Redazione TirrenoNews
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Il Sindaco chiude un ambulatorio medico ad Amantea.
Mercoledì, 07 Febbraio 2018 20:07 Pubblicato in CronacaIl sindaco Mario Pizzino con ordinanza n 6 del 6.2.2107 ha disposto la chiusura dell ’ambulatorio medico” GOOD LIFE srl
L’ambulatorio aveva sede in Amantea alla Via della Libertà Centro commerciale GEFA ed aveva come amministratore unico Provenzano Carmelina nata a Cosenza il 1.2.1971, residente in Amantea alla via Stromboli
Lo ha chiesto la regione Calabria Dipartimento Tutela della salute settore n 10 con nota protocollo 26974 del 25 gennaio 2018 assunta al protocollo del comune di Amantea n 1723 del 1.2.2018
Tutto era partito dalla ispezione effettuata il 21.11.2017 dalla commissione regionale tecnica per la autorizzazione e l’accreditamento dell’ASP di Cosenza insieme ad operatori di NAS che hanno redatto verbale amministrativo
L’ ambulatorio avrebbe dovuto effettuare prestazioni odontoiatriche ma mancava della autorizzazione di cui all’art 3 della LR 24/2008
La polizia municipale provvederà a verificare la avvenuta esecuzione della ordinanza.
Papa Francesco erige a Diocesi titolare la storica sede di Amantea
Mercoledì, 07 Febbraio 2018 14:40 Pubblicato in Primo PianoIl Santo Padre ha assegnato il nome latino di Curia Mantheanensis
Il 25 febbraio solenne celebrazione nella parrocchia di San Biagio
«Monsignor Francesco Nolè – si legge nella nota - ha espresso la gratitudine al Santo Padre
e la gioia per questa notizia che riconosce alla storica ed antica città, già sede diocesana, il titolo di cui fregiarsi.
Domenica 25 febbraio alle ore 18 nella chiesa parrocchiale di San Biagio, a conclusione della Missione Popolare lo stesso Arcivescovo presiederà una celebrazione insieme ai parroci del luogo, le comunità religiose e le autorità cittadine per l’annuncio ufficiale e come momento di ringraziamento e di festa.
La Missione popolare è stata organizzata per le parrocchie della cittadina dai padri Minimi in vista della tradizionale offerta dell’olio per la lampada votiva al Santuario di Paola e che quest’anno vedrà protagonista proprio il comune di Amantea».
Resterà legata all'arcidiocesi territoriale di Cosenza-Bisignano
L’antica sede diocesana ricade nel territorio dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, e sarà assegnata ad un Vescovo eletto dal Papa per quella che si chiama “provvista di Chiesa” o fra quelli che generalmente svolgono servizi diplomatici: si tratta di vescovi ausiliari o impegnati in servizi della Santa Sede, ad esempio i Nunzi Apostolici. Amantea fu diocesi dal V secolo al 1094.
Non sarà una diocesi territoriale: le parrocchie e i fedeli resteranno nell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.
Una sede titolare infatti è una sede episcopale che ha cessato di essere un territorio definito sotto il governo di un vescovo.
Le sedi titolari introdotto dal Concilio Lateranense V
«Essa continua o viene nuovamente eretta per antichità, prestigio e storia – si legge ancora nella nota - per essere assegnata a un vescovo al quale però non si conferisce alcuna giurisdizione sul territorio.
Le sedi episcopali affidate a un vescovo con giurisdizione su un territorio definito sono chiamate invece residenziali per distinguerle dalle sedi titolari.
L’uso di erigere sedi titolari risale invece al Concilio Lateranense V (1512-1517).
Nel 1094 fu unita con il titolo di “diocesi inferiore” a quella di Tropea.
Il 16 dicembre 1963 molti dei comuni dell’antica diocesi furono uniti alla diocesi di Cosenza con il riordino territoriale della regione».
Ndr Un primo passo verso il ritorno ad un nobile passato. Un atto di giustizia sociale . Un atto di attenzione verso la fede degli amanteani.
La dolente lettera di un altro giovane Calabrese che scappa
Mercoledì, 07 Febbraio 2018 08:28 Pubblicato inAlessio Tundis è un giovane paolano che ha postato la sua amarezza per lasciarla “sua” Calabria ed andare a lavorare fuori dalla regione. La sua storia è l’ennesima storia di un altro giovane( e sono tantissimi) che con tantissima dignità emigrano per lavorare. Impossibile non ampliare la sua voce, impossibile non richiamare l'attenzione e denunciare i responsabili di questa Calabria “difficile”!
Ecco cosa ha scritto:
Cara Calabria , sei riuscita a far scappare tanta gente. Mi piange il cuore per te, Calabria .
Stai perdendo:i più onesti, i più sognatori, i più intelligenti, i più coraggiosi, i più lavoratori..
Prima di andarsene dicono tutti che sei diventata troppo stretta, troppo sporca, troppo incivile, troppo corrotta: invivibile.
Sei invivibile Calabria , riesci a sentire il giudizio dei tuoi figli?
Lo so, sarai sempre la loro mamma e le ferie trascorse da te sembreranno sempre troppo poche… Ma sai, Calabria , quando c’è di mezzo il futuro le tue “ricchezze” valgono ben poco.
Offri del cibo buonissimo e dolci tra i più gustosi al mondo, che non riescono comunque a rendere meno amaro il magone in gola di chi deve rifarsi una vita altrove, ripartire da zero.
Hai un mare immenso, spiagge da favola e panorami mozzafiato, che non riescono comunque a dare un lavoro.
Quindi, non mi illudo, so che le tue ricchezze non riusciranno a rendere meno triste le partenze. Il tuo sole 365 giorni l’anno, i tuoi caffè sempre offerti e l’allegria dei tuoi figli non riusciranno mai e poi mai a rendere meno dolorosa la sua mancanza.
Sono troppo arrabbiato con te Calabria , li lasci andare via tutti così facilmente…
Continuando così resterai sola. Se ne andranno tutti.
Non lamentarti dei troppi immigrati, probabilmente, tra qualche anno, saranno gli unici disposti a fermarsi da te, oltre ai pochi fortunati che riusciranno ad arrivare alla pensione.
Probabilmente, tra non molto, sarai data in pasto a quei quattro imprenditori mafiosi che vogliono comprarti.
Probabilmente sarai la casa dei figli di papà, quelli che non hanno bisogno di trovare un lavoro e per questo affermano che non ti lasceranno mai, che loro sono calabresi nel cuore e nel sangue.
Eppure senza lavoro non avrebbero mai potuto permettersi le vacanze nel tuo limpidissimo mare.
Eppure senza stipendio, senza diritti, senza futuro, con l’amaro in bocca, credimi, i tuoi dolci non sembrano più così tanto gustosi.
Perché tu lo sai, c’è una cosa che per noi viene sempre prima di tutto: la famiglia.
E quando c’è da sacrificarsi per mantenerne o costruirne una, i calabresi sono così forti da riuscire a spezzarsi letteralmente in due: il cuore a casa , la mente e le mani altrove, sul posto di lavoro. Qualsiasi lavoro: operaio, cameriere, cuoco, lavapiatti è comunque più dignitoso di quello che tu puoi offrirci. E non importa se si parte per Londra, Milano, Venezia, Berlino, Roma, Bristol, AMERICA; non importa se quel lavoro lo si trovi in Danimarca, Svizzera, Belgio, Piemonte…per noi calabresi si tratterà sempre e solo di “andare al vivere al nord”.
Sappi, Calabria , che si tratterà sempre e solo di lavoro e di denaro, quel lavoro che al nord riesce a farli sentire tutti più dignitosi, più orgogliosi; quel denaro che da te circola nelle mani di troppe poche persone: quelli che non lo meritano, quelli che sfruttano, quelli che hanno ereditato, quelli che non si disperano.
Come faccio a spiegarti il mio stato d’animo, Calabria ?
Non posso.
Nessuna parola sarebbe mai in grado di spiegare che cosa si prova a veder partire e sentire, ogni volta, un pezzo di cuore in meno.
Con affetto. Un altro calabrese che scappa!
Alessio Tundis