Era il 13 settembre 2012 quando i finanzieri della Tenenza di Scalea (CS) dopo una approfondita indagine denunciavano 174 persone per una truffa ai danni dell'I.N.P.S.
174 persone che avevano percepito indebitamente circa 5.000.000 di euro di assegni sociali.
I 174 beneficiari denunciati all'A.G. di Paola erano in possesso solo "sulla carta" dei requisiti previsti dalla legge per ottenere l'assegno sociale.
Gli emigranti rientravano volutamente in Italia dai paesi dell'America Latina o dagli U.S.A. per richiedere la provvidenza, restavano in Italia pochi mesi, giusto il tempo per acquisire la residenza, aprire un conto corrente o libretto bancario/postale e presentare all'I.N.P.S. la documentazione occorrente per l'ottenimento del beneficio dell’assegno sociale, quello erogato dall'I.N.P.S. a cittadini con particolari difficoltà economiche che abbiano compiuto 65 anni e siano residenti stabilmente in Italia.
Poi raggiunto lo scopo ed ottenuto il riconoscimento dell'assegno sociale i beneficiari ripartivano per l'estero per fare ritorno nei paesi dell'America Latina o negli Stati Uniti, paesi di provenienza della maggioranza di essi.( la maggior parte dei casi, in Argentina).
A tradire i finti residenti il fatto che non avevano chiesto la assegnazione del medico curante.
Ma da un lato è stato un bene .
Se i medici non avessero denunciato il finto assistito si sarebbero potuti vedere incriminati ed i finti residenti sarebbero potuti essere Accusati anche di frode al servizio sanitario nazionale
Ora il Pm Sonia Nuzzo ha rinviato a giudizio tutti i 174 indagati.
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Paola