
Stamattina scendevo dalla Piazza verso la Taverna seguendo via Indipendenza.
Ad un certo punto ho visto 7 dipendenti delle cooperative sul ponte di San Francesco di Paola
Parlo del ponte azzurro che attraversa il Catocastro
Ho così scoperto che giorno 25 febbraio ci sarà un fiaccolata e seguirà intitolazione del Ponte a San Francesco di Paola.
Obbligatorio, allora, la manutenzione straordinaria della struttura.
Nella foto però è facile vedere un operaio che salda la barriera metallica (vedi foto) che univa il Ponte Azzurro alla casa dove allocato il Ristorante Ponte vecchio ( vedi articolo “Amantea è un comune fortunato” del 18 gennaio scorso)
Un altro operaio mantiene la barriera e vicino il ristoratore Rodolfo Guido che “controlla” i lavori.
Più avanti a sinistra un operaio passa una spazzolina metallica sulle grandi barre di ferro del ponte.
Difficile capire l’effetto ottenuto
A destra altri 4 operai che non si capisce cosa facciano .
La foto è a disposizione dell’amministrazione ( o di chi altri ne abbia titolo).
Noi vorremmo sapere chi del comune deve controllare il lavoro delle cooperative.
Si tratta di rispetto per chi lavora sul serio.
Ed ovviamente per i soldi del comune!
Ah. Non è necessario che indichi chi c’era con me in auto!
Postiamo la nota dal titolo “ A difesa del poliambulatorio e del diritto dei più fragili alle cure nel proprio territorio”
“Gentile Direttore Mauro,
nella giornata odierna, durante la Conferenza dei Sindaci Ambito Territoriale Sociale n. 3, abbiamo appreso di una missiva a firma del dott. Giovanni Amendola con oggetto “riorganizzazione turni di servizio” presso il centro di emodialisi del Poliambulatorio di Amantea.
Devo parteciparLe il forte dissenso espresso da tutta la Conferenza, che mi onoro di presiedere, con riferimento al contenuto della missiva.
Non è accettabile, infatti, il paventato ed ulteriore impoverimento dei turni che ridurrebbe alla miseria le prestazioni dell’emodialisi di riferimento nel territorio.
Non si può restare indifferenti dinnanzi alla possibilità che “pazienti in esubero” possano essere indirizzati verso altri centri distanti decine di chilometri.
Non si può neppure sopportare che la struttura venga nei fatti spogliata del personale medico ed infermieristico.
Ritengo - anche in considerazione delle nostre positive interlocuzioni, della sensibilità che Lei ha sempre dimostrato verso le istanze del nostro territorio e, non in ultimo, della ormai prossima evoluzione del Poliambulatorio in Casa della Salute – che si tratti dell’iniziativa mal ponderata del dott. Amendola.
Non posso credere, infatti, che un tale disegno possa rientrare in una strategia organizzativa dell’Azienda da Lei egregiamente diretta, perché ciò comporterebbe una forte penalizzazione dei pazienti, del personale e della struttura.
Mentre le Sue posizioni e gli atti che ha approvato sono sempre andati nella direzione di un miglioramento del sistema socio-sanitario e socio-assistenziale del nostro territorio.
Per tale ragioni, nella mia qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci, Le chiedo di intervenire e di revocare la decisione del dott. Amendola.
Amantea, 8 febbraio 2018
Il Presidente della Conferenza dei Sindaci Ambito Territoriale Sociale n. 3 Mario Pizzino”
NDR. Eppure vi avevo avvertito che era iniziato il processo di smantellamento dl poliambulatorio.
Altro che “Casa della salute”.
Stanno uccidendo quel poco di sanità erogata ad Amantea ( Dialisi, laboratorio analisi, radiologia, specialistica) e voi belate!
Ma che aspettate ad incazzarvi e fare azioni eclatanti alle quali chiamare anche i pavidi amanteani che non sembrano buoni nemmeno a difendersi.
Amantea non aspetti i briganti come avvenne con i francesi! Nessuno arriverà a salvarci! Dobbiamo farlo noi, contro tutti!
Un amico ci ha inviato una prima barzelletta pregandoci di pubblicarla con il seguente avviso:
Barzellette da raccontare agli amici tra un carro e l’altro del carnevale di Amantea
“Una famiglia facoltosa assume una donna di servizio di nome Giovanna.
Dopo soli tre mesi di lavoro, la donna di servizio chiede alla padrona di casa un aumento di stipendio.
La padrona di casa è sorpresa ed irritata dalla richiesta.
Le rivolge qualche domanda:
– Giovanna, dimmi, perché pensi di meritare un aumento di stipendio?
Lavori qui da soli tre mesi e già fai questa richiesta?
– Signora, ci sono tre validi motivi per i quali merito l'aumento che chiedo: il primo è che stiro meglio di lei.
– Chi lo ha detto ?
– Suo marito, signora.
Il secondo motivo invece è che cucino meglio di lei!
– Che assurdità Giovanna!
Chi te l'ha detto?
– Sempre suo marito, signora.
Il terzo motivo invece è che sono meglio di lei anche nell'intimità.
– Brutta stronza! Come ti permetti?!
Anche questo te l'ha detto mio marito?!
– No, signora. Me l’ha detto Mario, l'autista.
– Quanto vuoi di aumento?”