Continua l’attività di contrasto alla pesca illegale portata avanti dagli uomini e dalle donne della Guardia Costiera
Nel corso della giornata di ieri, nell'ambito dei controlli sulla filiera della pesca, con particolare riferimento alla pesca illegale dei prodotti ittici, il personale della Guardia Costiera di Vibo Valentia e Pizzo ha sequestrato attrezzi da pesca professionale utilizzati in maniera illegittima da pescatori senza regolare licenza nelle acque antistanti il litorale del Comune di Pizzo ai quali è stata anche contestata la violazione della normativa tesa al contrasto della diffusione dell’epidemia del virus Covid-19.
Per gli illeciti accertati, oltre al sequestro dell’attrezzo da pesca e del pescato, sono state elevate plurime sanzioni amministrative per un ammontare di circa 7000 €.
Le attività di controllo da parte della Guardia Costiera continueranno nei prossimi giorni al fine di garantire il contrasto della pesca illegale, l’immissione del pescato sul mercato e la tutela dei consumatori.
Catanzaro – “In una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, le polemiche devono lasciare spazio al senso civico e alla collaborazione politica e umana. Esprimiamo quindi la nostra totale solidarietà ai Sindaci, agli assessori e ai consiglieri comunali calabresi che sono coinvolti in prima linea in questa battaglia e ci facciamo portavoce di un’iniziativa già presente in altre grandi e piccole realtà del nostro Paese, vale a dire la convocazione delle assise comunali e lo svolgimento delle stesse in videoconferenza e in diretta streaming.” Questa è la proposta che i facilitatori M5S della Calabria Fabio Gambino, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci, rivolgono a tutti i Presidenti dei Consigli comunali della regione. “Tutti i lavoratori si stanno adattando a lavorare da casa e, nostro malgrado, la parola smart working è ormai entrata a far parte del nostro vocabolario. Le Istituzioni, pur non potendo confrontarsi fisicamente, - continuano i facilitatori pentastellati - sono in ogni caso tenute ad adottare e far applicare quanto meno i provvedimenti di sicurezza utili a prevenire i contagi. Un momento drammatico come questo può spronare a trovare soluzioni alternative, magari utilizzando la tecnologia, per sperimentare forme di democrazia diretta, snellendo i procedimenti burocratici e amministrativi. Sarà un qualcosa di cui i cittadini potranno beneficiare anche dopo la fine di questo difficile periodo.” I facilitatori calabresi sottolineano quanto il MoVimento 5 Stelle sia sempre stato incline al cambiamento e all’innovazione anche a livello locale, con le richieste delle dirette streaming dei consigli comunali, e rimarcano come oggi la tecnologia offra molteplici strumenti per riuscire a garantire l’aderenza quasi completa ad ogni articolo dei regolamenti dei Consigli comunali. “Vogliamo segnalare che la formula del Consiglio comunale online mediante sedute di videoconferenza è prevista nell’articolo 73 comma 1 del decreto legge 18 del 17 marzo 2020, ‘Semplificazioni in materia di organi collegiali’ proprio come misura per contrastare la diffusione del virus covid-19. Garantiamo, così, non solo la vita amministrativa ma anche la partecipazione popolare. Attraverso i consigli comunali online i cittadini possono seguire percorso e dibattito di scelte che incidono nella vita di ogni giorno ed i rappresentanti eletti dai cittadini continuare a svolgere il loro compito senza rischi per la salute, da casa. Dovremo ragionare tutti insieme sul fatto che questa traduzione che stiamo facendo dal fisico al virtuale con questi strumenti, - concludono Gambino, Scutellà e Tucci - ci consentirà di fare ancora passi in avanti. Si può trarre qualcosa di positivo da ogni situazione, anche dall’esperienza drammatica che stiamo vivendo.”
Facilitatori M5S Calabria
Fabio Gambino, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci
Le piazze e le strade di Napoli sono vuote. Non ci sono scugnizzi che giocano e si rincorrono nelle strade tra le bancarelle dei venditori occasionali. Non si odono le grida dei venditori. Tutti se ne stanno chiusi in casa per non prendere il contagio coronavirus. Molti hanno perso il lavoro e non hanno più nulla da mangiare. I frigoriferi sono vuoti. I bambini più piccoli piangono. Hanno fame. E le mamme piangono con loro perché non possono soddisfare i loro bisogni. Mamma ho fame, dammi un po’ di pane. Ma pane nella credenza non ce n’è. Mi sovviene la poesia di Francesco Pastonchi “Il Pane”. Ricordi di scuola. “ Pane ti spezzan gli umili ogni giorno / lieti se già non manchi alla dispensa. E i bambini non possono essere lieti, sono tristi, perché il pane manca, la dispensa è vuota. Allora sono venute in aiuto alcune persone che hanno un cuore grande. Da un palazzo di Via Santa Chiara, nel quartiere storico di Napoli, calano “Un panaru” con una scritta. “Chi ha metta. Chi non ha prenda”. E’ una celebre frase di un medico napoletano divenuto poi santo Giuseppe Moscati che ha dedicato tutta la sua esistenza all’assistenza dei poveri. E così la gente che passa vede il paniere, legge la scritta e mette di tutto dentro il “panaru”: pasta, caffè, zucchero, farina, biscotti, pelati, pane. Ma gli inventori del “Paniere solidale” hanno fatto altre cose per venire incontro ai bisogni della povera gente. Si son messi a cucinare, calano “”il panaru” dal balcone col pranzo pronto per i più indigenti del quartiere e anche dei quartieri vicini. E hanno invitato la gente degli altri quartieri a fare quello che loro fanno, perché la gente bisognosa è in continuo aumentano e da soli non riescono a soddisfarla. Hanno risposto in molti e la mobilitazione si è sparsa in tutti i quartieri. La gente napoletana ha risposto all’invito pronta ad aiutare le famiglie in difficoltà durante l’emergenza coronavirus. E in altri quartieri la gente ha messo un tavolo davanti ai portoni d’ingresso dove è possibile lasciare alimentari e altri generi di conforto. Che bella iniziativa! Sulo a Napule ‘o sanno fa. Non sanno fare solamente il caffè, il babà, le sfogliatelle, la pizza, la pastiera e gli strufoli e nisciunu se spiega pecché. Quando si tratta di aiutare le persone in difficoltà i napoletani non si girano dall’altra parte, mai.