Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ignoti danneggiano la statua della Madonna delle Grazie.
Martedì, 19 Maggio 2015 09:00 Pubblicato inSan Pietro in Amantea. Gli abitanti di San Pietro in Amantea hanno una profonda fede nella Madonna delle Grazie alla quale si rivolgono ogni volta che ne hanno bisogno per se stessi e per i propri cari.
E non sono soltanto i sanpietresi ad avere questo forte attaccamento, ma anche gli Amanteani, molti dei quali, sull’esempio di San Francesco di Paola, raggiungono a piedi la cittadina nei giorni dei festeggiamenti della madonna.
Anche per questo, ma non solo, la loro costernazione per la notizia che la statua è risultata danneggiata da ignoti.
Il danno sarebbe stato scoperto lo scorso 6 maggio, quando la statua sarebbe stata estratta dalla sua nicchia poco prima della rituale processione( Maggio è il mese della madonna).
Il sindaco Gioacchino Lorelli ha dichiarato ai carabinieri sporgendo denuncia del fatto che ”Fedeli del posto e io personalmente ci siamo accorti che la statua sacra presentava dei danni. In particolare all’altezza della spalla destra, del braccio destro, sul mantello ricadente sulla parte posteriore, si constatavano evidenti segni di scalfittura, procurati,presumibilmente, mediante l’utilizzo di un oggetto appuntito oppure un martello”.
Poi ha aggiunto “ Mani sacrileghe ed ignote hanno gravemente danneggiato la statua in legno raffigurante la Madonna delle Grazie, posta nella chiesa della Madonna delle Grazie di questo comune, di rilevante valore storico e culturale, nonché oggetto di culto”.
Il sindaco Lorelli ha anche chiesto l’intervento della Soprintendenza ai Beni artistici e Storici della Calabria e infine all’arcidiocesi di Cosenza.
"Vicenda Vigili, politici preoccupati" la Rettifica di Cappelli
Martedì, 19 Maggio 2015 08:53 Pubblicato inRiceviamo e pubblichiamo:
Io sottoscritto dr Luciano Cappelli, già vicesindaco ed assessore al Comune di Amantea, in merito all’articolo titolato “Vicenda vigili, politici preoccupati” pubblicato l’1 maggio scorso, sul blog Tirreno News, inerente la cronaca dell’audizione presso il Commissariato di Paola, di due componenti della precedente giunta comunale, premetto di essere uno dei due ex assessori sentiti dalla Polizia, come riportato l’indomani mattina dalla stampa.
Ciò premesso, diffido l’articolista – date le voci che il suddetto articolo ha innescato a danno della mia immagine – a voler precisare quale dei due ex assessori “sudava abbondantemente” perché “preoccupato durante l’audizione”.
E qualora il riferimento fosse relativo al sottoscritto, si chiede immediata rettifica dell’indiscrezione divulgata, per quanto mi riguarda assolutamente falsa e tendenziosa, poichè in Commissariato ho risposto a tutte le domande che mi sono state rivolte, nelle veste di testimone, in un clima di massima serenità e tranquillità.
Con invito di pubblicazione della presente nei tempi e nei termini stabiliti dalla legge.
Amantea, 16/05/2015 Luciano Cappelli”
Prendiamo atto della dichiarazione, ribadiamo di aver scritto tutto quello che sapevamo al 1 maggio e ci scusiamo per le voci che sono seguite al nostro articolo e delle quali, ovviamente, non abbiamo alcuna responsabilità!
Continuano in tante parti d’Italia le indagini della Guardia di Finanza sui “finti Corsi” alias “corsi fantasma”
Recentemente le fiamme gialle di Corigliano Calabro, in una indagine coordinata dalla procura della repubblica di Castrovillari, hanno denunciato 4 amministratori di 3 società di capitali per truffa e frode in danno della regione Calabria, nonchè per reati fiscali, realizzati in concorso tra loro.
Come in altri casi fatture e documenti falsi, travisano la vera gestione imprenditoriale.
Nella fattispecie il finanziamento era stato concesso a due società coriglianesi , al fine di favorire l’incremento occupazionale di lavoratori svantaggiati e/o diversamente abili, nonché la formazione degli stessi.
Le società, dopo il periodo di formazione, dovevano assumere lavoratori a tempo indeterminato e, comunque, per un periodo non inferiore a 36 mesi.
Ovviamente le imprese, secondo gli investigatori, non hanno rispettato gli obblighi di legge.
Ma c’è di più.
Grazie alla complicità di una terza società, qualificabile come “ente formatore”, che attestava fraudolentemente l’avvenuta esecuzione dei corsi, a mezzo fatture false, le società hanno percepito fraudolentemente ben 714.000,00 euro.
Effettuata anche la segnalazione anche la corte dei conti.
Purtroppo ,come recentemente avvenuto a Pompei, i procedimenti per i corsi fantasma arrivano alla prescrizione.
Ed,ahimè, questa conclusione potrebbe verificarsi per diversi altri procedimenti per corsi fantasma.