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Redazione TirrenoNews

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Il balletto ( ci si scusi il termine usato) degli alloggi popolari che ad Amantea non trova la dovuta soluzione, ora può avere un prima risposta.

Parliamo delle sbandierate notizie diffuse oggi 8 febbraio, alle ore10.30, nella sala oro della Cittadella, a Catanzaro, dall’assessore regionale ai lavori pubblici Roberto Musmanno

che ha illustrato l'Avviso pubblico sulla “concessione di contributi finalizzati al potenziamento del patrimonio pubblico esistente adibito ad alloggi sociali”.

Diamo atto che ci vuole una bella faccia tosta a vantare un finanziamento, a valere sulle azioni 9.4.1 e 9.4.4 del Por Calabria Fesr-Fse 2014/2020, di soli 42 milioni di euro per interventi di potenziamento e qualificazione dell’offerta di edilizia abitativa sociale, ma tant’è!

Ma sarebbe ancora peggiore e magra la figura per il comune di Amantea se non facesse istanza per nuovi alloggi popolari nella grave situazione nella quale si trova con le attuali dotazioni, insufficienti a dare la benché minima risposta alle esigenze della città

Nuovi alloggi ed alloggi recuperati a chi non ne ha diritto, potrebbero favorire l’accesso ad un alloggio adeguato di persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità, garantendo benessere abitativo e integrazione sociale.

Sono finanziabili interventi di recupero e ristrutturazione di immobili di proprietà pubblica da destinare ad edilizia abitativa sociale, nonché interventi di ripristino funzionale, recupero e ristrutturazione di edilizia abitativa sociale esistente, volti a incrementare l’offerta di alloggi.

Gli interventi devono essere proposti dai Comuni calabresi e il contributo è pari al 100% delle spese ammissibili.

La dotazione complessiva è di 52 milioni di euro.

26 milioni sono destinabili per interventi di recupero e ristrutturazione di immobili di proprietà pubblica da destinare ad edilizia abitativa sociale, e ancora interventi di ripristino funzionale, recupero e ristrutturazione di edilizia abitativa sociale esistente, volti a incrementare l'offerta di alloggi".

“Il secondo intervento, per complessivi 16 milioni, riguarda interventi di rimozione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici".

10 milioni saranno assegnati all'Aterp per poter effettuare interventi di riqualificazione degli alloggi popolari in tutto il territorio calabrese.

Un po’ di pazienza sembrano dire dal comune a chi giustamente appena vede il personale comunale che cambia gli organi illuminanti che non funzionano si ferma per segnalare anche quelli prossimi alla propria abitazione.

 

 

 

Sembra dirlo sia il personale che controlla e che fa la manutenzione della pubblica illuminazione.

Sia la politica

Purtroppo l’autoscala è vecchiotta e non è stata sostituita come forse si sarebbe dovuto fare già da alcuni anni, magari per lasciarne una nel capoluogo ed una nelle frazioni e zone periferiche

Non abbiamo dati scientifici ma riteniamo che Amantea abbia un numero eccessivo di organi illuminanti.

Una entità, cioè, che avrebbe imposto in passato ed imporrebbe oggi una ben diversa attenzione.

Per esempio abbiamo segnalato zone iper servite , quasi piste da aeroporto( leggi stradone per il poliambulatorio), sia zone per niente servite come parte della SS18 di Amantea ed in particolare gli svincoli per il poliambulatorio.

Diamo comunque atto che qualcosa comincia a funzionare. Bene.

Ed ora che l’autoscala funziona, ed appena sostituite le lampadine fulminate, non sarebbe male se si verificasse la stabilità dei pali che cadendo( leggi Coreca) potrebbero creare danni ai cittadini ed ai loro beni.

Ed altro, tanto altro…..

Il Prefetto di Cosenza, Paola Galeone, ha convocato per oggi in Prefettura un tavolo di lavoro che mira alla tutela dell’occupazione degli operatori termali delle terme di Guardia Piemontese ed Acquappesa.

Ma sulla vicenda interviene anche il vescovo della diocesi, San Marco Argentano Scalea, monsignor Leonardo Bonanno

 

 

 

 

Non è più una sorpresa che la Chiesa in Calabria intervenga su simili problemi sia per sollecitare la politica alla quale così sembra indicare la giusta, sia per dire la propria.

Ecco cosa ha detto il presule:

«Le Terme Luigiane, ricadenti nel territorio dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, sono rinomate tanto da concorrere con le più note stazioni termali d’Italia, soprattutto per le peculiari caratteristiche delle acque.

Ancora una volta quest’anno, purtroppo siamo nel vivo della crisi dell’attività lavorativa alle Terme per cui, dinanzi alla paventata chiusura degli stabilimenti, desidero unire la mia voce, in nome della Chiesa diocesana di San Marco Argentano - Scalea, perché le parti interessate trovino le adeguate soluzioni superando i particolarismi, come già avvenuto in passato.

Confido nella buona riuscita della iniziativa del rappresentante del Governo, insieme con l’impegno del Governatore della Calabria e del suo delegato per questa vertenza l’On. Giuseppe Aieta, consigliere regionale che ben conosce la problematica, risiedendo nello stesso comprensorio del Tirreno cosentino; dei due sindaci interessati, dei rappresentanti della Società Sateca, che ha la gestione degli impianti termali, e dei rappresentanti degli stessi lavoratori.

Nessuno comprenderebbe come sia possibile che in una regione come la nostra, provata da atavici problemi sociali, si possa verificare la chiusura di uno stabilimento termale di eccellenza, collocato in una località ad alta vocazione turistica, a servizio di migliaia di fruitori provenienti dalle diverse regioni italiane, attratti dal riconosciuto beneficio delle acque, che rappresentano un dono naturale per la nostra terra».

Un chiaro e forte messaggio

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