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Redazione TirrenoNews

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Amantea si prepara alle elezioni

Domenica, 07 Ottobre 2018 19:58 Pubblicato in Cronaca

Stamattina ho incontrato diverse persone.

Con parecchie abbiamo parlato delle prossime( a breve) elezioni.

Alcune di queste mi è parso fossero o potessero essere interessate.

Ho detto loro che la situazione del comune è molto difficile .

Ho anche detto che chiunque deciderà di candidarsi, se vorrà evitare di fare una figura da fesso, deve andare ben deciso ad operare non solo con capacità, ed onestà, ma senza guardare in faccia nessuno.

E questo perchè ormai la certa ma inaccettata condizione di dissesto comporterà scelte forti ed antipolitiche che questa giunta corrente non riesce a fare.

Ad una di loro ho così raccontato la favola della rana e dello scorpione e poi ho fatto una domanda.

La favola:

“Uno scorpione chiede ad una rana di lasciarlo salire sulla sua schiena e di trasportarlo sull'altra sponda di un fiume.

In un primo momento la rana rifiuta, temendo di essere punta durante il tragitto.

L'aracnide argomenta però in modo convincente sull'infondatezza di tale timore: se la pungesse, infatti, anche lui cadrebbe nel fiume e, non sapendo nuotare, morirebbe insieme a lei.

La rana, allora, accetta e permette allo scorpione di salirle sulla schiena, ma, a metà strada, la punge condannando entrambi alla morte.

Quando la rana chiede allo scorpione il perché del suo gesto folle, questi risponde: "È la mia natura!".

La domanda:

“Ad Amantea ci sono più rane o più scorpioni?”

L’amico mi ha guardato negli occhi e poi amaramente ha risposto: “Se mai dovessi sentire che sto per candidarmi alle prossime elezioni, viene e picchiami! Ti prego, fammi rinsavire!”

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa:

“Buonasera e benvenuti ad Amantea.

Vi porgo oltre al mio anche il saluto del sindaco Mario Pizzino e di tutta l’amministrazione comunale della città di Amantea.

 

Siamo onorati di potervi ospitare nel nostro comune in questo splendido hotel La Principessa, una struttura d’eccellenza del nostro territorio che, lasciatemi dire, è un vanto per noi grazie alla lungimiranza ed alla grande professionalità del proprietario il dott. Demetrio Metallo che ha fatto dell’ ospitalità un must, affinchè ogni ospite possa sentirsi accolto cosi bene da voler tornare.

Ovviamente questo di stasera è un momento di estrema importanza in quanto in questa sede ritroviamo tutte le componenti giuste per la promozione turistica del nostro paese e dell’intera regione Calabria.

E’ principalmente un momento di convivialità ma pur sempre un momento di riflessione e di scambio di pensiero, per raggiungere un fine comune.

Quello di far conoscere sempre di più e a più utenti possibili, nazionali ed esteri, le nostre bellezze, la nostra tradizione, la storia la cultura, l’archeologia e la religione della nostra terra.

La Calabria è una regione considerata a livello internazionale tra le più belle al mondo.

In realtà esistono diverse calabrie.

C’è quella Ionica e quella tirrenica, quella sul mare e quella collinare-montana, quella virtuale e parlata e quella che si legge camminandola e vivendola.

Tutti sappiamo che il futuro della nostra terra è rappresentato dal turismo e quindi dal suo incontro con chi potrebbe amarla forse più che non gli stessi calabresi.

Un futuro che nasce dal suo passato, quello espresso dai suoi beni archeologici, dai suoi centri storici, dalle sue chiese e dai suoi palazzi, dalla sua antropologia, dalla cultura portata dalle tante dominazioni dalle quali abbiamo tratto, come le ricette che costituiscono la sua unica e meravigliosa gastronomia.

Ma anche dal suo presente, quello espresso dal mare ancora azzurro, dalla colline ancora verdi, dai suoi intensi paesaggi, dai suoi incantevoli panorami, ed in alcuni casi, quali Amantea, dalla sua geologia che mostra perfino i litodomi dei millenni geologici.

Un turismo che può significare lavoro per i suoi giovani che oggi come ieri sono costretti ad emigrare, economia per le imprese che possono contare sulle presenze turistiche che vengono da tutta Europa e dal mondo intero.

Presenze turistiche che possono portare indietro nelle loro case e nelle loro città la nostra ospitalità naturale, i nostri sapori, la genuinità dei nostri prodotti della terra e del mare, le nostre bellezze, la nostra storia.

Ma esistono troppi problemi.

Per esempio quello della mancanza di una vera idea progettuale che coinvolga in maniera ampia tutti i possibili interlocutori pubblici e privati coinvolgibili, creando le condizioni per passare dalle parole ai fatti.

Per non parlare della mancanza di approfonditi dati turistici che permettano di leggere gli errori e gli sprechi e di orientare verso nuovi obbiettivi e verso nuove idee.

Le mie sono piccole riflessioni e preoccupazioni che vogliono portare un contributo ad un dibattito sempre attuale che parte dalla consapevolezza dell’urgenza di dare al settore turismo l’attenzione di cui ha veramente bisogno per trasformare i progetti in sviluppo economico e sociale per i territori.

In questo anno in corso è stata istituita la tassa di soggiorno che era obbligo legislativo essendo il nostro un comune finanziariamente dissestato.

Eppure la tassa di soggiorno che, se mi sarà possibile, intendo utilizzare per la promozione turistica del territorio, costituisce e costituirà la leva per “sollevare Amantea”.

Ne sono convinta!

Partendo dal miglioramento dei servizi al rinvenimento dei preziosi siti archeologici di cui Amantea è ricca ma purtroppo ad oggi ancora non fruibili, come l’antica Temesa che si trova a pochi passi da qui e che sono certa sarà un volano per il turismo. Mi auguro quanto e più di Pompei.

Nei giorni scorsi ho incontrato una giovane famiglia proveniente da Lecce che ho perfino accompagnato a visitare parte del centro storico di Amantea, insieme ad un profondo conoscitore della storia locale e della città che ha sopperito ad una mancanza della nostra città e di tante altre.

Mancano guide ed opuscoli plurilingue che permettano di visitare la città, incontrandone la storia, i beni culturali, i beni archeologici, le chiese, i monumenti, i palazzi rinascimentali e di apprezzarne fascino e mistero.

Sono questi strumenti necessari anche a voi, buyers del turismo che rappresentato il futuro della Calabria.

La mia consapevolezza su quanto ancora bisogna fare, in qualità di amministratore comunale del settore, mi porta a fare una promessa per il prossimo futuro e cioè che saremo in grado di offrirvi gli strumenti per una visita guidata nel centro storico di Amantea.

Stiamo inoltre lavorando per una guida ed un opuscolo plurilingue geologico e paesaggistico atto a più visite guidate sul nostro territorio.

Inoltre stiamo predisponendo un sito web di valenza turistica al quale potrete far fare riferimento ai vostri clienti e nel quale vorremmo elencare i buyers che si porranno in relazione con la nostra cittadina

Grazie per l’attenzione e buon proseguimento.

Due brevi premesse. Non sono stato un tifoso dell’accordo M5S e Lega.

Ho sperato fino alla fine che un PD rinnovato (abbandonato l’abbraccio renziano al liberismo e ritrovato un minimo di riferimento ai valori di sinistra),

 

facesse un confronto serio con il M5S e insieme dessero vita a un vero governo di centro-sinistra.

Ma il PD sempre più renziano ha scelto la strategia del popcorn, tifare per il governo DimaioSalvini e poi sperare (gufare) il fallimento, per poi tornare dagli italiani e poter dire “avete ragione, puzziamo, ma vedete gli altri!).

Certo non mi è facile mandare giù il decreto sicurezza, ma ho speranza sul DEF.

La manovra (DEF) del governo M5S-Lega prevede un deficit/PIL del 2,4% (circa 41 miliardi di euro), e tra le altre cose introduce il reddito di cittadinanza (10 miliardi, quello che costarono gli 80 euro, meno di quello che si spese per salvare le banche, meno di quello che servono per non fare aumentare l’IVA, fardello lasciato dal governo PD!), un risarcimento ai truffati dalle banche, porta la pensione minima a 780,00 euro.

Concreti interventi di contrasto alla povertà.

Il PD scende in piazza contro il lavoro, i lavoratori in sofferenza e gli ultimi, a difesa dello spread, dei mercati e dell’austerità, e addirittura con la speranza, neanche tanto nascosta, che questi facciano cadere il governo.

E questo sarebbe un partito di sinistra?

Il PD fa tanta tristezza e tanta rabbia!

Finalmente getta la maschera e si qualifica quale partito che difende i mercati e lo spread che sono i riferimenti del liberismo e delle destre politiche.

Infatti il PD si trova in buona compagnia con Briatore che sostiene che al Sud votano M5S perché non hanno voglia di lavorare!

Vecchio vizio borghese quello di considerare i poveri unici responsabile della loro povertà. Per questi signori la povertà è una colpa. Meridionali e poveri non hanno voglia di lavorare!

Dal 2008 tutti i governi, a parte il governo Monti, hanno sforato gli impegni con l’Europa.

Il governo Renzi (2014-2015-2016) ha fatto un deficit-pil del 3%-2,6%-2,5% rispettivamente.

Il governo Gentiloni ha fatto un deficit- Pil del 2,4%, contro l’1,8 concordato.

Ma i miliardi del deficit e quelli ottenuti con maggiori flessibilità li hanno girati non ai poveri, non ai pensionati al minimo, ma alle categorie più abbienti o comunque meno indigenti: banche (una cinquantina di miliardi in 5 anni, di cui 20 solo nel dicembre 2016), proprietari di case (4 miliardi per l’abolizione dell’Imu), imprese (12 miliardi di incentivi per il Jobs Act), lavoratori dipendenti (bonus di 80 euro).

Nulla (a parte il mini-reddito di inclusione avviato da Gentiloni) per i 10 milioni di poveri e i 3,5 milioni di precari.

Forse è per questo che non si sono sentite le grida dell’Europa, dei tanti zelanti economisti e commentatori dall’alto dei loro opulenti contratti a tempo indeterminato!

Il Cottarelli, sempre presente da Fazio, pontifica contro l’abolizione della Fornero dall’alto del suo pensionamento a 59 anni!

Ora il governo Conte, ed è il paradosso, visto che viene descritto come il più a destra (qualcuno lo definisce razzista perché vuole abolire i vitalizi!) della storia repubblicana (qualche zelante commentatore addirittura sarebbe sul punto di espatriare o di bruciarsi vivo!)– sposta il grosso della manovra sulle fasce più deboli: disoccupati, pensionati, piccole imprese, vittime delle truffe bancarie.

Tutti in coro PD, Europa e i meglio commentatori ed economisti (non facciamoci ingannare l’economia non è una scienza esatta, tutte le sue teorie discendono dalle ideologie dei loro sostenitori!).

L’intervento del governo infatti riceve plausi insospettati dalla sinistra meno prevenuta (Stefano Fassina) e persinoda uomini del Pd non renziani (Michele Emiliano: “È una manovra di sinistra, io al posto loro l’avrei fatta così e mi domando perché non l’abbiamo mai fatta noi delPd”).

Dalla metà degli anni novanta, ma con maggiore evidenza in questi ultimi 5 anni renziani, in Italia si è assistito a una accettazione strisciante e continua, da parte del PD, del neo-liberismo e del capitalismo più selvaggio e dal volto disumano. Il partito che doveva rappresentare “la Sinistra” ,il PD, ha svenduto la sanità pubblica, ha massacrato lo stato sociale, demolito le pensioni d’anzianità.

Il PD renziano, ha cancellato l’art. 18, come se fosse uno strumento legislativo marxista-leninista, ha dimenticato gli ultimi.

Dagli anni novanta ad oggi l'opposizione reciproca tra destra e sinistra è stato più che vero conflitto politico una sorta di gioco codificato, un minuetto.

Per circa 25 anni destra e sinistra si alternano al potere, ma i lavoratori, gli ultimi, i precari, quel popolo di sinistra che vuole più democrazia, uguaglianza e onesta si è sentito tradito e ha cominciato a costatare che i governi di sinistra non facevano il loro mestiere.

Questo è diventato il più grave problema dell’Italia, avere un partito che si professa, a parole, di sinistra ma attua e difende politiche liberiste!

L’Italia è l’unico paese senza una vera sinistra di peso capace di fare una opposizione con orizzonte di governo di sinistra.

E’ in questo infelice panorama, di decadimento, di abbandono degli ultimi, umiliazione del lavoro, tradimento di quanti aspirano a una società più giusta e solidale che ha fatto la comparsa ilM5S.

Persone comuni e non politici di professione, che hanno rimesso al centro, con tutte i limiti e le approssimazione che si vuole, i temi classici della sinistra, lavoro garantito e tutelato, difesa della nostra Costituzione, lotta alla povertà, lotta ai privilegi, lotta alla corruzione.

Il M5S consapevole che la corruzione è il cancro che corrode e avvilisce la nostra società (ecco il grido onesta!), che la corruzione esiste perché politici di professione ed eterni sono corruttibili e corruttori, hanno portato avanti una idea rivoluzionaria: due mandati e poi si ritorna nella società (che bello se diventasse la scelta almeno di tutti quelli che si definiscono di sinistra!

E quanto bene farebbe all’Italia, il paese più corrottodell’Europa!).

I lavoratori, i disoccupati, gli ultimi e chi crede in una società più giusta e solidale, semplicemente chi si sente di sinistra, votano M5S per essere rappresentati, perché hanno capito che il PD non li rappresenta più.

E non perché non hanno voglia di lavorare, per buona pace del PD e diBriatore!

Giuseppe Furano

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