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Amantea (Cosenza) - È ritornata in mare dopo le cure un esemplare adulto di tartaruga caretta-caretta trovato in fin di vita l’11 giugno scorso da un'unità navale in forza al Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia,

al largo di Amantea, durante un’ordinaria navigazione di polizia.

Dopo aver preso a bordo l’esemplare di specie protetta, i finanziari, hanno attivato la Rete Regionale Spiaggiamento, chiamando l’ASP “Area C” di Cosenza - Distretto Tirreno ed il Centro Recupero M.A.R.E. (Marine Animal Rescue Effort) di Montepaone.

L’esemplare debilitato ed in pericolo di vita, affetto da una grave sub-occlusione per ingestione di numerosi frammenti di plastica, dopo circa un mese e mezzo di trattamento terapeutico continuato da parte del veterinario e degli operatori del Centro di Recupero M.A.R.E. Calabria di Montepaone, è stato riportato nel suo habitat naturale.

Le dottoresse Elena Madeo e Stefania Giglio, Operatori Scientifici di Rete Regionale Spiaggiamento della Regione Calabria e operatori del Centro Recupero M.A.R.E., si sono prese cura dell’animale fino all’ultimo istante a bordo dell’unità della Guardia di Finanza, prima del suo rilascio.

Giunti in prossimità del luogo del rinvenimento, le biologhe presenti a bordo, con il supporto dei membri dell’equipaggio dell’unità navale del Corpo, hanno provveduto al rilascio della tartaruga, alla quale è stato dato il nome “ELLA”.

Pubblicato in Primo Piano

Paradossale e provocatorio.

Continua l’azione delle fiamme gialle rispetto alle direttive impartite dal Ministero dell’Interno a contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione

 

 

In parallelo alle iniziative di prevenzione ed educazione alla legalità decise dalla Prefettura di Crotone, i finanzieri della compagnia pitagorica, hanno individuato due soggetti intenti alla vendita di scarpe riportanti marchi e segni distintivi di importanti aziende sportive provvedendo a sottoporre a sequestro penale complessivamente 130 articoli contraffatti ed a denunciare i malfattori.

Emblematica è risultata essere la circostanza dell’intervento condotto dalle Fiamme Gialle: sul lungomare del centro cittadino, durante la presentazione dello stand espositivo organizzato proprio per informare e sensibilizzare la collettività alla prevenzione dei fenomeni illeciti dell’abusivismo commerciale e della contraffazione.

Come già in più occasioni ribadito l’acquisto di merce contraffatta alimenta il lavoro nero, genera evasione fiscale, favorisce il riciclaggio dei proventi illeciti da parte della criminalità organizzata che il Corpo della Guardia di Finanza intende contrastare in ogni sua forma di manifestazione.

Pubblicato in Crotone

Dopo la recente scoperta di un supermercato evasore totale e relativa denuncia del responsabile dell’ occultamento al fisco di oltre 1.7 milioni, ecco che la Guardia di Finanza di Paola ha scoperto un evasore totale,

 

 

che dal 2010 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi per oltre 3,6 milioni di euro.

L’ attività di Polizia Giudiziaria è stata diretta dal Procuratore Capo della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni e dal Sostituto, Teresa Valeria Grieco.

Essa aveva portato anche all’esecuzione di misure cautelari personali e sequestri nei confronti di diversi soggetti, accusati di aver commesso il reato di “Trasferimento fraudolento di valori” (“Intestazione fittizia”)

I finanzieri hanno smascherato una ditta individuale “fantasma”, attiva nel settore della “Pubblicità”.

L’amministratore di fatto ed il suo prestanome sono stati denunciati per omessa dichiarazione e occultamento o distruzione di documenti contabili.

Pubblicato in Paola

Ma queste persone lo sanno che i responsabili della coltivazione di droga ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. 309/1990 che punisce chiunque produce, traffica o detiene sostanza stupefacente con la reclusione da un minimo di 6 ad un massimo di 20 anni, nonché con una multa da un minimo di 26.000 € ad un massimo di 260.000 €?

E’ vero che con la droga si guadagna moltissimo, ma si rischia anche moltissimo!

Addirittura ora la droga si coltiva in giardino.

I Finanzieri della Compagnia di Rossano hanno scoperto, nell’ambito degli ordinari controlli del territorio effettuati al fine di arginare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, una coltivazione di canapa indiana occultata all’interno del giardino di un’abitazione del rossanese, traendo in arresto il responsabile.

A condurre le Fiamme Gialle all’abitazione di V.D., 40 anni, sono state le informazioni raccolte nell’ambito della attenta e continua attività di controllo del territorio al fine di prevenire e contrastare ogni forma di traffico illecito.

Nell’abitazione, ispezionata dai Finanzieri sia all’interno che nell’ampio giardino di pertinenza, è stata rinvenuta una vera e propria serra per la coltivazione di 9 piantine di canapa indiana dell’altezza di circa 120 cm, molto ben curate, con tanto di attrezzatura completa per l’irrigazione e la cura degli arbusti.

La coltivazione era stata ricavata in un angolo del giardino, abilmente occultata da recinzioni in reti “ombreggianti” sia per fornire adeguato riparo dal sole alle piantine, ma soprattutto per evitare che le stesse fossero agevolmente individuate dall’esterno.

Le piantine sono state estirpate, poste sotto sequestro, ed avviate alla distruzione.

Il peso complessivo delle piante è risultato essere pari a 1,5 kg.

Tale quantitativo di sostanza stupefacente, una volta sottoposto a procedura di essiccazione, suddiviso in dosi e posto in vendita sul mercato clandestino,avrebbe avuto un valore pari a circa 14.000 €.

Pubblicato in Calabria

Sembrerebbe di si, visto che i sequestri di piantagioni di droga si susseguono uno dopo l’altro.

Peraltro il guadagno per la produzione di mar iguana è notevolissimo e si lavora pure meno!

 

 

 

L’ultimo sequestro a Lamezia Terme dove ieri la Guardia di Finanza ha sequestrato le 3.000 piante di marijuana coltivate in serra ed ha denunciato un responsabile.

I finanzieri lametini sono intervenuti in un vivaio lametino in cui, fra le ordinarie coltivazioni, sono state individuate due grosse serre industriali, complete anche di impianto di irrigazione automatizzato, in cui erano messe a dimora circa tremila piante di marijuana, buona parte delle quali pronte per essere lavorate e poste in vendita.

Il vivaista non è stato in grado di esibire alcuna documentazione che comprovasse la liceità della coltivazione e, quindi, i militari hanno provveduto a sequestrare le piante e le serre.

I baschi verdi hanno quindi denunciato a questa Procura della Repubblica, il vivaista per l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti.

L’attività appena descritta non è isolata, ma si inserisce in un più ampio dispositivo di contrasto alla commercializzazione di prodotti illegali predisposto e coordinato dal comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro, che già da tempo sta dando positivi riscontri.

Pubblicato in Basso Tirreno

E’ un sentimento comune nella città.

Una sorta di rivoluzione quando si pensa che stavano per chiuderne la caserma.

E’ inutile ricordarle una per una le azioni che portano il nome dei finanzieri amanteani.

In particolare in questi ultimi tempi.

 

E molte non sono nemmeno uscite per come si sarebbe dovuto( e si dovrebbe) per la lotta contro il malaffare, da chiunque espresso, tentato o fatto, poco importa.

Lavorano silenziosamente, senza pennacchi e senza fanfare.

Ma molto produttivamente.

E siamo certi che ben guidati e sorretti, come sta cominciando ad essere anche nella società civile, raggiungeranno risultati ben maggiori.

Tante le prove .

Ma una su tutte è quella che la gente che si scontra con comportamenti negativi, posti in essere da chiunque, anche dai finti buoni, dai finti onesti, avvertendo ed ampliando il sentimento positivo e di rispetto per la Guardia di Finanza, comincia a rivolgersi ai loro uffici locali, denunciando o esponendo semplicemente fatti e comportamenti illegittimi, od illeciti od anche solo ostativi alla giustizia ed alla verità, e chiedendo controlli e vigilanza.

E partono sempre, senza sirene , ma con decisione e senza fermarsi davanti a niente ed a nessuno.

Proprio quello che cerca la gente che è diventata stanca delle tante inefficienze, dei tanti abusi, delle tante disattenzioni.

Ed ogni volta che si presentano creano fibrillazione in chi sta loro di fronte.

Quasi come se avessero qualcosa da nascondere e temano venga scoperta.

Spesso più di qualcosa.

In questi ultimi tempi ci raccontano di lunghi e ripetuti accessi anche al comune di Amantea.

E ci raccontano anche di prossimi esposti dai quali potrebbero derivare “nuovi successi” per la Guardia di Finanza di Amantea.

E problemi per alcuni!

Vi faremo sapere.

Intanto segnaliamo agli “alcuni” la opportunità di rivedere immediatamente i propri comportamenti.

Pubblicato in Primo Piano

Ogni grammo di droga è una vita smarrita, una famiglia distrutta.

La lotta contro lo spaccio di droga allora è la lotta per la civiltà e per la sopravvivenza dell'uomo.

E chiunque spacci deve essere punito, seriamente.

 

Se poi lo spacciatore non è italiano dopo il processo immediato ed il carcere deve essere allontanato dalla nostra terra per evitare che continui a far danno.

Ieri a Torino è stato fermato Corso Vittorio Emanuele II dalla Guardia di Finanza un nigeriano trentenne che viaggiava su un autobus low cost, proveniente dalla Francia, e diretto a Torino.

Tra i passeggeri i finanzieri hanno sorpreso il corriere della droga che aveva con sé, nascosti in una calza, 68 ovuli contenenti eroina e cocaina purissima per un peso complessivo di quasi un chilogrammo di droga.

L’uomo, un 30enne nigeriano che ha tentato di defilarsi una volta sceso dall’autobus, è stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti e condotto presso il carcere Lorusso Cutugno di Torino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I controlli delle Fiamme Gialle Torinesi nelle aree cosiddette sensibili, quali Terminal degli autobus, stazioni ferroviarie e della metropolitana, scaturiti anche a seguito delle numerose segnalazioni giunte al numero di pubblica utilità “117”, si inseriscono nel quadro della costante azione di controllo del territorio, svolta nei principali punti di aggregazione della città, finalizzata a tenere alto il livello di attenzione sulla diffusione e sul consumo di droghe.

Da Torinotoday

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ambito delle indagini dirette dalla Procura di Paola guidata da Pierpaolo Bruni, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente, disposto dal Gip Rosamaria Mesiti, per un ammontare complessivo prossimo ai 5 milioni di euro, nei confronti della Casa di Cura Tricarico Rosano s.r.l., con sede a Belvedere Marittimo, nel Cosentino, e di Fabrizio Tricarico Rosano nella sua qualità di legale rappresentante pro tempore.

I reati contestati alla società e per essa all’amministratore unico indagato, vanno dall’infedele dichiarazione dei redditi all’omesso versamento di ritenute certificate negli anni dal 2011 al 2014.

La misura cautelare reale trae origine da una verifica fiscale eseguita dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cosenza che ha interessato le annualità dal 2011 al 2014 nei comparti imposte dirette ed Iva ed ha fatto emergere l’omesso versamento di ritenute, relative ad emolumenti erogati, per circa 4 milioni di euro, nonché un’evasione d’imposta (IRES) superiore agli 800mila euro.

A fronte di tali violazioni tributarie è stato proposto il sequestro di beni nella forma per equivalente.

Il Gip del Tribunale di Paola, recependo e condividendo la proposta formulata dalla Procura ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle disponibilità finanziarie e dei beni mobili registrati riconducibili all’indagato e alla società fino a concorrenza della somma di circa 5 milioni di euro.

Le attività poste in essere, volte a dare esecuzione al provvedimento del Gip del Tribunale di Paola, hanno consentito di rinvenire, tra i vari beni, un conto corrente della società contenente disponibilità finanziarie per diversi milioni di euro

Pubblicato in Paola

Leggiamo spesso che nei mercati ambulanti la Guardia di Finanza, e talora la Polizia Municipale, trovano merce contraffatta esitata dai commercianti.

Poco importa( forse) che molto spesso i commercianti ambulanti sano extra comunitari come è successo nei giorni scorsi a Catanzaro dove i "baschi verdi" del gruppo della guardia di finanza di Catanzaro hanno effettuato una serie di controlli nell'area mercatale di Catanzaro Lido, con l'obiettivo di contrastare la vendita di merce contraffatta.

I controlli hanno portato al sequestro di giubbini e scarpe con la riproduzione di marchi di note griffe.

Due extracomunitari sono stati denunciati per vendita di capi di abbigliamento contraffatti.

In particolare, nel corso dei controlli, sono stati sequestrati oltre 150 capi di abbigliamento.

La merce sequestrata, palesemente contraffatta e posta in vendita, resterà a disposizione della magistratura

Non leggiamo mai( chissà perché) degli accertamenti su chi ha loro venduto la merce, su chi la ha introdotta in Italia .

E ci chiediamo se gli extracomunitari avessero le fatture di acquisto o se la merce fosse stata comprata in evasione fiscale di Iva ed altro.

Ci chiediamo anche se prima ancora del dovuto perseguimento della vendita di merce contraffatta e delle sanzioni comminate agli extracomunitari( posto che poi le paghino) non sia doveroso e meglio indagare ( magari seguendoli) per sanzionare alla base chi li vende loro, e poi ch li importa.

Pubblicato in Catanzaro

Catanzaro - Quattro misure cautelari sono state eseguite nei confronti di un dirigente dell’Asp di Catanzaro, un dirigente della Regione Calabria e due manager di una società operante nel settore dell’elisoccorso, tutti indagati per concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Il provvedimento è stato eseguito dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catanzaro, coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. Inoltre, sono state effettuate perquisizioni in Calabria, Lombardia e Veneto.

I particolari dell’operazione saranno illustrati dal procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dal comandante regionale Calabria gen. d. Fabio Contini alle 11 presso la sede del comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro.

W la sanità calabrese e w la regione Calabria!

Pubblicato in Basso Tirreno

I Racconti

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