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Dubium sapientiae initium

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giuliano20Pubblichiamo l'articolo inviato alla nostra redazione da un carissimo amico medico, nostro concittadino, che lavora fuori Amantea.

 E’ opinione diffusa che avere una buona salute corrisponda a qualsiasi condizione in cui non si soffra di alcuna malattia o di disturbi che provochino disagi o dolori. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Possono essere considerate malattie tutte quelle 

condizioni che generano in un organismo vivente la perdita della salute che, secondo la definizione dell’O.M.S. è intesa, come uno stato di completo benessere. 

Le malattie infettive sono causate da agenti patogeni che possono essere microrganismi, virus, o anche organismi pluricellulari. 

Non sono sempre contagiose da individuo a individuo e alcune lo sono in determinate condizioni.

Si è in presenza di un’infezione quando gli agenti patogeni entrano nell’organismo e si moltiplicano provocando danni più o meno gravi. L’attacco di un agente patogeno non sempre sfocia in un’infezione, in quanto, spesso, non trova le condizioni necessarie per la sua moltiplicazione; altre volte, pure, se il microrganismo si moltiplica, l’organismo reagisce formando anticorpi che bloccano il suo proliferare prima che si manifesti la malattia. 

La risposta immunitaria protegge l’individuo da un nuovo attacco dello stesso microrganismo e questa protezione può durare per un periodo limitato o per tutta la vita, a seconda dell’agente 

patogeno e delle condizioni del singolo individuo.

Il microrganismo, inoltre, pur in assenza di malattia, può restare presente nell’individuo che diventa un portatore sano. 

In questo caso, il contagio può essere trasmesso ad altri con un liquido biologico (sangue-saliva-urina) che contiene il microrganismo. 

I virus non si adattano a nessun schema organizzativo proprio di un organismo vivente, tanto è vero che in genere, non vengono considerati organismi, ma sono parassiti. 

Essi devono usare gli enzimi dell’ospite, le sue materie prime ed i suoi rifornimenti di energia per riprodursi; sono agenti patogeni per tutti i viventi. 

La singola particella virale, o virione, è costituita da un filamento semplice o doppio 

di acido nucleico (DNA- RNA) da un enzima o due e da un involucro proteico detto capside. 

In molti casi, l’involucro proteico è avvolto da una seconda membrana di natura lipidica. 

Nei virus, non avvolti dall’involucro lipidico, il capside è formato da un numero caratteristico e costante di unità strutturali identiche, dette capsomeri, i quali, sono disposti reciprocamente in modo diverso a seconda della specie virale. 

Molti virus hanno forma cilindrica o elicoidale, con simmetria più o meno evidente. 

Nessuno sa con precisione come siano originati i virus, ma sembra probabile che essi siano comparsi come materiale genetico aberrante, 

provenienti da cellule normali.Tipi diversi devono essere sorti indipendentemente l’uno dall’altro, poiché i loro meccanismi di base sono molto diversi: in qualche virus il materiale genetico è DNA a doppio filamento proprio come in tutti gli organismi viventi, ma, in altri virus, il materiale genetico varia; si ha infatti, il DNA a filamento singolo, RNA a doppio filamento, RNA a filamento singolo, numerosi piccoli frammenti di RNA. L’acido nucleico può essere circolare o lineare, all’interno della cellula ospite, il virus può persino cambiare il tipo di acido nucleico che usa: i virus RNA spesso fanno copie di DNA dai propri genomi. 

Nei virus a DNA, l’acido nucleico entra nel citoplasma dell’ospite dove il virus ne fa 

il suo domicilio; questo DNA porta l’informazione per proteine patogene specifiche oltre che per la sua replicazione, poiché il tragitto nella cellula è il processo della sintesi proteica, cioè, dal DNA alle proteine. 

Un virus ad RNA è una molecola lunga di circa trecento coppie di basi, priva di rivestimento proteico. 

La presenza di molti legami tra coppie di basi dà al virus una struttura compatta che lo rende resistente agli enzimi che degradano l’RNA.Sin qui non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che questo piccolo RNA non è in grado di codificare per nessuna proteina. 

Come si spiega allora l’effetto patologico del virus? Quest’ultimo si comporta come una molecola regolatrice che altera l’esecuzione del programma genetico della cellula ospite, interagendo con alcuni suoi componenti; tutti gli enzimi necessari a far moltiplicare il virus vengono forniti dalla cellula infettata. 

Il coronavirus è un virus ad RNA a singolo filamento con un nucleo capside di simmetria elicoidale. 

Visibile al M.E. presenta una frangia di grandi proiezioni superficiali bulbose che creano un’immagine che circonda una corona reale o solare.Sono responsabili di patologie nei mammiferi e negli uccelli, nell’uomo provocano infezioni respiratorie, in alcuni casi letali, come polmoniti e bronchiti. 

Sono stati responsabili delle gravi epidemie di SARS del novembre 2002, di quelle della MERS del 2012, e della polmonite di Wahan del 2019 e 2020.Negli ultimi mesi che riguardano il coronavirus ci riportano a ricordi di un passato di guerra, un passato non lontano che ci parla di distruzione di morti, di paura, una paura che nessuno di noi vorrebbe vivere. 

Video e immagini documentano il brutto momento che stiamo attraversando, che non è 

frutto di un invenzione, ma di uno scenario che sicuramente cambierà le abitudini degli italiani, tenendo conto di un tessuto politico a pezzi e di un sistema economico al collasso. 

Con fiducia confidiamo nella possibilità che si possa stabilire una fase duratura di armonia; armonia e speranza a cui un periodo di tregua porta, sono diritti di cui ogni uomo, in quanto tale dovrebbe godere. Vale dunque rispettare le regole e ripetere lo stesso ritornello:’’ Io resto a casa’’. Il Coronavirus non migliora, non cancella, non fa miracoli, non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo che non consce più la grazia il cuore fa fatica ad ammetterlo…. Che cos’è che cambierà su questa terra stanca, dopo che i morti dormiranno insieme sotto le zolle, e l’erba sopra sarà tenera, lucida, nuova, piena di silenzio al sole della primavera che non è sempre la stessa.

Fra. Ga.

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