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GUARDIA COSTIERA ED IL CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO CELEBRANO CONGIUNATMENTE LA RICORRENZA DELLA LORO PATRONA SANTA BARBARA

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santa-barbara-03Il 2 dicembre alle 09.40 sarà celebrata la Santa Messa presso la Parrocchia Maria S.S. del Rosario di Pompei di Vibo Marina Ogni anno per la ricorrenza di Santa barbara gli uomini e le donne dei Vigili del Fuoco e della Marina Militare, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, celebrano congiuntamente la ricorrenza di Santa Barbara, Patrona del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Marina Militare. Questo il programma degli eventi: ore 09:40 Santa Messa solenne, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Mileto e Nicotera, Mons. Attilio Nostro. Presenzieranno alla celebrazione, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vibo Valentia, Dirigente Superiore Ing. Antonino CASELLA e il Capo del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia, Capitano di Fregata Luigi SPALLUTO, le massime Autorità civili, militari e religiose della città, oltre alle rappresentanze di personale dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto, e delle Associazioni d’Arma e Combattentistiche. ore 11:00 Presso il porto di Vibo Valentia verrà svolta una esercitazione di soccorso che vedrà coinvolti mezzi e personale della Guardia Costiera e del Corpo Nazione dei Vigili del Fuoco, i servizio tecnico nautici del porto di Vibo Marina ed il personale della Scuola Italiana Cani del Salvataggio,

Brevi cenni sulla vita di Santa Barbara: Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro. La martire fu dapprima condannata ad essere bruciata viva ma, una volta sul rogo, le fiamme si spensero al contatto col suo corpo senza riuscire ad avere alcun effetto su di lei. Fu poi condannata alla decapitazione per mano del suo stesso padre che al “quattro del mese di Dicembre, regnante Massimiano Imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 228 d.C.), fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi. La martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “…tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita l’orazione della tua ancilla… Pregoti il Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,…mandali grazia per tua misericordia”… Da queste espressioni e racconti si percepisce l’intenso intreccio che lega Santa Barbara agli uomini della Marina Militare del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto “Santabarbare”.

Ultima modifica il Giovedì, 01 Dicembre 2022 18:16

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