“Chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente”. Ma ne parleremo dopo.
Intanto ecco la notizia. Solo 4 le liste presentate. Ed ecco i candidati
Lista “Rosa Arcobaleno.Sabatino Sindaco”
Candidato sindaco Monica Sabatino
Candidati consiglieri
Elena Arone
Gianluca Cannata
Francesco Chilelli
Caterina Ciccia in Trotta
Ottaviano di Puglia
Luca Ferraro
Adelmo Mannarino
Ermelinda Morelli(detta Linda) in Gagliardi
Giovanni Battista Morelli
Giusi Osso
Emma Pati
Antonio Rubino
Giovanbattista Ruperto
Alessandro Salvatore
Sergio Tempo
David Viola
Nella foto Monica Sabatino ed il sindaco Vadacchino
Da Camoli alla Principessa il più “sindaco” sei tu.
Era sempre questa la risposta dello specchio alla solita domanda del candidato sindaco
Come un umano, lo specchio aveva paura, temeva che l’ira del candidato sindaco di fronte alla verità si scatenasse contro di lui e che finisse in frantumi, inutile , da buttare.
E perché il richiedente si ritenesse sempre il più sindaco lo specchio mentiva e lo faceva apparire diverso, perfino bello….
Uno specchio ipocrita e mentitore che faceva somigliare il rospo ad un principe.
Mai un dubbio.
Mai che il candidato si accorgesse che era sgraziato/a, goffo/a, stupido/a, indegno, imbelle ed incapace.
Mai che avesse il dubbio di essere un illuso/a, levantino/a, opportunista, ipocrita.
E così il candidato sindaco quando usciva per strada era pomposo, girava nudo come il re della favola di Hans Christian Andersen.
Nudo con sulla testa il baldacchino ed intorno la corte, simboli del servilismo e del potere.
Il candidato sindaco già immaginava di girare per tutto il regno orgoglioso perfino delle sue vergogne.
E tutti faceva finta di rispettarlo, di vederlo vestito.
Si immaginava mentre girava casa per casa a chiedere i voti che lo avrebbero consacrato sindaco del reame , il più “sindaco”.
Ma un giorno lo specchio non ce la fece più e disse la verità.
Ed alla domanda : -Specchio, specchio delle mie brame chi è il più “sindaco” del reame?-, rispose “Da Camoli alla Principessa c’è un “sindaco” ben più di te”. E’ una candidato che è figlio di re ed è ben più sindaco di te.
Ed il ben più sindaco nemmeno lontanamente sospettava di essere a rischio. E tantomeno sospettava che avrebbe potuto ricevere una mela avvelenata.
Ed infatti un giorno la vecchia strega lucidò per bene la sua mela rossa e la porse al candidato ben più sindaco che cadde morto a terra
E lo specchio riprese a rispondere : Da Camoli alla Principessa il più “sindaco” sei tu.
Intervennero in tanti, tra cui addetti all’immagine, esperti di marketing, affabulatori, incantatori, maghi, maghe, politici di lungo corso.
Un piccola maga fece un incantesimo e il ben più sindaco rimase soltanto addormentato.
Aspettò ed aspetta il principe azzurro. Sono decenni ma il principe non si fa nemmeno vedere.
Forse il principe non è ancora nato o forse è passato ed è già andato via.
Mercoledi 23 e Sabato 26 andrà in onda l'intervista ad Emilio Osso, autore del libro "Il mondo di una volta", realizzata dall'emitente televisiva TEN - Teleuropa Network, presso la libreria Mondadori di Cosenza
“Ho registrato presso la libreria Mondadori in Cosenza un' intervista realizzata dalla giornalista Rosalba Baldino dell'emittente TEN , in merito al libro dal titolo "Il mondo di una volta" di cui sono autore, pubblicato nell'anno 2013.
L’ intervista andrà in onda su TEN (canale 10 del digitale terrestre):
Mercoledì 23 Aprile, ore 23:00
sabato 26 Aprile, ore 23:00
nell'ambito della trasmissione "IL SEGNALIBRO".”
L’autore Emilio Osso ha colto l’occasione per ringraziare il sito e porgere i migliori auguri di Pasqua ai suoi lettori
Si dice a Serra d'Aiello: "Vurpai da Serra, crivari e Bellimunte, mangiavulelle dà Mantia, scriminisci e Petramala".
Amanteani “mangiavulelle”, allora.
Un mangiare inconsistente ma sempre figlio del nostro mare.
Un detto che sembra confermare la costanza della presenza di tali organismi sulla spiagge della nostra cittadina.
E ieri come in questi ultimi giorni gli spiaggiamenti sono stati intensi e tale da colorare di azzurro le parti di spiaggia sulle quali si sono riversate.
Un organismo marino che ogni tanto esplode in un fenomeno che prende il nome di bloom (fioritura), bloom che avvengono soprattutto in primavera e in autunno e sono probabilmente innescati da variazioni di temperatura e aumento della concentrazione di plancton.
per la repentinità della comparsa di bloom massivi di questa specie si ipotizza che parte delle uova fecondate o dei primi stadi larvali sia in grado di arrestare il proprio sviluppo per formare delle cisti, ossia degli stadi di resistenza bentonici. Queste, atte a superare periodi avversi, con scarse risorse alimentari e/o temperature troppo basse, probabilmente si schiudono tutte insieme all’instaurarsi di condizioni nuovamente favorevoli, riprendendo il ciclo vitale da dove si era interrotto e generando le colonie adulte.
Ed è probabilmente per questo che si ritiene che la presenza delle “Vulelle”, in dialetto e “Velelle velelle” in italiano, sia indice di salute del mare .
Tra gli altri lo dice la Capitaneria di Porto di Savona( maggio 2013) “Un fenomeno abbastanza nella norma visto il periodo . Certamente, complice anche il clima marino cambiato, lo spiaggiamento è sempre più consistente. Bisogna tuttavia evidenziare, al di là del cattivo odore provocato dal loro spiaggiamento, che la loro presenza è sintomo di buona salute del mare e dell’ecosistema marino, inoltre, seccando sulla riva, contribuiscono all’assetto vitale dell’ambiente costiero”.
In realtà dato che il target alimentare di questi organismi è rappresentato da uova e larve di pesci e crostacei, la loro presenza dovrebbe significare soltanto la maggiore presenza di essi nelle acque interessate.
Qualcuno, invece, si preoccupa del fatto che l’aumento della frequenza e dell’entità dei bloom potrebbe causare diminuzioni degli stock ittici con importanti ripercussioni ecosistemiche ed economiche.
In realtà si conosce ben poco delle Vulelle. Per esempio non si sa dove siano i punti di origine dei bloom degli organismi gelatinosi.
A terra arrivano dal mare spinte dal vento e giunte a terra muoiono.
Le Vulelle sono chiamate anche “barchetta di San Pietro” per la loro capacità di galleggiare sulla superficie del mare ed essere sospinte dal vento come una barchetta.
In realtà le Vulelle sono dotate di camere d’aria e di un’alta cresta triangolare a forma di “vela”; “queste strutture ne consentono il galleggiamento e il movimento passivo ad opera di correnti e vento. Le velelle si pongono nella direzione del vento e veleggiano a circa 40° gradi sottovento; se rovesciate riacquistano rapidamente la posizione originale”.
Si sa che le Vulelle sono carnivori e si cibano di uova e larve di pesci e crostacei che si trovano nelle immediate vicinanze della superficie.
Ed ancora si sa che come le altre meduse le Vulelle possiedono gli organelli urticanti ma la loro tossicità è blanda e non rappresenta un problema per gli esseri umani, per cui la possibilità di mangiarle.
E si sa anche che il caratteristico colore blu che le contraddistingue è dovuto alla presenza di pigmenti carotenoidi (astaxantine), utilizzati come fotoprotettori.
Ed infine si sa che le Vulelle sono cibo per le tartarughe.
Gran battage sui corsi fantasma che hanno portato Amantea all’attenzione italiana
C’è di tutto.
Una maxi truffa che ancora viene considerata “ presunta”.
Politici indagati
Funzionari regionali indagati
Imprese indagate
Docenti indagati
Ben 39 persone chiamate a giudizio.
E dietro una abile regista e probabili coperture e garanzie di ogni tipo.
Una mannaia sulla testa che potrebbe alla fine essere solo virtuale ed essere sterilizzata dalla prescrizione miracolosa che sanerebbe ogni rischio.
L’udienza preliminare è già stata fissata per il 22 maggio.
Una presunta associazione a delinquere, della quale avrebbero fatto parte i principali indagati, che avrebbe ottenuto fraudolentemente il finanziamento di corsi di formazione professionale secondo l’accusa «sostanzialmente inesistenti e/o solo cartolarmente effettuati » ma anche di corsi di ricerca «fittizi» per un importo totale di oltre 11 milioni 490mila euro, dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente percepiti.
Gli indagati sono:
Maurizio Vadacchino, 56 anni, di Amantea (Cs);
Saverio Zavettieri, 72, di Bova (Rc);
Maria Raluca Bilt, 32, rumena;
Maria Cristina Alfano, 40, di Cosenza;
Laura Mollica, 45, di Roma;
Marino Bonanno, 45, di Amantea (Cs);
Silvano Perri, 60, di Amantea (Cs);
Francesca Papini, 51, di Firenze;
Domenico Ferraro, 53, di Longobucco (Cs);
Elena Salvatorelli, 40, di Termoli (Cb);
Sviatlana Malets, 37, bielorussa;
Roberto Ragadali, 49, di Cosenza;
Riccardo Giannetti, 76, di Siena;
Antonio Maletta, 43, di Figline Vegliaturo (Cs);
Umberto Dal Maso, 51, di Trapani;
Francesco Sassone, 38, di Cassano Ionio (Cs);
Tommaso Caporale, 34, di Cosenza;
Egidio Esposito, 69, di Lamezia;
Adelina Nesci, 43, di San Lucido (Cs);
Giovanni Antonio Bruno, 45, di Scanzano Jonico (Mt);
Maria Concetta Sinatra, 74, di Paternò (Ct);
Vincenzo Scerra, 68, di Catania;
Vincenzo Loiero, 55, di Paola (Cs);
Antonino De Lorenzo, 60, di Acquappesa (Cs);
Laura Di Renzo, 49, di Roma;
Giacomo Guido, 47, di Amantea (Cs);
Annunziata Tripodi, 66, di Mongiana (Vv);
Antonio Borrello, 69, di Pizzo (Vv);
Fernando Gidaro, 44, di Catanzaro;
Rosario Palaia, 53, di Catanzaro.
Altri
Ad indagare per primo, nel 2005, era stato l’allora pm Luigi De Magistris, l’inchiesta era stata poi ereditata dai sostituti procuratori Elio Romano e Alberto Cianfarini.
Una maxi truffa da 11 milioni di euro, sottratti con false attestazioni all’Unione Europea nell’ambito dei progetti Por 200/2006 e Pon per corsi di alta formazione professionale e master finanziati dal Miur e Regione Calabria.
Quella scoperta dai magistrati è una vera e propria associazione a delinquere che aveva la sua “cupola” nell’imprenditore cosentino Maurizio Vadacchino, che era il legale rappresentante di diverse società ed enti no profit, che grazie alla compiacenza dell’ex assessore regionale alla Cultura ed Istruzione, Saverio Zavattieri, finivano per accaparrarsi fondi milionari per corsi fittizi mai tenutisi.
I falsi corsi negli incartamenti presentati all’Agenzia erogatrice, venivano attestati con la complicità di: dirigenti scolastici, docenti universitari, funzionari regionali e commercialisti che avrebbero emesso fatture false per ottenere il rimborso di cifre esorbitanti.
L’appoggio politico è stato determinante nell’aggiudicazione dei finanziamenti; Saverio Zavattieri, anche grazie all’appoggio di Francesca Papini e Umberto Del Maso, ha boicottato i voti delle Commissioni aggiudicatrici su ben 9 progetti presentati dal Vadacchino. In cambio dell’appoggio politico ricevuto l’imprenditore cosentino a capo della truffa avrebbe dovuto inserire nei corsi fantasma, persone vicine a Zavattieri che avrebbero percepito una remunerazione che andava dai 4000 ai 7000 euro e procacciare voti a suo favore nel comune di Amantea.
Vadacchino, è accusato non solo di truffa e corruzione, ma anche per i reati di violenza e minacce. Nell’attività di falsificazione, infatti, sarebbe stata utilizzato della carta intestata della società “Barone srl”, il suo proprietario che aveva tentato di ribellarsi alla prepotenza, è stato schiaffeggiato e minacciato da collaboratori di Vadacchino che lo hanno messo in fuga con una spranga di ferro
Pochi km , gli ultimi, quelli fatti dal corpo della povera signora Maria.
Dalla foce del fiume Oliva alle spiagge di Nocera Terinese , tra il Maris e l’Eurolido
Intense le ricerche che hanno visto impegnate le Forze dell’ordine ed in particolare i CC e la Guardia Costiera
Le FF.OO. si sono avvalse di pattuglie a terra, di pattugliatori a mare e di un elicottero dell’esercito
E poi nel pomeriggio dopo 18 ore dall’ora di presunto annegamento il corpo trascinato dalle correnti marine è emerso ad una decina di km
Una triste fine quella della povera signora Maria
Abbiamo omesso nel nostro primo articolo di segnalare la informazione che la poverina aveva sofferto di depressione anche per una serie di vicende che avevano interessato la famiglia.
Una omissione che avrebbe rafforzato la presunzione di un grave evento , di un inaccettabile suicidio.
Dalla solitudine alla morte
Peraltro il fatto che avesse lasciato indizi precisi( l’auto aperta-nella foto-, il giubbino, il portafoglio, i documenti) aveva indotto tutti a sospettare un suicidio.
E da questo sospetto la ricerca senza limiti del corpo fino al suo ritrovamento
Non è dato nemmeno sapere se la signora Maria sapesse nuotare tanto più con un mare abbastanza mosso come era quello della nottata tra mercoledì e giovedì santo.
Un triste epilogo, una vita distrutta, un suicidio disperato, una famiglia che Maria aveva protetto, difeso, aiutato e che ora resta ancora più sola.
Amantea non ha un re, né potrebbe averlo visto che non è un regno. Od almeno così dovrebbe essere.
Ma se Amantea non è un regno perché mai tutti cercano di diventarne RE e, da qualche tempo, anche REGINA?
Difficile rispondere?
Affatto!
Dite un pò. Non è meglio essere re che sguattero?
E non è meglio essere serviti che servire?
E poi il RE chi lo tocca?
Nessuno.
Il RE ha il suo esercito di mercenari per i nemici esterni e la polizia mercenaria per i nemici interni.
Senza dimenticare che il RE nomina i giudici che sono pagati da lui e quindi dipendono da lui. Insomma il RE è la legge . Ed è onnipotente.
Quando lo si vede occorre togliersi la berretta e fare atto di omaggio a capo chino.
Il RE infine stampa i soldi e mette le tasse : può darti tanto e può toglierti tutto.
Si! Forse hai ragione è meglio essere RE.
Ma un RE eletto è un re?
Un Re non dinastico è sempre un re?
Un re che prende il governo di un regno non suo può essere chiamato re?
Finiremo nelle canzoni ? sentiremo per Amantea il ritornello della canzoncina or bambini “Ho visto un re che re non è, dare ragione a un Asso come te .Ho visto un tre di picche che, mangiava fiori , quadri, cavalli e re. E c'era un fante bello ed elegante con la sua donna facevano due cuori le regalava un mazzolin di fiori e le diceva vieni via con me”
Si Amantea è davvero la città dei fanti eleganti che chiedono la benedizione del popolo osannante.
La città come dice Jannacci nella sua “HO visto un RE”, in cui i poveri, spogliati e derubati anche della dignità, non devono nemmeno piangere :
E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re
fa male al ricco e al cardinale diventan tristi se noi piangiam.
Voi fate come credete ma io “Non servirò mai un falso re!”. Anzi lotterò perchè il popolo lo cacci a pedate!
Scriveva Corrado Alvaro nel suo “Quasi una vita” :” Il meridionale ha un tale desiderio del potere, poiché, non conoscendo una libera società, dipende tutto dai potenti, che è entusiasta del potere qualunque esso sia”.
Già in Calabria tutto dipende dai potenti.
Ed allora ognuno lo desidera, qualunque esso sia.
Ancora meglio se è politico.
Non aborro il potere; esso, di per sé, non è una cosa obbligatoriamente negativa.
Potere significa la possibilità di esercitare il comando, di governare, di assumersi la responsabilità di fare scelte, anche dolorose, per garantire un futuro, ma anche un presente migliore, giorno per giorno a chi è sottoposto.
Significa per le Forze dell’ordine garantire la sicurezza e la democrazia
Significa per la magistratura punire i colpevoli di reati
Ma potere significa anche violenza, vessazione, illiceità, ed il grave è che qui da noi si ha spesso la consapevolezza di farla franca.
Nessuno più contesta gli errori dei potenti. La gente ha paura perfino di parlare . La gente si rifugia da sempre dietro la distanza di un palmo . Chiude gli occhi e le finestre per poter dire di non aver visto, salvo poi dire il mendacio a comando.
La gente sa che i potenti sono tali e che sono spesso se non sempre intoccabili.
E sa anche che non si deve farseli nemici, anzi è indimenticato il detto “Franza o Spagna purchè se magna”
Non solo, ma la gente sa che in Calabria la ‘ndrangheta assorbe la gran parte dell’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura così che chi malgoverna quasi mai rischia, tanto più se poi si autodetermina i compensi, se le legifera per la eliminazione dei controlli su taluni suoi operati, se assume precariamente ma con la certezza che tanto poi si trova modo di stabilizzare.
Ed un posto di lavoro pubblico significa eterna gratitudine.
Fosse anche il posto in una cooperativa.
Il famoso “ I miei figli mangiano grazie a lui” è la affermazione che da un lato dichiara la resa dell’uomo e dall’altro la potenza del potere.
Amantea poi è la città dove per antonomasia si cerca il potere.
Da qualche tempo si cerca la Caravella ed il condottiero che portino verso il regno dell’oro.
E tutto mentre la città muore inesorabilmente, giorno per giorno, ma nobilmente, mentre cioè la gente è distratta dalle sagre, dagli incontri culturali, dalla proiezioni di film o dalle rappresentazioni teatrali.
Il meridionale allora non ha solo desiderio del potere come diceva Alvaro, ma se non lo trova si accontenta di essere nobile spettatore.
Caro Direttore, ho letto la Sua positiva considerazione sull’azione Politica svolta ,immodestamente,dal sottoscritto nel mio Comune. La ringrazio, di cuore, per gli apprezzamenti e soprattutto per aver messo in risalto il mio impegno costante, a favore della mia gente.
Lo faccio con passione , tenendo alti alcuni principi e valori basilari del vivere civile .Mi riferisco alla dignità , alla coerenza , all’onestà intellettuale e morale,valori che , purtroppo, si sono persi ed è difficilissimo ritrovarli, in un periodo storico-politico in cui l’opportunismo,unitamente al consumismo ,al pressapochismo, e l’interesse personale la fanno da padrona.
Ma ahimè , la mia azione politica,se apprezzata nella vicina Amantea, è vituperata nel mio amato paesello, quasi concepita come un maldestro tentativo di intorbidire le acque. Di chi non si sa!
Goethe scriveva:”siamo abituati a che gli uomini disprezzino ciò che non comprendono”.
Nonostante tutto però continuerò ,sulla base dei valori evidenziati prima, a lavorare ,segnalare e pungere la maggioranza,per amore di verità,ahimè purtroppo, molto allargata a Belmonte ,perche il mio paese possa uscire dal baratro in cui è stato fatto precipitare da più lustri, non dimenticando di ricordare , in primis a me stesso, che il fiume scorre sempre verso il mare.
Piuttosto, mi permetta di complimentarmi con Lei e tutto lo staff di Tirreno News. Veramente una miniera di notizie sul e del nostro territorio,una voce puntuale , scrupolosa,democratica ed efficace.
Ad majora ,questo è il mio augurio di cuore per un futuro sempre più roseo , ricco di successi e……notizie!
P.S. Per quanto riguarda la Sua richiesta di candidarmi ad Amantea ,devo declinare l’invito ; perché? Ma è ovvio ! Io, unitamente a mio figlio , la qualcosa mi è molto gradita e mi inorgoglisce, AMO Belmonte e, per questo grande amore, non potrei mai tradirlo.
Belmonte Calabro li 12/04/2014 Dr. Giancarlo Pellegrino Capogruppo “Uniti per cambiare”.
NdR.
Le riflessioni con le quali abbiamo accompagnato la pubblicazione delle sue interrogazioni mostrano insieme al rispetto per la sua coerenza ed onestà intellettuale, morale e politica ( alla minoranza si conviene sempre di stimolare la attenzione della maggioranza e della cittadinanza sui problemi del paese, diversamente mancherebbe al suo ruolo e tradirebbe gli elettori) anche la nostra amarezza per una minoranza che ad Amantea non esiste ormai da decenni e cioè da quando i politici amanteani sono “oggi qui , domani là mi piace andare così , senza freni vado e vivo così” iscrivendosi alle varie liste civiche figlie di interessi personali e non certamente nè sociali, né , e tantomeno, partitici.
Un consigliere che non si piega alla maggioranza servirebbe anche ad Amantea. Prendiamo atto della sua indisponibilità e siamo lieti per Belmonte.
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato dell’amministrazione comunale che chiarisce come non ci sia bisogno di tempi biblici e di come non esista nessun ostacolo burocratico per il campetto di tennis di Colongi.
“In relazione alle preoccupazioni - manifestate nei giorni scorsi sulla stampa e sui siti web locali - relative a ipotizzati “tempi biblici e ostacoli burocratici per l’ampliamento del campo da tennis comunale sito in località Colongi” il sindaco f.f. Michele Vadacchino precisa quanto segue:
L’amministrazione comunale è al fianco delle associazioni sportive e del tempo libero per il raggiungimento di obiettivi comuni, quali l’aggregazione dei giovani e la diffusione dell’attività sportiva nel più generale processo educativo. E’ in questo contesto che si inserisce l’affidamento in concessione al circolo Tennis “Antonio Monaco” (lo scorso mese di novembre) della gestione del campo da tennis comunale, e l’autorizzazione all’utilizzo di un’area comunale e del gabbiotto adiacenti l’impianto (per la realizzazione dei servizi igienici) deliberata ieri dalla giunta comunale. Quest’ultima richiesta era stata formulata a fine febbraio, e in poco più di un mese abbiamo soddisfatto l’esigenza del circolo tennistico che ringraziamo pubblicamente per l’impegno a rendere funzionante e perciò fruibile, una struttura da tempo inutilizzata e riqualificare l’area. Pur nelle note ristrettezze economiche, l’amministrazione comunale continuerà a supportare tali pregevoli iniziative che dimostrano lo straordinario protagonismo attivo del mondo dell’associazionismo cittadino e del volontariato “
NdR Non possiamo non notare la sincerità del sindaco Vadacchino quando dichiara che la struttura era da tempo inutilizzata e l’area da riqualificare e che essa funzionerà grazie allo straordinario protagonismo attivo del mondo dell’associazionismo cittadino e del volontariato. Mah!