Redazione TirrenoNews
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Dia sequestrata lavanderia industriale riconducibile ad esponente cosca Muto.
Venerdì, 10 Novembre 2017 14:01 Pubblicato in CetraroLa Dia di Catanzaro ha sequestrato a Diamante una lavanderia industriale riconducibile ad un presunto esponente della cosca Muto della 'ndrangheta, Antonio Mandaliti, di 60 anni, ma formalmente intestata alla moglie, Maria Iacovo.
Mandaliti é stato arrestato insieme alla moglie nell'ambito dell'operazione "Frontiera", eseguita nell'estate del 2016 , su direttive della Dda di Catanzaro, contro la cosca Muto.
Il decreto con cui é stato disposto il sequestro è stato emesso dal Tribunale di Cosenza sulla base di un'articolata proposta di prevenzione personale e patrimoniale avanzata dal direttore della Dia e basata sull'esito di indagini patrimoniali condotte dagli investigatori della Sezione operativa di Catanzaro e che hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1997 ed il 2015.
La lavanderia industriale riconducibile a Mandaliti, secondo il decreto di sequestro "appare, per come ipotizzato nel procedimento 'Frontiera', come frutto o reimpiego di attività illecita".
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Amantea. Forse senza la Procura non si risolverà la mancanza del radiologo & c.
Venerdì, 10 Novembre 2017 10:51 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiL’Italia è una Repubblica fondata…….
Aggiungiamo noi, sugli abusi, sulle discriminazioni e sulle differenze tra territori e loro popolazioni.
Il vecchio distretto sanitario di Amantea , costituito dai comuni di Amantea, Aiello Calabro, Cleto, serra di Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte calaro, Longobardi e Fiumefreddo, ma che serve in parte anche i viciniori comuni catanzaresi di Nocera, Falerna, Gizzeria, Martirano, e che aveva una buona radiologia oggi è stato spogliato dell’unico bravo radiologo dr Crispino
Dopo il primo nostro articolo ed altre proteste ecco il “dono” fatto agli ammalati dell’hinterland amanteano .
Il dr Crispino è tornato. Si ma una volta a settimana.
Abbiamo scritto che è una situazione già palesemente illegittima, e che di per se meriterebbe la attenzione della procura penale.
Ma è possibile che in Italia se i procuratori non inquisiscono od arrestano non si muove niente, non si riescono ad ottenere nemmeno i diritti elementari come quello alla salute ?
Già perché la cosa più grave è soprattutto questo popolo che ha perfino paura di parlare, di contestare , di denunciare anche quando deve difendere i propri diritti.
Ed è stupido sperare nella politica.
Ed ancora più stupido sperare nella autocorrezione degli errori.
Sono stato stamattina a chiedere del dr Crispino che manca da martedì scorso ed ho saputo che ci sarà giovedì, ma dovrà valutare oltre 100 radiografie.
E questo perché senza alcun bando due radiologi ( Sollazzo e Cerbino) sono stati trasferiti a Praia dove è stato riaperto l’ospedale ma senza avere i medici necessari.
Ma è legittimo riaprire un ospedale a danno dei servizi sul territorio dell’unico grosso paese del tirreno dove non esiste nemmeno un ospedale?.
La sanità alla Hood Robin, dove si ruba ai più poveri per dare ad altri poveri!.
E che dire poi dei tanti medici con la 104 che- guarda caso- scelgono spesso il lunedì ed il sabato.
Nessuno che controlli realmente se assistano i parenti ammalati?.
E qualcuno ha addirittura due 104 e manca quindi 6 giorni al mese.
In queste condizioni l’ex distretto di Amantea ed i suoi ammalati non avranno mai il vecchio servizio di radiologia .
E tanto per non parlare dello pneumologo che manca da giugno, del cardiologo che ha incredibili tempi di attesa …….
Oggi si parlerà di Casa della salute e crediamo sia un ennesima presa in giro.
Ma chissà che il sig Procuratore non mandi qualche suo investigatore, magari in borghese…
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Sequestrati 7000 mq di area edificabile per aver bruciato rifiuti inquinanti
Venerdì, 10 Novembre 2017 10:21 Pubblicato in CosenzaCosenza 10 novembre 2017.
Nei giorni scorsi i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza, hanno dato esecuzione al sequestro preventivo emesso dal Giudice indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza di un’area edificabile di circa 7000 mq di proprietà di una società immobiliare cosentina.
L’area posta tra Viale Parco e Via Popilia, il cui valore commerciale è di circa 4 milioni di euro, è stata oggetto nel mese di maggio di un intervento dei Carabinieri Forestali.
In particolare si è accertato durante l’intervento che l’amministratore di una società immobiliare ed alcuni suoi collaboratori stavano procedendo alla combustione di rifiuti depositati ed abbandonati in modo incontrollato sul suolo.
Con tale attività illecita, che sprigionava nell’aria una densa ed intensa colonna di fumo tale da rendere insalubre l’aria di una vasta area del territorio del capoluogo era stato dato alle fiamme un grosso cumulo di rifiuti su un’area di circa 200 mq tra i quali rifiuti plastici che durante la combustione rilasciano idrocarburi policiclici aromatici – sostanze altamente inquinanti e tossiche.
Le fiamme sono poi state spente grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco.
Per tale attività illecita furono identificati i responsabili e deferiti alla competente Procura della Repubblica di Cosenza per il reato di combustione illecita di rifiuti.
A termine delle indagini effettuate anche tramite accertamenti delegati all’Arpacal, Agenzia Regionale Protezione Ambiente, la Procura della Repubblica di Cosenza ha chiesto ed ottenuto dal competente Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, il sequestro preventivo dell’area, in considerazione che, la norma per la quale sono indagati i responsabili, prevede la confisca obbligatoria in caso di condanna.
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