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Dio me l’ha dato e guai a chi la tocca!

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Pd, no ad Oliverio ma si ad una candidatura unitaria.

Ieri riunione del Pd a Lamezia Terme per discutere del futuro del partito democratico.

La riunione è stata voluta dal responsabile del Pd per il Mezzogiorno Nicola Oddati che ha ribadito ciò che aveva già dichiarato Zingaretti.

“Il no ad Oliverio non è una novità – ha detto – ne avevo già parlato.

Una fase di rinnovamento è indispensabile se vogliamo competere”. Oddani ha ammesso che la situazione lasciata da Scoppelliti non era facile da gestire.

Il responsabile del Pd per il Mezzogiorno ha ribadito: “Il rinnovamento è indispensabile se vogliamo competere Chiedo ad Oliverio un lavoro comune per costruire la nuova fase” .

L’obiettivo del Pd è una candidatura unitaria per evitare le primarie.

Oddani ci prova ma gli scontri saranno probabilmente inevitabili.

“È importante che diciamo come la pensiamo in maniera diretta: il buon lavoro fatto non basta per competere contro un’ondata di destra molto forte.

In questo territorio abbiamo anche problemi legati ad alcune inchieste giudiziarie, se non ne tenessimo conto faremmo un errore”.

Il responsabile del Pd ha indicato di voler costruire il rinnovamento insieme a Oliverio “Non servono contrapposizioni ma un lavoro comune. E non è detto che si debbano avere rotture. È legittima la ricandidatura di Oliverio ma noi pensiamo che sia sbagliata, cioè che non basta. Pensiamo che a partire da questa esperienza bisogna andare avanti, fare una coalizione più larga, unire il partito. Già qualche settimana fa in un’assemblea dei quadri del partito a Cosenza avevo detto che ci sono alcune precondizioni: il Pd dev’essere il più unito possibile, e se non è unito dietro una candidatura c’è un problema, poi la coalizione dev’essere larga, aperta, e se possibile andare oltre quello che si è fatto in questi anni” ha spiegato.

A quanto pare il partito di Zingaretti vuole andare oltre.

“Non è una punizione per nessuno, anche perché non ci sono ruoli che vengono affidati per opera dello Spirito Santo o per discendenza divina.

Sono scelte che si fanno tutti insieme. C’è il territorio ma c’è anche l’opinione del partito e del gruppo dirigente nazionale, della quale pure si deve tenere conto”. La candidatura verrà decisa in maniera comune.

“Qui in Calabria con tutto il territorio: con il gruppo dirigente calabrese, con la società calabrese, non possiamo decidere dall’alto, ma siamo qui per fare questo lavoro insieme”.

L’idea sarebbe quella di trovare un nome comune evitando le primarie.

Quale sarà adesso la mossa di Oliverio che aveva già istituzionalizzato le primarie?

Intanto sono già nati i primi circoli a sostegno della sua candidatura. Oliverio sceglierà di opporsi o si rimetterà al volere del partito?

Carmen Mirarchi 8 Agosto 2019

Oliverio dice : “Il lavoro iniziato non si deve fermare”

Faso tuto da me

“Abbiamo ereditato una situazione disastrosa e abbiamo invertito la rotta. Siamo partiti con gli stivali nel fango. -ha affermato Oliverio- Abbiamo avviato un’opera di bonifica e di trasparenza guidati dalla bussola della legalità. Abbiamo messo in discussione interessi e scardinato assetti di potere consolidati nel corso di decenni non senza difficoltà e resistenze. Abbiamo lavorato per l’affermazione dei diritti e per cancellare la pratica della discrezionalità nell’uso delle risorse. Abbiamo invertito il trend negli indicatori economici e sociali. Abbiamo messo la Calabria sul binario della crescita anche se c’è tanta strada da fare. Questo lavoro non si deve fermare. Questa è la mia unica preoccupazione, che va ben oltre le prospettive personali.

La Calabria prima di tutto”.

Ed a proposito della candidatura alle prossime elezioni regionali, Oliverio ha tenuto a ribadire quanto ha affermato a Tropea, a margine del convegno sul Codice Carratelli :”Ho dato -ha detto- la mia disponibilità a scendere in campo per proseguire l’impegno e portare a compimento un ciclo di governo che in questi anni è stato finalizzato a tirare la Calabria fuori dalla palude. Nessuno poteva immaginare che la crisi strutturale calabrese si potesse risolvere con un semplice colpo di bacchetta magica. Oggi, possiamo dire di aver messo la Calabria sul binario giusto, sulla direttrice per il futuro. Un’opera di siffatta portata non poteva essere fatta con un colpo magico in una breve stagione. È un lavoro arduo che deve necessariamente essere proseguito e deve ancora vincere forti resistenze. È evidente che chi tenta di contrastare questo percorso si sente orfano della vecchia Regione. La scelta è quella di camminare lungo questa direttrice o favorire un ritorno all’indietro. Ribadisco proprio per questo che non c’è alcun problema di tipo personale. Se ci dovessero essere altre candidature si mettano in campo e saranno valutate. Ad oggi abbiamo visto manifestarsi solo una lotta di potere dalla quale non emergono né idee e proposte di governo né tanto meno nomi di candidature alternative. Anche l’eventuale ricorso alle primarie non può essere inteso in una accezione divisiva ma da utilizzare come la sottoscrizione di un patto di lealtà e l’assunzione del vincolo di appartenenza verso la coalizione. Oltretutto, qui in Calabria, se lo si vuole, si può ricorrere all’istituto normato per legge a sicura garanzia di un corretto svolgimento delle primarie. Al gruppo dirigente nazionale del PD -ha concluso il presidente della Giunta regionale-chiedo lealtà e rispetto”.

Redazione TirrenoNews

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