Della serie #sembraincredibilemaèvero.
Il comune di Paola con ordinanza sindacale n 42/2012 e 44/2012 affida la gestione del servizio idrico integrato alla società LAO POOL srl con sede in Scalea.
Sempre il sindaco di Paola con ordinanza n 02 del 22/01/2013 ha disposto la prosecuzione nelle more delle procedure di selezione di un operatore a mezzo di gara di appalto.
Poi la giunta con delibera n 73 del 18.05.2016 affida alla Unical l’incarico di supporto tecnico per la redazione di un bando di gara europeo.
Poi il 3 ottobre 2016 l’’incarico viene prorogato fino al 31.05.2017 nelle more di definizione delle procedure di gara.
Ma la Prefettura di Cosenza Area 1 Ordine e Sicurezza Pubblica invia al sindaco la nota 0022122 in data 21.03.2017 i sensi dell’art 84 comma 04 e 91 del dlgs 159/2011
E nello stesso giorno il sindaco emana la ordinanza n 09 con la quale rescinde il servizio alla Lao Pools srl ed affida per due mesi il servizio alla Società Ecologia Oggi S.P.A , società specializzata nella raccolta rifiuti che ora gestirà anche il servizio idrico della città di San Francesco.
Si tratta di una informativa antimafia che viene emessa ai sensi degli artt. 84, comma 4, e 91, comma 6, del d. lgs. n. 159/2011, quando esistono «concreti elementi da cui risulti che l'attività d'impresa possa, anche in modo indiretto, agevolare le attività criminose o esserne in qualche modo condizionata».
Due mesi. Poi ci saranno le elezioni e se la vedrà il nuovo sindaco.
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La Procura tirrenica da tempo ha messo sotto controllo alcuni impianti di depurazione del Tirreno cosentino
Ed ecco i primi risultati.
Chiusa una prima parte dell'indagine su alcuni sversamenti di liquami provenienti dal depuratore di Paola partono i primi avvisi di garanzia
Inquisiti Basilio Ferrari sindaco di Paola , Graziella Marra responsabile tecnico dello stesso comune di Paola ed il geometra Marcelo Forte, legale rappresentate della Lao pools srl .
L'azienda Lao Pools srl ha sede in via Faro n 13 di Scalea e gestisce le reti fognarie ed è subentrato alla Smeco.
Diversi i reati contestati, tra cui per la prima volta l'inquinamento ambientale – norma varata appena due mesi addietro dal Parlamento – che prevede pene da da 2 a 6 anni e multe da 10.000 a 100.000 euro per chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento «significativi e misurabili» dello stato preesistente «delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo».
In altre parole la fogna finiva direttamente nel torrente Licciardo e da qui in mare.
In particolare, nel corso dei controlli avvenuti tra fine giugno e i primi di luglio scorso gli inquirenti avrebbero notato alcuni sversamenti – in almeno due casi – talmente inquinanti da far colorare il mare di nero.
A Marcelo Forte contestati frode nelle forniture e danneggiamento ambientale.
Al sindaco di Paola ed al responsabile dell'Ufficio tecnico è stato contestato di non aver vigilato sulla corretta gestione del depuratore paolano
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