
Ne abbiamo scritto nei giorni scorsi, prima per segnalare ai nostri lettori l’arresto di due albergatori ( padre e figlio) di Diamante arrestati per furto di materassi, poi per segnalare che i due erano stati posti in libertà dal Pm perché non di furto si era trattato ma di recupero di merce abbandonata.
Evidentemente la segnalazione del fatto era giunta alle orecchie di nuovi interessati
Ed infatti nella mattinata del 2 settembre i Carabinieri della Stazione di Belvedere Marittimo hanno tratto in arresto, in località Quattromani, all’interno del “Perla Majestic”, lo stesso albergo in disuso, quattro persone, tre uomini e una donna di origine partenopea, A.C. 44 anni, V.C. 50 anni, R.C. 38 anni e A.F. 20 anni, tutti già noti alle forze dell'ordine per delitti contro il patrimonio.
“I quattro dopo avere forzato uno dei vari ingressi dell’albergo, stavano caricando, all’interno di un furgone Fiat Daily di colore verde di proprietà di uno dei fermati, vario materiale ancora custodito all’interno della struttura.
I Carabinieri di Belvedere marittimo coadiuvati da pattuglie del Nucleo Radiomobile di Scalea hanno tratto in arresto i quattro partenopei che su disposizione del Pubblico ministero di turno della Procura di Paola sono stati posti agli arresti domiciliari presso una loro abitazione estiva a Santa Maria del Cedro in attesa del processo che sarà celebrato con rito direttissimo.
Ricorderete che due albergatori sono stati arrestati dai Carabinieri di Belvedere Marittimo per il furto di arredi e materiale di vario genere di proprietà dell'hotel Perla Majestic di Belvedere Marittimo .
I due furono tradotti nel carcere di Paola.
Bene i due albergatori di Diamante sono stati rimessi in libertà.
A seguito dell'udienza di convalida degli arresti che si è tenuta nel carcere di Paola e con il contrario avviso del Pubblico ministero Verderese, che ha chiesto per entrambi la permanenza della custodia cautelare, in carcere il Gip Carmine De Rose ha disposto la scarcerazione accogliendo la tesi dell’avvocato Italo Guagliano che ha fornito una ben diversa versione dei fatti.
I due hanno sostenuto che stavano ritornando da una zona di montagna di Belvedere Marittimo dove si erano recati per acquistare degli agnelli per una cerimonia che doveva svolgersi nel loro locale ma che avrebbero sbagliato strada finendo in un piazzale dove c’era del materiale che appariva abbandonato che a tal punto hanno caricato sul proprio mezzo.
Non di un furto, quindi, si sarebbe trattato ma di asportazione di cose abbandonate.
Peraltro il seghetto circolare ed il trapano trovati nell’auto dei due diamantesi potevano essere utilizzati esclusivamente in un luogo dove c'è l'energia elettrica.
In sostanza i legale degli arrestati ha sostenuto che il materiale rinvenuto potrebbe essere stato asportato da ignoti a lasciato sul piazzale: “Non certamente dai miei assistiti che si sono trovati sul posto per caso”.
Padre e figlio gestivano un albergo dell’alto tirreno.
Saputo che un albergo di Belvedere Marittimo era chiuso in attesa di una nuova gestione vi si erano recati con un mezzo.
Rotte le finestre del piano terra vi erano entrati sottraendo televisori e mobili
Poi avevano con cominciato con i materassi quando sono stati sorpresi dai Carabinieri della Stazione di Belvedere Marittimo che li hanno arrestati
I due, incensurati, sono stati immediatamente tradotti in caserma e, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, sono stati associati al carcere di Paola.
L'attività è stata effettuata nell’ambito dei servizi predisposti dalla Compagnia di Scalea, coordinata dal capitano Alberto Pinto, finalizzati alla repressione del fenomeno dei furti negli appartamenti durante il periodo estivo.
La refurtiva è stata restituita all’avente diritto