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Redazione TirrenoNews

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Toglietemi tutto ma non il mio breil, diceva una vecchia pubblicità.

Oggi sembra sia tornata di moda il medesimo slogan, ma leggermente cambiato.

Sentiamo dire “ Toglieteci tutto ( al PD calabrese ) ma non la sanità!.

Se no ci incateniamo davanti a Palazzo Chigi.

Già!

Lo ha detto( per primo) Oliverio partecipando alla finta inaugurazione del vecchio-nuovo ospedale di Praia a Mare.

Oggi lo ripete lo dice il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno.

E si accodano anche i sindaci di Praia a Mare e Tortora i quali avrebbero dichiarato la solidarietà alla “ manifestazione dei cittadini locresi (che) è in sintonia con quanto affermato con forza dal presidente Oliverio, che sin dal suo insediamento ha lottato per dare ai cittadini calabresi ciò che veramente meritano, cioè una giusta sanità”.

Giusta non efficiente , badate! E giusta sta per “ un po’ per tutti”

Non state a chiedervi cosa ci sia dietro.

Noi sospettiamo che si tratti di ragioni diverse.

La prima , la pubblicità. Quasi diventeranno eroi, prodromici di una rivoluzione contro il governo centrale, che mortifica la Calabria come avvenuto quasi sempre dal tempo della finta unità d’Italia, quella che ha alimentato un nord vincente contro un sud perdente.

La seconda, le prossime elezioni politiche; ovviamente per chi è alla ricerca di posti garantiti per il senato o la camera.

La terza, la mortificazione subita da Oliverio ( non dalla Calabria) quale governatore visto che come dichiarato da Magorno “Ribadiamo l’urgenza che il governo affronti con risolutezza la vicenda, consegnando – così come avvenuto in Campania – la titolarità del settore a chi è stato eletto e scelto democraticamente dai calabresi”.

Insomma la Calabria è perfino a sud della Campania!

La quarta, è che il popolo calabrese ( ed ovviamente il personale della sanità) si sta incaxxando ed occorre cavalcare questa onda per averne i voti.

La quinta , è che nessuno deve sapere la verità. Quale verità? Ma quella di una sanità che non funziona per causa di una politica che la ha sempre usata come portafoglio di posti e di voti.

E così occorre dare a colpa agli altri. A chi?

Ma, ovvio, a Scura, Scura l’uomo nero, il cattivo, l’emissario del male … scusate del governo! Di un governo che non rispetta la politica calabrese

Di un governo che non garantisce la salute dei calabresi, tanto che Oliverio ricorda:

-Che la sanità in calabra è stata commissariata dal 2010( cioè molto prima che lui diventasse governatore) e proprio perchè la sanità calabrese non funzionava( chissà perché) e la evasione sanitaria era altissima;

- che la evasione sanitaria è aumentata e non diminuita( da 240 milioni a 300);

-che la qualità delle prestazioni si è indebolita;

-che le liste di attesa sono cresciute;

- che in Calabria mancano 4000 dipendenti nella sanità!

Magorno ed Oliverio, ma perché, allora, non attuate le Case della salute?

Riceviamo e pubblichiamo:

“ONORE AI CADUTI

Oggi è il 4 novembre.

Novantanove anni fa in questa data finiva la prima guerra mondiale.

E da allora commemoriamo il ricordo di questa giornata, che inizialmente era l’«anniversario della vittoria», poi divenne la «festa dell'unità nazionale»; oggi è «festa dell'unità nazionale e giornata delle Forze armate».

Onoriamo i tantissimi caduti di quella guerra cruenta e senza pietà.

Quanti?

Troppi, solo l’Italia ha perso 1.240.000 persone tra militari e civili, se poi si sommano militari, civili, feriti e mutilati di tutti gli stati coinvolti nella Grande Guerra si può stimare il dato inquietante di 37 milioni.

Uno dei tanti giovani italiani a partecipare a questa guerra fu Carlo Emilio Gadda, volontario appena ventiduenne che nei suoi diari di guerra scrisse:<< […] che realmente la mia , la nostra vita è un brevissimo tempo, che già mezzo è trascorso senza frutto d’onore, senza una gioia. Sentì con intensità spasmodica che non un sorriso di giocondità ha rallegrato i miei giorni distrutti.

Ho patito tutto, la povertà, la morte del padre, l’umiliazione, la malattia, l’impotenza del corpo e dell’anima, la paura, lo scherno, per finire a Caporetto nella fine delle fini, non ho avuto amore né niente; l’intelligenza mi vale soltanto per considerare e soffrire gli slanci del sogno, l’amore della patria e del rischio.

La passione della guerra mi ha condotto a una sofferenza mostruosa, a una difformità spirituale che non può avere riscontro.

Sentì in quel momento quell’intensità di una scelta… il vuoto, l’orribile vuoto della mia vita, la sua brevità, la sua fine, che cosa avrò fatto per gli uomini, che cosa per il mio paese? Niente, niente.>>

Quanta emozione, quanto patimento in queste parole e quanto rispetto per la sofferenza di quella guerra che per l’Italia è stata soprattutto guerra di trincea.

Chissà invece quale sentire misero accompagnava le parole del generale Cadorna che raccontando Caporetto nel bollettino di guerra successivo descriveva “la mancata resistenza di riparti della II° Armata vilmente ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico”.

Era menzogna, fango gettato su chi sul fronte e senza guida perdeva la vita.

La guerra non ha niente di giusto, niente.

È la negazione assoluta del rispetto per la vita propria e degli altri.

È il barbaro gioco del potere che piega a proprio piacimento menti e corpi.

È la massima espressione della stupidità umana.

MoVimento 5 Stelle Amantea

Consigliere Comunali Francesca Menichino e Francesca Sicoli

Ma che succede in questa galleria di Coreca?

Sabato, 04 Novembre 2017 15:58 Pubblicato in Campora San Giovanni

E’ tempo, ormai, che questa benedetta galleria di Coreca è diventata un problema per gli automobilisti che devono muoversi lungo la costa tirrenica calabrese od addirittura andare e venire dalla Sicilia.

Sembra una bestemmia.

 

 

Ora anziché chiudere diventa a senso unico alternato per tre giorni.

Dalla mattina, ore 08,30, del 6 novembre alla era , ore 17.30, dell’8 novembre.

Il senso unico alternato verrà garantito da un semaforo e/o movieri tra i km 346 +800 e 347+700.

Ovviamente sarà ridotta la velocità, il diavolo delle strade italiane, non deve mai vincerla . Parliamo di Anatros, il demonio dei nervi del piede che fa accelerare gli automobilisti.

In avvicinamento alla galleria, quindi, la velocità passerà da 70 a 50 ed infine a 30 km orari.

Di più no. Manco a parlarne.

Sulle strade calabresi, quelle di Amantea, in particolare, 30 kmh è il limite scelto dal “divino” per evitare che avvengano incidenti, come se gli automobilisti fossimo tutti vecchi e rinco…..ti.

Ah, dimenticavo anche l’altro diavolo Arok il demonio che fa diventare scemo vieterà i sorpassi perchè per effettuarli si dovrebbe invadere l’altra corsia.

Ovviamente non comprendiamo perchè non si usa la vecchia SS18.

Ma questo fa parte dei misteri impenetrabili dell’ANAS!

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