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Redazione TirrenoNews

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Del bilancio cosiddetto riequilibrato( e di altro,in verità) gli amanteani sanno poco o quasi nulla.

Ma la verità è che forse non vogliono nemmeno sapere.

Come cantava Ivano Fossati :”forse è meglio non sapere, non sentire, non vedere, non cercare, non cercare ,…… avrò il tempo di sapere, di capire forse più”.

Eppure tutti sappiamo che “I popoli, al pari degli individui, tanto possono quanto sanno”.

Quello che siamo venuti sapere è che la ipotesi di bilancio proposta al Ministero è stata bocciata.

Che significa? facile. Basta leggeri l’art 261 del testo Unico degli Enti Locali il quale dispone che :

-L'ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato e' istruita dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, che formula eventuali rilievi o richieste istruttorie, cui l'ente locale fornisce risposta entro sessanta giorni.

-Entro il termine di quattro mesi la Commissione esprime un parere sulla validità delle misure disposte dall'ente per consolidare la propria situazione finanziaria e sulla capacità delle misure stesse di assicurare stabilità alla gestione finanziaria dell'ente medesimo.

La formulazione di rilievi o richieste di cui al comma 1 sospende il decorso del termine.

In sostanza i 4 mesi sono trascorsi.

Ora sempre il 261 stabilisce che :

-In caso di esito positivo dell'esame la Commissione sottopone l'ipotesi all'approvazione del Ministro dell'interno che vi provvede con proprio decreto, stabilendo prescrizioni per la corretta ed equilibrata gestione dell'ente.

- In caso di esito negativo dell'esame da parte della Commissione il Ministro dell'interno emana un provvedimento di diniego dell'approvazione, prescrivendo all'ente locale di presentare, previa deliberazione consiliare, entro l'ulteriore termine perentorio di quarantacinque giorni decorrenti dalla data di notifica del provvedimento di diniego, una nuova ipotesi di bilancio idonea a rimuovere le cause che non hanno consentito il parere favorevole.

Ed è questo che è successo

E’ arrivata la bocciatura.

Ora il comune ha 45 giorni di tempo per formulare una nuova ipotesi di bilancio

Se anche questa ipotesi di bilancio non sarà approvata sarà disposto lo scioglimento del consiglio e sarà disposto l’invio di commissario

Nessuno( salvo pochissimi, forse) sanno le ragioni della bocciatura.

Possono saperlo solo i consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, posto che chiedano copia della lettera del Ministero e che la comprendano

Il popolo deve ignorarla.

Il popolo non deve sapere nemmeno che il bilancio è stato bocciato perché si spende più di quello che si ha o se si incassa meno di quello che si deve!

Il popolo non deve sapere né quale è la colpa, né di chi è la colpa.

E’ un po’ come il coniuge che non sa, ne vuole sapere se l’altro lo ha tradito o lo tradisce: già, a che servirebbe?

E poi “Le corna sono come i denti. Appena spuntano fanno male, poi ce se magna”

Ecco cosa dice l’allarme meteo per Amantea

Martedì, 27 Novembre 2018 09:25 Pubblicato in Cronaca

Amantea (87032)

Allarme meteo di livello arancione per piogge forti

a partire da: Lunedi, 26 novembre 2018, 13:00
fino a: Mercoledi, 28 novembre 2018, 07:00
per: tutte le quote

Allarme meteo di livello arancione per piogge forti con oltre 30 l/m2 nell'arco di 24 ore, valido da lunedí, 26.11. 13:00 a mercoledí, 28.11. 07:00.

Questo allarme è stato aggiornato Lunedi, 26 novembre 2018, 10:35.

Amantea (87032)

Allarme meteo di livello arancione per tempeste

a partire da: Lunedi, 26 novembre 2018, 13:00
fino a: Mercoledi, 28 novembre 2018, 13:00
per: tutte le quote

Allarme meteo di livello arancione per tempeste con oltre 75 km/h, valido da lunedí, 26.11. 13:00 a mercoledí, 28.11. 13:00.

Questo allarme è stato aggiornato Lunedi, 26 novembre 2018, 10:33.

La zona di Amantea è compresa fra 0 e 421 metri di altitudine.

Tutti gli orari sono indicati in ora locale, fuso orario: Europe/Rome

Visto che a Fuscaldo il sindaco Ramundo e i suoi “seguaci” ancora festeggiano la scarcerazione del soggetto e vanno cianciando che l’inchiesta della procura di Paola è stata “smontata”, stiamo proponendo ai nostri lettori e all’opinione pubblica le parti salienti delle accuse di corruzione e peculato nei confronti del soggetto. Che prima o poi daranno vita ad un processo, al quale non si chiede la “reclusione” in carcere di Ramundo ma la sua (sacrosanta!) interdizione dai pubblici uffici per il semplice motivo che è un sindaco corrotto, come viene ampiamente dimostrato dai magistrati di Paola. A partire dall’affare della gestione del depuratore, affidata per oltre cinque anni (!!!) in regime di prorogatio e senza gara alla stessa ditta “amica”, salvo poi predisporre un bando soltanto dopo l’intervento della Guardia di Finanza negli uffici comunali e attraverso falsità su falsità, tra l’altro tutte dimostrare con fonti di prova inoppugnabili (http://www.iacchite.com/fuscaldo-tutte-le-bugie-di-ramundo-laffare-depuratore-e-il-provvidenziale-arrivo-della-finanza/).

Ma vi è anche un altro profilo di falso che riguarda le delibere del sindaco di Fuscaldo a favore della società Impec Costruzioni per la gestione del depuratore, poiché Gianfranco Ramundo attestava falsamente che “a tutt’oggi, circa l’affidamento del servizio, è in corso uno studio di appalto consortile su finanziamento regionale”. Queste affermazioni, analogamente a quelle contenute nelle precedenti ordinanze, sono risultate non corrispondenti al vero, poiché la documentazione acquisita presso l’amministrazione comunale nonché le sommarie informazioni testimoniali rese in data 15 dicembre 2017 da Domenico Maria Pallaria, dirigente generale del Dipartimento di Presidenza della Regione Calabria, già dirigente generale del Dipartimento Lavori Pubblici, e per un periodo dirigente generale del Dipartimento Ambiente, hanno clamorosamente smentito le mendaci affermazioni del sindaco di Fuscaldo, dimostrando che nessuno studio di appalto consortile era in atto o comunque previsto e programmato presso la Regione Calabria e che, in ogni caso, nessun Consorzio di Comuni potesse derogare alle norme in materia di appalti.

Ma ecco cosa afferma testualmente il dirigente Pallaria: “Per quanto di mia conoscenza e competenza non vi è alcun finanziamento per lo studio di appalto consortile per la gestione del servizio di depurazione. Mi preme altresì evidenziare che qualora fosse stato previsto un finanziamento, lo stesso non poteva derogare le norme sull’affidamento degli appalti e quindi il Comune avrebbe dovuto, poiché di sua competenza, esperire una gara ad evidenza pubblica”.

E ancora, la consapevolezza dell’illiceità della propria condotta da parte del sindaco, si desume ulteriormente da una conversazione del 4 gennaio 2017, ovvero dopo quasi cinque anni dalla prima ordinanza, intervenuta tra il sindaco Gianfranco Ramundo e l’ingegnere Michele Fernandez. Nel corso di tale conversazione, Ramundo si lamenta che dovrà fare un’altra ordinanza e Fernandez lo rassicura dicendogli: “la facciamo breve, di mese in mese” e il sindaco risponde: “Ho capito, però Santo Dio sempre ordinanze sono! Porca puttana, Santo Dio!”. In tale conversazione emerge con assoluta certezza che il sindaco è ben consapevole della illiceità della condotta posta in essere.

Tale conversazione, lungi dallo scriminare la posizione del sindaco, la aggrava, se solo si pensa al fatto che essa è intervenuta appena quattro giorni dopo la scadenza dell’ultima ordinanza, avvenuta appunto il 31 dicembre 2016, e comunque in data successiva all’intervento della Guardia di Finanza di Paola presso gli uffici comunali di Fuscaldo avvenuto il 6 luglio 2016. E’ altamente probabile che in assenza dell’intervento della Guardia di Finanza, la condotta fraudolenta si sarebbe protratta senza alcuna remora.

Nessun dubbio, dunque, circa l’utilizzo del mezzo fraudolento posto in essere dal sindaco nell’adozione delle ordinanze attraverso un macroscopico mendacio. A tale proposito, la giurisprudenza di legittimità ha affermato che “nel reato di turbata libertà degli incanti, la “collusione” va intesa come ogni accordo clandestino diretto ad influire sul normale svolgimento delle offerte, mentre il “mezzo fraudolento” consiste in qualsiasi artificio, inganno o menzogna, concretamente idoneo a conseguire l’evento del reato, che si configura non soltanto in un danno immediato ed effettivo, ma anche in un danno mediato e potenziale, dato che la fattispecie si qualifica come reato di pericolo“.

Nel caso di specie, è evidente come il mezzo fraudolento sia integrato proprio dalle false affermazioni del sindaco di Fuscaldo, poste in essere artificiosamente allo scopo di fornire una apparente legittimità alle ordinanze contingibili ed urgenti.

E – naturalmente – non è finita qui. 2 – (continua)

Da Iacchite - 26 novembre 2018

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