Redazione TirrenoNews
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Fiume Oliva, acqua non utilizzabile per uso umano, irriguo e zootecnico.
Sabato, 04 Gennaio 2014 15:31 Pubblicato in Campora San GiovanniIl nuovo anno inizia con la conoscenza di una brutta notizia. Ne dà informativa il Comitato Natale De Grazia evidenziando che in occasione dello spettacolo teatrale “Occhi a perdere” scritto e diretto da Virginio Gallo svoltosi il 27 dicembre scorso al Campus Temesa e messo in scena da “La Buffa”, il presidente del Comitato ha letto il seguente testo:
“Procedimento Penale n. 2210/08 R.G.N.R. – Tribunale di Paola -
Estratto dalla Relazione preliminare, redatta dal Servizio per le Emergenze Ambientali – Settore Valutazione del Danno Ambientale – dell’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) del Ministero dell’Ambiente
Aprile 2013. Oggetto del procedimento è lo smaltimento illecito di ingenti quantitativi di rifiuti, in numerose aree prossime all’alveo del fiume Oliva, in provincia di Cosenza. Lo smaltimento è avvenuto mediante interramento di rifiuti nel corso di un periodo che ha avuto inizio almeno 20 anni addietro.
I rifiuti sono stati rinvenuti in otto aree, per un totale massimo stimabile di circa 140mila metri cubi.
La contaminazione si è estesa anche alla falda acquifera della zona.
La contaminazione è tale da escludere la possibilità di utilizzare la risorsa – acqua – per il consumo umano ed a fini irrigui o zootecnici.
Si sono inoltre prodotti numerosi danni ambientali dovuti alla perdita di funzioni naturali ed antropiche delle risorse.
In particolare, sono ipotizzabili i seguenti danni:
- La compromissione della salubrità, rappresentata da un aumento statistico delle patologie, associabili alle sostanze inquinanti rinvenute nei suoli e nelle acque;
- La compromissione della fruibilità delle acque – sotterranee e di superficie – del fiume Oliva per il consumo umano;
- La compromissione di alcune coltivazioni, anche di pregio, nelle aree irrigate con le acque sotterranee e con le acque di superficie del fiume Oliva;
- La compromissione della funzione di habitat del fiume Oliva, in particolare per le specie ittiche più sensibili all’inquinamento;
- La compromissione della fruibilità della zona per fini ricreativi e la conseguente perdita del valore di attrattiva turistica;
- La compromissione delle caratteristiche estetico/paesaggistiche dei siti soggetti a tale vincolo;
- La compromissione delle funzioni di tutela idrogeologica dei siti soggetti a tale vincolo.
Per il momento è possibile definire solo il costo massimo delle attività di rimozione e smaltimento dei rifiuti interrati che, alla luce dei prezzi di settore praticati corrisponde a 21 milioni di euro.
L’illecito interramento dei rifiuti ha determinato una serie di gravi danni ambientali attuali e temporanei alle risorse della zona, e rappresenta oggi una permanente fonte di rischio di aggravamento e di estensione della contaminazione. Aprile 2013”
NdR.Ne prendiamo atto. Doverosamente.
Ma riteniamo doveroso chiedere all’ISPRA quali sono gli inquinanti riscontrati e quali le percentuali di inquinamento.
Non solo ma l’ISPRA dovrebbe dirci da quale punto verso il mare le acque sono inutilizzabili per uso umano, animale ed agricolo. E tanto perché i comuni vietino l’uso di tali acqua anche a fini agricoli per evitare che gli inquinanti presenti nell’acqua si trasferiscano nei prodotti di coltura e da qui , tramite il loro consumo, negli utilizzatori.
Chiediamo anche all’ISPRA se gli inquinanti presenti nelle acque dell’OLIVA possano provocare danni all’habitat marino nei pressi della sua foce e se i pesci in tale mare pescati siano commestibili o siano dannosi per l’uomo.
A tal proposito riteniamo che il comune di Amantea debba disporre immediate indagini sulla popolazione gravitante intorno al fiume.
Ma chiediamo anche a tutti i comuni limitrofi all’OLIVA ed a valle del punto di inquinamento se siano a conoscenza di tale relazione dell’ISPRA e se abbiano vietato l’uso di tali acque e se non lo hanno fatto perché.
Chiediamo anche ai comuni sopra detti se e quali misure abbiano attuato per evitare danni ad uomini ed animali.
Chiediamo inoltre che l’ente provincia, competente ci sembra in materia di acque fluviali e di autorizzazione al loro uso, intervenga con urgenza in merito.
Chiediamo infine a regione e Ministero della Sanità di accertare che gli enti sottoposti adempiano a tutte le misure di sicurezza necessarie per la tutela dell’uomo e del suo habitat sostituendosi eventualmente agli enti inadempienti.
E’ vergognoso che si abbia notizia ( vedi testo in grassetto ) di inquinamenti compromettibili “della salubrità, rappresentata da un aumento statistico delle patologie, associabili alle sostanze inquinanti rinvenute nei suoli e nelle acque” e non si faccia niente per evitare l’aumento delle patologie.
Inizia il 2014 e le poste fanno differenze
Non ci credete?
Ecco cosa dice l’ufficio stampa dell’Ente Poste
Dal 2 gennaio in Calabria nove uffici postali apriranno anche di pomeriggio ed osserveranno l’orario continuato di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 19.05, e il sabato dalle 8.20 alle 12.35.
La clientela potrà quindi rivolgersi anche di pomeriggio agli sportelli dei nove uffici che saranno completamente operativi sia per tutti i servizi postali che per quelli finanziari.
Gli uffici postali che effettuano il nuovo orario sono:
-nella provincia di Reggio Calabria: Bovalino Marina; Roccella Ionica (via G. Nanni); Siderno Marina (via G. Matteotti); Gioiosa Ionica; Polistena (via G. Lombardi);
- nella provincia di Catanzaro, gli uffici postali di Catanzaro/8 e Chiaravalle Centrale;
- nella provincia di Vibo Valentia, gli uffici postali di Vibo/1 (via Dante Alighieri) e Tropea (via C. Crigna).
-nella provincia di Crotone , NESSUNO;
-nella provincia di Cosenza , NESSUNO.
Nessuna giustificazione per la carenza di aperture di sportelli pomeridiani in provincia di Crotone e soprattutto di Cosenza.
Amantea, le prime botte del 2014. Rumeno massacra di botte una bulgara
Sabato, 04 Gennaio 2014 10:34 Pubblicato in CronacaAd Amantea l’anno inizia con botte da orbi.
Luogo della vicenda la stazione ferroviaria
Protagonisti L.N.T., 35 anni, originaria della Bulgaria, la vittima; F.V.M., 34 anni, rumeno.
I due quasi certamente giunti in Italia alla ricerca di un lavoro , entrambi senza fissa dimora, sembra si fossero recati alla stazione per passarvi la notte nella sala attesa che resta aperta anche di notte e che si presta spesso a ricovero per i disperati.
Sono i primi minuti del 2014
L’uomo sembra fosse in stato di ebbrezza, ed invece di dare alla sua compagna gli auguri di buon anno la massacra, procurandole traumi, fratture alle costole con un conseguente e pericoloso riversamento di liquido nei polmoni.
Interviene la squadra giudiziaria del commissariato della Polizia di Stato , diretta dall’ispettore capo Giuseppe Sciacca
Interviene anche il 118 che trasporta la bulgara, le condizioni sono gravi, presso l’ospedale di Paola
Intanto il rumeno è scappato e gli investigatori hanno subito dato inizio alla sua ricerca individuandolo
Al Giudice di valutare la necessità del fermo vista la efferatezza del gesto