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inquinataCOSENZA - "Come avevo preannunciato c'era il forte sospetto che la mancata risposta del Comune di Cosenza al mio accesso civico sulle date di eventuali anomalie accertate dall’Asp nelle analisi delle acque potabili potesse nascondere qualcosa di più grave che non una semplice 'dimenticanza' amministrativa." Così il deputato pentastellato cosentino Alessandro Melicchio alle notizie riportate ieri dal collega parlamentare del M5S Morra sui valori di inquinamento dell'acqua potabile di Cosenza che superano quelli consentiti dalla legge. "Ieri Nicola Morra ha svelato a tutta la città quello che temevamo: le analisi effettuate dall'Arpacal hanno rivelato che l’acqua di Cosenza è risultata contaminata da batteri fecali, ma ai cittadini queste informazioni sono state tenute nascoste." Il deputato 5 stelle si interroga poi sul ruolo dell'amministrazione nella tutela della salute dell'intera cittadinanza. "E' un fatto gravissimo, se confermato il Sindaco Occhiuto dovrebbe immediatamente spiegare come possa essere successo e subito dopo rassegnare le proprie dimissioni. Io aspetterò la documentazione ufficiale dal Comune, che ancora non mi è stata consegnata come da norma di legge, e poi valuterò se, come credo, ci siano gli estremi per una denuncia per omessa segnalazione. Ritengo inaccettabile - conclude Melicchio - che Occhiuto non abbia emesso un’ordinanza per informare la popolazione dei possibili rischi nonostante la precisa indicazione dell’Asp in tal senso".

 
Alessandro Melicchio
portavoce M5S alla Camera dei Deputati
 

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Pubblicato in Cosenza

alviniGrillo si è esibito in un teatro a Lecce col suo spettacolo “Insomnia” e ad attenderlo c’erano molti delusi del Movimento 5 Stelle. Lo hanno contestato, insultato, gli hanno gridato in faccia: traditore, infame, sei finito, vaffa….. E così quello che fu lo slogan volgare utilizzato dagli attivisti del M5S contro gli avversari politici del passato è un invito esplicito rivolto a chi ne fece una bandiera. Alcune bandiere pentastellate sono state bruciate e i manifestanti hanno gridato agli spettatori che entravano nel teatro Politeama greco per assistere allo show:-Non date i vostri soldi a chi ha tradito il nostro territorio-. Come si è comportato Grillo sul palco? Ha buttato fango su Renzi, Salvini e sui genitori di Renzi e di Salvini. A Salvini ben gli sta. Prende pesci in faccia dal comico 5 Stelle che è suo alleato. Non solo lo ha offeso paragonandolo al Mago di Oz, ma per Grillo Salvini è senza cuore, senza coraggio, senza cervello. Ha pure insultato la madre. In una telefonata le ha detto:- Come mai hai partorito un simile figlio, perché non hai preso la pillola abortiva?- E c’è gente che ancora oggi paga il biglietto per assistere a simili porcherie. Questa non è satira politica, è volgarità che esce dalla bocca di un comico che non sa più cosa dire. E meno male che molti spettatori lo hanno capito. Infatti il teatro dove si è esibito il comico giullare non era pieno, c’erano tanti posti vuoti e chi era seduto dietro è stato invitato a sedersi ai primi posti. Non ha risparmiato neppure Renzi e i suoi genitori finiti agli arresti domiciliari. Ora li hanno scarcerati. Si è domandato:- Ma come hanno fatto i giudici a mettere agli arresti due settantenni? Non c’era più il rischio di commettere il reato. Ma a 70 anni come si fa a mettere al mondo altro figlio?- Tutto qua sta la comicità di questo volgare attore che ormai ha fallito come comico e a poco a poco sta fallendo come politico. Ma, purtroppo, le sorti del Governo giallo verde in carica sono nelle mani di questo volgare giullare. Quanto siamo caduti in basso! Invece di parlare di cose serie e di fare vera comicità, si limita a fare battute che non fanno più ridere nessuno. La mamma di Renzi e di Salvini avrebbe dovuto prendere la pillola per non partorire e sua madre per non partorire il mostro cosa avrebbe dovuto prendere? Non ha preso la pillola, ma forse quando lui è nato la pillola ancora non era stata scoperta. Ed ecco, ne è venuto fuori un bel genio. Ha le idee molte confuse e sbanda continuamente, ed è normale e comprensibile, vista l’età e i primi segni di demenza. Le risate una volta si sprecavano e il comico non doveva spiegare le battute. Ora risultano incomprensibili finanche al suo pubblico bue. E sono, per amor di cronaca, molto tiepide e a comando

Pubblicato in Italia

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato dell’M5s

Il Consiglio Comunale di ieri oltre la (ri)nomina di Giusta, ha trattato un altro tema importantissimo per la nostra città, qual è la TARI.

 

 

 

Infatti stanno arrivando le bollette ai cittadini, per la prima volta inviate non dal comune ma dall’ Agenzia della Riscossione (ex Equitalia), con ulteriore aggravio di spese, visto che il servizio di spedizione è affidato a terzi per un costo circa di 27.000 euro sulle casse comunali.

Al Consiglio di ieri erano presenti molti cittadini delle periferie, che lamentavano da un lato il cattivo svolgimento del servizio e dall’altro l’invio invece puntuale delle bollette, senza nessuna detrazione che crei una proporzione tra costo e servizio.

Tutti, tra cui la stessa società Lamezia Multiservizi che svolge la raccolta, sanno che nelle periferie del nostro territorio, il servizio è insufficiente e la raccolta non è affatto né giornaliera né differenziata.

A questo proposito né il neo assessore al bilancio Giusta, né il sindaco e il vicesindaco sono riusciti a dare una risposta ai cittadini su come intendono risolvere il problema.

La cosa certa che hanno detto ai cittadini è stata quella di pagare l'importo intero e aspettare poi il rimborso per il disservizio.

Ma si sono “dimenticati” forse di dire che in questi casi (previsti sia dalla legge che dal nostro regolamento comunale), agli amanteani che non sono adeguatamente serviti, va applicata una detrazione in bolletta, cioè uno sconto fino al 60% cosicché la cifra da pagare è solo il 40% del costo totale.

Giusta, lo specialista dei conti appena rientrato in Giunta, che aveva dimenticato o ignorato la norma, ha risposto arrampicandosi sugli specchi che lo sconto non si può applicare per il dissesto, ma non ha spiegato quale norma lo impedisce, e non si è reso conto che il dissesto non incide in alcun modo sul piano finanziario della TARI, in cui ci deve essere un rapporto di proporzione tra costi e servizi, in questo caso appunto disatteso.

Vogliamo segnalare che l’unica consigliera di Pizzino che ha speso una parola di buon senso anche contro la sua stessa maggioranza è stata la consigliera Policicchio, segnalando un momento di autonomia nel contesto maggioritario che non siamo abituati a vedere.

Per il resto solo incompetenza, incapacità e scaricabarile nei confronti della Lamezia Multiservizi i cui lavoratori ogni giorno, tra mille difficoltà, cercano di garantire un servizio vitale per tutti noi.

Non dimentichiamo inoltre che la società si trova in una procedura pre-fallimentare proprio a causa di comuni come Amantea o Lamezia che hanno accumulato debiti milionari nei suoi confronti, anche se il sindaco ha detto di non avere maturato debiti da quando si è insediato.

Verificheremo la verità di questa affermazione.

Abbiamo già protocollato una richiesta di un’assemblea pubblica per la soluzione del problema ed informeremo tutti i cittadini che sono ben più numerosi di quelli ieri presenti.

Nel frattempo cogliamo le parole offerte dall'amministrazione come soluzione al disservizio e magari vedere i vari Pizzino, Giusta, Ferraro, Veltri, Ianni Palarchio, Vairo, Ciccia, Mastroianni e Giacco dedicarsi personalmente alla raccolta... non sarebbe poi una cattiva idea!

Gruppo consiliare M5s

Francesca Menichino 

Francesca Sicoli 

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agrumi1ROMA – “Un decreto interministeriale ha introdotto disposizioni per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici, fissando nuove regole, criteri e tipologie di interventi ammessi a contributo. Il decreto reca la firma del ministro per i Beni culturali, del ministro dell’Ambiente e del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e interessa fortemente la Calabria, una delle 8 regioni individuate come beneficiaria.” Così riferiscono i deputati del M5S calabrese Alessandro Melicchio, Giuseppe D’Ippolito e Paolo Parentela, relatore del provvedimento in Commissione Agricoltura, in merito a questi nuovi contributi nel settore agrumicolo. “Nella nostra regione sono state individuate l’area del bergamotto, l’area costiera ionica e quella tirrenica. Ogni due anni, il Mipaaft, di concerto con il Mibac e il Mattm, preciserà e integrerà i territori iscritti nel decreto. Per agrumeti caratteristici si intendono quelli aventi particolare pregio varietale, paesaggistico, storico e ambientale e riguarda aranci, limoni, mandarini, lime, limette, chinotti, cedri e limoni cedrati e bergamotti. Il pregio paesaggistico è rappresentato dalla presenza di elementi distintivi e qualificati del paesaggio rurale come muri in pietra a secco o terrazzamenti. Per pregio storico si intendono quei paesaggi che sono presenti in un determinato territorio da lungo tempo e che risultano stabilizzati o evolvono molto lentamente. Infine, il pregio ambientale è rappresentato da quelle varietà tradizionali storicamente coltivate con metodi e tecniche sostenibili e a basso impatto ambientale, collegate a opere di sistemazione agraria identitaria del territorio e da tutti quegli elementi puntuali, lineari e areali del mosaico paesaggistico, che favoriscono la biodiversità.” I parlamentari pentastellati descrivono poi le tipologie di intervento che saranno ammesse a finanziamento. “Gli interventi sono finalizzati alla valorizzazione, recupero e salvaguardia degli agrumeti. Saranno ammessi interventi per opere di ristrutturazione produttiva dell’agrumeto tradizionale, anche con interventi finalizzati alla prevenzione della diffusione della tristeza o di altre fitopatie e opere attinenti al miglioramento della fertilità del suolo. Ci sono poi interventi sugli agrumeti caratteristici abbandonati, per opere di ricostituzione produttiva dell’agrumeto tradizionale.” Melicchio, Parentela e D’Ippolito concludono esprimendo la propria soddisfazione per questi interventi così importanti per uno dei settori produttivi trainanti per la Calabria. “La somma erogabile può arrivare fino a 200 mila euro e la Regione potrà stabilire di concedere una ulteriore somma fino a 50 mila euro. È una buona opportunità per il nostro territorio, nel quale è concentrata la produzione di circa un quarto della produzione nazionale. La superficie agrumetata in Calabria è pari a circa 32 mila ettari, il 24% della superficie agrumicola nazionale, distribuita tra 44.000 aziende circa. Il Governo è a fianco di queste realtà produttive e lo sta dimostrando con i fatti.”

 
Alessandro Melicchio, Paolo Parentela, Giuseppe D'Ippolito
portavoce M5S alla Camera dei Deputati
Pubblicato in Calabria

vitaliziCOSENZA – “Ho inviato un atto di diffida al Consiglio Regionale della Calabria, al Presidente Oliverio e a tutti i consiglieri, perché è inaccettabile che con tutti i problemi che abbiamo nella nostra regione la casta politica possa pensare ad autoassegnarsi un nuovo privilegio dai costi esorbitanti e dai tanti dubbi giuridici, invece di discutere, per come previsto dall’articolo 69 del Regolamento del Consiglio Regionale, della proposta di legge d’iniziativa popolare ‘Taglio Privilegi’ presentata a novembre dal M5S e voluta e sottoscritta da tantissimi cittadini.” Così il parlamentare del Movimento 5 Stelle Alessandro Melicchio, intervenendo di nuovo sulla proposta di legge a prima firma Morrone approvata nei giorni scorsi in Commissione Affari Istituzionali. “Abbiamo ricordato ai consiglieri le evidenti responsabilità, che non sono solo politiche, che si assumerebbero con l’approvazione di questa proposta vergognosa. - continua Melicchio - La pensione per i consiglieri regionali attualmente in carica, con soli 4 anni e mezzo di contributi, prevista nella proposta di legge n. 401 è un nuovo vitalizio che pagheremo tutti i cittadini. Dalla tabella che loro stessi allegano alla proposta di legge si vede l’esborso di denaro a carico del consiglio regionale, quindi di tutti i calabresi, calcolato per giunta in maniera retroattiva fin dal 2015. Viene fuori una spesa di 2 milioni e mezzo per il 2019 e di 500 mila euro per gli anni successivi, fino ad arrivare a 4 milioni e mezzo di euro nel 2023. Perché quando c’è da fare un taglio ai costi della politica ci dicono sempre che non si può applicare una legge retroattivamente, mentre quando si tratta riempire i loro conti correnti diventa improvvisamente possibile e giusto? – si domanda il deputato pentastellato – Il punto fondamentale è che la preoccupazione principale della casta politica calabrese, in questi pochi mesi che li separano dalle elezioni con le quali finalmente li manderemo a casa, è solo ed unicamente quella di far rientrare quanto più possibile nelle loro tasche. Si son guardati bene, infatti, di abbinare alla discussione in Prima Commissione, come avrebbero dovuto fare, la nostra proposta ‘Taglio Privilegi’ che permetterebbe un risparmio di 4 milioni di euro all’anno, tolti dai costi del consiglio regionale più costoso d’Italia nella regione più povera d’Italia. Ecco di cosa avrebbero dovuto occuparsi i consiglieri regionali per dare un segnale di equità sociale: di ridurre le spese di una politica regionale che è anche improduttiva se non dannosa, invece di pensare ad aumentare le loro prebende. Li ho diffidati dall’andare avanti in questa assoluta vergogna – conclude il parlamentare 5 stelle – visti anche i forti dubbi sulla legittimità di tutte queste forzature giuridiche che i consiglieri regionali, ormai lontani dalla realtà dei fatti e dalle condizioni di vita dei propri elettori, stanno insistentemente portando avanti. Adesso devono fermarsi!"

Alessandro Melicchio

portavoce M5S alla Camera dei Deputati

Pubblicato in Calabria

«Insieme ai nostri attivisti siamo vicini a Renato Bruno, consigliere comunale M5s di Scalea aggredito con calci e insulti a conclusione dell'ultima assemblea consiliare».

Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s nazionali e Ue e tutti gli altri eletti pentastellati in Calabria, che aggiungono:

Nessuno pensi di poter fermare con la violenza l'azione politica di Bruno, che il Movimento 5stelle sostiene e sosterrà ai massimi livelli istituzionali.

Quanto è accaduto al nostro consigliere comunale è preoccupante, perché sembra un segnale per scoraggiarne il ruolo pubblico.

Minacce e intimidazioni non c'entrano nulla con la comunità di Scalea, sana e civile ma già colpita, purtroppo, da uno scioglimento per infiltrazioni mafiose».

«Sorprende – sottolineano i 5stelle – che né il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, né la sua maggioranza né l'opposizioni locali abbiano ancora manifestato solidarietà verso Bruno ed espresso una condanna pubblica nei confronti dei soggetti che l'hanno attaccato con violenza, individuati dalle forze dell'ordine e poi denunciati».

«Per tutelare la vita democratica,in Calabria c'è bisogno – concludono i 5stelle – che intanto la politica, a prescindere da ogni colore, bandiera e schieramento, biasimi e isoli i protagonisti di simili episodi.

Per il resto c'è la magistratura, che sta svolgendo un ottimo lavoro»

Pubblicato in Alto Tirreno

Il Movimento 5 Stelle è in fibrillazione, non sa quale decisione prendere e si divide sull’autorizzazione a procedere a Matteo Salvini, Ministro degli Interni e alleato di Governo, per il caso della nave Diciotti.

Voterà a favore o voterà contro?

Salvini, ancora una volta, ha messo i parlamentari penta stellati con le spalle al muro.

Ora ha deciso che non vuole farsi processare e chiede ai suoi alleati di Governo, che mal lo sopportano, di votare contro l’autorizzazione a procedere.

Questa volta le cose sono molto ingarbugliate e Conte, Di Maio, Di Battista corrono un rischio enorme.

Se voteranno No salverebbero Salvini ma spaccherebbero il Movimento e perderebbero tantissimi elettori specialmente quelli giustizialisti, e sono la maggioranza.

Se voteranno Sì tradirebbero e affosserebbero l’alleato Salvini e potrebbero mandare all’aria l’alleanza di Governo.

Gli elettori leghisti non accetterebbero di buon grado il tradimento e prima o poi glielo farebbero pagare con gli interessi.

Ma a quanto pare non vogliono spaccare il Movimento e contemporaneamente non vogliono affossare il Governo. Come evitare allora la trappola ben orchestrata da quel bellimbusto di Matteo Salvini?

E allora quale decisione prenderanno?

In Giunta per l’autorizzazione a procedere voteranno Sì scegliendo la linea della coerenza.

Sono sempre contro i privilegi della casta e negare l’autorizzazione, secondo Di Battista, non fa parte della loro storia.

In Parlamento, poi, si vedrà. Lasceranno libertà di coscienza ai Parlamentari.

Così facendo, secondo il loro ragionamento, non verranno meno ai loro principi e non tradiranno i loro elettori e dall’altro lato non affonderanno il Governo e salveranno Salvini dalla condanna per sequestro di persona.

Ecco come prenderanno per i fondelli i loro elettori e come prenderanno per fesso il popolo italiano. Bella trappola gli ha confezionato l’astuto Salvini.

In entrambi i casi sopra descritti il Movimento 5 Stelle rischia una Caporetto.

In un primo momento Salvini con tutta la sua boria e prosopopea ha fatto l’eroe e ha offerto il petto ai giudici.

Diceva: Non ho paura di voi, processatemi, ho a mio favore gli italiani.

Ho fatto il mio dovere di Ministro, sono innocente.

Ora ha paura, tanta paura, non solo perché venga processato e condannato, ma perché non vuole finire nelle patrie galere e perdere la comodissima poltrona di Ministro che ama tanto e che non vorrebbe mai lasciare.

Direbbe: Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca.

E così ha messo i poveri e inesperti grillini con le spalle al muro: Dovete votare No all’autorizzazione a procedere.

Sono sicuro che quando la mozione arriverà in Parlamento moltissimi parlamentari penta stellati voteranno No.

Nessuno saprà mai i loro nomi perché la votazione sarà segreta.

Si tureranno il naso e segretamente voteranno a favore di Salvini, perché anche loro hanno famiglia e non vorranno lasciare anticipatamente il posto di Deputato o Senatore e poi tornare a casa con le pive nel sacco da disoccupati e chiedere negli uffici di cerca lavoro il reddito di cittadinanza.

Cari amici del Movimento 5 Stelle, vi siete cacciati in un brutto guaio.

Ve lo dico in dialetto calabrese:- De cca cc’è su spine, de llà ce su calabruni. Nduve vi jiettate?

Il caso giudiziario della nave Diciotti, inutile nasconderlo, è diventato una bomba ad orologeria. Potrebbe scoppiare da un momento all’altro.

E sta complicando la convivenza tra voi e la Lega di Salvini.

Pubblicato in Italia
cambiaCATANZARO – “Abbiamo presentato una diffida all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria perché sono ampiamente scaduti i termini entro i quali avrebbe dovuto deliberare in merito all’ammissibilità della proposta di legge regionale d’iniziativa popolare 'Taglio Privilegi', per la quale abbiamo consegnato a novembre dello scorso anno le oltre 5.000 firme necessarie”. Così in una nota fanno sapere i portavoce calabresi del M5S eletti alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo e comunali, ricordando la raccolta firme per il taglio dei costi della politica in Calabria arenatasi in Consiglio Regionale. “Non vogliono discutere la nostra proposta, l’unica che potrebbe ridare dignità a questa fallimentare classe politica, perché vogliono tenersi i privilegi. Eppure dovrebbero fare in fretta per evitare il taglio dei trasferimenti statali nel caso in cui non si proceda al taglio dei vitalizi degli ex consiglieri, per come abbiamo opportunamente previsto inserendo una misura apposita nella legge di bilancio. Sono diverse le regioni che si sono già messe in regola, adottando soluzioni temporanee, ragionevoli e proporzionali, così come indicato dalla Consulta e come prevede la nostra proposta. Queste regioni virtuose avevano già approvato un taglio nel 2014, rinnovato poi nel 2018. In Calabria, invece, con i costi del Consiglio Regionale tra i più alti d’Italia, hanno pensato ad una mancetta elettorale, con un taglio per gli ex consiglieri regionali che arriva giusto giusto alle prossime elezioni regionali di quest'anno, per poi tornare a tenersi tutti i privilegi”. I portavoce 5 stelle lamentano il non ascolto delle istanze dei cittadini. “Quando daranno risposta ai tantissimi calabresi che hanno convintamente firmato la nostra proposta? La casta politica non può più continuare ad arroccarsi sulle proprie posizioni, a difesa di privilegi e prebende che hanno ampiamente dimostrato di non meritare. Questa legge è per noi un atto dovuto, un dovere da portare avanti nella regione più povera e, probabilmente, peggio amministrata d’Italia. - continuano i pentastellati - Il clima di sfiducia verso le istituzioni, la crescente attenzione agli sprechi e i continui scandali sulla gestione poco trasparente di denaro pubblico devono far ripensare alle indennità che gli amministratori e gli ex amministratori della nostra regione percepiscono. Per restituire credibilità e fiducia è necessario un taglio dei costi complessivi della politica, per dimostrare ai cittadini che la politica è un servizio e non un mestiere. Per questo i cittadini calabresi hanno supportato con le proprie firme la nostra proposta, per tagliare circa 4 milioni di euro all'anno dai costi della politica regionale calabrese. La legge - concludono i portavoce calabresi del M5S - interviene sulle indennità dei consiglieri e della giunta, sulle spese dei gruppi consiliari, sugli stipendi dello staff dei gruppi consiliari prevedendo una diminuzione del 40% degli emolumenti e degli importi percepiti dai gruppi e introduce un contributo di solidarietà sui vitalizi. I politicanti della nostra regione non possono evitare di discuterla dando un ulteriore schiaffo in faccia a tutta la Calabria.”
 

Alessandro Melicchio, Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico, Elisabetta Barbuto, Giuseppe D’Ippolito, Francesco Forciniti - portavoce M5S alla Camera dei Deputati

Bianca Laura Granato, Fabio Auddino, Margherita Corrado, Silvana Abate - portavoce M5S al Senato della Repubblica

Laura Ferrara - portavoce M5S al Parlamento Europeo

Davide Tavernise, Domenico Miceli, Andrea Correggia, Ilario Sorgiovanni, Manlio Caligiuri, Milena Gioè, Carmen Manduca - portavoce M5S nei Comuni di Mirto Crosia, Rende, Crotone, Celico, Villa San Giovanni e Pizzo

Pubblicato in Calabria

OLIVERIO-1140x620CATANZARO – “Il Presidente di Regione Mario Oliverio va sospeso dalla sua carica in virtù delle Legge Severino”.

Questo è quanto affermano i parlamentari calabresi del M5S Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato e Riccardo Tucci. “Abbiamo inviato un’istanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari Regionali, al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Catanzaro per chiedere l’acquisizione dal Tribunale Penale di Catanzaro delle copie dei provvedimenti con i quali è stata irrogata a Mario Oliverio la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di San Giovanni in Fiore per poter valutare, alla luce della misura cautelare restrittiva inflitta al Governatore, se vi siano i presupposti per l’adozione del provvedimento di sospensione di Oliverio dalla carica di Presidente della Giunta Regionale della Calabria”. I parlamentari 5 stelle specificano poi il perché si dovrebbe intervenire a norma di legge. “Dal 17 dicembre Mario Oliverio è stato attinto, a seguito di richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura di Catanzaro, dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora presso il Comune di San Giovanni in Fiore adottata dal GIP del Tribunale di Catanzaro. Successivamente il Tribunale del Riesame ha confermato questa misura cautelare, che è personale, coercitiva e obbligatoria. Ma la sede della Giunta Regionale della Calabria si trova a Catanzaro mentre il Consiglio Regionale, di cui Oliverio è membro, si trova a Reggio Calabria. Il GIP e il Tribunale del Riesame disponendo l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, di fatto hanno vietato a Mario Oliverio di fare ingresso nelle due città dove dovrebbe svolgere il mandato elettorale”. Tutto ciò, secondo i pentastellati, andrebbe inquadrato con riferimento all’articolo 8 della Legge Severino che prevede la sospensione dalla carica del Presidente della Giunta Regionale quando il divieto di dimora riguarda la sede dove si svolge il mandato elettorale. “Abbiamo chiesto di intervenire per far rispettare la legge - concludono Melicchio, Granato e Tucci – ma Oliverio avrebbe dovuto dimettersi immediatamente, se davvero avesse avuto a cuore la Calabria. Il governatore finge che la dimora obbligata a San Giovanni in Fiore non pesi affatto nella concreta gestione degli affari correnti, ma la sua vicenda giudiziaria non può compromettere il futuro della nostra regione. È giunta l'ora di far rispettare la legge e archiviare la sua fallimentare amministrazione, per il bene della Calabria”.

 
Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato, Riccardo Tucci

portavoce del MoVimento 5 Stelle

Pubblicato in Calabria

Riceviamo il comunicato stampa della senatrice del M5s Rosa Silvana Abate relativa all’ Ospedale unico della Sibaritide

Si legge nel suo comunicato «In corso la verifica del progetto definitivo che dovrebbe essere approvato entro fine mese.

 

In questi giorni è previsto l’avvio del getto dei magroni. Completamento dei lavori entro il 2021.

In Regione, oltre che del nosocomio e in attesa di avere un incontro con il Ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, si è parlato anche di Frecciargento e del tratto della Ss 106 Sibari-Crotone che presenta la mortalità maggiore. S’è discusso anche di agricoltura e della situazione del Crati».

Bene.

Poi leggiamo: «Sono stata ieri negli uffici della Regione Calabria – ha spiegato la Senatrice Rosa Silvana Abate – per discutere di una serie di problemi riguardanti la Sibaritide, l’Alto e il Basso Ionio. Nello specifico si è parlato di agricoltura, ospedale unico e infrastrutture».

Inoltre si legge« In attesa di incontrare nei prossimi giorni il Ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, ho avuto una serie di interlocuzioni con i tecnici regionali sia per parlare del Frecciargento che collegherà la Sibaritide a Roma in quattro ore circa, sia del tratto della Statale 106 che collegherà Sibari a Crotone, il tratto più delicato e pericoloso dove si contano vittime a non finire per come emerso anche dagli ultimi rapporti sulla mortalità nella fascia jonica».

Infine aggiunge “ Non mi fermo qui, nei prossimi giorni incontrerò il neocommissario alla sanità calabrese, il generale dei carabinieri Saverio Cotticelli, proprio per discutere di queste difficoltà e vedere il da farsi. Con altri responsabile(i) – infine – abbiamo discusso anche di agricoltura e della situazione del Crati, presto ci saranno novità anche qui».

Benissimo.

Ma a tal punto si impone una domanda alla senatrice:

« C’è qualcuno del M5s che può o deve interessarsi ai problemi del tirreno, in particolare il tirreno cosentino, come fa Lei per lo Ionio o dobbiamo restare sempre gli ultimi in questa Calabria che è ultima?

Grazie per la risposta»

Giuseppe Marchese –Amantea

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