Dalila Nesci e la consigliera comunale Francesca Menichino hanno per iscritto chiesto conto al sindaco Monica Sabatino, al dg dell'Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, e ai commissari per il rientro dal disavanzo sanitario regionale, Massimo Scura e Andrea Urbani.

 

Per le due portavoci del Movimento 5 stelle non c'è sufficiente informazione, in proposito, dato che le notizie in circolo fanno riferimento a indiscrezioni forse trapelate dall'Asp di Cosenza e poi rilanciate in ambito politico.

«Si tratta – spiegano le due portavoci – di sapere quali siano effettivamente le carenze di personale che traspaiono e di assicurare, all'occorrenza, da parte della direzione generale dell'Asp di Cosenza, le migliori risposte per la diagnostica radiologica durante l'estate e nel periodo successivo.

«Al fine – conclude la nota di Nesci e Menichino – di capire che cosa realmente è stato previsto o fosse nel merito in previsione, chiediamo precise delucidazioni e i relativi atti del caso alle Autorità in elenco, con la certezza di ricevere pronta risposta».

Il primo nostro dubbio è che passerà l’estate e non avremo alcuna risposta od al massimo avremo risposte interlocutorie ,approssimate, rimpallanti, senza soluzione del problema che è così rilevante che imporrebbe almeno un accesso del M5s al poliambulatorio di Amantea, un convegno di una o più giornate per discutere ma essendo prima i possesso dei dati necessari ed in particolare del carico di lavoro , della sua organizzazione e della dotazione di personale e strutturale

Continuare ad affrontare (?, sic) il problema della Casa della salute da una postazione che sembra una capanna della salute offende gli ammalati di Amantea e del suo comprensorio e gli stessi medici radiologi ed i tecnici che offrono con stile umano e capacità professionale la loro scienza ed il loro amore per i pazienti.

Comunque è sempre un primo piccolo passo sulla strada giusta dopo che la “rete stramata” ( nessuno si offenda, per carità) non pesca più nemmeno consenso sociale, figurarsi risultati.

Resta poi il mistero di capire come mai il M5s non abbia interessato la dottoressa Giuliana Bernaudo, il dr Fatarella , lo pseudo onorevole Pacenza, il presidente Moliverio. Capiremo ?

E resta da capire come mai in un territorio dove ci sono troppi tumori mammari , come il nostro, non si compri almeno un mammografo tridimensionale ad alta definizione.

L’onorevole Dalila Nesci ha reso noto il testo dell’intervento che ha pronunciato ieri sera a Lamezia nel corso dell’iniziativa del M5S sulla sanità.

Ecco il testo integrale dell’intervento di Dalila Nesci.

Vogliamo prendere anche la Calabria. Questo è un impegno. La nostra terra non sarà più governata da mercanti alla Mario Oliverio, conosciuto come «Palla Palla», che dice una cosa e ne fa un’altra; che sbandiera discontinuità e poi conserva la poltrona a De Gaetano; che firma protocolli di legalità e poi tace sugli appalti dei nuovi ospedali; che si proclama giusto e poi nomina commissari abusivi; che parla di fondi europei e poi ne perde milioni; che promette di recuperare la Fondazione Campanella e poi rifiuta di agire; che afferma di lottare per la sanità e poi non impugna nemmeno un atto dei commissari Scura e Urbani.

Dopo la vittoria schiacciante a Roma e Torino, non possiamo più fermarci. Pensate alla faccia di «Palla Palla», che si tinge di rosso vergogna se gli dici la verità. Pensate, invece, al volto luminoso di Virginia Raggi e Chiara Appendino, donne che hanno forza, determinazione, buon ascolto e voglia di cambiare.

Il confronto non regge: noi siamo diversi da loro, che fanno affari, mentono e riciclano. Volentieri gli abbiamo regalato Barbanti e Molinari, perché stare in 5 stelle significa essere coerenti, umili e lavorare ogni giorno per il futuro della comunità. La Calabria è la regione italiana più colpita, devastata, tradita.

La ‘ndrangheta di palazzo vive sulle nostre spalle e porta fame, bruttezza, emigrazione, deserto. Ogni giorno partono centinaia di bus; schiere di persone vanno via, a Roma, a Bologna, a Milano e all’estero. Sono studenti e lavoratori che non tornano. Così perdiamo intelligenze, risorse e servizi pubblici, la cui sopravvivenza dipende dai numeri, nell’attuale sistema di violenza capitalistica.

In Calabria non c’è lavoro, questo è il dramma principale. La politica impone dipendenza tramite misure clientelari, il controllo dei voti e la cappa che tutti conosciamo. Siamo rimasti indietro per colpa di una politica cieca, muta e sorda, oggi rappresentata dal raìs Oliverio, al potere da 40 anni e tra i primi responsabili dell’emigrazione di giovani e famiglie. Oliverio, i suoi amici Gentile e il governo nazionale di Boschi, loschi e banchieri hanno rubato il futuro delle nuove generazioni, togliendo a molti calabresi la speranza e la voglia di sognare.

Oliverio è identificato dal suo soprannome, «Palla Palla». È un politico bugiardo, teatrale e pericoloso. Agli inizi «Palla Palla» portava la barba lunga e professava un comunismo estremo. Guardatelo oggi, sdraiato davanti a Renzi e pronto a sponsorizzare il «sì» alla riforma costituzionale dettata dai Draghi della finanza.

Regionali: Renzi giunto a Cosenza per chiusura campagnaGaber direbbe di questi politici che «a guardarli fanno schifo». E non cambia a sentirli. La corte di Oliverio l’ha paragonato addirittura a un filosofo dell’antica Grecia. Immaginate un simposio con Platone e «Palla Palla», che gli racconta del mito delle officine della Provincia, in cui amici e parenti portano le macchine ad aggiustare a spese dei cittadini.

Oppure «Palla Palla» che disserta del terzo escluso con Aristotele, Iacucci e Pignanelli, mentre all’Avvocatura regionale appoggiano la rete ospedaliera di Scura e Urbani. Se potessimo soltanto scherzare, sarebbe mezza pena. Purtroppo questi soggetti ci hanno consegnato un futuro nero, un sistema pubblico devastato e inefficiente, un territorio inquinato in ogni senso e un servizio sanitario da terzo mondo: pessimo e morente, che mortifica medici, infermieri, oss e soprattutto pazienti.

L’obiettivo dei Palla Palla’s è uno soltanto: stare al comando a ogni costo, anche smentendosi e vendendosi. Oggi noi partiamo con la raccolta firme per presentare in Consiglio regionale una proposta di legge concreta, tesa a gestire in modo utile il personale, a ridurre i direttori generali e a migliorare i servizi.

Mentre il Consiglio regionale pensa al cranio del brigante Villella o alla dieta mediterranea, noi proviamo a cambiare il sistema e la mentalità collettiva con un’azione reale, che non pretende di risolvere tutto. Il salto di qualità dobbiamo farlo insieme, intanto iniziando a non aver paura. Siamo un popolo, per cui dobbiamo imparare a conoscerci, a rispettarci e a volerci bene.

Essere del Movimento 5 stelle significa amare la Calabria, vuol dire riconoscere l’impegno, andare sino in fondo, studiare, approfondire, credere che l’onestà vinca sui metodi mafiosi della politica, l’oscuramento di regime, le falsità e l’arrivismo.

Essere del Movimento 5 stelle significa fermare quell’emigrazione quotidiana che segna le famiglie, svuota i comuni e lascia l’aridità della cultura mafiosa. Essere del Movimento 5 stelle significa ricucire lo strappo tra giovani e terza età, creare cooperazione, armonia, alleanza leale.

Essere del Movimento 5 stelle significa difendere l’orgoglio di appartenere alla Calabria, la memoria, la storia, la cultura, la natura, l’ambiente, la coscienza. Vuol dire battersi per un interesse superiore, che tocca il futuro delle nostre generazioni, dei nostri figli, dei nostri sforzi.

Essere del Movimento 5 stelle significa lottare a ogni costo contro l’illegalità dilagante, contro la gestione mafiosa della pubblica amministrazione in Calabria, contro i ricatti dei poteri che hanno spremuto le risorse pubbliche e prodotto orrore, rovine, cimiteri.

Essere del Movimento 5 stelle significa restituire salute e speranza nelle case, abituare i giovani a pretendere i diritti, abituarli a non sottomettersi, a non subire.

Essere del Movimento 5 stelle significa seppellire la droga dell’individualismo contemporaneo, del protagonismo, dell’incomunicabilità, dell’invidia e del pettegolezzo, delle insinuazioni divertite, dell’arroganza e della litigiosità.

Essere del Movimento 5 stelle significa pensare in grande e sempre in termini collettivi; vuol dire ridare dignità al popolo calabrese e trasmettere alla generazione di mezzo che l’opportunismo non paga, che si può vivere meglio nella libertà e che la Calabria è da ricostruire nel tempo, con fiducia e condivisione.

Essere del Movimento 5 stelle significa contribuire alla giustizia sostanziale, sposare la verità, vivere con un senso profondo dei luoghi, degli altri, del bene comune.

Essere del Movimento 5 stelle vuol dire, infine, sporcarsi le mani nella fatica più sana, ma senza vantarsi, celebrarsi, esaltarsi. Vuol dire costruire insieme una Calabria pulita, bella e solidale, che abbia coscienza delle sue ricchezze, che scommetta nei giovani, che curi gli anziani, il patrimonio e il valore della vita.

Dalila Nesci

Pubblicato in Calabria

Abbandonato al pascolo e allo sterco delle mucche il sito archeologico di “Jure Vetere sottàno”, sulla Sila cosentina, dove ci sono i resti della prima abbazia di Gioacchino da Fiore, risalente alla fine del XII secolo.

 

La denuncia arriva dai deputati M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni, che con un'interrogazione al governo hanno chiesto «iniziative per la piena e naturale fruizione da parte di fedeli e turisti del complesso architettonico dell'Abbazia florense e del sito archeologico di 'Jure vetere sottàno', anche, eventualmente, secondo un percorso di unificazione volto, profittando dell'anno giubilare in corso, alla valorizzazione culturale della figura e dell'opera dell'abate cattolico Gioacchino da Fiore», sotto causa di beatificazione.

 

Nell'atto i parlamentari hanno sottolineato che «il sito archeologico in argomento è stato del tutto abbandonato, la recinzione è in larga misura mancante e i resti dell'antico edificio religioso non risultano coperti, per cui sono esposti a intemperie, vandalismo e ruberie».

Inoltre i deputati M5s hanno ricordato che nella vicina «Abbazia florense di San Giovanni in Fiore, nel tempo oggetto di una grave sottrazione di beni e di spazi, si trova una residenza sanitaria assistita accreditata, benché i locali utilizzati siano di proprietà del Comune di San Giovanni in Fiore, che, pur avendo agito presso il Tribunale di Cosenza per il rilascio, non ha mai ritenuto di revocare in autotutela il certificato di agibilità».

A riguardo, nell'interrogazione i 5 stelle hanno chiesto al ministro della Giustizia se «non ritenga opportuno accertare le cause della lentezza» del «suddetto procedimento» di rilascio e ai Ministri della salute e dell'Economia «se non intendano, per il tramite del commissario per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della regione Calabria, disporre una revoca delle autorizzazioni regionali alla suddetta residenza sanitaria assistita che fossero in contrasto con le norme e il piano di rientro».

 

Per Nesci, Parentela e Dieni, «il vergognoso abbandono del sito archeologico di Jure Vetere sottàno e la rsa nell'Abbazia florense di San Giovanni in Fiore sono l'esempio dell'ignoranza, dell'indifferenza e dell'incapacità di gran parte della classe politica, a partire dal governatore regionale Oliverio, muto e fermo benché originario del posto».

Pubblicato in Calabria

La situazione della sanità in Calabria è gravissima e sfiora il disastro.

 

Una prova, ma non l’unica, è quella della “evasione” del popolo calabrese “dalle prigioni della sanità calabrese” verso altre regioni e verso i loro diversi servizi sanitari , spesso diretti da calabresi e nei quali i calabresi sono una parte del “cuore qualitativo”.

 

Un’altra ancora più grave è la accettazione passiva da parte della categoria dei sanitari e parasanitari dei diktat che promanano da Roma e che vengono adottati e corroborati dai governatori nella consapevolezza della pessima gestione della sanità da essi diretta o permessa, e da cui sono derivati gli attuali disavanzi miliardari, e sotto la minaccia di essere commissariati.

 

A parlare soltanto il M5s il quale scrive:

«Nessuno può ignorare il finanziamento della Regione Calabria al policlinico dell'Università di Catanzaro, erogato senza un protocollo d'intesa valido e a prescindere dalla corretta determinazione dell'importo dovuto, già raccomandata dal settore economico-finanziario al precedente dg del dipartimento regionale per la tutela della salute, rimasto indifferente».

 

Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni, che a riguardo, in vista del prossimo tavolo ministeriale di verifica del piano di rientro, in programma giovedì 26 novembre, hanno trasmesso una nota di ammonimento ai responsabili tecnici, ai ministri della Salute e dell'Economia, al governatore della Calabria e al suo vice, al commissario e al sub-commissario ad acta.

C'è un inquietante immobilismo, secondo i parlamentari 5 stelle, che dei «circa 30 milioni di euro già regalati dalla Regione Calabria al policlinico universitario» avevano da tempo investito il governatore Mario Oliverio, la struttura commissariale nelle persone di Massimo Scura e Andrea Urbani, i ministri vigilanti e la magistratura ordinaria e contabile.

Già a ridosso delle ultime elezioni regionali, gli stessi parlamentari rilevarono un illecito surplus di finanziamento da parte della Regione Calabria all'Università di Catanzaro.

 

Recuperare quei soldi avrebbe a loro avviso permesso di uscire dal piano di rientro. «Dal 2008 –proseguono i parlamentari 5 stelle – l'Università di Catanzaro riceve soldi pubblici sulla base di un'intesa scaduta e al di là delle prestazioni erogate.

La scusa ufficiale dell'ateneo è che la Regione possa accordare una percentuale aggiuntiva, la quale nello specifico supera in abbondanza quella consentita dalla legge.

In sintesi, l'Università sta prendendo molti più soldi del dovuto e senza un atto giuridico che ne legittimi l'erogazione.

Il fatto è gravissimo, specie perché tocca da vicino i conti e le casse della Regione, già in condizioni pietose.

 

È incredibile che con il piano di rientro si ammettano simili regalie, senza ritorno per i cittadini». «Se – concludono i parlamentari M5s – proseguiranno il silenzio e la complicità nelle sale di comando di Roma e Catanzaro, denunceremo tutti, a uno a uno; a partire dai burocrati dei ministeri, che stanno recitando a soggetto, senza pensare alle loro responsabilità dirigenziali».

E’ ora. Ma sul serio!

Pubblicato in Calabria

beppe-grillo1"Giù le mani dalla sanità", sabato 14 dibattito pubblico del Movimento 5 Stelle a Rende.


Interveranno la portavoce alla Camera Dalila Nesci e il consigliere Domenico Miceli.

Rende  "Giù le mani dalla sanità". Questo il titolo del dibattito pubblico organizzato a Rende, sabato 14 novembre 2015, alle 17,30 alla Sala Tokyo del Museo del Presente, dal Movimento 5 Stelle per discutere della gestione del servizio pubblico nell'area urbana e in Calabria.

 

L'iniziativa è stata promossa dal gruppo consiliare del M5S del Comune di Rende e vedrà la partecipazione della portavoce alla Camera, Dalila Nesci, del portavoce al Comune di Rende, Domenico Miceli e dei consiglieri M5S ai Consigli comunali di Amantea, Celico e Corigliano.

Sarà presente anche l'avvocato Cono Cantelmi e il medico Norberto La Marca. Modererà l'attivista del Meetup di Rende, Fabio Gambino.
"Abbiamo atteso invano un Consiglio comunale ad hoc - spiega il capogruppo M5S al Comune di Rende, Domenico Miceli -, promesso e mai promosso dal sindaco Manna, per discutere del futuro del servizio sanitario nel nostro territorio.

 

Com'è noto martedì 17 si voterà in Consiglio una variante al Prg che è strettamente legata ad un progetto di sanità privata convenzionata, proposta dalla famiglia Greco al Comune di Rende.

Un progetto che meritava una discussione politica più articolata, al di fuori dei campanilismi, che tenesse in considerazione lo stato dell'arte dell'area urbana. Per questo abbiamo intesto organizzarlo noi questo incontro pubblico cui invitiamo a partecipare tutti i cittadini e gli amministratori interessati".

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

Pubblicato in Calabria

La vicenda è Kafkiana. E riguarda il fatto che dg della programmazione sanitaria nazionale, Renato Botti, ha respinto un decreto del commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, in quanto mancante della firma del subcommissario, Andrea Urbani.

 

Ma, insomma, chi comanda la sanità in Calabria?

Buh?

Forse l’unica cosa certa è che non comanda Oliverio e tantomeno Guccione

 

Ma ecco il comunicato di Dalila Nesci:

“La presidenza del Consiglio deve spiegare le ragioni per cui il dg della programmazione sanitaria nazionale, Renato Botti, ha respinto un decreto del commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, in quanto mancante della firma del subcommissario,  Andrea Urbani.

 

L’atto è stato arbitrario e stranamente immediato».

Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, a margine di un lungo incontro avuto con il commissario Scura negli uffici regionali di Catanzaro.

«C'è – aggiunge Nesci – un problema istituzionale gigantesco, con uno sbilanciamento verso Urbani da parte del Ministero della Salute, nonostante le competenze assegnate dal Consiglio dei Ministri e il ruolo di mero affiancamento per la predisposizione degli atti dato a Urbani».

 

«Ribadisco – precisa la deputata – l’illegittimità del commissariamento, ma nel frattempo non consentiremo a Urbani di fare ciò che crede, facendo leva sulla sua notoria vicinanza politica al ministro della Salute».

«A Scura – racconta la deputata M5s – ho proposto, poi, di uscire dalla commissione per l’integrazione tra gli ospedali catanzaresi Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, in modo da fare da arbitro e favorire una più equa definizione tecnica, che responsabilizzi l’Università, troppo abituata ad avere vantaggi e dare spintoni.

Al tavolo in questione devono esserci pari rappresentanze professionali, nella speranza che il dg Fatarella rappresenti appieno la Regione a tutela della salute dei calabresi».

 

«Nel silenzio tombale del governatore Oliverio – continua la parlamentare – ho inoltre chiesto a Scura l’impegno di eliminare il surplus di finanziamento illecito che la Regione Calabria continua a dare all’Università di Catanzaro. Si tratta di 12 milioni all’anno, senza un protocollo d’intesa, indispensabile. Il commissario ha promesso che se ne occuperà presto».

«Infine – conclude Nesci – abbiamo discusso dell’Asp di Reggio Calabria. Ho sollecitato il dovuto intervento del commissario Scura sulla perdurante assenza del vertice aziendale, che, tra l’altro, deve per legge avere un rapporto di lavoro esclusivo. È assurdo che un’Asp così disastrata continui da due mesi ad essere priva di guida»

Pubblicato in Calabria

Ecco il comunicato stampa di Dalila Nesci

«L'avvocato cosentino Nicola Carratelli ha cercato di piegare la libertà di azione politica del consigliere comunale 5 stelle di Amantea, Francesca Menichino».

 

Lo ha dichiarato la deputata M5s Dalila Nesci, intervenendo alla Camera.

«Per una mediazione rispetto alla richiesta di 70 mila euro, via mail Carratelli le ha chiesto – ha detto la parlamentare nell'aula di Montecitorio – il riconoscimento pubblico, anche tramite comunicato stampa, di non essere mai stata aggredita dal signor Giuseppe Sabatino, e di aver quindi inventato l'episodio contestato.

Carratelli le ha inoltre chiesto analogo riconoscimento da noi deputati 5 stelle, che in proposito interrogammo il ministro dell'Interno».

«La vicenda – ha aggiunto la deputata – riguarda una violenta opposizione al rilascio di dati pubblici da parte del Sabatino, allora responsabile dell'ufficio di Ragioneria.

Inoltre, per chiudere la partita, il Carratelli ha chiesto al nostro consigliere comunale l'impegno ad astenersi dall'intervenire su Sabatino e sul suo lavoro gratuito in municipio».

«Giuseppe Sabatino – ha riassunto la parlamentare 5 stelle, sollecitando risposta alla citata interrogazione – è un pensionato che nel Comune di Amantea dirigeva la Ragioneria e faceva pure il vicesegretario.

Sua figlia Monica è il sindaco.

Arrivato alla pensione, per la gestione della Ragioneria Sabatino padre è stato incaricato dalla figlia di fare da tutor al segretario comunale; in attesa di essere sostituito da altro dipendente, da reclutare con concorso pubblico.

Nella sua funzione di consigliere, Menichino chiese al municipio documenti della Ragioneria, vedendosi contro un'inusuale e ferma opposizione di Sabatino padre.

Menichino sporse querela insieme a un testimone e Sabatino la querelò a sua volta».

«A distanza di un anno dal pensionamento – ha concluso Nesci – Sabatino padre mantiene un ruolo improprio all'interno del Comune di Amantea, perché il suo posto è ancora vacante e lui fa il tutore di un sostituto che non c'è, come ha dimostrato un'ispezione dei senatori 5 stelle Morra e Gaetti».

 

Pubblicato in Cronaca

Scrive Dalila Nesci:

«Fa l'acrobata il commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, al quale ricordo che in Calabria nessuno è fesso».

 

Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, a proposito delle giustificazioni fornite a mezzo stampa dal commissario, in merito al decreto sui nuovi budget sanitari che ha fatto scoppiare la polemica politica sull'assegnazione di fondi maggiori, rispetto al passato, a due delle tre cliniche facenti capo al gruppo imprenditoriale cosentino iGreco.

Poi prosegue la Nesci «Oggi Scura invita all'accesso agli atti lasciando intendere che la vicenda sia tutta e solo mediatica.

Aggiunge di una specifica informativa pronta dal 21 luglio.

Faccio notare allo smemorato commissario che il decreto in questione reca la data del 6 luglio, sicché, stando alle sue parole, i criteri di assegnazione sarebbero stati ricavati in seguito».

Ed ancora la parlamentare 5 stelle evidenzia «È curioso che Scura sia uscito soltanto ora allo scoperto, dimenticando che sulla questione pendono due diverse interrogazioni alla Camera, del 15 e del 16 luglio scorsi, e una al Senato.

Il suo lungo silenzio sul caso ha portato il Movimento 5 stelle a presentare anche un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti.

Fu lo stesso Scura, infatti, a dichiarare al tg Rai della Calabria del 13 luglio scorso che avrebbe riferito i criteri di assegnazione dei nuovi budget, il che non ha mai fatto, oggi nascondendosi dietro alla legge sull'accesso».

Infine conclude «Ancora più significativa è questa versione odierna di Scura, perché proprio in mattinata ho chiesto al dipartimento della Salute copia dei relativi atti d'istruttoria. Stia tranquillo il commissario, noi 5 stelle siamo la sua ombra».

NdR.Una sola domanda: Dove sono tutti gli altri parlamentari calabresi? Senza la Nesci chi garantirebbe la medicina pubblica in Calabria?

Pubblicato in Calabria
Pagina 2 di 4
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy