Il sindaco uscente Roberto Pizzuti ritorna in campo alla testa della lista di centrodestra “Viviamo San Lucido”.
Ma le liste a San Lucido per le elezioni amministrative del 10 giugno sono quattro
Ecco gli avversari di Pizzuti
Antonio Staffa l’ex sindaco alla guida della lista “San Lucido in Comune”
Leverino Bruno con la lista “Cambiare si può”
Francesco Sgroi (area centrosinistra) con la lista “E’ ora San Lucido”
Ma ecco tutti i candidati, lista per lista
LISTA “Cambiare si può”
Candidato a sindaco: Leverino Bruno
Abate Dante
Ambrosi Emy
De Luca Settimio
De Luca Stefano
Di Santo Marcello
Mantuano Simona
Misasi Cristiano Salvatore
Montagnese Isabella
Novello Luigi
Polizza Mattia
Porco Ramona
Stefano Alessandro
LISTA “E’ ora San Lucido”
Candidato a sindaco: Francesco Sgroi
Borsani Libero
Cassano Albert
Esposito Daniela
Frangella Fabio
Lia Marco
Marchese Cristian
Minervino Simona
Nunziata Franco
Pastore Loredana
Presta Dario
Scaramella Veronica
Tocci Alberto
LISTA “San Lucido in Comune”
Candidato a sindaco: Antonio Staffa
Alò Vincenzo detto Enzo
Ambrogio Antonio Fortunato detto Antonello
Bruno Orazio
Calvano Maria Rosaria
Carolei Cinzia
Chianello Massimo
Frangella Rosario
Gioia Antonella
Malito Domenico
Malito Marilena in Mazza
Scarlato Francesco
Tocci Annarita
LISTA “Viviamo San Lucido”
Candidato a sindaco: Roberto Pizzuti
Bruno Carmine
Cesario Silvana
Franzese Santo
Gnisci Amalia
Lenti Emanuele
Malito Maria Letizia
Pate Mercurio detto Mimmo
Romeo Zaira Maria
Sanzone Nunzia
Spada Sabrina
Veltri Debora
Vommaro Diego
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Fu profeta il vice sindaco ed assessore alle finanze di San Lucido, Leverino Bruno quando, a giugno del 2013 a pochi giorni dall' insediamento, evidenziò la situazione difficile per l'ente.
«La situazione delle casse comunali è disastrosa e, dopo una prima verifica da noi portata a termine, emergono una serie di criticità che, purtroppo, rischiano di portarci al dissesto finanziario.
L’eredità lasciataci dall’amministrazione Staffa pesa come un macigno su ogni cittadino san lucidano”.
Poi Leverino Bruno divenne un ex della Giunta Pizzuti con ampia risonanza degli attriti e delle polemiche tra i due.
Ora è la Corte dei Conti decretare che il comune di San Lucido è in dissesto economico finanziario.
Il sindaco e la squadra di governo da tre anni ed oltre avrebbe provato a risanare i conti dell’ente ma sarebbe tutto vano dinnanzi alla decisione della corte dei conti che pesa come un macigno.
Il primo cittadino di San Lucido ha espresso tutta la propria amarezza sulla propria bacheca social, rendendo pubblica la decisione.
“Non penso di essere un pessimo amministratore; se sono stato eletto Sindaco per tre volte qualche ragione ci sarà; sono innamorato del mio paese, e conseguentemente ho sperato che gli sforzi che abbiamo prodotto avrebbero potuto portare ad un risultato positivo evitando il dissesto, ma non è andata cosi.
Purtroppo le premesse c’erano tutte, fin da quando la precedente amministrazione, nel febbraio 2013, aveva dichiarato, con deliberazione di Consiglio Comunale, di non aver raggiunto il riequilibrio economico, non aveva riconosciuto i pregressi debiti ed aveva presentato alla Corte dei Conti ed al Ministero degli Interni un piano di risanamento”.
“Comunque, cari concittadini, come avete già letto da altri commentatori, i sanlucidani non subiranno aumenti dei tributi”.
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Riceviamo e pubblichiamo ma non senza richiamare due passaggi emblematici nel testo.
Il primo è che “ Di polemica si muore. Muore il territorio, le istituzioni, l’economia”.
Il secondo è confermativo del primo “Urlare, lamentarsi, offendere e denigrare, come la volpe che non è arrivata all’uva”.
Ruggiero ricorda il vecchio adagio secondo il quale “ i ciucci si liticanu e li varrili si rumpunu” .
E poi ricorda il detto che la volpe che non arriva all’uva dice che è acre!
Ma ecco cosa dice Ruggiero:
“Ho letto la nota proposta dal Sindaco di San Lucido, attuale presidente del GAC PERTI, il quale relaziona sull’attività dell’organizzazione negli ultimi otto mesi, da quando cioè è presidente del GAC.
E’ stato sollecitato alla risposta da violenti accuse, invero smodate, rivolte da rappresentante del GAC nominato da altro consiglio comunale.
Sono dispiaciuto di ciò: essere costretto a rispondere sulla stampa, invece di costruire in seno all’assemblea o al direttivo del GAC, è sinonimo di confusione, di arrembaggio mediatico, di polemica. Per questo sono vicino al Sindaco di San Lucido, oggi presidente del GAC, ottimo e costruttivo membro del direttivo di cui ero presidente.
Di polemica si muore. Muore il territorio, le istituzioni, l’economia.
Costruire il GAC sul nostro territorio è stata azione difficile.
Non è una novità che non si è riusciti a fare un GAL o a portare a conclusione un accordo di programma.
Eppure quando fui incaricato dal Consiglio comunale di Amantea, tutti i Sindaci e tutti gli amministratori hanno dimostrato la pazienza, la maturità e la consapevolezza necessari alla concertazione che è alla base dell’agire in area vasta.
Solo così si portano a casa risultati nella programmazione dei fondi comunitari. Ne sono testimoni le delibere dei consigli comunali, quelle di giunta, le assemblee del GAC e i verbali del direttivo.
Si sarebbe potuto fare meglio .. senza dubbio. E’ sempre così.
Oltre ai risultati che il dottore Pizzuti ha elencato, resta una certezza: il tirreno cosentino può vantare una premialità da utilizzare sull’assegnazione dei fondi comunitari per lo sviluppo della costa di prossima erogazione.
La premialità è costituita dal fatto di avere portato a termine la programmazione dei fondi comunitari 2007-2013 del fondo europeo per la pesca: Un settore estremamente fragile, complesso e difficile.
Questo è un fatto. Una certezza che inchioda a responsabilità chiunque dovrebbe costruire il futuro. Bisogna averne le capacità.
Urlare, lamentarsi, offendere e denigrare, come la volpe che non è arrivata all’uva, non può bastare ad evitare che la comunità si accorga della incapacità alla concertazione ed alla programmazione.
E’ appena il caso di affermare che il “PERTI” è stato il GAC che, in rapporto ai fondi erogati, ha speso la cifra più bassa per la gestione: altro che carrozzone. E’ appena il caso di ricordare che lo scrivente, nella sua qualità di presidente, non ha mai avuto un rimborso spese, figuriamoci una qualunque forma di remunerazione e/o gettone.
Per nascondere questo non basta denigrare, bisogna fare di meglio: è questo il mio invito agli attori politici ed il mio augurio per il territorio.
Dott. Pasquale Ruggiero, già Presidente del GAC PERTI.
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