È stata una mattina intensa di telefonate e messaggi tra la nostra redazione e le autorità competenti di Belmonte Calabro.
Era circolata la voce, mai confermata, come mai smentita, di un caso positivo nel Comune di Belmonte Calabro, presso una residenza sanitaria.
L'indiscrezione circolata in città, era di un anziano risultato positivio al coronavirus covid-19, ma al momento si attendono solo smentite ufficiali, speriamo.
Le visite mediche comunque proseguono in tutti i presidi sanitari nella nostra provincia, con un rapporto che viene tempestivamente inviato a tutte le Asl di competenza.
Il monitoraggio delle condizioni delle persone sotto protezione, è fondamentale per garantire cure immediate qualora dovessero emergere dei sintomi collegabili in qualche modo al coronavirus.
L'aggressività del coronavirus nei confronti dei soggetti anziani, e con problemi respiratori, ha blindato decine di case di riposo di tutta la provincia di Cosenza.
Strutture che complessivamente ospitano circa un migliaio di persone.
Sospese le visite, quasi ovunque, obbligo del controllo della temperatura per il personale che si reca al lavoro, controlli medico sanitari più stretti per tutti.
Una situazione difficile che vede ogni giorno le ambulanze pubbliche con assistenze mobilitate per trasporti di pazienti che accusano improvvise criticità.
E’ una prima linea invisibile, ma tremendamente reale, nella battaglia contro il virus.
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Belmonte Calabro
Decreti che si susseguono, limitazioni personali, professionali e collettive, isolamento forzato.
Tutto questo genera incertezza, impotenza, confusione, paura, perdita di controllo.
Saper distinguere fra paura, ansia da contagio, panico ed ipocondria.
La paura è un’emozione primaria, è fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza; se non la provassimo non riusciremmo a metterci in salvo dai rischi, ma la paura può diventare panico, ansia da contagio: un pericolo limitato e contenuto di contagio viene generalizzato, percependo ogni situazione come rischiosa.
Ne prova quello caduto oggi ad Amantea, nella bellissima e rinomata frazione di Coreca, dov'è una coppia, proprietaria di appartamento, è scesa pare da Roma, per motivazioni personali a noi sconosciute, gli abitanti del luogo, come hanno percepito e visto la presenza di persone al di fuori di quello che è la normalità della frazione, hanno immediatamente contattato la locale Caserma dei Carabinieri per formulare una denuncia.
Non conosciamo tutti i risvolti, né tantomeno se le forze dell'ordine hanno provveduto o meno a segnalare e/o verbalizzare l'accaduto, cercheremo di prendere informazioni e quindi di aggiornarvi.
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Campora San Giovanni
Preg.mo Presidente On. Santelli,
In qualità di Presidente degli Odontoiatri dell’Ordine di Cosenza, Organo ausiliario dello Stato, mi rivolgo a Le,i quale massima autorità Regionale, dopo che l’inchiesta di ieri sera, condotta dalla trasmissione di Report, ha messo a nudo le criticità della nostra Regione che paga lo scotto di una responsabilità politica che ha concesso un commissariamento della Sanità durato ben dieci anni. Dirigenti ai quali, chi per sua stessa ammissione di incompetenza , chi per palese confusione, è stato affidato l’incarico di gestire l’emergenza di una epidemia che, malauguratamente dovesse investire la nostra regione nelle proporzioni in cui si è manifestata al nord , determinerebbe una catastrofe. Dopo le denunce di Report le nostre paure sono maggiori e, alla legittima preoccupazione, si unisce l’indignazione per il fatto che la vita dei cittadini , la nostra vita, è affidata a persone impreparate non solo tecnicamente , ma anche dal punto di vista della comunicazione. Viene spontaneo chiedersi : in mano a chi siamo? Nell’intervista c’è chi afferma che l’ospedale di Castrovillari non era centro covid, per poi essere smentito dal giornalista che gli mostra un documento a sua firma che indica Castrovillari centro covid; tende triage posizionate senza criteri che si sfasciano al vento, ecc. Insomma, un’emergenza così grave, che si sta irresponsabilmente sottovalutando; cose da pazzi!!!! Anche il capo della protezione civile, intervistato, nominato responsabile dell’emergenza con pieni poteri, deputato a comprare tutti i respiratori necessari, dichiara “sorridente” che deve gestire altre emergenze e di non capire nulla di sanità. Ma cosa c’è da ridere? Forse non ha ben compreso cosa può accadere da un momento all’altro? Dovremmo essere tutti indignati, reagire ad uno stato di precarietà dove siamo stati costretti da dieci anni di commissariamento della sanità durante i quali si sono succeduti, nella gestione, personaggi indicati dalla politica, strapagati, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. E i medici, in tutto questo tempo, sono stati si mortificati, ma hanno anche la responsabilità di aver subito passivamente senza mai alzare la testa, senza mai ribellarsi a questo stato di cose. Da medico, da componente il Consiglio dell’Ordine, da Presidente degli odontoiatri non riesco ad assistere indifferente a questa vergogna, mentre i nostri colleghi ospedalieri, gli infermieri e tutto il personale paramedico in prima linea, privi dei dispositivi di sicurezza, vengono lasciati esposti al contagio. È troppo grande il rischio che stiamo correndo ed è il momento di far sentire forte l’orgoglio di essere medici rivendicando un ruolo da protagonisti nella gestione di questa emergenza, prima che sia troppo tardi. Qui si sta giocando sulla pelle dei calabresi. Mi rivolgo a Lei Presidente Santelli che, intervistata a Report, ha lasciato intendere chiaramente di essersi trovata in una tempesta che però deve governare e saper governare. Lei Presidente Santelli ha in questo momento la responsabilità di decidere, ma ha anche una grande opportunità! Lei deve avere il coraggio di utilizzare tutti i poteri che le sono affidati, creare immediatamente una unità di crisi costituita da medici, gente del settore, ai quali affidare l’organizzazione di una emergenza senza precedenti. Deve, con una azione eclatante, rimuovere gli incapaci e ridare in mano ai tecnici medici la responsabilità della sanità calabrese, prima che sia troppo tardi. E per prima cosa, senza ulteriori indugi, bisogna rifornire medici e paramedici delle protezioni necessarie che li mettano nelle condizioni di lavorare in sicurezza. Se si ammalano loro, mi chiedo e le chiedo, chi ci curerà? Qui si tratta della vita di tutti noi e se non si comprende questo e non si fa presto, non si potranno accampare scuse, ma rimarrà solo il rimorso e la responsabilità di non aver avuto il coraggio di decidere, mentre ai cittadini non rimarrà altro che affidarsi al nostro Santo Francesco di PAOLA.
Noi ci siamo!!! Cordiali saluti e buon lavoro
Dr. Giuseppe Guarnieri
Presidente Albo Odontoiatri
provincia di Cosenza
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Politica
COSENZA 31 marzo 2020 – E’ stato fermato dai Carabinieri Forestale di Montalto lungo la rete di viabilità del comune di San Vincenzo la Costa all’altezza della località “Battista” e sanzionato per violazione delle disposizioni impartite dal Governo in merito all’emergenza Coronavirus. Si tratta del titolare di una ditta boschiva, fermato insieme a tre operai a bordo di due autocarri mentre trasportavano materiale legnoso da poco prelevato all’interno di un bosco ignorando così le misure di sospensione delle lavorazioni boschive e pertanto senza alcun comprovato motivo che ne giustificasse il relativo spostamento. L’imprenditore, non è stato in grado di poter autocertificare l’indispensabile stato di necessità allo spostamento, non adducendo giustificazioni valide in merito alla loro circolazione. Il controllo ha pertanto portato alla contestazione di quattro violazioni nei confronti dei trasgressori, che, come noto, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto legge 19/2020, sono adesso punite con la sanzione amministrativa pecuniaria. Inoltre, ai sensi delle disposizioni del Presidente della Regione, stante il pericolo di potenziale esposizione al contagio, i quattro soggetti sono stato diffidati a recarsi immediatamente presso il domicilio dichiarato e permanervi - senza mai uscire - in attesa di comunicazioni del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp territorialmente competente e comunque per non meno di 14 giorni.
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Calabria
AVVISO PUBBLICO CONTRIBUTI PER MISURE URGENTI DI SOLIDARIETÀ ALIMENTARE SI INFORMA LA CITTADINANZA
Che con Ordinanza della Protezione Civile n. 658 del 29 marzo 2020, al Comune di Amantea è stata assegnata la somma di euro 123.906,92 da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare e im-piegare, esclusivamente, per l’acquisizione di “buoni spesa utilizzabili per acquisto di generi ali-mentari” o direttamente “generi alimentari o prodotti di prima necessità”.
La corresponsione dei buoni spesa o dei prodotti avverrà in favore dei nuclei familiari più esposti agli effetti economici legati all’emergenza e di quelli in stato di bisogno, per le necessità più urgenti ed essenziali.
Hanno priorità per tale aiuto quei nuclei familiari che non risultano essere assegnatari di sostegno pubblico (esempio: Reddito di cittadinanza, REI, SIA, o altro contributo pubblico).
Detta somma deve essere utilizzata solo ed esclusivamente per soddisfare esigenze di solidarietà alimentare.
Non è prevista l'erogazione diretta di somme di denaro.
Si chiede alla cittadinanza, in questa fase iniziale, di non recarsi presso la sede del comune, onde evitare spostamenti inutili, e di non telefonare, attendendo pubblicazione e massima diffusione di apposito schema di domanda per l’erogazione del contributo finalizzato all’acquisizione di generi di prima necessità.
L’Amministrazione Comunale sarà tempestiva nel comunicare i tempi e le modalità per chiedere gli aiuti, comprendendo il momento di estrema difficoltà che molte famiglie stanno vivendo.
In caso di necessità, contattare dalle ore 09:00 alle ore 12:00 il n°098241129.
Amantea lì, 30 Marzo 2020
Il Centro Operativo Comunale
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Politica
Riceviamo e pubblichiamo
Chiusi in casa ormai da giorni, stiamo affrontando questa emergenza sanitaria con molta responsabilità, rinunciando a bisogni e abitudini consolidate e facendo molti sacrifici perché non potendo andare a lavoro o aprire le nostre attività, i soldi iniziano a scarseggiare; tutto questo per proteggerci da un nemico invisibile ma molto pericoloso che potenzialmente può colpire migliaia di persone. Eppure, nonostante i nostri sacrifici, non tutti stanno facendo il possibile per debellare questo virus. Il timore giustificato di noi calabresi è che se il virus si diffonde in maniera estensiva nella nostra regione rischiamo una catastrofe perché il nostro sistema sanitario è a pezzi e la situazione economica dei calabresi precaria già prima del coronavirus. Poco o niente è stato fatto per risolvere queste problematiche. Insieme alle criticità strutturali, si palesano le responsabilità di chi ha permesso tutto questo: la colpa è dei partiti e del governo nazionale che negli anni hanno diminuito in maniera consistente gli investimenti pubblici e pensano al Sud solo per procacciare voti e riscuotere tasse. Sono responsabili tutti i nostri politici, che hanno utilizzato i soldi delle nostre tasse per arricchirsi, che hanno trattato la sanità come un bancomat per distribuire favori ad amici. Se siamo in guerra sono necessarie misure di guerra e quelle adottate finora sono assolutamente insufficienti. Siamo stanchi di essere abbandonati dalle istituzioni, di essere nelle mani di pochi e corrotti. Restare a casa non basta se non sono garantite misure di sicurezza a chi lavora nelle strutture sanitarie e nelle fabbriche, se gli ospedali non sono in grado di gestire l’afflusso di contagiati, se non viene istituito un sostegno al reddito per chi non può lavorare.
Su Facebook è nato il gruppo “Calabria contro il virus” per tenerci in contatto e organizzarci per fare sentire la nostra voce. Iniziamo invitando tutti a fare rumore dalle finestre ogni giorno alle ore 18 con pentole, mestoli e tutti gli oggetti che avete a casa.
Noi abbiamo fatto e stiamo facendo il nostro, ora i politici devono darci delle risposte IMMEDIATE: a partire dai sindaci che devono bloccare le imposte comunali per tutto il 2020 e farsi garanti dei cittadini calabresi con la Regione e con il governo, passando per la governatrice Santelli che deve iniziare un urgente piano di investimenti nella sanità e aprire immediatamente nuovi posti letto in terapia intensiva,adottare subito un programma di sostegno al reddito; al governo che deve mettere più fondi sul piatto. Ora o mai più.
Difendiamo la nostra terra, il futuro dei nostri figli, la salute dei nostri cari.
#mobasta
#movitivi
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Italia
In Calabria ad oggi sono stati effettuati 7187 tamponi.
Le persone risultate positive al Coronavirus sono 647 (+33 rispetto a ieri), quelle negative sono 6079.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:
- Catanzaro: 22 in reparto; 10 in rianimazione; 111 in isolamento domiciliare; 5 guariti; 6 deceduto
- Cosenza: 52 in reparto; 2 in rianimazione; 114 in isolamento domiciliare; 2 guarito; 11 deceduti
- Reggio Calabria: 33 in reparto; 5 in rianimazione; 137 in isolamento domiciliare; 7 guariti; 9 deceduti
- Vibo Valentia: 5 in reparto; 1 in rianimazione; 29 in isolamento domiciliare; 1 deceduto
- Crotone: 18 in reparto; 0 in rianimazione; 63 in isolamento domiciliare; 4 deceduti
I soggetti in quarantena volontaria sono 8326, così distribuiti:
- Cosenza: 2461
- Crotone: 1037
- Catanzaro: 1072
- Vibo Valentia: 651
- Reggio Calabria: 3105
Le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 12.358.
Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile Nazionale.
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Calabria
Potevano mancare i truffatori in questo periodo di crisi e di emergenza coronavirus? No di certo. Si son fatti vivi con un volantino su carta intestata del Ministero dell'Interno con tanto di logo della Repubblica Italiana. I volantini sono stati trovati in varie città italiane affissi negli androni dei palazzi e sui muri dei quartieri e che hanno messo in allarme molte persone. Attenzione, perché il volantino è un falso. Invita gli eventuali non residenti degli stabili a lasciare le abitazioni che li ospitano perché le autorità dovranno svolgere dei controlli. E' chiaro no? Se le persone lasciano incustodite le abitazioni i ladri potranno con più facilità entrarvi e razziare ogni cosa. Vi invito, dunque, amici, a fare attenzione. Se vi imbattete in simili volantini non abbandonate la vostra casa, SEGNALATE la presenza alle Forze di Polizia.
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Italia
Alcuni italiani sostengono che aiutare i lavoratori in nero non sia corretto. Anche di fronte al dramma della pandemia costoro non hanno smesso di essere malvagi?
Roma, 29 marzo 2020. "Il Governo stanzi assegni di 600 euro al mese per tutti, anche per chi lavora in nero, senza dover presentare alcuna documentazione, solo il codice fiscale" esortano i Sudisti Italiani, affermando, altresì, che: "Giuseppe Conte sta dimostrando grande attenzione sociale nei confronti degli esclusi dai processi economici legalizzati.
Pertanto, consapevoli della sua sensibilità socio-economica, gli chiediamo di non richiedere, come sempre accade, documenti particolari (vecchi bilanci, vecchi 740 e così via) che potrebbero costituire un impedimento all'ottenimento del beneficio. E' indiscutibile che, in questo tragico momento storico, tanti hanno bisogno di aiuto.
I lavoratori 'in nero' corrono spesso il rischio di essere etichettati con il termine furbetti e fannulloni, ossia sono considerate persone che sfruttano lo Stato in quanto veri parassiti. Oltre al danno, la beffa! C'è da chiedersi: Ma è vero che esista chi vuole lavorare 'in nero' o, invece, è costretto a farlo, correndo seri rischi?
Certamente esistono i cosiddetti 'furbetti' , tuttavia è tragicamente vero che sono tanti i lavoratori che non hanno avuto la fortuna di trovare chi li assumesse nelle aziende o nella Pubblica Amministrazione e, pertanto, sono costretti ad 'arrangiarsi', che è un verbo non certo indulgente per definire il lavoro dei disoccupati, in quanto non tiene conto del dramma esistenziale di chi è disoccupato.
Chi lavora in nero è un lavoratore senza diritti: è questa la tragica verità!
Chi lavora in nero lo fa per sopravvivere, per mantenere la propria famiglia, certo non è un delinquente, è un essere umano che eroicamente si procaccia da vivere!
Viviamo un' emergenza umanitaria che esige un approccio umano alle problematiche di ognuno di noi, sorte in seguito al suo manifestarsi: occorre aiutare tutti anche per evitare disordini sociali. Basta razzismo sociale, divisionismi, campanilismo! Siamo tutti figli di Dio! Lo Stato ha il dovere morale di aiutare tutti i cittadini, anche i cosiddetti 'furbetti' , che, al di là della veridicità della definizione, ora non possono certamente ricorrere alla furbizia. Perché, poi, definire il povero 'furbetto' ? Non esistono poveri furbi, perché se lo fossero certamente non sarebbero poveri!
Povero e furbo: è certamente un binomio che 'non tiene', ridicolo e ridicolizzante la miseria umana.
Alcuni cittadini sostengono che aiutare i lavoratori in nero non sia corretto. Anche di fronte al dramma della pandemia costoro non hanno smesso di essere malvagi?
Chi lavora in nero non è un fannullone, ma un lavoratore che, per svariati motivi, non gode dei diritti propri dei lavoratori, sanciti dal diritto del lavoro. Non è un furbetto, ma un povero, senza o con famiglia e figli. Dobbiamo farlo morire di fame?
Perché nessuno si è lamentato quando sono state aiutate le banche?
Se le banche sono state aiutate, allora aiutiamo anche i cittadini, soprattutto quelli non abbienti.
E' facile definirsi cristiani, ringraziare Sua Santità della sua benedizione e poi, alla prova dei fatti, manifestare la propria anima razzista e meschina. Qualcosa non funziona!
Dopo aver superato questo momento drammatico, non vi è dubbio che il lavoro 'legalizzato' per tutti dovrà essere il primo obiettivo che lo Stato italiano dovrà perseguire.
Conte deve disporre aiuti per tutte le famiglie, per tutte le persone.
Noi ci battiamo per eliminare le disuguaglianze e l'esclusione.
Continueremo, ancor più, d'ora in avanti , ad impegnarci per la giustizia sociale, viste le conseguenze dolorose dell'iniquità sociale.
I poveri sono e saranno coloro ai quali rivolgeremo il nostro impegno, perché divengano anch'essi cittadini, in quanto realmente non lo sono, come i fatti dimostrano.
Bravo Giuseppe Conte, sempre più nostro leader! Auspichiamo il suo ingresso nel PPI, con noi, Gianfranco Rotondi e Lorenzo Cesa".
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Italia
In Calabria ad oggi sono stati effettuati 5968 tamponi.
Le persone risultate positive al Coronavirus sono 555 (+61 rispetto a ieri), quelle negative sono
5413.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:
- Catanzaro: 16 in reparto; 13 in rianimazione; 100 in isolamento domiciliare; 4 guariti
- Cosenza: 40 in reparto; 2 in rianimazione; 99 in isolamento domiciliare; 10 deceduti
- Reggio Calabria: 28 in reparto; 6 in rianimazione; 106 in isolamento domiciliare; 7 guariti; 8
deceduti
- Vibo Valentia: 3 in reparto; 1 in rianimazione; 31 in isolamento domiciliare; 1 deceduto
- Crotone: 20 in reparto; 58 in isolamento domiciliare; 2 deceduto
I soggetti in quarantena volontaria sono 8104, così distribuiti:
- Cosenza: 2181
- Crotone: 859
- Catanzaro: 973
- Vibo Valentia: 662
- Reggio Calabria: 3429
Le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 12.099.
Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro.
Bollettino aggiornato alle ore 17 del 28/03/2020
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Calabria