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Antonio Villano«Rivolgo al capitano Antonio Villano – rimarca il primo cittadino – i migliori auguri di buon lavoro, nella consapevolezza che nell’adempimento del proprio operato porterà con sé tutto l’amore per la sua professione e tutta la serietà mostrata in questi tre anni. Il suo è un modello encomiabile di competenza e prestigiosa professionalità».

«Il nostro – aggiunge Pizzino – è un territorio fiorente commercialmente e turisticamente. È una terra dinamica e impegnativa, caratterizzata da una molteplicità di aspetti su cui è fondamentale tenere alta l’attenzione e soprattutto mettere in campo un’indispensabile collaborazione fra tutte le forze che si adoperano per la sua tutela. Ad Amantea, fortunatamente, tutto ciò è avvenuto anche grazie all’egregia opera, vigile e costante, del capitano Antonio Villano. Lo ringraziamo per l'esemplare e lodevole senso del dovere con cui ha guidato la Compagnia. Egli ha lavorato in favore di tutto il territorio, mettendo a servizio della comunità dedizione e capacità, con risultati lusinghieri, sia sul piano della tutela dell’ordine pubblico, sia su quello relativo alla lotta al malaffare. Nel solco del suo operato attendiamo l’apertura della nuova caserma di Amantea, ormai prossima alla consegna definitiva, con la speranza che essa possa fungere da spinta propulsiva per l'aumento delle risorse umane a disposizione della Benemerita. A lui i migliori auguri per il futuro».

Pubblicato in Politica

Nella giornata del 3 marzo i carabinieri di Paola, coordinati dal comandante della Compagnia, il capitano Antonio Villano hanno esercitato un accurato controllo dei territori dei comuni di Cetraro, Guardia Piemontese e Fuscaldo.

Ad operare più di 30 carabinieri, in divisa ed in borghese appartenenti alla Compagnia di Paola che hanno operato in perfetta sinergia, coordinandosi tra Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e militari della Stazione Carabinieri di Fuscaldo e di Guardia Piemontese.

Ottimo il bilancio.

Sono state identificate oltre 60 persone

I controlli hanno interessato principalmente i luoghi e gli obiettivi che, per caratteristiche e peculiarità, risultano sensibili sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Effettuati anche numerosi posti di blocco

I Carabinieri di Guardia Piemontese , infatti, hanno tratto in arresto P.C., 47enne di Acquappesa, già agli arresti domiciliari, in esecuzione di un provvedimento dell’ufficio di sorveglianza di Catanzaro perché ha ripetutamente violato le prescrizioni e gli obblighi imposti a chi è sottoposto ai domiciliari.

L'uomo è stato tradotto in carcere.

Un sorvegliato speciale di Cetraro è stato denunciato perché sorpreso ad associarsi con altre persone controindicate o già note alle forze dell'ordine.

Due persone, poi, sono state denunciate per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Uno di esse era un minorenne che è stato denunciato dai Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Paola perché, a seguito di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di circa 50 grammi di marijuana già suddivisa in circa 3 dosi.

Un altro di 30 anni di san Nicola Arcella, è stato denunciato dai Carabinieri di Guardia Piemontese perché trovato in possesso di circa 2 grammi e circa 60 semi di canapa.

Quattro sono le persone segnalate in Prefettura per uso personale di stupefacente

Denunciati due soggetti che, a seguito di perquisizioni personali e veicolari, sono stati trovati in possesso ingiustificato di coltelli di genere vietato.

Due persone di Fuscaldo Marina sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre bruciavano un cumulo di rifiuti pericolosi tra cui legni verniciati e denunciate per combustione illecita di rifiuti pericolosi.

Sempre a Fuscaldo, nell’ambito di controlli ai circoli ed esercizi commerciali, i Carabinieri della locale stazione hanno denunciato un uomo, noto alle forze dell’ordine e proprietario di un circolo ricreativo, per mancata esposizione della tabella dei giochi proibiti (prevista dal Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza).

Pubblicato in Cetraro

Tolleranza zero, sembra la parola d'ordine delle Forze dell'Ordine verso i comportamenti illeciti . Di tutti, anche dei profughi .

Una sorta di monito per fermare azioni improprie ed inaccettabili in un contesto di solidarietà  che ci vede come nazione probabilmente primi nel mondo.

Non si vuole esprimere nessun giudizio morale, ma per una legge che sanziona penalmente anche il furto per fame non è accettabile che 2 dei quasi 90 ospiti in Amantea possano sequestrare due degli operatori che li assistono minacciandoli di non farli uscire se non pagavano loro quanto dovuto!

La storia è antica.

Si chiama con il solito inglesismo che ci aggredisce " pocket money".

In italiano si traduce con paghetta, cioè quello che i genitori danno ai propri figli per educarli all'autonomo impiego dei soldi.

Si tratta di poco: 2,50 euro al giorno. cioè quasi 75 euro al mese. Una cifra che inviata in Nigeria magari aiuta le famiglie a pagare le spese del viaggio od a sopravvivere.

"Fanno" di più chiedendo l'elemosina davanti ai supermercati.

Quella del "pocket money" è stata anche alla base della prima reazione alla quale è conseguita la traduzione in caserma dei primi tre migranti, traduzione che è servita per mantenere calmi gli animi dei nostri ospiti.

Ma questa volta la reazione è stata "indotta"

Il personale della "Zingari 59", infatti, stava distribuendo 130 euro agli aventi diritto.

Un importo pari a 52 giorni, quelli decorrenti dall’8 settembre 2014 al 31 ottobre 2014 che la Prefettura ha "anticipato".

Anche "anticipato" è un eufemismo. Siamo ad Aprile. Se la Prefettura ( leggi Ministero competente) fosse più tempestiva, forse, queste cose non accadrebbero!

Comunque sia, gli addetti stavano erogando il "pocket money" quando  due Nigeriani  Michael Okosun,  29 anni e Lucky John,  22 anni, hanno fatto irruzione nell’ufficio dove avveniva il pagamento e dove venivano conservati i soldi e dopo averlo chiuso a chiave hanno minacciato i due operatori“se non ci consegnate i soldi che ci spettano non uscite da qui”.

Un evidente momento di perplessità, forse un pò di timore, poi la chiamata per l'intervento delle Forze dell'Ordine che è giunto immediato da parte dei carabinieri della caserma di Amantea agli ordini del maresciallo Massimiliano Diamanti e della Compagnia di Paola agli ordini del capitano Antonio Villano.

I Carabinieri hanno spiegato e fatto capire ai due profughi la gravità di quanto accaduto, che può comportare , ai sensi di legge, anche il rischio del rimpatrio forzato, e poi li hanno tratto in arresto per minacce e sequestro di persona.

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