Il mare è agitato e la spuma bianca ne copre la gran parte.
Un abbraccio potente e candido quello che avvolge la scarna spiaggia facendola scomparire sotto i suoi ripetuti ed intensi marosi.
Quando ti avvicini la salsedine ti sfiora le guance riempiendole di sale e di iodio.
Più facile ed affascinante osservarlo dall’alto.
Dalle colline di Amantea a guardarlo ritorna in mente la canzone “Il mare d'inverno” di Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone cantata oltre 30 anni fa da Loredana Bertè
“È solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l'interno qualche nuvola dal cielo che si butta giù.
Sabbia bagnata una lettera che il vento stà portando via.
Punti invisibili rincorsi dai cani stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui solo a cercare un caffè.
Il mare d'inverno.
Alberghi chiusi manifesti già sbiaditi di pubblicità.
Mare mare qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.
Mare mare qui non viene mai nessuno a farci compagnia.
Mare mare non ti posso guardare così.
Perché questo vento agita anche me.
Passerà il freddo e la spiaggia lentamente si colorerà.
La radio e i giornali e una musica banale si diffonderà.
Perché questo vento agita anche me.
Questo vento agita anche me”.
Una canone che è la canzone dei paesi di mare di tanta parte della nostra Calabria.
Quei paesi che aspettano che l’inverno passi con il suo grigiore e con i suoi silenzi
Quei paesi che aspettano che le spiagge di colorino dei colori degli ombrelloni, dell’ azzurro del mare calmo e del grigio della sabbia e si riempiano di vita, di musica , di gelati e di pizze.
Amantra 17 gennaio 2018.