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Redazione TirrenoNews

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Tasse si, ma non a tutti: facciamo il punto sull’IMU agricola

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 19:27 Pubblicato in Italia

Il deputato Pd Nicodemo Oliverio ha partecipato la seguente nota stampa: “Imu sui terreni montani, occorre una decisione urgente”.

 

“I parlamentari del Partito democratico delle commissioni Agricoltura e Ambiente della Camera dei deputati questa mattina hanno incontrato i rappresentanti del ministero delle Politiche agricole per un approfondimento sull'Imu agricola.

"Da parte del ministero e' stato confermato l'impegno per una ridefinizione che tenga conto delle specifiche esigenze del mondo agricolo e dei comuni".

Cosi' i deputati Pd Nicodemo Oliverio, Enrico Borghi, Sabrina Capozzolo, Chiara Braga, Luca Sani, Ermete Realacci, Massimo Fiorio, Raffaella Mariani, Tino Iannuzzi.

A seguito della riunione i deputati del Pd chiedono al ministero dell'Economia "di accelerare nella revisione dei criteri per il pagamento dell'imposta sui terreni, prendendo a riferimento i criteri Istat per la definizione dei comuni montani, parzialmente montani e non montani".

I deputati chiedono anche che "i terreni montani siano completamente esentati dal pagamento dell'Imu, anche in considerazione del quadro economico e del fondamentale ruolo svolto dall'agricoltura di montagna.

Per i comuni parzialmente montani e' necessario secondo i deputati Pd distinguere, perlomeno, tra chi fa agricoltura e chi no, esentando i terreni di proprietà o in affitto a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali".

Serve, quindi, "una decisione urgente, che tenga conto anche delle esigenze dei comuni vista la prossima scadenza del 26 gennaio".

I parlamentari del Pd, infine, "fanno appello al Governo affinchè si assuma nelle prossime ore una decisione risolutiva e adeguata alle esigenze del mondo agricolo e dei comuni". Roma, 14 gennaio 2015

NdR. Riteniamo di dover evidenziare che la classificazione attuale si riferisce a Comuni, montani e parzialmente montani. Ed appare ridicola e vergognosa

Occorre classificare i terreni, non i comuni

E quando il comune è parzialmente montano la proposta esenzione dei terreni di proprietà o in affitto a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali è una ulteriore bufalata.

Se si vuole, in teoria, aiutare i terreno svantaggiati occorre esentare TUTTI i terreni montani e non creare artificiose differenziazioni

Salvo una e preliminare. La esenzione deve essere concessa esclusivamente ai terreni coltivati, in questo modo incentivando la loro messa in coltura.

Ricordiamo che in generale i terreni/terreni agricoli sono soggetti a IMU ad aliquota ordinaria deliberata dal Comune con aliquota variabile dal 4,6 per mille al 10,6 per mille. Sappiamo di comuni che hanno deliberato aliquota al 2 per mille ma non è quanto previsto dalla norma.

Ricordiamo altresì che la corrente legislazione prevede (Art. 2 c. 2):

  • Fino a 280 metri di altitudine: nessuna esenzione;
  • da 281 fino a 600 metri: esenzione solo per i terreni posseduti da Coltivatori Diretti e IAP con requisito previdenza agricola; l'esenzione si applica anchein caso di terreno posseduto da CD o IAP (Art. 2 c. 3) e concesso in comodato o in fitto ad altro CD o IAP.
  • oltre 600 metri di altitudine: esenzione per tutti i terreni.

Infine richiamiamo che Il TAR del LAZIO ha sospeso l'applicazione del DM per i terreni agricoli nei Comuni Montani sotto i 600 metri individuati attraverso la Circolare del 28 Novembre 2014 e che il 21 Gennaio ci sarà la seduta di Consiglio dei Ministri in cui dovrà essere affrontato l'argomento.

La Guardia di Finanza sequestra 13mila articoli 'Made in China'

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 18:56 Pubblicato in Paola

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato un ingente quantitativo di prodotti “made in China” pericolosi per la salute.

 

 

Tutto è nato dall’ accesso in un negozio gestito da cittadini cinesi in seguito alla mancata emissione di uno scontrino fiscale.

Con l’ occasione esercitato anche la verifica della regolare assunzione dei numerosi dipendenti.

In coerenza il controllo è stato esteso anche alla merce in vendita.

I finanzieri della Compagnia di Paola hanno esaminato migliaia di prodotti per verificarne la rispondenza ai requisiti di legge.

E’ risultato che oltre tredicimila prodotti erano mancanti delle indicazioni obbligatorie previste per legge (provenienza, composizione qualitativa e quantitativa, eventuali precauzioni per l’uso).

Peraltro molte etichette riportavano istruzioni solo in lingua cinese o con traduzioni così colme di errori grammaticali da renderle praticamente incomprensibili.

Sui prodotti mancava il marchio CE che costituisce una indispensabile garanzia di sicurezza per gli acquirenti

Occorre ricordare che proprio in queste ultime festività natalizie molte apparecchiature di illuminazione sono risultate difettose, qualcuna è persino scoppiata poco dopo essere stata accesa.

Ovvio il sequestro

I prodotti sottoposti a sequestro sono stati diversi : cosmetici, lampadine, neon, led, cavi e prese elettriche, alimentatori, piccoli elettrodomestici, batterie e accessori vari per automobili, articoli per la telefonia, ricetrasmittenti, fornelli a gas, rubinetti e giocattoli.

Si tratta di una attività specificamente demandata in via primaria, alla Guardia di Finanza e che è stata egregiamente svolta in Paola , e che dovrebbe essere svolta in ogni negozio che vende prodotti cinesi in ogni comune del nostro territorio.

Oltre al sequestro contestato l’impiego di manodopera in nero, la mancata registrazione dei corrispettivi, la vendita di prodotti pericolosi a prezzi così bassi da turbare la leale concorrenza.

Un intervento che garantisce la scurezza dei consumatori e tutela la libera concorrenza tra operatori commerciali per evitare che l'economia legale venga danneggiata dall’immissione in commercio di prodotti, attesa la loro scarsa qualità, i cui costi notoriamente sono più bassi rispetto a quelli di mercato.

La ditta cinese è stata segnalata all’Agenzia delle Entrate per la mancata emissione dello scontrino fiscale, alla Camera di Commercio per le successive fasi del procedimento amministrativo ed alla Direzione Provinciale del Lavoro per quanto attiene il sommerso occupazionale

l'Ottantenne alla guida dell'auto stava scendendo da Cleto diretto ad Amantea.

 

Arrivato sul piccolo ponticello sul torrente Torbido, quello che divide la provincia di Cosenza da quella di Catanzaro, l’auto , per ragioni ignote, sbanda ed urta contro il muretto ed il gard rail.

Nessuno dei due regge, anche perché il muretto era già stato parzialmente divelto, e l’auto con il conducente piomba nel profondo fossato del torrente.

Si tratta di Antonio Marano da Lago, un arzillo ottantenne,ben noto sia a Lago che ad Amantea

Purtroppo l’auto piomba verticalmente sulla spalla sinistra del torrente che è fortemente inclinata così da ruotare su se stessa e da rovesciarsi sul tettuccio.

Per un mera fortuna non finisce nell’acqua del torrente, forse solo perché fermata dal muretto che è caduto prima dell’auto e che ha costituito un fermo al suo scivolamento

Se fosse finita nell’acqua per il conducente sarebbe potuta andare molto peggio

L’auto infatti avrebbe costituito una diga e l’acqua si sarebbe alzata con il rischio di affogare l’anziano conducente

Il Marano a testa in giù, impossibilitato ad uscire da solo, è riuscito a chiamare un suo amico descrivendo quanto successogli e la gravità della sua condizione

Ma la verità è che la cosa più intelligente che ha fatto il Marano è stata quella di chiamare la Caserma dei Carabinieri di Amantea, guidata dal maresciallo Massimiliano Diamanti, che ha inviato una pattuglia che ha raggiunto il luogo dell’incidente in pochissimi minuti.

Tra l’altro della pattuglia facevano parte due unità di alta operatività i quali visto la gravità dell’incidente occorso hanno provveduto in via preliminare a chiamare il 118 ed i Vigili del Fuoco

Senza perdere tempo, comunque, i Carabinieri si sono buttati nel torrente aprendo lo sportello posteriore, ed assicuratisi delle condizioni di lucidità dell’infortunato lo hanno tranquillizzato e tratto fuori

dall’auto

nel frattempo sono giunti gli operatori del 118 che hanno provveduto alle operazioni di primo soccorso

dell’infortunato.

Il tutto con estrema efficienza e tempestività , la punto che quando sono giunti gli amici ed i parenti dell’infortunato lo hanno trovato già praticamente nel’autoambulanza e nelle mani di medici ed infermieri .

Pur non lamentando in apparenza il Marano alcuna lesione ed alcun problema in via precauzionale lo stesso è stato portato al vicino nosocomio di Paola

Nel mentre sono giunti con la massima tempestività possibile dalla lontana Paola è giunta la squadra dei Vigili del Fuoco guidata dal caposquadra Bruno Adriano che hanno proceduto a quanto necessario ed utile compresa la messa in sicurezza della zona incidentata dotando la strada di strisce colorate finalizzate ad evitare che altri potessero finire nel torrente.

Solo dopo aver provveduto ai necessari interventi di soccorso ci si è resi conto che l’incidente è avvenuto sulla spalla sinistra del torrente che ricade in provincia di Catanzaro ed è stato avvertito il personale della relativa provincia che è stato invitato dai Carabinieri intervenuti a mettere in sicurezza prima possibile la zona ed i particolare il ponte

Una cosa strana è che anche il muretto opposto lato ovest è divelto per un altro ennesimo incidente occorso ieri l’altro

La gente intervenuta numeroso sul posto non ha potuto fare a meno della tempestività avuta da Carabinieri, 118 e Vigili del Fuoco, che, partiti per interventi in area territoriale di competenza, si sono trovati sul territorio di un’ altra provincia ed hanno comunque operato i soccorsi con estrema efficienza.

 

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